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Autore: Curly_Girl    15/01/2013    13 recensioni
"Le ali tarpate e il cuore a pezzi,l’anima irrequieta e la solitudine.
Ora Wendy era questo." - "Harry no,decisamente,non era forte (...) Aveva paura,era questa la verità.
Glielo avessero detto ad XFactor anni prima,non ci avrebbe creduto.
Più andava avanti più sentiva soffocare da tutto,da tutti."
Forse Wendy e Harry volevano la stessa cosa.
L’aria.
Manca quando si è vicini alla fine.
Al di là di un vicolo la troviamo di certo,
certo attraversarlo da soli,non è facile.
Fan Fiction un po' diversa :)
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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.Little Bird.


< E COSI’ PENSI SERIAMENTE DI RIUSCIRE A FARTI UNA VITA LASSU’,DI NUOVO?! >
< Emma avanti,non esager… >
< E’ CIO’ CHE NEGHIAMO A TUA FIGLIA,LO RICORDI DAVE?! >
< Adesso è diventata MIA figlia Emma? >
< Smettila Dave >
< E’ per il suo bene,credi che continuare a vivere in questo ambiente la aiuti? >
 < Fra poco se ne andrà all’Università,come puoi fare queste decisioni improvvise senza consultarmi?! >
< Siamo separati,Emma,e comunque nulla è deciso >.


così Wendy canticchiava sopra le urla,con il volume dello stereo a palla,mentre preparava l’ultima delle sue due valigie e la nascondeva sotto il letto,pronta per andarsene.
Sì,pochi giorni dopo quella strana passeggiata in aeroporto l’aveva fatto.
Aveva chiamato i suoi zii e sua nonna,chiedendo asilo politico.
Aveva “scritto” una lettera,una stupida lettera rivolta a tutto ciò e tutti coloro che avrebbe lasciato,e poi aveva preso tutti i suoi risparmi,comprando quel dannato biglietto aereo.
E quella notte sarebbe partita,mentre i suoi facevano il turno di notte in ospedale,volando via,come un uccellino dalla gabbia di qualcuno poco,davvero poco attento.
Una volta tanto,per sua fortuna.

Attaccò la lettera sul frigorifero,con una calamita,come erano soliti fare i suoi da almeno..Tutta la vita,lasciandole messaggi come la lista della spesa,o i giorni che sarebbero stati via,o l’orario in cui sarebbero rientrati.
E questa volta,ironia della sorte,era lei che lasciava loro un messaggio.
Lei che partiva.
Un messaggio molto chiaro ai suoi occhi,poche parole,un simbolo,nessuna traccia di lei,anche se non sarebbe stato molto difficile capire la destinazione di quell’uccellino frustrato dalla sua gabbia,troppo stretta all’improvviso.

Infondo è così quando si ingabbiano gli spiriti liberi,
passeranno tutta la vita a tentare di evadere,o si lasceranno morire nella frustrazione;
Un po’ come i sentimenti no? Se li ingabbi in fondo all’anima,
con il desiderio che nessuno li noti,tenteranno sempre di uscire in qualche modo,
che sia attraverso l’eco delle farfalle nello stomaco
o attraverso il rossore sulle guance,
o ti uccideranno pian piano da dentro.


Anche Harry,aveva fatto una svolta,
o forse no,più che svolta una pazzia,un tentativo,soprattutto dopo lo strano discorso di Lou sulla sua depressione,e dopo la riunione con i manager.
Sì,decisamente,si era dato alla pazzia più sfrenata.
Non stava mai fermo,un giorno a Londra,un altro a Dublino,all’improvviso quella sera a Parigi.
Approfittava dei troppi giorni liberi prima della registrazione dell’album a le altre serie di riunioni a cui non aveva molta voglia di partecipare,ma a cui doveva.
E la sera in ogni locale possibile.
Era un po’ come la pallina di un flipper,che non ha tempo  ne la possibilità di decidere la direzione da prendere,e viene sbattuta a destra a manca da una forza superiore,che giocava,incessantemente,
come il suo subconscio,o comunque il suo desiderio di non pensare.
Era guidato dalla paura di stare fermo,forse?

