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Autore: Kagome91    09/08/2007    6 recensioni
.....Le sue mani continuavano a muoversi sul mio corpo lentamente mentre le sue labbra assaporavano suadenti le mie. Era troppo spettacolare quel ragazzo, esprimeva una dolcezza e una forza in quelle carezze così tenera quasi da lasciarmi senza respiro. Gli penetrai con le dite nei lunghissimi capelli neri aprendo maggiormente la bocca e permettendo alle nostre lingue un approccio più diretto….cosa che sarebbe accaduta se non fosse intervenuto lo squillo del telefono.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio prima dell’inizio

 

 

 

 

Rieccomi gente! Scusate se vi ho fatto attendere ….vi lascio subito alla lettura! (e alle risposte alle recensioni)

 

 

Pensa cara atena_chan.. pensa prima di uccidermi potresti non leggere mai la fine di questa  ff se mi fai fuori.. pensa! (prima di sparare pensa…..) ^__- kmq… per quella frase diciamo… beh, forse la fiction è tratta da una storia vera..no?

 

 E già.. anche a me mancano carissima michi88.. ma che ci vogliamo fare… in questa  ff Inu mi serve nero ^^

 

Come come elena? Ah ah ah ah una speciale patente per lasciare in suspense chi legge” ma dai no! Ah ah… però nessuno mi aveva mai supplicato n questo modo… allora, da brava sovrana quale sono, ecco pubblicato il terzo cappy!

 

ET VOILA’! sanguccia_chan grazie x i complimenti… e buona lettura!^^

 

Quasi quasi rendo la faccenda ancora più interessante e ti blocco il cappy sul più bello, neee??? Dai feffe…vi a leggere e vediamo quanto sono cattiva…^_^

 

Grazie strabellissima Kagura_chan, ho fatto del mio meglio!

 

Wella dolce sango 91 È la prima volta che sento dire che koga geloso è spettacolare… l’unica cosa che io trovo di bello in quel lupastro sono le cosce… *_* ODDIO! Kmq grazie x i complimenti mia fan! A presto e buona lettura! Non ti trovo più nel sito di “tu sai chi” che fine hai fatto? Buona lettura!

 

 

 

- ciao – mi salutò cordiale.

- ciao! – gli risposi trovando un coraggio chissà da dove preso.

 

Diede un’ultima occhiata al cellulare e poi lo chiuse infilandoselo in una tasca dei pantaloni.

- tu sei Kagome, vero? – mi chiese continuando a tenere il capo chino.

“ evviva! Si è ricordato di me! Si! Vai vai! Così!” avrei voluto dire, anzi, URLARE al mondo intero.

- si, tu Inu…Yasha – risposi rossa in volto per la forte emozione che mi pervadeva l’animo.

- no! -.

Lo guardai dubbiosa - come scusa? –.

Eppure ricordavo perfettamente che la prima volta che c’eravamo incontrati mi si era presentato con questo nome!

- non è Inu…Yasha! È Inu Yasha! – rispose divertito.

- scusa…non per cosa ma… mi stai prendendo in giro? -.

Quello si legò le mani dietro la nuca e rise. – no, è una tua impressione! -.

- Senti un po’ tu! -.

- Parli con me? – continuò indicandosi con un dito il volto.

- si proprio tu! Inu Yasha! – ribadii finta offesa.

- oh! – esclamò quello dandomi due pacche sulla testa – brava ti sei ricordata come si dice il mio nome! -.

- Tsk! Baka! -.

 

- Scusa Sango – Miroku le porse l’accendino coprendo la punta della sigaretta con una mano. – ma Kagome non doveva fare colpo? -.

Lei si tolse la sigaretta dalla bocca guardando dalla parte della sua amica.- si! – disse sorridente.

- ha uno strano modo per dimostrarlo! – commentò lui prendendole l’oggetto dalle mani e portandoselo alle labbra.

- Ehi! – esclamò la ragazza guardandolo di sottocchio.

- tranquilla! Fra un po’ ci saranno le tue labbra al posto di questa cosa! -.

- ne dubito fortemente -.

