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Autore: Hika Uchiha    20/01/2013    6 recensioni
Sakura è una liceale molto estroversa e amante della vita. Dopo una piccola cotta avuta per Naruto Uzumaki, un suo compagno di classe, è più decisa che mai a trovare un ragazzo. Le sue amiche sono già in parte felici di aiutarla. Come un pomeriggio con le spalle contro il tronco di un albero di ciliegio, senza preavviso, il destino tende a cambiare. Ed ora Sakura deve decidere se amare davvero.
Dal secondo capitolo:
Sentì la mano di Sasuke levarsi dalla sua spalla, mentre con l'altra gli poneva qualcosa davanti agli occhi. Okay, quell'anat... quel Sasuke le aveva riportato la borsa più rotta che mai. Almeno l'ha riportata, pensò.
[SasuSaku] Accenni NaruHina e SuiKarin.
SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Karin, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Karin/Suigetsu, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Cherry Blossoms

<< Dove cazzo è la mia borsa? >>

Karin cercò di calmarla, ripetendole che non era un dramma perdere una fottuta borsa. Hinata, invece, la fece sedere, facendole aria con una mano. Sakura era totalmente furiosa. All'interno di quella borsa si nascondeva la sua vita, il suo tutto. Portafoglio, libro, documenti e quant'altro. Questa volta si era totalmente rovinata la vita.

<< Io non... non è possibile! >> Delirò, portandosi le mani sul viso. << Sono una scema! >> Continuò furiosa la rosa

<< Beh, forse sì >> Sentenziò la rossa, venendo fulminata da Sakura con uno sguardo futile. << Ma non preoccuparti! >> Ritornò allegra, guardando Hinata con gli occhi a due fessure. Il fatto era che vedere la sua amica tanto furiosa era una novità per lei. Di solito era sempre molto calma, o almeno così si mostrava a tutti. Forse era solo una sua impressione, o forse non conosceva affatto la sua migliore amica.

Hinata si schiarì la voce. << Sakura-Chan, devi calmarti! >> Esclamò preoccupata, sentendo l'amica ansimare. Perfetto, era totalmente perfetto tutto quello. Aveva una vita da schifo, non aveva un fidanzato, le sue uniche due amiche non servivano ad un cavolo e, ciliegina sulla torta, forse qualche maniaco aveva rubato la sua borsa. E per chissà qualche motivo, Sakura già s'immaginò con tanto di coltello in gola. Cazzo. Inoltre era seduta sopra ad una panchina tutta arrugginita, con il rumore delle macchine che fioche le rompevano i timpani. Oh, bella la vita di città.

<< Sentite >> Cominciò, guardando entrambe. << Io voglio quella maledetta borsa! Lì c'è tutta la mia vita... I miei contatti, la rubrica, il diario segr... va beh, questo non v'importa >> Si grattò la testa con fare dolce, imbarazzata e al tempo stesso furiosa.

Karin scoppiò a ridere, tenendosi lo stomaco con le mani. Aver scoperto che la sua carissima amica si era regalata da sola un bel quaderno dove appuntare tutti i suoi segreti, la fece divertire parecchio. Hinata le diede una gomitata, facendola tornare seria e cercò di sembrare nuovamente preoccupata. << Calmati! So io chi potrà farti tornare il buon umore! >> E Karin corse via, allontanandosi sorridente e sicurà di sé.

<< Mi preoccupa quella tipa >> Pronunciò Sakura. La Hyuga annuì, seguendo con lo sguardo la figura minuta della rossa.

***

<< Sai qual è il colmo per un falegname? Avere la moglie scollata! >> E no, Suigetsu non era di grande aiuto. Se ne rese conto subito, soprattutto quando sentì solo Karin ridere teatralmente per farlo continuare. E sì, quella era un vera tortura. Il ragazzo aprì le braccia sorridente, sperando che una delle ragazze applaudisse per far continuare il cosidetto 'spettacolo'.
Sakura non aveva fatto altro che lamentarsi, in primo momento aveva persino desiderato darsela a gambe. Se non fosse stato per le sue compagne e quello scorfano di Suigetsu, l'avrebbe fatto sul serio.

<< Non mi sento bene >> Disse con voce roca la rosa, tenendo lo sguardo basso. Ripensò a quello che era successo nel parco: dalla lettura del libro e all'incontro con quel ragazzo, quel Sasuke Uchiha. Un nodo nello stomaco si era appena formato, e Sakura non poté far altro che alzarsi e guardarsi intorno.

<< Karin, Hinata, scorf... Suigetsu! >> I tre interpellati si girarono, puntando gli occhi di colori diversi verso il viso attento della ragazza. << Dobbiamo trovare quella borsa, chiaro? >> Terminò con fare intimidatorio, fissando i tre seria.

