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Autore: Vahly    07/08/2007    5 recensioni
Draco ed Harry hanno una relazione di solo sesso... o almeno così dovrebbe essere. Ma il biondino nasconde qualcosa che non vuole dire al compagno, mentre Harry scopre che forse c'è n modo per riavere indietro il suo padrino...
Non tiene minimamente conto del sesto libro.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cap 12

Questo capitolo è dedicato a Lucy Light, che aveva capito dove tutto ciò andava a parare almeno 3 capitoli fa :-)

Cap. 12 – L’illuminazione

Quella sera Harry si defilò, grazie all’aiuto del solito mantello dell’invisibilità ed alla mappa del malandrino, dal suo dormitorio, e sgattaiolò non visto fino alla stanza delle necessità.
Dopo pochi minuti arrivò anche Draco, che si guardò un po’ intorno per cercare di capire se il compagno fosse già lì o meno.
Harry tentò di trattenere il respiro, ma ci riuscì per poco, e nel riprendere fiato fece quel minimo rumore che permise a Draco di accorgersi della sua presenza.
Il serpeverde, con un ghigno, afferrò il mantello ed esclamò, tentando di mantenere un tono basso di voce:
– Preso!
Harry gli fece la linguaccia e mormorò
– Vediamo quante altre volte riesci a prendermi, stasera…
Il biondo lo guardò allusivo, ed imitando il tono dell’altro, rispose semplicemente:
– Vediamo quanto riesci ad ispirarmi, stasera…
Harry si concentrò, e mentre faceva i soliti passi avanti ed indietro per far apparire la stanza, cercò di pensare ad un posto accogliente e comodo. Quando finalmente entrò, dovette complimentarsi con sé stesso, ed anche Draco parve abbastanza soddisfatto.
– Complimenti, Potter… vedi che se fai girare bene le rotelle qualcosa del tuo cervellino funziona?
Disse divertito, abbracciandolo da dietro spingendolo fino al divanetto bianco di fronte al camino.
Dietro di loro c’era anche un letto a baldacchino, ma quello l’avrebbero utilizzato più tardi.
Harry si sedette sul divano e Draco lo seguì immediatamente, poi prese fra le mani il volto del moro e lo baciò appassionatamente.
Rimasero svariati minuti così, solo a baciarsi, poi Draco cambiò posizione, fino quasi a sedersi su Harry, e cominciò a spogliarlo. Il moro lo lasciò fare, mentre le sue mani vagavano sulla schiena di Draco, e le sue labbra si staccavano da quelle dell’altro per cominciare a baciare dolcemente il collo del serpeverde. In breve finirono sul pavimento, e lo fecero lì, incuranti della comodità del morbido divano alle loro spalle, riscaldati ognuno dal calore dell’altro e dal fuoco del camino che contrastava con il freddo del pavimento.
Quando furono entrambi soddisfatti, Harry ricondusse Draco sul divano, e lo strinse a sé, dandogli un breve bacio a stampo sulle labbra.
– Draco…
Mormorò poi, sollevando la testa per guardarlo meglio.
Il biondo era rimasto abbastanza silenzioso per quasi tutto il tempo, ed anche se durante il loro amplesso si era abbastanza lasciato andare, per il resto gli era parso piuttosto nervoso. Non che anche lui non lo fosse, per via di Sirius, di Hermione e tutto il resto, ma vedere il compagno preoccupato gli faceva sentire qualcosa, all’altezza dello stomaco, che non riusciva più ad ignorare.
Draco rispose con un mugolio, mentre stringeva maggiormente le braccia attorno alla vita di Harry, il quale si fece coraggio e domandò timidamente:
– Qualcosa non va?
Draco, colto sul vivo, scosse vigorosamente la testa.
Non voleva che l’altro si preoccupasse, e poi non gli pareva il momento adatto a renderlo partecipe di tutte le sue elucubrazioni, ora che l’atmosfera era così rilassata.
– No, è tutto a posto.