 

Non mi sarei mai aspettata nulla di tutto ciò che mi accadde quella sera! In meno di pochi minuti io ed Inu Yasha eravamo diventati grandi amici, non chiedetemi come ci sono riuscita ma il fatto è che ci sono riuscita! Era così carino quando rideva, aveva una bocca stupenda, gli occhi così dolci e la voce più suadente che io abbia mai sentito.

Era li, bello nel suo completo nero e blu che avevo quasi voglia di prenderlo e baciarmelo all’istante, proprio dov’era messo, davanti a tutti!

Faceva un po’ freddo quella sera ed essendo in un luogo vicino al mare l’aria arrivava maggiormente, devo ammettere che ho sempre odiato il vento, ma quella sera fu il mio trampolino di lancio!

Facendo leva sulle mie doti di ottima attrice, mi rannicchiai sullo scooter di Miroku e cominciai a borbottare qualcosa a Sango sul freddo che faceva e sul fatto che avrei dovuto mettermi sopra qualcosa di più pesante invece di un semplice vestitino svolazzante. Quella mi teneva il gioco spudoratamente!

Dopo un po’ cominciai per davvero ad avvertire fresco alle gambe e l’aiuto arrivò, ma non dalla persona da me tanto aspettata….

- Oh, amore mio! Tieni hai freddo alle gambine? – Miroku era lo stesso Don Giovanni e lo era sempre nei momenti meno opportuni.

- ehm.. io veramente.. non c’è bisogno, davvero – risposi guardando Inu Yasha e pregando di vedere una sua reazione. Cazzo, ma proprio adesso doveva andare a vedere il nuovo Mp3 di Hojo?

- non ha importanza! – urlai nel tentativo di attirare la sua attenzione, nulla, quel aggeggio era molto più interessante di me a conti i fatti.

- Kagome, tesoro… ma non vedi che prendi freddo cosi? Dai mettiti questo …. – insisté Miroku.

- Da qua! – gli dissi afferrando con foga l’indumento scatenando la fantasia perversa di quello la.

- e magari vieni pure in quel angolo appartato…lì non tira il vento -.

- dov’è che non tira il vento? – disse una voce alle spalle di Miroku. Molto gentilmente, infatti, Inu Yasha lo stava piegando all’indietro tirandolo per il codino.

- oh, ma chi abbiamo qui! Il mio amico Inu Yasha! – rise quello salutandolo in quella sua assurda posizione.

- ma no? Dai…quanto tempo! – rispose l’altro lasciandolo andare e sedendosi davanti a me.

- ehm…scusa cagnolino… ma… che fai col mio scooter? -.

Inu Yasha accese il motore e si allacciò le mie braccia alla vita. – tranquillo bonzo pervertito! Lo prendo in prestito -.

- ecco appunto! Ogni volta che prendi in prestito una mia cosa e c’è di mezzo una donna, quella dannata roba non torna più! – urlò Miroku rincorrendo l’amico che già era sparito all’orizzonte.

- è andato! – rise Sango guardando la scena.

 

Mi aveva portato in un posticino piuttosto carino, si godeva della immensa vista del mare e si vedeva chiaramente l’immensa distesa blu su di noi. Appena scesi dallo scooter mi prese per mano e mi portò a sedere su un muretto sporgente sulla spiaggia.

- dimmi una cosa – gli chiesi mettendomi a cavalcioni avanti a lui.

- mmmh? -.

- perché hai chiamato Miroku bonzo? -.

- perché da piccolo si voleva fare monaco! -.

- chi Miroku? -.

- proprio lui! -.

- Assurdo! -.

- Già -.

- ehi Inu Yasha… -.

- si? -.

- adesso dimmi un’altra cosa -.

- ? -.

- cosa stai facendo? – domandai vedendolo trafficare con le mie gambe.

- beh così stai più comoda no? – mi rispose ridendo.

Senza che me ne accorgessi era riuscito a posizionare le mie gambe sulle sue mentre con le proprie mi stringeva per la vita.

- chi ti ha ispirato una roba simile? Miroku? -.