<< Scusa, Sakura, ma non credi di star esagerando? >> Sbadigliò Suigetsu. Karin colpì il ragazzo, ordinandogli di stare zitto. Non voleva che l'amica si arrabbiasse ancora di più, una Sakura psicopatica era già troppo. A volte avrebbe preferito non conoscere per niente quei tipi. Creavano solo guai.

La rosa cominciò a camminare verso l'auto della rossa, entrando e sedendosi avanti. Guardò il suo riflesso nello specchietto che le stava di fronte, affermando mentalmente di sembrare un cadavere. Sospirò, godendosi la tranquillità che si era posata all'interno della macchina. Nessuno aveva osato parlare, nemmeno respirare a dirla tutta, e l'Haruno chiuse gli occhi, incrociando le braccia al petto, sorridendo decisamente contenta. Oh, come adorava il silenzio, soprattutto quando incombeva svelto intorno a lei. Pensò a quanto fosse stupido ciò che lei stesse facendo, a quanto detestasse i capelli spettinati del giovane Hozuki e a quanto fosse carino il ragazzo che aveva conosciuto qualche ora prima della tragedia. Era davvero bellissimo, anche se era molto sgarbato e volgare. Non aveva mai apprezzato i tipi come lui, ma in fondo non lo conosceva nemmeno, forse era un ragazzo dolce e pieno di vita, in quel momento, forse, era solo arrabbiato. Venne interrotta bruscamente dalla voce di Karin, che concedeva ai presenti la libera uscita dalla porta dell'auto.

<< Bene, andiamo! >> Sakura alzò il braccio, puntandolo contro il cielo. << SHANNARO! >> Gridò, correndo poi velocemente verso l'albero di ciliegio.

Con tutta la speranza che teneva in corpo, l'Haruno rimase colpita nel ritrovare quel posto deserto, privo di ogni anima. Si avvicinò cautamente al fusto pieno di foglie, incrociando le dita. No, non c'è nulla.

<< Cavolo, non è giusto! >> Se fosse stato per lei, avrebbe pianto in una maniera insaziabile, e non le interessava se poi qualcuno l'avrebbe vista, era davvero un disastro.

Ed ora, come faceva? Forse la sua borsa l'aveva presa Sasuke e si era ripromesso di riportargliela, ma era troppo presuntuoso da parte sua pensare che a lui interessasse riportarle a buon servizio l'oggetto, se vogliamo chiamarlo così, da lei perduto.
Sospirò, arrendendosi. Oramai non poteva che farsene una ragione. Basta, lei era nata per soffrire.
Ritornò da Karin e da gli altri con una smorfia ben visibile sul viso, alzando gli occhi al cielo frustata. << Non c'è >> Sorrise. << Torniamo a casa >> Ordinò, dando le spalle ai suoi compagni.

Suigetsu si grattò la testa confuso, squadrando interamente la rosa. << Sakura, non fa nulla, è solo una borsa >> Cercò di rassicurarla, mentre gli cadde addosso lo sguardo sconnesso della rossa.

<< Non è questo, tonto, è che lì lei aveva tutto >> Rispose seria Karin, spostando i suoi occhi verso Hinata.

La fanciulla dai capelli color blu indaco abbozzò un sorriso, alzandosi dalla panca. << Sakura-Chan, non devi preoccuparti! >> Le mise una mano sulla spalla coperta da una maglia blu, accarezzandola dolcemente.

<< Lo so >> Esclamò, girandosi lentamente. << Chi cazzo è il farabutto che si è permesso di prenderla? >> Gridò, minacciando i presenti con uno sguardo intimidatorio. << Se scopro chi è stato gli spacco la faccia! >> Urlò con tutte le sue forze, mentre un venticello le scompigliava i lunghi capelli.

<< Mah, è solo una borsa >> Parlò l'Hozuki.

<< Già, il coso qui ha ragione >> Esordì la rossa, sorridendo sadica.

La rosa annuì, ingoiando il nodo che aveva in gola. Era per principio, non per altro. Non le interessava aver perso i documenti, i suoi carissimi soldi, il libro costatole più di della sua stessa paghetta, no, era solo un sano principio. Chi persona santa si sarebbe permesso di prendere dall'erba una borsa? Bianca inoltre, vecchia di due anni, rotta anche. Mah, che mondo.