– Sicuro? – domandò Harry, perplesso, – Perché a me non sembra molto. Sai che a me puoi dire tutto, no?
Harry, dopo aver pronunciato quella frase, ammutolì di colpo. Le sue parole erano state praticamente le stesse che Hermione gli aveva rivolto poche ore prima… era davvero così brutto sapere che c’era qualcosa che non andava ma non sapere cosa? O, peggio, sapere tutto ma vedere che l’altro non si fida abbastanza da esternare i suoi problemi?
Draco gli diede un bacio sul collo e sorrise.
– Qualche problema con i compagni di casa, nulla di che… Non preoccuparti, è tutto ok, davvero…
Harry sospirò, consapevole che non sarebbe riuscito a tirargli fuori altro, almeno per il momento.
– E poi fra i due sei tu quello che sta più con la testa fra le nuvole…
Continuò Draco, con le labbra poggiate sul collo di Harry, che sentì un brivido percorrerlo mentre l’altro parlava su di lui.
– Non è vero…
Protestò
debolmente il moro.
– Oh, sì che lo è… avanti, cosa sta succedendo ora?
– Le solite cose…
Draco alzò un sopracciglio.
Ovverosia?
Harry sbuffò.
– Uffa… perché finiamo sempre a parlare dei miei problemi e mai dei tuoi?
Draco alzò gli occhi al cielo. Effettivamente, il compagno aveva ragione… Ma non era colpa sua se non gli andava di parlare dei suoi problemi. Parlarne non li avrebbe risolti comunque, e per di più avrebbe anche fatto preoccupare Harry inutilmente. Ma a quel punto, tanto valeva…
A quanto pare in questa scuola la gente non ha niente di meglio da fare che decidere che cosa il sottoscritto fa o non fa quando non è a scuola, e qualcuno è giunto all’assurda conclusione che io sia un mangiamorte… mi chiedo come possano pensare che una cosa del genere posa essere vera… ad ogni modo, questa stasera Pansy è venuta a trovarmi per fare quattro chiacchiere, e mi ha detto che Nott la pensa così, oltre a qualche Corvonero che non si fa gli affari propri, e pochi tassorosso. Nessuna notizia da parte dei grifondoro, perché ovviamente Pansy non parla con loro… ma non è questo il problema, visto che le fonti sui rosso-oro non mi mancano di certo… Soddisfatto ora?
Domandò stancamente ad Harry, che l’aveva seguito attentamente senza perdersi nemmeno una parola.
Il moro annuì, mormorando semplicemente:
– Mi spiace…
Draco ridacchiò.
E di che? Mica è colpa tua…
Harry sospirò.
– Sì, ma a te non andava di parlarne ed io ti ho praticamente costretto. Scusa…
Lo sguardo del serpeverde si fece più dolce, e con una mano accarezzò la guancia di Harry.
– Ehi, guarda che io non faccio mai niente controvoglia, capito? Se te l’ho detto è perché mi andava. Più o meno. Comunque hai ragione: non posso pretendere che tu ti fidi a confidarti con me se poi io non faccio altrettanto…
Harry gli sorrise, e lo baciò brevemente.
– Allora, posso sapere che cosa ti affligge?
Domandò preoccupato il biondo.
– Niente di che… insomma, in effetti ci sono un paio di cose, però… ecco…
Harry abbassò lo sguardo. Dove cominciare? C’era il problema di Sirius, ma dubitava che Draco potesse essergli di qualche aiuto in quello. Forse era meglio dirgli prima di Hermione.
– Beh c’è Sirius… di cui ti avevo già accennato se ti ricordi… e poi ‘stasera è successa una cosa che non mi aspettavo, è che… insomma, credo che Hermione abbia capito che mi vedo con qualcuno…
Draco lo guardò perplesso.
– Per me non è un problema, credevo fosse chiaro ormai, no?
– Sì, infatti… è solo che… non lo so, non mi sento ancora di dirglielo. Non che io mi vergogni di te, o di essere… beh, insomma, di essere gay, però… non lo so, il fatto che potesse saperlo mi ha fatto sentire a disagio. E poi quando ho detto a Ron che secondo me Dean ha una cotta per Seamus, ci è mancato poco che non svenisse…