-no, mi hai ispirato tu -.

- oh, quale onore cagnolino! – risi divertita.

- senti te lo trovo io il modo di farti divertire! – disse adirato cominciando a tracciare una serie di piccolo pizzicotti ai miei fianchi.

Giocammo a quel modo fino allo stremo, ridevamo, scherzavamo, era tutto così perfettamente PERFETTO!

- adesso basta time out! – mi disse, dopo un po’, agitando le mani e continuando a ridere.

- ho vinto io! – esclamai alzando le braccia al cielo.

- no, ho vinto io! – disse Inu Yasha trascinandomi verso di se.

- che? – senza capirci nulla per l’ennesima volta, mi ritrovai la bocca di lui sulla mia.

Era l’unica persona presente sulla faccia della terra a sorprendermi a quel modo! E come ci riusciva bene… sorrisi avvolgendogli le braccia attorno al collo e ricambiando quella dolce tortura. Le sue mani continuavano a muoversi sul mio corpo lentamente mentre le sue labbra assaporavano suadenti le mie. Era troppo spettacolare quel ragazzo, esprimeva una dolcezza e una forza in quelle carezze così tenera quasi da lasciarmi senza respiro. Gli penetrai con le dite nei lunghissimi capelli neri aprendo maggiormente la bocca e permettendo alle nostre lingue un approccio più diretto….cosa che sarebbe accaduta se non fosse intervenuto lo squillo del telefono.

- non rispondere – mi ordinò Inu Yasha poggiando la sua fronte sulla mia.

- fammi solo vedere chi é… - risposi frugando nella borsetta a tracollo – è Sango… - continuai, guardandolo supplichevole.

- lo sapevo! Voi donne non riuscite a stare lontane nemmeno un secondo! – borbottò lui lasciandomi andare.

- grazie – sussurrai rispondendo al telefono – cosa c’è? -.

- ehm…Kagome…faresti meglio a ritornare, qui…come dire… -.

- sango non ti senti bene! Fai stare zitto Miroku! Che ci urla? -.

- è proprio questo il punto… fareste meglio a torna…. -.

- KAGOME!!!!!!!! – la voce di Miroku mi passò da parte a parte dell’orecchio – DOVE CAVOLO SIETE?????? STO CREPANDO DAL FREDDO! -.

- calmati – risi guardando la faccia di Inu Yasha, anch’esso divertito dalla situazione.

- Calmati un corno! Vi siete fottuti lo scooter e il mio giubbotto, qui il vento si è fatto più forte, cazzo volete tornare? I ragazzi sono già andati tutti via! -.

- ok ok arriviamo! – e così dicendo interruppi la conversazione.

- dobbiamo andare vero? – mi chiese Inu Yasha alzandosi e aiutandomi a scendere dal muro.

- si…però che noia! – sbuffai salendo sullo scooter e attaccandomi a lui.

- sarà per la prossima volta – accese i motori e partì.

 

Appena arrivati ci beccammo una bella ramanzina con la  R maiuscola da un Miroku terribilmente indemoniato! In effetti faceva freddo, non aveva tutti i torti, ma sapete…quando si sta con la persona dei sogni non ci si accorgerebbe nemmeno del più terribile degli uragani se ti passa accanto. Inu yasha se ne rendeva completamente conto quindi ci invitò a trascorrere il resto della serata nella sua auto con la base di musica e riscaldamenti.

- basta che ti stai calmo però – sottolineò infine inserendo un disco a caso.

- meno male che siete tornati! – sospirò Sango adagiandosi sui sedili – quasi quasi c’era da chiamare l’esorcista x uno così! Non faceva altro che urlare! -.

- beh cara Sango… - sghignazzai voltandomi a guardare la mia amica seduta nei sedili posteriori accompagnata da Miroku – forse dovresti chiamare l’esorcista x qualche altro motivo…. – continuai indicando il viso di  Miroku che fissava la ragazza tutto eccitato.

- Mia amata Sango… non ti ho mai detto quanto sei bella alla luce della luna???? – sussurrò quello col tono da perfetto depravato.

