Un bacio prima dell’inizio
Rieccomi gente! Scusate se vi ho fatto
attendere ….vi lascio subito alla lettura! (e alle
risposte alle recensioni)
Pensa cara atena_chan.. pensa prima di uccidermi potresti non leggere mai la fine
di questa ff
se mi fai fuori.. pensa! (prima di sparare pensa…..)
^__- kmq… per quella frase diciamo… beh, forse la fiction è tratta da una
storia vera..no?
E già.. anche a me mancano carissima michi88..
ma che ci vogliamo fare… in questa ff Inu mi serve nero ^^
Come come elena? Ah ah ah ah “una speciale patente
per lasciare in suspense chi legge” ma dai no! Ah ah… però nessuno mi aveva mai supplicato n
questo modo… allora, da brava sovrana quale sono, ecco
pubblicato il terzo cappy!
ET VOILA’! sanguccia_chan grazie x i complimenti… e buona lettura!^^
Quasi quasi rendo la faccenda
ancora più interessante e ti blocco il cappy sul più
bello, neee??? Dai feffe…vi a leggere e
vediamo quanto sono cattiva…^_^
Grazie strabellissima Kagura_chan, ho
fatto del mio meglio!
Wella dolce
sango 91 È la prima volta che sento dire che koga geloso è spettacolare… l’unica cosa che io trovo di
bello in quel lupastro sono le cosce… *_* ODDIO! Kmq grazie x i complimenti mia
fan! A presto e buona lettura! Non ti trovo più nel
sito di “tu sai chi” che fine hai fatto? Buona lettura!
- ciao – mi salutò cordiale.
- ciao! – gli risposi trovando un
coraggio chissà da dove preso.
Diede
un’ultima occhiata al cellulare e poi lo chiuse
infilandoselo in una tasca dei pantaloni.
- tu sei
Kagome, vero? – mi chiese continuando a tenere il capo chino.
“ evviva!
Si è ricordato di me! Si! Vai vai!
Così!” avrei voluto dire, anzi, URLARE al mondo intero.
- si, tu
Inu…Yasha – risposi rossa in volto per la forte
emozione che mi pervadeva l’animo.
- no! -.
Lo guardai
dubbiosa - come scusa? –.
Eppure
ricordavo perfettamente che la prima volta che c’eravamo incontrati mi si era
presentato con questo nome!
- non è
Inu…Yasha! È Inu Yasha! – rispose divertito.
-
scusa…non per cosa ma… mi stai prendendo in giro? -.
Quello si
legò le mani dietro la nuca e rise. – no, è una tua impressione! -.
- Senti un
po’ tu! -.
- Parli
con me? – continuò indicandosi con un dito il volto.
- si proprio tu! Inu Yasha! – ribadii
finta offesa.
- oh! –
esclamò quello dandomi due pacche sulla testa – brava ti sei
ricordata come si dice il mio nome! -.
- Tsk! Baka! -.
- Scusa Sango – Miroku le porse l’accendino coprendo la punta
della sigaretta con una mano. – ma Kagome non doveva
fare colpo? -.
Lei si
tolse la sigaretta dalla bocca guardando dalla parte della sua amica.- si! –
disse sorridente.
- ha uno
strano modo per dimostrarlo! – commentò lui prendendole l’oggetto dalle mani e
portandoselo alle labbra.
- Ehi! –
esclamò la ragazza guardandolo di sottocchio.
-
tranquilla! Fra un po’ ci saranno le tue labbra al posto di questa cosa! -.
- ne
dubito fortemente -.
Non mi
sarei mai aspettata nulla di tutto ciò che mi accadde quella sera! In meno di
pochi minuti io ed Inu Yasha eravamo diventati grandi
amici, non chiedetemi come ci sono riuscita ma il fatto è che ci sono riuscita!
Era così carino quando rideva, aveva una bocca
stupenda, gli occhi così dolci e la voce più suadente che io abbia mai sentito.
Era li,
bello nel suo completo nero e blu che avevo quasi
voglia di prenderlo e baciarmelo all’istante, proprio dov’era messo, davanti a
tutti!
