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Autore: Miss K    08/08/2007    2 recensioni
Fic senza pretese se non quella di mostrare qualche [strano] aspetto della vita di coppia di un biondo Slyterin e un'affascinante Gryffindor dagli occhi d'ambra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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hihi, alla fine ho scritto un seguito XD
mi è venuta in mente ieri quando mi è tornato in mente Marie Antoinette XDD
che dire? have a nice reading!

Genere: Fanfic- Comico/Demenziale -Romantico
Serie: Harry Potter
Personaggi: Draco Malfoy ~ Blaise Zabini ~ Hermione Granger ~ Daphne Greengrass
Note: // me lo lasciate un commentino?

~Le protezioni? Sempre!
("Vita di coppia"- Capitolo 2)

“Blaise...” -mormorò il ragazzo biondo dagli occhi grigi rivolgendo uno sguardo atono all'amico, un affascinante Slytherin dai capelli corvini e lo sguardo smeraldo intento ad ammirare lo splendore dei suoi denti perlacei davanti ad uno specchio che stringeva deciso fra le dita affusolate.

“Sì?” -rispose, degnando l'amico di uno sguardo annoiato poiché se Draco Lucius Malfoy pronunciava il suo nome con un tono di voce senza segno di vita avrebbero parlato di una sola cosa: Hermione Jane Granger.

“Abbiamo fatto sesso.” -disse l'altro, continuando a tenere le iridi argentee fisse sul fuoco incandescente del camino acceso che emetteva scintille dorate, come gli occhi della sua lei: la donna che aveva scelto per stare al suo fianco. -”Tu e Daphne?”- “no”- “ e allora dove sta il problema?” -chiese Zabini cominciando a confrontare il bianco dei suoi denti con quello di una perla raffinatamente lavorata e importata direttamente dal Giappone. La vittoria era scontata: la lucentezza di quella preziosità non era niente in confronto a quella dei suoi canini.

“E' in ritardo, Hermione è in ritardo.”- rispose arrivando al punto. Una vena aveva cominciato a pulsargli sulla tempia marmorea: Draco Lucius Malfoy, nelle cui vene scorreva oro colato, era visibilmente sconvolto.

Con tutta l'eleganza che solo lui poteva a avere, Blaise posò lo specchio sul tavolino in legno finemente lavorato in stile vittoriano vicino alla sua poltrona preferita, di pelle nera, e si alzò con la classe e la raffinatezza che gli avevano insegnato fin da bambino, per poi rivolgere uno sguardo al suo amico e avviarsi nella loro stanza.

Entrambi vi entrarono, dopo aver attraversato la sala con portamento altero, ignorando in un modo spudorato che solo loro potevano fare le tante ragazzine che seguivano con sguardo sognante ogni loro singolo movimento, incantate da tanta grazia ed eleganza nel compiere anche solo i gesti più semplici.

“Spiegati”- ordino Blaise ad un Malfoy stanco che aveva preso posto su una poltrona in pelle bordeaux, un regalo di sua madre.
Draco lo fissava, non più col suo solito sguardo fiero, di sfida, ma con occhi provati, fissi su un punto indefinito della camicia che fasciava il petto scolpito di chi gli si parava davanti, preoccupati e allo stesso tempo sconvolti.
Quando finalmente si decise a parlare, chiuse gli occhi e reclinò il collo appoggiandosi comodamente sulla poltrona mentre le sue lunghe dita da pianista avevano cominciato a stringere i braccioli.
“Ieri doveva avere il ciclo, ma non ce l'aveva.”- “e quindi?”- “come sarebbe a dire e quindi?”- “fammi capire, tu credi che lei sia...” chiese Blaise, cominciando a sudare freddo dal suo metro e novanta per poi allentarsi la cravatta.

“Esattamente”- “ma voi... cioè, tu..”- “uso protezioni? Mi sembra ovvio, cosa credi? Però c'è stata una volta, qualche settimana fa e ... ora è in ritardo... Blaise, sono preoccupato, seriamente.”- “sì, credo di aver capito la situazione. -commentò l'amico, ormai appoggiato al muro tenendo le braccia conserte -ma non hai considerato la possibilità che sia un semplice ritardo? Cioè, lo stress e tutto il resto, dopotutto siamo sotto esame e...”- “certo che ci ho pensato! Ma questa volta ci sono grosse possibilità. E poi oggi ho sentito casualmente Pansy che diceva a Daphne che è da un po' di giorni che qualcuno vomita al bagno delle ragazze, al secondo piano... senza contare che ultimamente Hermione è intrattabile: una volta è contenta e l'attimo dopo mi schianta!”