- no no no! Vai a cuccia! Ciccia!! – rispose Sango allontanandolo con un piede.

Scoppiai a ridere alla vista di quella assurda scena. Miroku non cambiava mai!

- che strani amici hai Inu Yasha – dissi voltandomi a guardarlo. Non mi rispose continuando a guardare fuori dal suo finestrino – ehi? Sei morto? – proseguii tirandolo per la lunga frangia.

Nulla. Forse ero solo io a vedere quella scena così divertente? O magari stavo diventando troppo appiccicosa con lui? Eppure non mi sembrava d’aver fatto niente di ciò…

- beh, che ne dite di fare un gioco? Solo per divertici! – proposi voltandomi verso i due, ignorando deliberatamente quel dubbio che mi stava occupando l’animo.

Miroku si mise in ginocchio sul sedile – io voglio giocare a carte! – poi fissò lo sguardo su Sango – SCOPA! – urlò gettandosi verso di lei e finendo schiantato contro il finestrino posteriore.

- sta giù bonzo!!!!!!! – esclamò Inu yasha infastidito. Ma da che cosa poi? – che cosa è tutto questo baccano? Vieni qui davanti con me scemo! -.

Lo guardai sbalordita, ma come mai era così nero? Senza ribadire nulla mi alzai dal mio sedile e andai a sedermi su quello di Miroku mentre quest’ ultimo si accomodava affianco all’amico.

- uff Inu Yasha, tu non sei poi così eccitante come Sango… - piagnucolò Miroku.

- non è questa la mia intenzione infatti! Tieni gli ormoni a posto -.

- beh visto che ci siamo, un pensierino… -.

- MIROKU! – gridò nuovamente quello aprendo con foga lo sportello dell’auto e uscendo fuori.

- ma che cazzo c’ha? – mi chiese Sango.

- Ne so quanto te… - le risposi fissandolo fuori.

Passammo tutta la sera distanti, lui se la rideva con Miroku, e io e Sango parlavamo del più e del meno abbandonate in un angolo del mezzo. Quando fu ora di ritornare a casa mi feci coraggio e me lo portai a lato chiedendogli spiegazioni.

- di un po’ ma che ti prende? – domandai scuotendolo per un braccio.

- niente – mi rispose voltando lo sguardo dal lato opposto al mio.

Lo girai tirandolo per i capelli.- non è vero! -.

- che c’è? Non posso avere i cazzi miei ogni tanto? -.

- certo che c’è li puoi avere! E se vuoi anche far finta che non sia successo niente per me va bene, rimaniamo amici! -.

- bene, fa un po’ te! –.

- ok allora ci vediamo -.

- ciao! – e così dicendo si allontanò da me entrando in auto e sparendo nel buio della notte.

 

Se Inu Yasha era un tipo strano? Ma era ovvio! La cosa più scontata del mondo! Da quella sera come se non fosse accaduto nulla, aveva preso a farmi una corte spietata. Telefonate nel bel mezzo della notte, messaggi nelle occasioni meno opportune e avance di ogni genere! Era quasi diventato peggio di Miroku.. certo quello li ci provava insistentemente con tutte e Inu Yasha ci provava insistentemente con me! Beh.. in fin dei conti sono amici… e poi quelle frasi così puntuali come pungenti: “ perché non ci mettiamo?” oppure “ dai…diventa la mia ragazza” e le domande a seguire “ che male c’è?” “ sei già impegnata?” quante cose riusciva a chiedermi nell’arco di un minuto! Eppure non conoscevo bene nemmeno io il motivo di tutti quei rifiuti da parte mia, forse avevo paura di passare per un’ipocrita agli occhi di Koga, o magari non volevo affezionarmi così tanto ad una persona…perché in fondo, ci sarebbe mancato poco a farmi cadere come una pera cotta ai suoi piedi.

Le giornate estive si susseguivano una dopo l’altra accompagnate ognuna da: bei ricordi, risate e interi pomeriggi al mare. Io ed inu yasha stavamo sempre insieme, dove c’ero io c’era lui e viceversa, se qualcuno ci cercava trovava sempre l’uno in compagnia dell’altra.

