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Autore: Bella Finally Cullen    18/01/2013    2 recensioni
Lo aspettava da tanto, ma quando ormai l'aveva dimenticato, ricompare.
Il passato che torna, anche se per Bella ormai tutto è cambiato... affronterà i suoi più grandi incubi credendo che la sua stessa vita sia un inferno... cancellerà il dolore della perdita con l'egoismo e la diffidenza poi sostituiti da un amore puro che non pensava di poter più provare. Tutto grazie al ragazzo che regnava, nei suoi giorni più scuri, attraverso i ricordi della sua bellissima vecchia vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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The dreams of the nightmares

 

 

 

*** Capitolo 1 ***

 

 

La prendevo alla leggera, la mia vita...

Ero semplicemente un aquila che aspetta il momento giusto per spiccare il volo.

Ma non sapevo che il momento del volo sarebbe stato anticipato da una grande tempesta di sabbia che avrebbe, d'un tratto, sconvolto ogni singolo piano organizzato nei minimi particolari.

Passavo pomeriggi interi, nel mio nido, a fantasticare sul mio primo vero volo.

Cosa dire della mia prima vita?

Era perfetta, ogni cosa era programmata... famiglia stupenda, casa bellissima, amiche amorevoli e simpatiche, ma soprattutto – prima di ogni altra cosa – un ragazzo fantasticamente perfetto che mi amava.

Di certo non mi aspettavo di morire per lui... perché non considero la mia seconda vita, una vita, ma un'esistenza dettata dall'odio verso qualcosa che non volevo.

Nonostante siano piuttosto sbiaditi, ricordo i miei giorni con Edward pieni di luce e colore... quella sia che era una vita.

 

<< Bells...>> attira la mia attenzione.

<< Scusa, ero sovrappensiero... >> rispondo sorridendo.

Dolcemente mi afferra il mento e mi bacia come solo lui sa fare.

<< Sai davvero di cioccolato... >> ridacchio sulle sue labbra mentre mi bacia insistentemente.

Cattura il mio labbro inferiore con i denti.

<< Tu sai di te... mh... che buona... >> mi morde delicatamente il collo ridendo.

<< Vacci piano tigre... >> rido anch'io mentre sfiora la mia guancia con il naso.

<< Che c'è... non ti piace? >> risponde malizioso.

Sento i brividi lungo tutta la schiena come se avessi preso la scossa.

<< Puoi fare di meglio... >> gli sto al gioco.

Le sue mani stringono i miei fianchi e mi porta seduta sulle sue gambe in modo che le mie gli cingano il busto.

La sua bocca si sposta fino alla mia spalla dove scosta la spallina della canottiera con il naso.

<< Mh... buona... >> ride di nuovo contagiosamente.

<< E' proprio una bella cosa, ma vedi di non mangiarmi tu... >>

Rido spensierata mentre le sue labbra catturano le mie.

Le sue mani vagano dal mio fianco fino al profilo del seno e poi giù, fino alla gamba che sfiora appena.

Senza volere ansimo pesantemente ma lui soffoca ogni sospiro con un bacio che sa di noi.

Le mie mani sono sul suo petto, la maglietta leggera aderisce al suo corpo lasciando poco all'immaginazione.

Non so bene come, ma le sue mani si intrufolano oltre la mia maglietta accarezzandomi la schiena che trema.

<< Lo sai che sei mia, vero?!>> dice con voce roca mentre mi bacia di nuovo.

<< Lo so...>>

<< E sai che mi farai impazzire un giorno o l'altro? >>

<< So anche questo... >>

Un po' in imbarazzo, come al mio solito, mi siedo sulla panchina scendendo dalle sue gambe.

<< Hei... >> mugola contrariato.

<< Scusami... >> mormoro rossa come un pomodoro.

Lui si alza rapidamente e si mette davanti a me guardandomi negli occhi.

<< Questo però non me lo toglie nessuno... >> e mi bacia con trasporto per la centesima volta in quel pomeriggio.

<< Hei ragazzi!!! Potete evitare effusioni in pubblico?! >> oddio, io la uccido...

<< Alice... >> mugolo afferrando Edward per la maglietta e costringendolo a non interrompere il bacio.

<< Fatelo quando siete da soli, diamine!! >> sbuffo e lo lascio, anche se controvoglia.

Lui si siede sorridendo soddisfatto e mi prende in braccio sulle sue gambe – nella posizione opposta rispetto a prima. -

<< Ciao Alice... ciao Jasper... >> li saluto arrossendo.