Fece cenno ai ragazzi di riportarla a casa e si avviò di nuovo verso l'uscita del parco. Si sarebbe lasciata questa strana storia alle spalle, in fondo non aveva perso chissà che cosa, la testa sul collo ce l'aveva ancora. Karin non aveva poi tanto menato Suigetsu e Hinata non si era annoiata per nulla. Inoltre aveva continuato a messaggiare con Naruto per tutto il pomeriggio, e si vedeva proprio che era innamorata.
Già, l'amore... Era andata a vedere i fiori di ciliegio proprio per trovare un fidanzato, eppure aveva perso la borsa. La vita non era molto buona con lei, Kami.

***

Rientrò in casa senza salutare, sedendosi attorno al grande tavolo della cucina. Gli occhi della madre si spostarono lentamente verso di lei, sussultando impercettibilmente. Fece spallucce, volendosi fare i fatti suoi. << Vuoi mangiare? >> Chiese indifferente, scrutando lo sguardo triste della figlia da lontano.

<< No >> Rispose velocemente la rosa, giocherellando con i suoi lunghi capelli.

<< Okay >> E calò il silenzio.

Di solito lei e sua madre parlavano parecchio, si raccontavano molte cose senza indugi, ma ultimamente quel rapporto era colassato. I sospiri sonori che si erano diffusi per la cucina, annoiarono ancora di più l'animo della giovane Sakura, che intanto aveva afferrato il cellucare che, per fortuna, non aveva messo all'interno della borsa. Era preoccupata; chi diavolo aveva preso la sua borsa? Ancora pensava che fosse stato Sasuke. E chi se no? E poi, a cosa sarebbe servito prenderla? Di sicuro non l'avrebbe incontrata mai più. Forse non era nemmeno un liceale, anche se all'apparenza lo sembrava eccome, aveva una famiglia e tanti marmocchi, ma Sakura era una tipa realistica, perciò queste sue ultime ipotesi andarono a quel paese. Guardò il display del telefono, aprendo il messaggio che le era appena arrivato. Era Karin.

Karin:
Sakura, e se è stato quel ragazzo?
Karin.

Aveva capito subito a chi si stava riferendo, ma preferì rispondere con un secco 'no' e leggere poi quello d'Hinata.

Hinata:
Sakura-Chan, tutto bene?
Hinata.

La giovane sorrise appena, ovviamente lei si era preoccupata. A dire il vero non le andava di rispondere con un semplice 'bene', soprattutto perché lei davvero bene. Si sentiva così strana, come se le avessero rubato una parte di sé. Aveva pochi contatti sul telefono, poiché portava sempre con sé quella sua stupida rubrica, e il guaio più grande era che ora non l'aveva, ed era un bel disastro.
Decise di rispondere gentilmente, dicendole di stare abbastanza bene. Cosa falsa, perché Sakura non stava mai davvero bene.
Si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, camminando verso le scale per andare in camera sua.
Non mi sento bene, pensò, avvicinandosi allo specchio che stava appeso nella sua stanza. Il suo riflesso era parecchio strano, e non le piaceva proprio ciò che vedeva: un viso paonazzo, matita sciolta e labbra leggermente secce. Si sentiva una schifezza.
Pensandoci su, ritevena parecchio stupido tutto quello, aveva solo perso una borsa, né di più e né di meno. Che dire, lei esagerava sempre.

Si stiracchiò, gettandosi sul morbido letto. << Sakura, basta, non hai due anni! >> Mormorò a se stessa, incrociando il suo sguardo con un foglio che era appena caduto dalla scrivania. Oh, certo, non ho studiato! Sussultò, alzandosi e mettendosi a sedere sulla scrivania. Matematica, scienze e Giapponese moderno, si era rovinata di nuovo la vita, di nuovo! Il bello era che non aveva proprio capito cosa doveva fare nell'esercizio di aritmetica, mah. Afferrò una matita e cominciò a sottolineare tutto ciò che doveva studiare di scienze, leggendolo molte volte. Non ci stava capendo un corno, eppure era stata attenta in classe. Lasciò le sue braccia penzolanti, le gambe incrociate sulla sedia e gli occhi leggermente socchiusi, prima di cadere in un sonno profondo. Era stanca.

***

<< Sakura! >> Si svegliò urlando e mugugnando, ritrovandosi una ragazza con dei capelli rossi davanti. E che ci faceva lì Karin?

<< Karin... C-che ci fai qui? >> Si strofinò piano gli occhi, chiudendoli di nuovo. << Mi sono addormentata? >> Si accertò frastornata, sorridendo lievemente.

La rossa sbuffò. << Sono appena le sette, Sakura! >> La sgridò annoiata, spostando il suo sguardo verso l'enorme mucchio di fogli che se ne stavano bellini sulla scrivania. << Woh, non hai fatto i compititi? >> Decise di chiedere.

