Elga prese il suo computer, lo portò sul letto dove era sempre sdraiata, e cercò su twitter alcune informazioni di questo gruppo musicale. Si accorse che twitter era colmo di frasi, messaggi di questi personaggi famosi, ma lei non ci aveva mai fatto caso. Stava sempre a pensare a sé stessa e ai problemi che aveva, e non aveva notato che c’era un mondo fuori dal suo corpo e dalla sua mente. Prese ad ascoltare alcune loro canzoni, e ad ognuna di esse piangeva. Non aveva mai provato nulla di più forte. Quei ragazzi erano capaci di donarle un sorriso. Il sorriso che aveva perso da troppo tempo, o che addirittura non aveva mai avuto l’occasione di avere. Una voce in particolare la colpiva però, quella di Louis.
Per lei, la voce di quel ragazzo, era così dolce, così perfetta, che non credeva esistesse davvero.

Il giorno dopo:
Come tutti i giorni, Elga si svegliava alle 6 del mattino per prepararsi ed andare a scuola. Come tutti i giorni Elga, era stanca di quella vita. Decise che però quella mattina, al posto di andare da sola a scuola, ci sarebbe andata con i ragazzi che il giorno prima l’avevano fatta stare bene. Così prese le cuffiette del suo Ipod, e se ne andò. Salutò la mamma e chiuse la porta di casa. Mise le cuffiette nelle orecchie, e diversamente dalle altre mattine, Elga andò a scuola con il sorriso.
Canticchiava le loro canzoni, che sembrava conoscesse da sempre.
Arrivò a scuola. Si accorse che una ragazza le camminava al suo fianco e le sorrideva.
Elga non capiva, mai nessuno in quella scuola si era permesso di avvicinarsi a lei. La evitavano tutti.
La ragazza cominciò a parlarle e disse: ‘ehi, io sono Jem, piacere. Anche a te piacciono i one direction? Sono il mio gruppo preferito. Tu da quando li segui? Non ti ho mai vista, e raramente mi sfugge qualcuno’.
Elga rispose: ‘ehm, ciao, mi chiamo Elga.. veramente li ascolto da ieri.. però ehm, non so come dirti.. è come se li conoscessi da una vita’.
Jem: ‘da ieri? Ahahahah e già li ami? Ma sei una bambina dai’.
Elga: ‘sto dicendo sul serio. Non mi era mai capitato prima d’ora di provare un emozione così forte, anche solo ascoltando la loro voce’.
Jem: ‘oh.. sai io andrò al loro concerto a maggio! Beh, se ti va potresti venire con me.’
Elga: ‘non sono mai stata ad un concerto. Non sono mai stata con qualcuno prima d’ora. Mai nessuno mi aveva dato queste attenzioni.’
Jem: ‘ti ho capita sai? Lo capisco dai tuoi occhi cosa hai provato nella tua vita. Solo dolore.. ed ecco, vorrei essere io la persona che ti farà felice. Quei cinque ragazzi sono capaci di farti ritornare in vita. E questo consideralo un mio regalo. Vieni con me a Verona.’
Elga: ‘oh, non so che dirti. Ti farò sapere, ok?’
Jem: ‘come vuoi. Tanto già so quale sarà la tua risposta.’
Elga: ‘ehm ok, ora vado. Ciao.’
Jem: ‘ciao, piacere di averti conosciuta.’
Così Elga si incamminò verso la sua classe, pensando e ripensando alle parole che poco gli aveva rivolto quella ragazza.