Alice e Jasper, l'altra faccia della nostra medaglia...

Loro sono la coppia più allegra e spensierata di Forks, io e Edward quella più forte e legata.

Sono ormai quasi tre anni che stiamo insieme.

<< Soci!! Come state? >> Alice, la mia migliore amica in assoluto.

I suoi capelli neri mi ricordano molto biancaneve, ma molto, molto più sprint e folletta.

<< Bene, bene... >> risponde Ed accarezzandomi indomabile la vita.

Solo allora noto la mano di Jasper sul fianco di Alice ed il braccio a cingerla come per proteggerla.

Sono bellissimi insieme, davvero meravigliosi.

<< Dove andate? >> gli chiedo prendendo la mano di Edward e stringendola tra le mie in grembo.

Lui posa il mento sulla mia spalla mettendo la mando libera lungo la mia gamba.

<< Noi? Mha... a fare un giro... venite? Abbiamo un idiota da uccidere! >> Jasper fa l'occhiolino a Edward che si alza di scatto trascinando in piedi anche me.

<< Certo, ma ragazze... noi abbiamo qualche idea, ma dovete starci al gioco senza scandalizzarvi, intesi?! >> entrambi ridacchiano soddisfatti.

Entrambe annuiamo convinte.

Jazz e Ed ce l'hanno ancora a morte con un ragazzo che si è preso gioco sia di me che di Alice, Mike si chiama.

<< Dov'è? >> chiedo disinvolta.

<< Nella piazza principale... >> risponde Alice prontamente informata.

Sembra di essere in un esercito a volte!!

Nemmeno cinque minuti dopo stiamo già percorrendo l'ultimo tratto di strada che ci divide dal posto in questione.

Vedo Jazz e Edward farsi dei cenni quasi impercettibili con la testa.

Nello stesso medesimo istante, Jasper afferra Alice per la vita, stringendola possessivamente a se lasciando aderire perfettamente i loro corpi e Edward mi prende per un braccio e mi carica sulle spalle, senza lasciarmi nemmeno il tempo di collegare movimenti e idee.

<< Che stai...? >> lui si volta e mi dà un leggero bacio a stampo.

<< Fidati... >> sussurra.

E così entriamo solennemente ridendo e scherzando, i due abbracciati come polpi ed io sulle spalle del mio ragazzo preferito che mi stringe possessivo le gambe.

<< Ce l'hai con le mie gambe? >> chiedo lasciandogli un bacio provocatorio sull'orecchio nell'istante in cui Mike si gira a guardarmi con il solito sguardo indagatore e maliziosamente disgustoso.

<< Sono stupende... e mie... >> risponde baciandomi sul collo a stampo e sgiorando con il naso il mio seno.

Sento Jasper e Alice bisbigliare ma non ascolto.

Così, mettiamo in atto la vendetta più crudele della storia delle vendette.

 

Era tutto così bello... perché è finito tutto?

Nemmeno due giorni prima ridevamo e scherzavamo fantasticando sul nostro futuro insieme e poi, un paio di giorni dopo, lo trovo a letto con la mia compagna di studio.

Quella sera mi aveva detto di avere un impegno con i suoi che stavano tornando in città, perciò non ci eravamo visti come al solito.

Io, volendo fargli una sorpresa e volendo salutare Esme e Carlisle, ero andata a casa sua, armata di regali e cioccolatini – io ed Esme passavamo ore a mangiarne scatole intere. -

E cosa mi trovo? Una delle scene più raccapriccianti mai viste sulla faccia della terra.

Naturalmente abbiamo rotto.

Dopo qualche mese mi sono trasferita a Seattle per andare all'università lasciando tutto e tutti in quella sperduta città piovosa.

Non ero molto lontana, ma bastava per lasciarmi alle spalle il dolore e la delusione che mi perseguitavano ricordandomi di quanto fossi stata cieca nell'ignorare quei due.

Io e Edward non ci siamo più sentiti.

Un anno dopo essermi trasferita, ritornando da una festa, ho avuto un bruttissimo incidente.

Avevo scoperto di essere incinta... di Edward...

Per quell'incidente ho perso il bambino... e con lui ogni cosa che mi legava alla vita...

Stavo per morire, ma la dottoressa che mi aveva presa in cura, mi ha morsa.

