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Autore: la ragazza del pane    17/01/2013    4 recensioni
Mio padre lavora come avvocato a Cincinnati, che dista 32 km da Union, e spesso e volentieri fa tardi. Perciò trovarmi seduta a tavola con gli Hutcherson almeno cinque sere su sette è del tutto normale. Da quando i miei genitori hanno divorziato, si è buttato a capofitto nel lavoro. Forse non era del tutto pronto a lasciare mia madre. Non come diceva lui.
Ho incontrato Connor un paio di mesi dopo il divorzio, il primo giorno di scuola superiore.
Eravamo entrambi in un momento di totale smarrimento della nostra vita. Suo fratello si era appena trasferito a Los Angeles per lavoro e a lui mancava terribilmente. Così, quando ci eravamo trovati seduti allo stesso tavolo della mensa avevamo cominciato a chiacchierare come se ci fossimo conosciuti da sempre. Da quel giorno siamo sempre seduti vicini, in qualsiasi occasione.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fratello del mio migliore amico
 
Prologo
 
I ragazzi e le ragazze possono essere amici, sul serio.
So che sembra incredibile, ma è vero, succede.
- Josh Hutcherson

 
Il professor Sanders ha il tono di voce più noioso e monocorde che abbia mai avuto il piacere di ascoltare. Parla in maniera incredibilmente lenta e ogni tre parole si ferma, come se si stesse dimenticando quello che deve dire. Ora cercate di capirmi: com’è possibile che io rimanga sveglia? Semplice: non lo è.
Ho cercato più di una volta di spiegare questa cosa anche al mio migliore amico Connor. Lui adora il professor Sanders e tutte le volte che mi decido a fare una dormita durante l’ora di chimica mi ritrovo con un gomito piantato tra le costole. Come farei senza di lui!
 
Connor è quello che gli altri studenti definiscono un “secchione”. Io preferisco chiamarlo “genio”. Anche perché del secchione non ha proprio niente. È solo incredibilmente intelligente. Il suo cervello è mostruoso, qualcosa di immenso. Per questo motivo è arrivato quinto a livello mondiale nella risoluzione dei problemi del futuro e già all’età di sedici anni le sue aspirazioni per il college  erano una doppia specializzazione: una in fisica nucleare e un’altra in ingegneria biochimica. Più un corso di tedesco, che non fa mai male.
Bene, mentre Connor vinceva concorsi mondiali, io a sedici anni il massimo che sapessi fare era scrivere i miei racconti su un sito on-line, protetta da un nickname. E questo non è cambiato molto nemmeno ora che di anni ne ho diciotto.
Connor dice che dovrei trovare il coraggio di spedire via e-mail le mie storie a qualche casa editrice, almeno per ricevere un parere. A sentir lui potrei diventare la nuova J.K.Rowling o la nuova Suzanne Collins. Dolci parole di conforto del proprio migliore amico.
 
Sto giusto abbozzando la trama della mia nuova storia lungo i bordi del libro di chimica, mentre Sanders si è fermato per l’ennesima volta. Almeno penserà che sto prendendo appunti.
Io odio chimica e tutte quelle materie che hanno a che fare con la parola “scientifico”. Devo esserne proprio allergica. Ma per fortuna ho Connor che cerca almeno di farmi prendere B- ai test. Avere un genio per migliore amico ha sempre i suoi vantaggi.
 
La campanella suona, annunciando la fine di quella tortura. Infilo distrattamente i libri nella tracolla, spazzo il banco dalle briciole di gomma e aspetto che Connor faccia lo stesso. È sempre l’ultimo, perché ogni volta si perde a chiacchierare con Sanders su protoni e particelle di cui a malapena io conosco l’esistenza. Sempre che con Sanders si possa chiacchierare, s’intende.
Oggi, invece, raccoglie lo zaino da terra e se lo mette in spalla, facendomi un sorrisone.
<< Allora, andiamo?>>
<< Non hai nessun discorso da intrattenere con Sanders?>> chiedo sorpresa, mentre ci avviamo verso l’uscita, confondendoci con gli altri studenti.
Lui mi circonda le spalle con un braccio:<< No, oggi ho solo voglia di tornare a casa>>
<< Sei strano, Hutcherson>> gli dico, sorridendo, e tiro fuori le chiavi del mio pick-up dalla borsa.
Ecco, questa è un’altra cosa strana: Connor è il genio e a guidare ci penso io. Non ha la macchina e per poco non superava l’esame pratico di guida. “Però – come mi ricorda sempre lui –lo scritto è andato bene”.
Poso la tracolla nel vano posteriore, salgo e metto in moto, mentre Connor prende posto sul sedile del passeggero e sintonizza la radio sulla nostra stazione preferita. Highway to hell degli AC/DC invade l’abitacolo. Io tiro giù il finestrino e metto fuori il braccio, cominciando a battere la mano a ritmo di musica sulla portiera.
 