Draco strinse Harry, e gli accarezzò lentamente i capelli. Capiva come si sentiva, in fondo era un po’ quello che provava lui; però per qualche motivo sapere che il moro non si sentiva sicuro della loro relazione lo faceva star male. Era una cosa stupida, visto che fino a poco prima lui stesso stava pensando al fatto che prima o poi sarebbe finita, non c’era scampo… ma allora, perché si sentiva così?
Draco poggiò la fronte nell’incavo del collo di Harry, e sospirò.
– Tu credi che continueremo a vederci, dopo Hogwarts?
Domandò un po’ incerto.
Harry gli prese il mento con due dita, e gli alzò il volto in modo da poterlo guardare negli occhi.
– Vuoi scaricarmi prima?
– Non hai risposto alla mia domanda…
– Io non voglio
lasciarti, Draco. E non voglio darmi dei termini, pensando a quanto tempo ci rimane o angosciandomi pensando che tutto questo dovrà finire a causa della guerra e del fatto che tu sia mangiamorte, e che io vorrei diventare un auror… certo, sarà difficile, ma se tu sarai con me, è mia intenzione provarci. Potrebbe succedere qualsiasi cosa nel frattempo, Voldemort potrebbe ammazzarmi, o potremmo stancarci l’uno dell’altro, anche se non credo che riuscirei a trovare facilmente qualcuno con cui rimpiazzarti, – ridacchiò, – ma per il momento non credo di volerti, o di poterti dire addio di qui a pochi mesi.
Draco sorrise, pensando che forse quelli che si faceva erano problemi inutili. Aveva ragione Harry, potevano succedere un’infinità di cose prima che la scuola finisse, ed un po’ era triste dover vivere nell’incertezza costante di quale sarebbe stato il proprio destino. Però… però forse potevano davvero continuare a stare assieme anche dopo, costruirsi un futuro, essere felici. Eppure, c’era qualcosa che lo preoccupava… non sapeva bene di cosa si trattasse, ma non riusciva a pensare al loro futuro assieme così serenamente come sembrava fare il compagno.
E se ci dovessimo trovare a combattere su fronti opposti? Che farai allora? Anche se sono diventato mangiamorte come spia, non puoi sapere cosa potrebbe cambiare. E se per il tuo lavoro di auror ti dovessi trovare nella condizione di dovermi uccidere?
Lo sguardo di Harry si incupì un po’, e diede un bacio al compagno. Poi mormorò, sicuro:
– Piuttosto mi faccio ammazzare…
Il tono del grifondoro colpì profondamente Draco, che si sentì invaso da un calore che gli proveniva dall’interno. Sapeva che ciò che Harry pensava veramente ciò che aveva detto, gli si leggeva in faccia.
Gli sorrise, così apertamente che gli sembrò di non aver mi sorriso veramente prima d’allora, e lo baciò intensamente, portando le proprie braccia attorno al collo del moretto e stringendolo a sé.
– Non ci provare nemmeno, o ti raggiungerò anche fosse all’inferno solo per pestarti a sangue per punirti…
Gli mormorò quando si furono staccati.
Harry ridacchiò.
Sei proprio crudele… uno non può nemmeno morire in pace!
Draco gli mise un dito sulle labbra per zittirlo.
– No, tu non puoi…
Ci fu
un breve istante di silenzio, poi Draco, tornando serio, domandò:
– E riguardo Sirius?
– Oh, quella… è una storia complicata. Non credo serva a qualcosa parlarne.
– Magari sì. Potremmo trovare una soluzione…
– C’è
poco da trovare. Ti avevo già parlato, in parte, del fatto che quando è caduto dietro il velo non è morto, ma è rimasto imprigionato. Il punto è Silente crede che possiamo farlo tornare indietro con una specie di incantesimo d’appello. Per farlo, però, ci vuole qualcuno che abbia un legame di sangue con lui, e nemmeno io vado bene, anche se Sirius è il mio padrino…
Draco si accigliò un istante, poi sembrò pensare a qualcosa.
– Qualcuno con un legame di sangue, hai detto?