Lei si chiama Victoria, vivo con lei che fa finta di essere mia sorella maggiore... è

lei che mi ha insegnato ad usare il mio scudo in modo da isolare ogni emozione, ogni sensazione ed ogni sentimento... grazie a lei ho combattuto il dolore ed ho vinto.

Nonostante questo, io odio la mia vita, odio quello che sono diventata... a volte penso che avrei preferito morire piuttosto che essere ridotta ad un essere che vive uccidendo persone (anche se io e Victoria uccidiamo solo animali).

Ho un grande autocontrollo, non ho mai ucciso nessuno, forse troppo sconvolta dalla perdita della mia vita e di quella di mio figlio.

Nei mesi precedenti passavo ore a fantasticare su come sarebbe stato.

Avrà i miei occhi color cioccolato, o li avrà verdi come quelli del padre? Sarà bellissimo o goffo come me?

In un attimo ho perso tutto, qualunque cosa per cui valeva vivere e lottare... mio figlio era la ragione per cui continuavo ad andare avanti.

Quando ormai pensavo di essere morta, mi sono svegliata in quel letto sconosciuto, in una casa che non era la mia.

Adesso che Edward è tornato cosa farò? Se dovesse accorgersi dei miei cambiamenti, cosa gli dirò?

Se gli dicessi che sono una vampira, scapperebbe da me di nuovo?

Ma non mi importa, ormai, il mio egoismo da creatura mitologica, ha cancellato ogni singola particella d'amore, ogni singolo sentimento positivo.

Vedo il mio passato come giornate di eterna estate, un'estate che, penserete, adesso non finirà mai... ma non è assolutamente così... adesso – nonostante a livello fisico la mia vista sia molto migliorata – è come se avessi un velo opaco sugli occhi... ogni cosa è scura, buia, senza senso, senza vita... come me.

Io non sono un essere vivente, sono un mostro.

<< Bella... >> mi giro lentamente.

<< Cosa c'è? >>

<< Scusa... sono stato un idiota, lo so... ma ti vedo... cambiata... >>

Lo sapevo, mi conosce troppo bene.

<< I tuoi occhi... >> continua <<... i tuoi occhi sono color oro... e sei... bianca, pallida... >> ha colto nel segno.

<< Non sono diversa!! Sono io e basta! Se non ti va bene non mi interessa, non ti è mai importato, perché dovrebbe proprio adesso? >> sono sulla difensiva.

<< Ti prego, raccontami cos'è successo... cosa ti hanno fatto Bells? >> fa per accarezzarmi la guancia.

<< Non mi toccare!! >> mi scosto.

<< … forse più che “cosa ti hanno fatto” dovresti chiedermi “cosa ti ho fatto”!!! >>

<< Perché sei così dura? >>

<< Devo esserlo Edward! Devo esserlo per non soffrire... >>

Che stupida! Gli sto dicendo la verità!! Ricorda cosa ti ha insegnato Victoria...

<< … ma non sono affari tuoi... adesso lasciami stare... >>

<< Aspetta!! >> mi afferra il polso.

Mi giro fulminandolo con lo sguardo.

E' proprio in quel momento che lo noto, quel leggero graffio nel prato.

Non l'avevo visto... cosa...?

<< Cos'hai all'occhio? >> chiedo freddamente.

Lo sento irrigidirsi.

<< Nulla nulla... non ho niente! >>

Cinque secondi prima era davanti a me, cinque secondi dopo non c'era più...

Eppure... mi sembra di aver già visto quel simile segno negli occhi di qualcuno... ma dove?!

Non è importante Bella... lascialo stare...

E' vero... devo lasciar correre...

<< Isabella, stai bene? >> quella voce mi fa tirare un sospiro di sollievo ormai da sempre.

<< Vic, per fortuna... >> la guardo.

<< Lui è... Edward? >> questo mi piace di Victoria, non fa giri di parole, ti dice le cose direttamente, senza marcirci sopra.

<< Si... è lui... >>

<< Sa di... lui...? >>

<< No... >>

<< Sa di te e me? >>

<< … no... >>

<< Bene... torniamo a casa? >>

<< Si, per favore... >>

Non saprà mai nulla... probabilmente scomparirò da questo posto come solo un vampiro sa fare, scomparirò come l'aria e come gli incubi di una notte d'inverno... scomparirò come il vento freddo durante una tempesta.

Nemmeno se ne accorgerà e già sarò uscita dalla sua vita....

Per sempre...

   
 
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