Posteggio lungo il vialetto di casa Hutcherson, proprio accanto alla cassetta delle lettere. Scendiamo dal pick-up e noto una moto all’entrata della rimessa, ma non ci faccio troppo caso. Chris ha sempre adorato le moto.
Entriamo, pulendoci prima i piedi sullo zerbino che recita ‘WELCOME’ a caratteri cubitali.
Connor corre al piano di sopra, mentre io mi avventuro in cucina, da dove proviene un ottimo profumo di torta di mele. La mia preferita.
Michelle sta tirando fuori dal forno una splendida torta, come quelle di Nonna Papera.
<< Michelle, io ti ho mai detto che ti amo? Perché, se non l’ho ancora fatto, credo che questo sia il momento giusto>> dico, avvicinandomi e allungando la mano per prenderne un pezzetto. Lei mi allontana, ammonendomi:<< È per questa sera, Sam. Giù le mani>>
Metto il broncio e mi siedo sul tavolo della cucina, lanciando languide occhiate alla torta posta sul davanzale a raffreddarsi.
<< Hai sentito papà?>> chiedo, dondolando le gambe.
<< Sì, mi ha chiesto se puoi rimanere a mangiare qui. Farà un po’ tardi>>
Mio padre lavora come avvocato a Cincinnati, che dista 32 km da Union, e spesso e volentieri fa tardi. Perciò trovarmi seduta a tavola con gli Hutcherson almeno cinque sere su sette è del tutto normale. Da quando i miei genitori hanno divorziato, si è buttato a capofitto nel lavoro. Forse non era del tutto pronto a lasciare mia madre. Non come diceva lui.
Ho incontrato Connor un paio di mesi dopo il divorzio, il primo giorno di scuola superiore.
Eravamo entrambi in un momento di totale smarrimento della nostra vita. Suo fratello si era appena trasferito a Los Angeles per lavoro e a lui mancava terribilmente. Così, quando ci eravamo trovati seduti allo stesso tavolo della mensa avevamo cominciato a chiacchierare come se ci fossimo conosciuti da sempre. Da quel giorno siamo sempre seduti vicini, in qualsiasi occasione.
Passo sempre moltissimo tempo con lui. Tutti i pomeriggi li trascorriamo a casa sua, dove mi dà una mano con i compiti di matematica e scienze, oppure facciamo un giro in città. Qualunque sia il programma, siamo sempre insieme.
È capitato spesso che ci scambiassero per una coppia e a scuola c’è ancora qualcuno che la pensa così, nonostante le nostre continue smentite. Non potrei mai mettermi con Connor e fare tutte quelle cose che di solito si fa con il proprio ragazzo. Sarebbe imbarazzante, come se diventassi la fidanzata di mio fratello. E di solito non si bacia in bocca il proprio fratello.
<< Se vuoi puoi fermarti a dormire qui>> propone Michelle, sciacquando alcuni bicchieri nel lavello.
<< No, grazie, vado a casa. Qualcuno dovrà pure svegliare quell’uomo domani mattina>>
Sorride, con quel sorriso dolcissimo che solo lei sa fare, e si asciuga le mani in uno strofinaccio:<< Dov’è Connor?>>
<< È salito in camera. Non so cosa dovesse fare>>
Ad un certo punto un cane grigio scuro con una macchia bianca sul muso entra scodinzolando in cucina e inizia a giocare con i miei piedi che dondolano a mezz’aria. Scendo e comincio a grattarlo dietro le orecchie, mentre lui si siede e si gode le coccole. Non lo mai visto in casa. Non si tratta né di Nixon né di Diesel.
<< Avete comprato un cane nuovo, Michelle? Connor non mi ha detto niente>>
Michelle mi guarda senza capire.
<< A dire la verità è il mio>>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Bancone (?) della ragazza del pane
Voilà, ecco pubblicato il prologo.
Forse dovrei dire ri-pubblicato, visto che avevo postato questa fanfic lunedì, ma si è magicamente cancellata.
Beh, cosa dire? Ho in testa questa storia da esattamente quattro mesi, ma non ho mai trovato il tempo di buttarla giù, invece eccola qui!
Non so proprio cosa aspettarmi.
La maggior parte delle notizie utilizzate sono vere, perché cerco di attenermi il più possibile alla realtà. Connor è davvero un piccolo genio e, sì, è davvero arrivato quinto a livello mondiale in un concorso sulla risoluzione dei problemi del futuro (lo ha detto Josh in 2 interviste al Letterman), ma non saprei dirvi se il signor Chris Hutcherson ha davvero la passione per le moto xD
Beh, ringrazio chi leggerà e chi magari lascerà una piccola recensione :)
Anche chi la metterà tra preferite/ricordate/seguite :)
Grazie grazie grazie!
Un abbraccio e al prossimo capitolo
 
La ragazza del pane
  
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