– Sì, e deve anche volerlo riportare indietro. Abbiamo, cioè hanno, provato anche con il sangue di Narcissa Black… ma non è servito a nulla. Serve proprio una persona in carne ed ossa, solo il suo sangue non basta…
Draco ridacchiò
.
– Certo che non potete usare solo il sangue, a meno che non vogliate metter su un rito satanico!
Harry sbuffò, staccandosi da Draco, e guardò quest’ultimo con un’aria di rimprovero.
– Mi chiedo cosa ci trovi di divertente!
– Forse il fatto di avere un ragazzo totalmente rincoglionito…
Harry lo guardò perplesso.
Che cosa vuoi dire?
Draco ridacchiò di nuovo.
– Hai detto che ci serve qualcuno con un legame di sangue… ma vanno bene i parenti di qualunque grado?
– Credo di sì… Silente non mi ha detto nulla in proposito.
E Silente è più rincoglionito di te. Lui e tutta la sua combriccola di dementi!
– Mi spieghi dove vuoi andare a parare?
Chiese Harry, sempre più spazientito.
– Hai detto che avete usato il sangue di Narcissa Black, no?
Ah-ah
– Perché ha un legame di sangue con Sirius Black
.
– Esatto…
Draco scoppiò a ridere più forte di prima.
– Potter… SVEGLIATI! È Narcissa… Narcissa Black in Malfoy!
Harry lo fissò a bocca spalancata, colto da un’improvvisa illuminazione.
– Tu…
Draco annuì, divertito.
– Avete usato il sangue di mia madre, coglione! Se io sono suo figlio, ho dei legami di sangue con lei, OVVIAMENTE… E se lei ha dei legami con Sirius Black…
– Tu potresti aiutarci a riportare indietro Sirius!
Harry gli si gettò letteralmente addosso, avvinghiandogli le braccia al collo.
– Lo faresti?
Domandò con il cuore traboccante di gioia, gli occhi leggermente velati dalle lacrime.
– Dipende… a quanto pare hai bisogno di me. Ma devi guadagnarti il mio aiuto…
Rispose suadente Draco, accarezzandogli la schiena fino ad arrivare ai glutei, ed alle cosce.
Harry lo strinse ancora di più a sé, cercando di calmare le lacrime di gioia che cominciarono a scendere copiose. Draco gli avvolse le braccia ai fianchi, mormorandogli in un orecchio:
– Ehi, calma! Se soffri così all’idea di rivedere il brutto muso di Black, forse è il caso che lasciamo perdere…
Harry ridacchiò, ma la sua risata fu quasi subito interrotta da un singhiozzo.
– Grazie… grazie Draco…
Il biondo fece un’alzatina di spalle.
– Per così poco… non è colpa mia se tu sei tanto idiota da non pensare alle cose più ovvie. Chissà com’è il vecchio non ci è arrivato subito!
– Forse non vuole farti correre rischi…
– Dopo il marchio, non credo che questo sia poi un così grande pericolo.
Harry dovette dirsi d’accordo, ed annuì convinto. Poi baciò brevemente il compagno, ed alzandosi lo prese per mano.
– Andiamo a vedere quant’è comodo il letto?
Gli chiese, ora più tranquillo.
Il biondo non se lo fece ripetere due volte, e prendendolo in braccio di peso, lo portò sul morbido giaciglio.


***continua***




Note dell’autrice




Prima o poi doveva arrivare… l’ultimo capitolo già scritto. In realtà ne ho altri 2 pronti, ma sono salvati in un cd dati che ho fatto mentre il mio pc era infestato dai virus… spero di riuscire a recuperarli, in modo da postare più in fretta. Altrimenti dovrete aspettare un paio di settimane, perché ora come ora a casa ci torno solo per dormire e la domenica studio (o meglio, faccio finta) per l’esame di giapponese che vi renderete conto da soli mi occuperà parecchio tempo… Sempre per questo motivo non posso rispondervi ora (non ce la faccio) ma sappiate che leggo con amore e immensa gioia ogni singolo commento (e non vi sto prendendo per i fondelli, è vero…)
Un bacione a tutti, continuate a leggere e commentare!

   
 
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