<< No >> Liquidò, per poi continuare sghignazzando. << Me lo sono dimenticata! Non mi sento bene, mi gira la testa e mi fa male la pancia! Che bella vita... >> Spiegò, sospirando a fondo, tenendosi la testa con una mano.

Fissò i suoi verdi occhi in quelli di Karin, che la scrutavano attentamente senza proferire parola. Chissà a cosa stava pensando in quel momento, chissà... Karin era molto strana.

La sentì sbuffare, per poi vederla sorridere lievemente. Era un sorriso molto, molto bello. Perfetto, chiaramente. << Tutto bene? >> Volle informarsi, sbadigliando.

<< Sì, tutto bene >> Rispose velocemente la Uzumaki.

La rosa inarcò un sopracciglio.

<< Noi esseri umani mentiamo spesso, e la bugia più detta è 'sto bene' >> Sentenziò, accarezzandole una guancia. << Che c'è, Karin? >> La rossa si morse un labbro, a quanto pare indecisa sul rivelare il tutto o stare zitta. Alla fine si arrese, guardando dalla testa ai piedi la sua migliore amica.

<< Ultimamente, non so il perché, penso a quello... >>

E 'quello' chi era? Sakura sorrise, stringendole una fredda mano. << Suigetsu? >> Chiese impertinente, per nulla preoccupata a farsi i fattacci suoi.

La rossa tentennò, per poi sbuffare di nuovo. << Bene, è lui >>

<< Da quanto ti piace? >> Si progredì a chiedere.

<< Non saprei... Uh, sì... >> Si preparò a rispondere. << Da sempre, credo >> Rispose semplicemente, sorridendo imbarazzata.

<< Cosa ti piace di lui? >> Uh, che domanda difficile!

Karin non sbatté ciglio, portandosi le mani sul viso. Continuava a muovere le dita freneticamente, chiedendosi se ci fosse o no domanda più stupida. Se una persona ti piace, ti piace e basta, non credo ci sia un motivo valido per affermare cosa ti piace e non di quel santissimo essere umano.

<< Okay, questa domanda ti ha messo in subbuglio la testa >> Si schioccò le dita, guardandola maliziosa. << Ammettilo amica mia, stai più rincretinita di me >>

Karin sorrise divertita, regalandole un ultimo cenno prima di alzarsi dalla sedia. << Ci vediamo, Sakura... Ch... No, tu sei Sakura e basta! >>

Rise la rosa, alzando il pollice a mo' di okay. << Solo Hinata deve chiamarmi Sakura-Chan, Karin-Chan! >> Scherzò, mentre le risate argentine delle sue si diffondevano sempre più ingarbugliate della stucchevole cameretta.

Si preparò ad andare, scendendo le grandi scale. Sakura la guardava dalla soglia della porta, mentre nel suo stomaco si creava un immensa fossa.

***

Quando smise di studiare, prese un foglio e una penna, mettendosi due dita sulle tempie.

Caro diario, foglio, qualunque cosa tu sia...

Bene, ero andata al parco con Karin e Hinata per trovare l'amore, intanto ho perso la borsa. Perché Kami mi odi? Cioè, cosa diavolo ti ho fatto? Sono solo una liceale, voglio solo un ragazzo onesto e divertente che mi regali tanti sorrisi, e, soprattutto, vivere una tranquilla vita da sedicenne! Il mio cuoricino deve pur sempre essere rapito da qualcuno! Voglio innamorarmi di una persona normale, con cui passo a litigare ore e ore per poi scusarmi! Voglio passare il Natale con il mio prossimo lui, amarlo e darmi alla pazza gioia sotto le coperte. In Estate, invece, vorrei che lui ammazzasse tutti gli sfortunati che mi guarderanno anche senza volerlo! Per il mio compleanno voglio che lui mi regali qualcosa di tremendamente dolce da sbatterlo in faccia a Karin urlando: 'Anche se non l'hai detto, alla faccia tua e quello scorf... Suigetsu! Ho trovato l'amore, e mi ha regalato ciò che tu ti sogni! Aaaai, macarena!'
Okay, accetto anche i tipi poco eleganti, ma sono stanca di essere single! Stupida vita, stupida mamma e stupido papà! Non è che mi hanno creato al contrario? Cioè, impossibile, ma voglio davvero cambiare. Basta Kami, abbi pietà di me!

Dalla sfigata Sakura Haruno.


Rilesse le parole con gli occhi a due fessure, correggendo gli errori che le erano scappati. Decise di mettere il foglio sotto il suo cuscino, sospirando e incrociando le dita. Dai, dai Kami! Si sdraiò a pancia in giù, sentendo il cuore battere sempre più forte.
Pregò Kami che la felicità le arrivasse velocemente, perché aveva bisogno di qualcuno che la ami, e non qualcuno che le shippi la borsetta. Pregò di nuovo Kami, chiudendo gli occhi e cadendo in un sonno profondo.