Faceva un
po’ freddo quella sera ed essendo in un luogo vicino al mare l’aria arrivava
maggiormente, devo ammettere che ho sempre odiato il
vento, ma quella sera fu il mio trampolino di lancio!
Facendo
leva sulle mie doti di ottima attrice, mi rannicchiai
sullo scooter di Miroku e cominciai a borbottare qualcosa a Sango sul freddo
che faceva e sul fatto che avrei dovuto mettermi sopra qualcosa di più pesante
invece di un semplice vestitino svolazzante. Quella mi teneva il gioco
spudoratamente!
Dopo un
po’ cominciai per davvero ad avvertire fresco alle gambe e l’aiuto arrivò, ma
non dalla persona da me tanto aspettata….
- Oh,
amore mio! Tieni hai freddo alle gambine?
– Miroku era lo stesso Don Giovanni e lo era sempre nei momenti meno opportuni.
- ehm.. io veramente.. non c’è bisogno, davvero – risposi
guardando Inu Yasha e pregando di vedere una sua reazione. Cazzo,
ma proprio adesso doveva andare a vedere il nuovo Mp3 di Hojo?
- non ha
importanza! – urlai nel tentativo di attirare la sua attenzione, nulla, quel aggeggio era molto più interessante di me a conti i
fatti.
- Kagome,
tesoro… ma non vedi che prendi freddo cosi? Dai mettiti questo …. – insisté Miroku.
- Da qua!
– gli dissi afferrando con foga l’indumento scatenando la fantasia perversa di
quello la.
- e magari
vieni pure in quel angolo appartato…lì non tira il
vento -.
- dov’è che non tira il vento? – disse una voce alle spalle di
Miroku. Molto gentilmente, infatti, Inu Yasha lo stava piegando all’indietro
tirandolo per il codino.
- oh, ma
chi abbiamo qui! Il mio amico Inu Yasha! – rise quello
salutandolo in quella sua assurda posizione.
- ma no? Dai…quanto tempo! – rispose l’altro lasciandolo
andare e sedendosi davanti a me.
-
ehm…scusa cagnolino… ma… che fai col mio scooter? -.
Inu Yasha
accese il motore e si allacciò le mie braccia alla vita. – tranquillo bonzo
pervertito! Lo prendo in prestito -.
- ecco
appunto! Ogni volta che prendi in prestito una mia cosa e c’è di mezzo una
donna, quella dannata roba non torna più! – urlò Miroku rincorrendo l’amico che
già era sparito all’orizzonte.
- è
andato! – rise Sango guardando la scena.
Mi aveva
portato in un posticino piuttosto carino, si godeva della
immensa vista del mare e si vedeva chiaramente l’immensa distesa blu su di noi.
Appena scesi dallo scooter mi prese per mano e mi
portò a sedere su un muretto sporgente sulla spiaggia.
- dimmi una cosa – gli chiesi mettendomi a cavalcioni
avanti a lui.
- mmmh? -.
- perché hai chiamato Miroku bonzo? -.
- perché da piccolo si voleva fare monaco! -.
- chi
Miroku? -.
- proprio
lui! -.
- Assurdo!
-.
- Già -.
- ehi Inu
Yasha… -.
- si? -.
- adesso
dimmi un’altra cosa -.
- ? -.
- cosa stai facendo? – domandai vedendolo trafficare con le
mie gambe.
- beh così
stai più comoda no? – mi rispose ridendo.
Senza che
me ne accorgessi era riuscito a posizionare le mie
gambe sulle sue mentre con le proprie mi stringeva per la vita.
- chi ti
ha ispirato una roba simile? Miroku? -.
-no, mi
hai ispirato tu -.
- oh,
quale onore cagnolino! – risi divertita.
- senti te lo trovo io il modo di farti divertire! – disse adirato
cominciando a tracciare una serie di piccolo pizzicotti
ai miei fianchi.
Giocammo a quel modo fino allo stremo, ridevamo, scherzavamo, era tutto così
perfettamente PERFETTO!