E i ragazzi,anche se ancora un po’ sorpresi  dal suo comportamento,
si erano convinti stesse solo tentando di superare la cosa.
E Lou lo guardava, volare a destra o a sinistra,senza sosta,insieme a quel Nick Grimshaw,o insieme ad Ed Sheeran,in tour.
Lo guardava volare come un uccellino impazzito rinchiuso nella sua gabbia di complessi,e non sapeva come fare,non aveva la giusta leggerezza o la giusta delicatezza per poterlo prendere ed accudire,curare in qualche modo.
Come avrebbe tanto voluto.

Se l’aeroporto di giorno le era parso qualcosa di pazzesco,
ora,alle dieci,pieno di luci con il buio fuori e ancora zeppo di gente che correva a destra e a manca,era decisamente suggestivo.
Non sapeva perché,ma quel posto le piaceva,davvero tanto,erano come le ali che non poteva avere infondo,no?
Dopo il check in trovare il suo gate fu un’impresa,nel senso che a forza di guardarsi intorno e sorridere da sola come una deficiente,aveva pensato molto poco ad orientarsi.
Era davvero diventata così distratta?Svampita?
Un conto è aver il cuore a pezzi,un conto è aver perso anche la testa,e di sicuro quella il sue ex,non se l’era presa,
Wendy rise di se stessa,trovando finalmente i metal detector e poi il gate dello scalo per Parigi,che le aveva permesso un biglietto più economico.
Nonostante tutto,era ancora nervosa,ansiosa.
Finchè non avesse messo piede fuori da quella Nazione,avrebbe sentito il peso del passato tirarla indietro per il collo.
E quando scese,dopo un’oretta o poco più,all’aeroporto di Parigi sentì il cuore ricominciare finalmente a battere,e uno strano senso di libertà invaderle ogni vena,ogni capillare.
Corse così all’altro gate,guardando questa volta attenta,la cartina che aveva trovato scesa dall’aereo,correndo all’impazzata con la borsa che ciondolava,le cuffiette nelle orecchie,e il telefono che vibrava di messaggi di chissà chi,che lei non avrebbe letto se non arrivata a Londra.

così Harry,
scappava dalle per fortuna poche fan con i body guard che gli coprivano le spalle.
E più che correre,camminava a falcate,veloce,non guardando in faccia nessuno e concentrandosi al gate per Londra - Heathrow.
< Paul,vai tu con Harry? Qui ci pensiamo noi e vi raggiungiamo > < Si,subito,Harry aspettami! > < Si,mi avvio al gate Paul,tranquillo > aveva detto con nonchalance tirandosi il borsone sulle spalle e continuando a superare gente,facendo finta di nulla,del fatto che sapeva di non poter allontanarsi troppo da Paul.

Avete presente l’inaspettato?
O meglio,quelle cose che accadono così all’improvviso,si scontrano e sbam,cambia tutto.
Ecco.
A volte le situazioni semplicemente ti sbattono addosso,e sbam.
Sbam e non sai come reagire,
ti ritrovi qualcosa di nuovo da affrontare,un nuovo regalo della vita,che può essere di un piccione che casualmente passava sulla tua testa in quel momento,o qualcosa di decisamente strano,che ti sbatte addosso e non riesci a capirlo all’inizio,che ti entra nell’anima e non sai come fare ad identificarlo.
Che senti e basta perché in quel lasso di secondi non sei riuscito a vederlo.
Quelle situazioni decisamente imbarazzanti che di solito nei film cambiano tutto,che sia in meglio o in peggio.

Così quelle due vite si erano scontrate,l'una con l'altra,all'improvviso.

Wendy correva,con la strana sensazione di aver sbagliato direzione,
con la faccia sulla cartina,e il volo fra meno di mezz’ora.