***

 
<< Karin, non mi sembra il caso di scoprire in che scuola vada quel Sasuke >> Proferì serio l'Hozuki, squadrando la ragazza.
Ella non gli diede ascolto, e cominciò a camminare verso la sua auto.

<< Entra >> Ordinò velocemente, facendolo sedere accanto a lei. Nessuno dei due osava fiatare. Il realtà avevano ben poco da dirsi, e di sicuro a lei non andava proprio di raccontare i fatti suoi a quel coso con cui passava troppo tempo. Dovevano solo andare a casa di un amico della rossa, che di sicuro conosceva quell'Uchiha... Anche se erano le due di notte doveva andarci! Perché Karin doveva aiutare la sua migliore amica!

Sentì le palpebre farsi sempre più pesanti. << Suigetsu >> Chiamò gentilmente e con gli occhi leggermente chiusi. << Vuoi guidare tu? >> Già, forse era meglio. Era tardi e le si leggeva in faccia che tra poco avrebbe sbattuto la testa contro il vetro dell'auto.

<< Sì >> Rispose secco, aspettando che la ragazza si fermasse. Scese dall'auto, prendendo il posto della giovane. << La prossima volta che mi contringi a venire con te, non so che ti faccio! >> La sentì ridere, così continuò sorridente. << E poi, a me di Sakura non interessa >>

Karin sbuffò, accavallando elegantemente le snelle gambe. Chiuse appena gli occhi, sospirando lievemente. << Sai, deficiente, siamo due scemi >> Disse dopo, cogliendo l'attenzione del ragazzo. << Sakura perde la borsa e noi facciamo tutto questo... Che strazio >>

L'Hozuki annuì, girando lentamente lo sguardo. << Tu sei una scema, io manco volevo venire >>

<< Scusa >> Esclamò stizzita. << Ma la nostra ragazza ha bisogno di noi, deficiente >> Continuò sbadigliando.

<< Grazie >> Divulgò sarcastico, mentre la rossa lo guardava con sguardo smarrito. << Mi insulti sempre, mi ami così tanto che non puoi stare senza di me >>

La rossa arrossì di botto, mentre nella sua testa si creava la millesima situazione di confusione. Forse Sakura aveva ragione, un po' gli piaceva quello scorfano. Era divertente, irritante e terribilmente deficiente e pervertito, ma restava pur sempre l'unico amico maschio con cui aveva più confidenza. Il cuore perse alcuni battiti dopo quei pensieri, e si portò una mano fredda sul viso. Si aggiustò gli occhiali, affondando con la testa nel sedile. Forse doveva dirglielo... così almeno si sarebbe tolta un peso.

<< Suigetsu >> Si fece forza, cominciano seria e con un leggero rossore sulle gote. << Solo ora me ne sono accorta, ma... >>

<< E che cazzo! Il secondo semaforo della serata, che palle! >> Sbraitò, mentre le labbra della rossa si serrarono. Lei stava per dichiararsi, per dirgli che forse gli piaceva, e lui? E LUI? Se ne usciva con quelle volgarità, oh tutto normale. Decise di stare zitta, incrociando con il muso le braccia al petto.

Quel cafone, deficiente e cretino! Bah, a lei non sarebbe piaciuto mai. Restava pur sempre Karin Uzumaki, oh. << Hai detto qualcosa prima? >>

Scosse la testa, alzando il mento altezzosa. No, deficiente, non ho detto nulla.

***

 
Sakura aprì gli occhi frassornata, guardandosi attorno atterrita. Beh, si era addormentata vestita completamente e con un peluche tra le braccia, ovvio che era stata scomoda. Sbadigliò, guardando poi stizzita la finestra aperta. Okay che tra poco sarebbe arrivata l'estate, ma era troppo presto per dormire con il vento che vagava per la casa. Sbuffò, alzandosi e chiudendo la finestra. Si sarà aperta da sola, costatò la rosa.

Fissò l'orologio, erano solo le due di mattina. Afferrò il cellulare, leggendo un messaggio da parte di... Suigetsu? Oddio, e se Karin l'aveva ucciso? Beh, era una cosa piuttosto probabile, ma la sua amica non era una killer, perciò decise di sorvolare su quei pensieri leggermente stupidi.