“mmm... secondo me, e lo spero, sono paranoie, ma per sicurezza ti consiglio di prepararti mentalmente all'idea di.. sì, insomma, ci siamo capiti...”- “che cosa?!”- “hai capito: comincia a prepararti all'idea di cambiare pannolini e robe così”- “stai scherzando spero! Non è divertente”- “lo credo bene. Ma qui quello che si è divertito a fare del sesso non sicuro sei tu, quindi ora prenditi le tue responsabilità.”

“no, porca miseria, è un incubo! Cioè cazzo, ho diciassette anni, non sono pronto per mettere su famiglia e tanto meno così. No, io ed Hermione dobbiamo chiarire questa faccenda, al più presto.”- “ah, e cose pensi di fare?” -chiese l'amico, guardando la sua figura riflessa allo specchio: non avrebbe mai immaginato che Malfoy avesse una simile rarità nella sua stanza.

Uno specchio in grado di riflettere le figure sotto tre luci diverse: una con la luce del mattino, una del pomeriggio e una della notte: ottimo per provare i vestiti!

“oggi dobbiamo pomeriggio dobbiamo vederci al lago, le parlerò lì”- “eh? Mmm.. ah sì, buona fortuna” -disse l'altro che aveva cominciato a curiosare nel guardaroba del suo amico- “tu vieni con me”- “ah sì... -rispose, ammirando una camicia bianca cucita da un famoso stilista. Anche se era stata fatta per Draco, sarebbe andata bene anche a lui, senz'altro! Perfetto, glie l' avrebbe chiesta in prestito alla prima occasione -no aspetta, che cosa?!”- “tu vieni con me”- “che? E perchè di grazia?” - fece lui, posando delicatamente il tesoro trovato sul letto a baldacchino e inarcando il sopracciglio col suo fare snob da far capitolare qualsiasi essere femminile sulla faccia della terra- “perchè così è deciso”- “no aspetta, frena -disse in tono serio- mmm... possiamo contrattare” -esordì fissando il capo d'abbigliamento per poi rivolgere un altrettanto sguardo complice al suo compare- “allora è deciso.”



“Draco!” -lo chiamò lei, vedendo il ragazzo steso, sul prato verde, mentre fili d'erba e gocce di rugiada gli accarezzavano i dolci lineamenti albinei.

Corse verso di lui, stringendo i suoi soliti tomi polverosi, incurante delle gocce fresche che le bagnavano il mantello, mentre il fresco vento del pomeriggio le sollevava i ricci, ribelli come sempre, resi ancora più intrattabile dall'umidità creatasi in seguito al violento temporale del mattino.
Si sedette vicino a lui, gli sollevò il capo per accoglierlo nel suo grembo e cominciò ad accarezzargli i biondi fili d'oro.
Draco adorava quando lei lo accarezzava, gli ricordava l'amore materno che raramente aveva ricevuto da Narcissa, la donna che lui amava e più di qualunque altra e che, vincolata da dure leggi dettate dal sangue che le scorreva dalle vene, raramente gli aveva dimostrato l'immenso amore che provava per lui.
Aprì gli occhi, invadendo con le sue iridi argentee quelle dorate di lei, poi prese a parlare, finalmente.
“Hermione, qualunque cosa sia, fai in modo che sia maschio, usa la magia, trasfigurazione o altra cosa sia in tuo possesso, voglio che sia maschio!”

“che cosa?!” -penso mentalmente Blaise, che aveva assistito alla scena da sopra, essendosi nascosto dietro l'albero millenario su cui erano appoggiati i due: se Malfoy aveva bisogno di supporto morale non c'erano bisogno di tanti salamelecchi: lui non avrebbe avuto niente da ridire! Una sana ficcata di naso nelle faccende altrui non faceva mai male! A maggior ragione se il tutto avrebbe arricchito le sue finanze, dal momento che suo padre si era rifiutato di fornirgli altri fondi per soddisfare la sua voglia di fare shopping.
Eh sì, come avrebbe potuto Blaise Zabini non prendere la palla al balzo e aprire scommesse nella casa Slytherin alle spalle del purosangue più chiacchierato del momento?
Ovviamente era una cosa puramente d'élite. Chi non aveva un cospicuo conto in banca, non avrebbe saputo niente della faccenda...
“ho sentito bene?! Draco ha detto che lo vuole maschio!” -mormorò Pansy trattenendo a stento le risate- “già, che idiota... scommetto 5.000 galeoni che la Granger gli molla uno schiaffo” -fece invece la Greengrass- “io dico che invece non ne sa niente, Hermione non può essere incinta!” -ribatte invece Harry che si era portato appresso i Weasley per due: un insulto a quell'incontro elitario! Ma del resto, se non ci fossero stati, addio orecchie oblungue! - “no zitti, zitti! Ora Hermione risponde!”