La bella trovata di Ranma fu di andare tutti quanti un giorno a farci una bella giornata in spiaggia e così abbronzarci tanto da diventare neri! I ragazzi provvedevano ai mezzi di trasporto, ombrelloni, tovaglie, sedie ecc… e le ragazze al cibo! Beh cucinammo tutte tranne che Akane, Ranma infatti si era assolutamente raccomandato di non farla mettere ai fornelli…” la mia ragazza davanti a un forno a micro onde è peggio della benzina vicino al fuoco!” ripeteva in continuazione.

Ecco finalmente arrivato il giorno della partenza, da casa nostra al luogo stabilito vi ci voleva solo un pieno quarto d’ora quindi la maggior parte di noi decise di prendere gli scooter ad eccezione di Koga che portava gli oggetti più pesanti e quindi era venuto in auto.

Era un luogo molto frequentato,ma per grazia divina quel giorno eravamo praticamente soli in spiaggia. L’acqua era limpida e quasi trasparente, la sabbia pareva oro, il bar affianco metteva la radio e offriva bibite fresche, come per completare l’opera un fresco venticello ci salvava dal quel caldo afoso del metà luglio.

- bene bene! Coraggio gente! A lavoro! – esclamò Miroku prendendo a braccetto inu Yasha e Ranma e trascinandoseli a piantare gli ombrelloni.

- Miroku vacci piano così mi mozzi un braccio! – si lamentò Ranma cercando di liberarsi dalla presa dell’amico.

- no no! Dobbiamo fare presto! Altrimenti la delicata pelle delle nostre fanciulle finirebbe scottata e questo significherebbe non poterle toccare più! E sarebbe una cosa molto grave per me non poter toccare più una curva femminile… - in lontananza arrivò puntuale il sandalo di Sango che fece il suo atterraggio sul capo del giovane ragazzo col codino.

- ok Miroku è andato! – sospirò Inu Yasha guardando l’amico steso x terra contare dieci delle sue teste – Ryoga dacci una mano! A Koga da una mano Naraku! – urlò in fine agitando un braccio verso l’amico.

- ma guarda tu! Grandi e grossi come sono non riescono a montare 4 ombrelloni.. – borbottò Ryoga avviandosi verso i ragazzi.

La giornata si prospettava piuttosto piacevole, ero così felice quell’estate che nemmeno io saprei dire se emozioni del genere avessero mai popolato le mie giornate prima di all’ora. Eravamo una gruppo di veri e propri pazzi! Ognuno con le proprie manie e fobie, chissà perché il povero Ryoga aveva così tanta paura dell’acqua…

Alle undici era già tutto sistemato, sembravamo quasi accampati: una serie di ombrelloni colorati si susseguivano ai margini del bagnasciuga con al centro di ognuno due sedie attorniate dalle borse ricche di cibo, le tovaglie erano sparse un po’ qui e la sotto i raggi del sole alto in cielo e il bar vicino suonava le ultime canzoni dei Nirvana, quale atmosfera migliore per passare dei momento con gli amici?

- Kagome – la voce di Inu yasha mi risvegliò dai miei pensieri – mi spalmi la crema per favore? – a quella domanda toccai il cielo con un dito. “ quale paradiso migliore toccare la pelle del mio Inu-chan??????”.

- dove? – gli chiesi ungendomi le mani di quella robastra bianca.

- qui sulla schiena… – rispose stendendosi a pancia in giù sull’asciugamano e offrendomi il più bello dei panorami. Aveva un corpo perfetto accidenti! Lentamente comincia a tracciare una serie di piccoli cerchi sulle sue spalle utilizzando il palmo delle mie mani, poi scesi lungo la colonna vertebrale e mi soffermai sul bacino lasciandogli una serie di graffietti accompagnati ognuno da un bacio. Quanto mi piaceva quel ragazzo!

- kagome, non in pubblico ti prego! – mi disse scherzosa Kagura ridacchiando sotto i baffi.