Suigetsu:
Io e Karin stiamo cercando un tizio che conosce... ehm, Sasuke, giusto?
A proposito, va tutto bene? Karin è preoccupata, se la sta prendendo con me.
Spero che si addormenti presto, è una scorfana senza ritegno.
Ah, ti saluta!
Suigetsu.

Sorrise appena, affermando che la sua rossa era a tutti gli effetti una malata di mente. Beh, forse l'unica che sarebbe riuscita a rendere felice quel tonto dell'Hozuki, chissà. In realtà ora non ci pensava neanche più alla borsa, poteva denunciare il furto per la perdita dei documenti, ma li avrebbe rifatti. Anche se per lei era un sano principio, e la frase che di solito l'accompagnava era 'tutto è per principio', ormai non aveva senso farsi troppi problemi per un diario, una rubrica e qualche altra stupidaggine.
Posò il telefono sulla scrivania, gettandosi sul morbido letto. Solo qualche altro minuto...

***

Mentre si strofinava i verdognoli occhi, Sakura si rese conto che la sveglia era suonata già da un bel po' di tempo. Non se ne fece un problema, doveva solo indossare la divisa e preparare la cartella. Corse in bagno velocemente e tranquilla, sciacquandosi la faccia e lavandosi i denti. Si mise i vestiti in pochi attimi, aggiungendo un filo di mascara. Afferrò la zaino, salutando distrattamente i genitori. << Ciao mamma, ciao papà! >> Sventolò una mano e uscì dalla porta.
Affrettò il passo, comprendendo che la scuola era molto lontana da casa sua.

***

<< Sì, scusate >> Ripeté per la millesima volta, roteando gli occhi esasperata. Mancava solo la ramanzina del professore, mah. Annoiata si avvicinò alla rossa, sorridendole amorevolmente e facendole intravedere le occhiaie che le erano comparse sotto agli occhi.

<< Tutto per una borsa, ho ragione? >> Punzecchiò Karin, guardandola con un sorrisetto allusivo sul volto.

<< No, Karin, ho passato tutto il tempo a pensare... >> Rispose a tono.

<< Alla borsa >> Se c'era una cosa che Sakura non sopportava di quella ragazza, era la sua assurda testardaggine. Ma ovviamente era abituata ai discorsi alquanto acidi e anormali che avvenivano durate le lenzioni, soprattutto nell'ora di matematica.

<< Bene, prendete tutti il vostro quaderno e seguite la spiegazione >> Ordinò Iruka, sorridendo severo ai suoi alunni.

La rosa, però, non stette proprio ad ascoltare. Era rimasta a fissare la sua amica, che per chissà quale ragione ascoltava con attenzione. No, più che altro quello era un alieno vestito dalla Uzumaki, impossibile che a lei davvero interessasse la lezione. Decise di sorvolare su quei stupidi particolari, sospirando sonoramente e sbuffando.
Quando lo sguardo della classe le fu contro, percepì di essere diventata rossa.

<< Che c'è? >> Chiese acida, guardando a destra e a manca. Karin era, intanto, scoppiata a ridere.

<< Oltre ad arrivare in ritardo, Haruno, distrai persino la classe. Vuoi essere buttata fuori? >> Dov'era finito il professore dolce e comprensivo? Sakura inarcò un sopracciglio, bisbigliando qualcosa che nemmeno a lei fu chiaro.

Troppe ramanzine in una sola giornata, pensò.
***

Suigetsu era sempre stato un bravo osservatore, e quando i suoi occhi caddero su un ragazzo appena diciassettenne - almeno così sembrava - non poté che sorridere curioso. A passi veloci, si avvicinò al giovane, scrutandolo attentamente. Beh, se Karin diceva che era lui, allora era lui.

<< Suigetsu, piacere >> Il ragazzo sussultò, guardando annoiato l'Hozuki. Suigetsu gli porse la mano, egli la strinse ingoiando la saliva. << Ti stavo proprio cercando >> Continuò dopo, fissandola con gli occhi sgranati.

<< Ah, sì? >> Tese a dire, facendo un passo indietro. 

<< Sì >> Abbassò lo sguardo. << Tu conosci una certa Sakura Haruno? >> Lo vide portarsi le mani sulla fronte, mormorando qualcosa d'incoprensibile. Certo che era acido quel tipo, lo comprese quando sbuffò sonoramente.

<< Perché? >>

<< Perché te lo dico io, Uchiha Sasuke! >> Alzò il tono, vedendo quest'ultimo alleviare un sorriso sarcastico. << Questa povera ragazza ha bisogno della sua borsa. E' vecchia, bianca e orrenda. All'interno ci sono delle penne e un diario segreto, e tante altre smancerie da ragazzine in piena adolescenza >> Disse tutto d'un fiato, contento e fiero di se stesso.