E sbam.
Harry invece,distratto aveva sentito prima la botta,
poi un’ondata di profumo,e aveva intravisto una marea di capelli davanti a lui,un ipod e un biglietto a terra,e una vocina nervosa che implorava un frettoloso < Scusami > < Non preoccuparti > < Grazie > le aveva raccolto l’ipod e intravisto il titolo di una canzone che conosceva bene porgendoglielo insieme al biglietto,aveva il suo stesso volo,ma non fece in tempo < Hey! Il gate è…da quella parte > le aveva urlato mentre lei si allontanava frettolosa.
L’aveva sentito? Probabilmente no.
Harry rise,
bizzarra.
Ascoltava una canzone di Ed Sheeran,Little birds.
Una delle più belle che il suo amico avesse mai scritto,a suo parere.
Quando si allontanò di qualche metro,intravedendo dei body-guard,e quando la figura del riccio era ormai sparita,si rese conto.
Harry Styles,One Direction.
Come aveva fatto a non…
Oh. Il gate era dalla parte opposta,lo sapeva,aveva il senso dell’orientamento di uno struzzo.
Seduta al suo posto,dopo il decollo,accanto al finestrino per poter vedere il cielo,sorrise.
Ce l’aveva fatta.
Slacciò la cintura guardando fuori curiosa,nonostante fosse buio pesto vedeva le nuvole,avrebbe voluto toccarle,per sentire di cos’era fatta la leggerezza.

Il ticchettio dei tasti di qualche computer e l’eccitazione non la facevano dormire,ci ripensò.
Non lo aveva neanche guardato in faccia,presa com’era dalla sua fuga.
E pensare che anni prima sarebbe svenuta al solo pensiero.
Harry Styles.
Mh,doveva essere nell’area business adesso.
E poi rise,non era cambiata molto dalla ragazzina pazza di quella boyband di pochi anni prima.
Non era cambiata per niente,forse.
La sua risata scoppiata nel silenzio attirò l’attenzione della ragazza sedutale accanto,che scriveva nervosamente al computer qualcosa che Wendy non aveva neanche intravisto troppo presa dal cielo.
< Oh,scusami,ero persa nei miei pensieri e…Che scrivi? >.
L’indiscrezione di Wendy fece spalancare gli occhi alla ragazza,che imbarazzata tolse le mani dalla tastiera guardandola ancora una volta < Beh,ehm…un articolo,scrivo nel giornale della mia Università e così… > < Forte! Scusa l’invadenza > < Non preoccuparti,mi chiamo Juliette,Juls va bene > < Piacere,sono Wendy,non sei inglese vero? > Juls fece una mezza risatina per la strana ragazza che le era capitata accanto < No,sono italiana,torno da una settimana dai miei,così…Te invece? > < Padre inglese madre italiana,io torno alle origini > risero,e Juls continuò ad osservarla curiosa.
Non potè trattenere qualche altra domanda,infondo aveva cominciato lei < Fai…L’ultimo anno di Liceo qui a Londra? > domandò ancora a Wendy < Veramente ho finito,non so ancora se prenderò l’Università,ma spero di si > < Oh,sembravi più piccola,scusami > e per la prima volta fu lei a dover dare quella spiegazione < Me lo dicono tutti,non ti preoccupare > e a sentire quella risposta.


< E così…Sei ancora un uccellino senza una meta precisa eh? >
 < Direi proprio di si,Juls >

 

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BUONSALVE!
Sono felice apprezziate tanto questa storia *^*
E spero che anche questo capitolo via sia piaciuto,finalmente è cominciata la vera storia ,e detta sinceramente,io non vedevo l'ora :')
E non vedo l'ora subentrino tutti gli altri personaggi,ho 98765456789 idee in testa :')

L'altra volta mi sono soffermata sulla gabbia,questa volta,sugli uccellini *doppi sensi mode on* *mlmlmlml*
:'D 

...Ed ecco come smontare tutta la seriosità(?) del capitolo,in sole due parole.
YAY :'D

AHAHHAHAHAHHAHA
Okay,basta,questa volta non mi eclisso,mi dissolvo(?)

Recensite,sono troppo curiosa e.e 

Grazie a tutte comunque,siete di una dolcezza infinita,seriamente :'3 

Un beso,
Elly.

  
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