- adesso
basta time out! – mi disse, dopo un po’, agitando le
mani e continuando a ridere.
- ho vinto
io! – esclamai alzando le braccia al cielo.
- no, ho
vinto io! – disse Inu Yasha trascinandomi verso di se.
- che? – senza capirci nulla per l’ennesima volta, mi ritrovai
la bocca di lui sulla mia.
Era
l’unica persona presente sulla faccia della terra a sorprendermi a quel modo! E come ci riusciva bene… sorrisi avvolgendogli le braccia attorno
al collo e ricambiando quella dolce tortura. Le sue mani continuavano a
muoversi sul mio corpo lentamente mentre le sue labbra
assaporavano suadenti le mie. Era troppo spettacolare quel
ragazzo, esprimeva una dolcezza e una forza in quelle carezze così
tenera quasi da lasciarmi senza respiro. Gli penetrai con le dite
nei lunghissimi capelli neri aprendo maggiormente la bocca e permettendo alle
nostre lingue un approccio più diretto….cosa che
sarebbe accaduta se non fosse intervenuto lo squillo del telefono.
- non
rispondere – mi ordinò Inu Yasha poggiando la sua fronte sulla mia.
- fammi
solo vedere chi é… - risposi frugando nella borsetta a tracollo – è Sango… -
continuai, guardandolo supplichevole.
- lo
sapevo! Voi donne non riuscite a stare lontane nemmeno un secondo! – borbottò
lui lasciandomi andare.
- grazie –
sussurrai rispondendo al telefono – cosa c’è? -.
-
ehm…Kagome…faresti meglio a ritornare, qui…come dire… -.
- sango
non ti senti bene! Fai stare zitto Miroku! Che ci
urla? -.
- è
proprio questo il punto… fareste meglio a torna…. -.
-
KAGOME!!!!!!!! – la voce di Miroku mi passò da parte a parte dell’orecchio –
DOVE CAVOLO SIETE?????? STO CREPANDO DAL FREDDO! -.
- calmati
– risi guardando la faccia di Inu Yasha, anch’esso
divertito dalla situazione.
- Calmati
un corno! Vi siete fottuti
lo scooter e il mio giubbotto, qui il vento si è fatto più forte, cazzo volete tornare? I ragazzi sono già andati tutti via! -.
- ok ok arriviamo! – e così
dicendo interruppi la conversazione.
- dobbiamo
andare vero? – mi chiese Inu Yasha alzandosi e aiutandomi a scendere dal muro.
- si…però
che noia! – sbuffai salendo sullo scooter e
attaccandomi a lui.
- sarà per
la prossima volta – accese i motori e partì.
Appena
arrivati ci beccammo una bella ramanzina con
- basta
che ti stai calmo però – sottolineò infine inserendo
un disco a caso.
- meno
male che siete tornati! – sospirò Sango adagiandosi sui sedili – quasi quasi c’era da chiamare l’esorcista x uno così! Non faceva
altro che urlare! -.
- beh cara
Sango… - sghignazzai voltandomi a guardare la mia amica seduta nei sedili
posteriori accompagnata da Miroku – forse dovresti chiamare l’esorcista x
qualche altro motivo…. – continuai indicando il viso di Miroku che fissava la ragazza tutto
eccitato.
- Mia
amata Sango… non ti ho mai detto quanto sei bella alla
luce della luna???? – sussurrò quello col tono da perfetto depravato.
- no no no!
Vai a cuccia! Ciccia!! – rispose Sango allontanandolo con un piede.
Scoppiai a
ridere alla vista di quella assurda scena. Miroku non
cambiava mai!
- che strani amici hai Inu Yasha – dissi voltandomi a
guardarlo. Non mi rispose continuando a guardare fuori dal
suo finestrino – ehi? Sei morto? – proseguii tirandolo per la lunga frangia.
Nulla.