Per quanto riguardasse a Sasuke, l'unica cosa che riuscì a dire fu << Vattene >> liquidandolo velocemente. Ma questi proprio non ci pensava di sgattaiolare via e lasciarlo da solo, così da poter entrare in classe.

<< Scusa, ma tu non vai a scuola? >> Chiese calmo Sasuke, guardando la divisa stropicciata che Suigetsu indossava. Non che la sua fosse chissà quale meraviglia, ma lui era perfetto anche con gli abiti alla Homer Simpson.

<< Rispondimi! Renderai felice una ragazza dai capelli rosa che ora è depressa >>

Oh, ora ricordava.

Sakura Haruno era quella ragazza svitata che aveva conosciuto proprio ieri al parco, quella ragazza che gli aveva dato del cafone... Quella bella ragazza. E si ricordò anche della borsa, imitando mentalmente la voce stridula di quella tizia, di quella Sakura.

<< Ricordo >> Sgranò gli occhi, alzando un indice. << Ma non ce l'ho qui. Non esco mai con borsette alla femminuccia, e poi, tu chi sei? >> Suigetsu si aspettava questa domanda.

<< Come già detto, sono Suigetsu, Hozuki Suigetsu, il ragazzo più carino e intelligente della mia scuola. Esco con una tizia dai capelli rossi, Karin Uzumaki, e sono amico di un certo Naruto Uzumaki e della Sakura di cui ti stavo parlando >> Diciamo che il discorso se l'era preparato. Bastava solo che Karin non venisse a sapere che l'aveva, come dire, menzionata come sua fidanzata e andava tutto bene, se no quello sarebbe stato un bel guaio.

<< Se non ti dispiace, preferirei dare io la borsa a Sakura, la tua amica >> Disse deciso, sorpassando il ragazzo. Non aveva tempo per idiozie tali, aveva in quale scuola studiasse la ragazza. Sventolò una mano in segno di saluto, lasciando Suigetsu dietro che gli imprecava contro.

***

<< Te la porta lui >> Urlò a pieni polmoni l'Hozuki non appena varcò la soglia della classe. Sakura si voltò sorridente verso Suigetsu, spostando poi i suoi occhi verso quelli della rossa che lo guardava truce. << Sasuke Uchiha te la porta, chiaro? >>

Sakura sussultò non appena sentì pronunciare quel nome. A dire il vero ci aveva fatto un pensierino sul fatto che lui potesse davvero avere la sua borsa, ma ora che ne aveva la certezza non poté che esserne felice. Almeno, per quanto aveva visto, non era un maniaco. Perfetto.

<< Sakura-Chan! >> La rosa si voltò, vedendo Naruto con Hinata a braccetto. Le scappò un risolino, eran davvero carinissimi insieme. Naruto era parecchio tranquillo, mentre Hinata aveva le gote arrossate come mai. Ah, quanto avrebbe voluto fidanzarsi, la invidiava da morire. Sospirò, guardando stupefatta il bacio casto che si scambiarono i due, per poi vedere Karin venir abbracciata dall'Hozuki. Era l'unica single? L'unica? Che tristezza.

Si schiarì la voce, tanto per cogliere l'attenzione dei loro amici. << Non pomiciate in classe >> Azzardò, venendo fulminata con uno sguardo dalla rossa.

<< Povera verginella >> Disse Suigetsu, ridendo sotto i baffi.

Karin si arrabbiò, mugugnando qualche insulto contro il ragazzo, per poi voltarsi verso l'Haruno. << Sakura, vedi di calmarti, non stiamo facendo niente di che. E' che sto deficiente mi abbraccia davanti a tutti >> Inarcò un sopracciglio. << Come si permette? >> Bisbigliò a bassa voce.

<< Ti ama >> Rise la rosa, facendole l'occhiolino.

Si guardò di nuovo intorno, sospirando impercettibilmente. Lasciò che la sua testa cadesse sul banco, lasciando anche le braccia a penzoloni. Era sola, e questa volta poteva affermare che di sicuro sarebbe rimasta zitella nei prossimi cento anni, con tanto di gatti e cotone.