“Cosa?” -chiese la ragazza inarcando il sopracciglio tra l'allibito e il divertito- “Mi hai sentito: lo voglio maschio, altrimenti lo diamo in pasto ad un drago!”-rispose lui, alzandosi bruscamente per guardarla in faccia- “ma si può sapere di cosa stai parlando?”.
Tsk, ha pure il coraggio di mentire la signorina! Ma ora le avrebbe detto le cose chiaramente Draco, nessuno e tanto meno nessuna poteva prenderlo in giro sperando di passarla liscia!
“Non far finta di niente, so benissimo che sei incinta”.

Ecco, era riuscito a dirglielo, dopotutto non era stato poi così difficile! Era solo una parola del resto!

Incinta.

Questa parola rimbombava nella testa di Hermione come scoppio di cannone.
Lei era... no aspetta, che cosa avrebbe dovuto essere?!
Lentamente, elegantemente e calmamente si alzò, estraette la bacchetta dalla manica del suo mantello ormai bagnato dall'umidità del terreno e, come se fosse la cosa più normale del mondo, schiantò Draco Lucius Malfoy.

“MA TI è DATO DI VOLTA IL CERVELLO?! io.. incinta?! Ma sei scemo?! Come ti è venuta in mente un'idea tanto... grr.. stupida!”- gli urlò, livida di rabbia, tenendo ancora la bacchetta puntata contro di lui- “non fare l'ingenua, so che lo sei.”- risposte lui, alzandosi goffamente.


“ouch, che insulto alla classe! Io toglierei 10 punti alla nostra classe per come si è rialzato...” -commento Daphne sistemandosi i capelli con un colpo di bacchetta: l'umidità era davvero fastidiosa!- “già, che insulto alla nostra casa! Dopo gliela facciamo pagare” -risponde Blaise facendo una smorfia.


“ok, calmati Hermione, va tutto bene, va tutto bene- si disse tra sé e sé la grifondoro, cercando di riprendere la calma mentre si massaggiava la tempia- “fammi capire, perchè pensi che io sia incinta?”.
“Ultimamente sei intrattabile. Come ora: prima sei di buon umore e poi, come se nulla fosse mi schianti!”- “beh, se te ne esci con uscite del genere mi sembrerebbe il minimo!”- “non è la prima volta...”- replicò lui, massaggiandosi una mascella- “ah, perchè secondo te vestire Neville come Madama Rosmerta nella sala grande è un sano divertimento no?”- “sì”- “beh, la pensiamo diversamente”- “e poi ieri non avevi il ciclo.”-riprese lui... - “prego?!”- “ho detto che ieri non avevi il ciclo!”- “e quindi?”- “sei in ritardo, senza contare che da un po' di tempo c'è qualcuno che vomita nel bagno al secondo piano.”

Ok, questo era troppo, veramente troppo. Non poteva schiantarlo, no, troppo semplice!
Hermione Jane Granger, scaricò tutta la rabbia e frustrazione aveva in corpo in uno schiaffo che andò a posarsi poco delicatamente sulla guancia diafana del ragazzo che ne rimase sconvolto.

“Sì, ho vinto 5.000 galeoni” -esclamò trionfante Daphne.

“Fammi capire tesoro, sai in che mese siamo ora?” -”Marzo” -”E quanti giorni ha febbraio quest'anno?”

”opporca...”
No, non poteva essere, era... era... no, era uno scherzo.
“Bene tesoro, allora io vado, ci vediamo, evidentemente non stasera.”- gli disse lei, per poi posargli un casto bacio a stampo sulle labbra e filare via.

Tornando in sé, Draco si voltò verso l'albero.

“Blaise, non una parola sull'accaduto.”- “certo fratello, contaci!” -rispose l'altro con un ghigno stampato sulla faccia che si trasformò in una smorfia in seguito all'essere stato schiantato ed essere finito sul lago nero. “Questa è l'ultima volta che ti arricchisci alle mie spalle, fratello.
Allora Daphne, quanto mi spetta?”- “2500 galeoni, era un fifty-fifty no?”- rispose la ragazza uscendo dal nascondiglio -“esattamente”

“No, fatemi capire: tu lo sapevi?!” -chiese Blaise sconvolto riemergendo dal lago, mentre i vestiti bagnati mettevano in risalto il suo corpo scolpito- “già...”- “Daphne, sei stata tu?”- “Altrimenti chi altri scusa?” -fece la ragazza con un sorriso innocente che le si increspava sulle labbra sottili-
“ah ah, touché!”



   
 
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