- ma che dici! – sbottò Miroku - anch’io voglio spalmata la crema! – prosegui porgendomi la bottiglietta marroncina.

- vieni qui che te la do io in testa la crema! – rispose Sango rincorrendolo fino in acqua.

- io sto ancora aspettando… - mugugno Inu Yasha chiudendo gli occhi e rilassandosi maggiormente sotto il mio tocco.

- subito signor sultano – gli bisbigliai ad un orecchio.

- ehi Akane ti piace il mio nuovo cerchietto? – disse la piccola Rin mostrando l’oggetto alla ragazza.

- che carino! – esclamò quella – guarda che bello kagome! -.

Io alzai lo sguardo, quei piccoli aggeggi per l’estetica erano il mio debole e a vederne uno così grazioso il volto mi si illuminò, come se avessi dei lampioni negli occhi. Senza pensarci due volte misi un piede sulla schiena di Inu Yasha e balzai vicino ad Akane per guardare meglio quella meraviglia.

- Kagome – brontolò quello alzandosi.

- Oh oh.. si? – chiesi voltandomi a guardarlo.

- la crema era fresca e adesso ho tutta la pelle appiccicata con la sabbia…-.

- eh eh carino…-.

- chissà di chi è la colpa -  bisbigliò Akane guardando dalla mia parte.

- io credo di saperlo! – rise maligno Inu Yasha afferrandomi e buttandomi in acqua.

- andiamo a giocare a palla? – propose Naraku tirandosi Kagura per un braccio.

- ok andiamo! – risposero tutti gli altri in coro.

- nooooooo – si lamentò Miroku uscendo da sott’acqua assieme a Sango – mi stavo godendo un po’ di pace! -.

 

Dopo un po’…

- ehi Miroku? -.

 - mmmhhh -.

- sei ancora vivo? -.

- tu chi sei, Dio? -.

- non mi ricordo… -.

- Inu Yasha… sono talmente stanco che vedo due Sango -.

- che? – quello si volto a fissare l’amico.

- no che dico! C’è ne sono davvero due! – urlò Miroku mettendosi a sedere sul pedalò.

- ciao ti piaccio! – rise Kagome alzandosi in piedi. Aveva raccolto i capelli in una lunga coda di cavallo e siccome aveva il costume praticamente identico a quello di Sango, era facile equivocare…

- per un momento ho temuto che tu fossi capace di sdoppiarti – ansimò finto scandalizzato Inu Yasha rispondendo poi alle pernacchie di Kagome.

- poverino sono rimasti ancora infantili – sospirò Miroku riprendendo a pedalare.

- IL MIO CERCHIETTO!!!!!!!!!! – l’urlò di Rin echeggio per chilometri e chilometri.

- cosa ti è successo? – esclamò Sesshoumaru guardandola.

- L’ho perso – rispose la piccola scoppiando a piangere.

Dopo appena tre minuti ecco tutti i ragazzi fiondarsi in acqua alla ricerca del cerchietto perduto…. Non dubitavano nemmeno lontanamente che il cerchietto potesse essere nelle mani di una povera dispettosa come me! Ridendo sotto i baffi continuavo a guardare i bei maschietti del nostro gruppo darsi da fare per cercare quel oggetto, si dividevano in gruppi, destra sinistra sotto sopra, com’era divertente prenderli in giro!

- ehi… - dissi alzandomi in piedi e facendo l’occhiolino alle mie complici già in posizione – non avete ancora trovato niente? -.

La testa di Naraku sbucò fuori dall’acqua seguita dalle altre. – no, accidenti! – imprecarono tutti assieme.

ma avete provato a cercare qui? – continuai mostrando divertita il cerchietto di Rin.

- Bastarda! – urlò Inu Yasha schizzandomi l’acqua sul volto.

- eh eh – risi posizionandomi affianco a Sango e cominciando a pedalare verso la riva, dietro di noi un branco di squali assetati di vendetta ci seguiva instancabile…. Beh il povero Ryoga se ne stava avvinghiato alla gamba di Ranma….

 

Vi è piaciuto? Bene bene ci vediamo presto! E commentate!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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