***

Sakura uscì dalla scuola stanca, le ultime due ore erano state davvero micidiali. Respirando e avvicinandosi alla fermata dell'autobus, pensò a quanto fosse stupida. Era impossibile restare soli a vita. Lei doveva e poteva trovare un ragazzo degno di lei. Era bella, o almeno così dicevano Karin e Hinata, simpatica e non molto testarda, su questo però aveva il dubbio. Si lasciò andare in un sospiro corto, venendo disturbata poi da un auto che si era parcheggiate proprio dinanzi a lei. Era la stessa che aveva visto quella volta sul buss, dove dentro guidava uno studente. Decise di non pensarci e di farsi i fatti suoi, voltandosi verso la destra. Chiuse gli occhi per pochi secondi, chiudendosi nel suo mondo. Le venne spontaneo pensare che forse lei non piaceva agli uomini. Forse per il carattere: aperto ma molto esigente. Forse esteticamente: aveva dei capelli rosa fuori dal normale.
Scuoté la testa, se continuava a farsi idee strane, di sicuro sarebbe diventata una depressa verginella. Venne portata alla realtà per colpa di una mano, che si posò velocemente sulla sua spalla.
Le scappò un gridolino, voltandosi verso colui che l'aveva toccata. << C-che? >> Okay, forse aveva le allucinazione. Era un'anatra! No, cioè, aveva i capelli come un'anatra, e l'aveva già visto... Oh, certo, Sasuke Uchiha, il ragazzo dell'an... cioè, del parco!

<< Ciao >> Si limitò l'Uchiha, guardando negli occhi la ragazza.

Sakura sospirò, sperando che le sue gote non si fossero colorate di un rosso acceso proprio il quel momento. A dire il vero, quel ragazzo sapeva metterla a disagio anche senza conoscerla. Per quanto avesse potuto capire, frequentava il liceo Hokusen. Okay, era un liceale come lei, nessun maniaco in vista.
Ma da quando era diventata così paranoica? Decise di non pensarci, facendo una smorfia e voltandosi di scatto verso la destra.

<< C-c-ciao >> Riuscì a dire, il fiato corto. Sentì la mano di Sasuke levarsi dalla sua spalla, mentre con l'altra gli poneva qualcosa davanti agli occhi. Okay, quell'anat... quel Sasuke le aveva riportato la borsa più rotta che mai. Almeno l'ha riportata, pensò.

<< Ecco a te. Salutami Suigetsu Hozuki >> La liquidò, per poi voltarsi e lasciare la borsa nelle mani della ragazza.

Sakura poté giurare di averlo visto sorridere sghembo, oppure questa volta era davvero un'allucinazione. Preferì farsi i fatti suoi, alzandosi dalla panca e avvicinandosi a lui.

<< Ti ringrazio, credevo di averla persa per sempre >> Ammise, sorridendo a trentadue denti, felice come non lo era mai stata.

<< Mpf >> Mormorò il ragazzo, salutandola con un cenno e salendo di nuovo in auto. Quel tipo era strano quanto stramaledettamente carino.

Mise le mani nella sua borsa, vedendo se c'era proprio tutto. Va bene, il diario c'era, la rubrica altrettanto, non mancava nulla. Sospirò sollevata, non trovando né Sasuke e né la macchina di quest'ultimo.
Si risedette sulla panchina, chiudendo gli occhi.

Quando una suoneria strampalata la fece sussultare, afferrò il cellulare, canticchiando 'Single Lady' di Beyonce. Poi si diede una calmata, notando che fosse un messaggio da un numero sconosciuto.

A proposito, hai perso l'autobus.
Sasuke.

E in quel momento sentì il respiro corto, gli occhi che bruciavano. Dannata anatra!












______________________________________________________________________________________________________ Non volevo pubblicare questo capitolo, sinceramente, ma sono stata costretta ed eccolo qui.
Per prima cosa, ringrazio le quattro personcine miracolose che hanno avuto il coraggio di recensire, e tutti coloro che hanno aggiunto di già la storia nelle preferite (5), nelle ricordate (4) e nelle seguite (15).
Il capitolo è un po' più corto dell'altro, ma spero di non aver deluso nessuno. Allora, ora Sasuke ha il numero di telefono di Sakura, e credo che per un po li farò parlare tramite messaggi, messaggini sasusakuosi! Un'altra cosa: Sakura è riuscita a capire che Sasuke è provvisto di capelli di anatra, perciò mi ritornerà molto utile quest'insulto, se vogliamo chiamarlo così, nei capitoli.
L'idea è poco originale, ma è una storia leggera, tranquilla, niente di che. Niente tradimenti al fior di lacrime, niente morti - beh, questo non saprei xD - e niente di niente. Amore, cazzagine e quant'altro, amiamo il fluffff.
Beh, ho aggiunto un po' di SuiKa e un po' di NaruHina, sperando di poter prima o poi aggiungere del GaaraTen, sì, perché sono in assoluto la mia coppia crack preferita, los amo!
Spero che questo capitolo vi piaccia e che, come sempre, sia scritto in modo leggibile! Per errori - scappano sempre - e tanto altro, le recensioni sono a vostra portata di mano.
   
 
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