Forse ero solo io a vedere quella scena così divertente? O
magari stavo diventando troppo appiccicosa con lui? Eppure
non mi sembrava d’aver fatto niente di ciò…
- beh, che
ne dite di fare un gioco? Solo per divertici! – proposi
voltandomi verso i due, ignorando deliberatamente quel dubbio che mi stava
occupando l’animo.
Miroku si mise in ginocchio sul sedile – io voglio giocare a carte! –
poi fissò lo sguardo su Sango – SCOPA! – urlò gettandosi verso di lei e finendo
schiantato contro il finestrino posteriore.
- sta giù
bonzo!!!!!!! – esclamò Inu yasha infastidito. Ma da che cosa poi? – che cosa è
tutto questo baccano? Vieni qui davanti con me scemo!
-.
Lo guardai
sbalordita, ma come mai era così nero? Senza ribadire
nulla mi alzai dal mio sedile e andai a sedermi su quello di Miroku mentre quest’ ultimo si accomodava affianco all’amico.
- uff Inu Yasha, tu non sei poi così eccitante
come Sango… - piagnucolò Miroku.
- non è
questa la mia intenzione infatti! Tieni gli ormoni a
posto -.
- beh
visto che ci siamo, un pensierino… -.
- MIROKU!
– gridò nuovamente quello aprendo con foga lo sportello dell’auto e uscendo
fuori.
- ma che cazzo c’ha? – mi chiese Sango.
- Ne so
quanto te… - le risposi fissandolo fuori.
Passammo tutta la sera distanti, lui se la rideva con Miroku, e io e
Sango parlavamo del più e del meno abbandonate in un angolo del mezzo. Quando
fu ora di ritornare a casa mi feci coraggio e me lo
portai a lato chiedendogli spiegazioni.
- di un
po’ ma che ti prende? – domandai scuotendolo per un braccio.
- niente –
mi rispose voltando lo sguardo dal lato opposto al mio.
Lo girai tirandolo per i capelli.- non è vero! -.
- che c’è? Non posso avere i cazzi
miei ogni tanto? -.
- certo
che c’è li puoi avere! E se vuoi anche far finta che
non sia successo niente per me va bene, rimaniamo amici! -.
- bene, fa
un po’ te! –.
- ok allora ci vediamo -.
- ciao! – e così dicendo si allontanò da me entrando in auto e
sparendo nel buio della notte.
Se Inu
Yasha era un tipo strano? Ma era ovvio! La cosa più
scontata del mondo! Da quella sera come se non fosse accaduto nulla, aveva
preso a farmi una corte spietata. Telefonate nel bel mezzo della notte,
messaggi nelle occasioni meno opportune e avance di ogni
genere! Era quasi diventato peggio di Miroku.. certo
quello li ci provava insistentemente con tutte e Inu Yasha ci provava
insistentemente con me! Beh.. in fin dei conti sono
amici… e poi quelle frasi così puntuali come pungenti: “ perché non ci
mettiamo?” oppure “ dai…diventa la mia ragazza” e le domande a seguire “ che
male c’è?” “ sei già impegnata?” quante cose riusciva a chiedermi nell’arco di
un minuto! Eppure non conoscevo bene nemmeno io il motivo di tutti quei rifiuti
da parte mia, forse avevo paura di passare per un’ipocrita agli occhi di Koga, o magari non volevo affezionarmi così
tanto ad una persona…perché in fondo, ci sarebbe mancato poco a farmi
cadere come una pera cotta ai suoi piedi.
Le
giornate estive si susseguivano una dopo l’altra accompagnate
ognuna da: bei ricordi, risate e interi pomeriggi al mare. Io ed inu yasha stavamo sempre insieme, dove c’ero io c’era lui e viceversa,
se qualcuno ci cercava trovava sempre l’uno in compagnia dell’altra.
La bella
trovata di Ranma fu di andare tutti quanti un giorno
a farci una bella giornata in spiaggia e così abbronzarci tanto da diventare
neri! I ragazzi provvedevano ai mezzi di trasporto, ombrelloni, tovaglie, sedie
ecc… e le ragazze al cibo! Beh cucinammo tutte tranne che Akane,
Ranma infatti si era
assolutamente raccomandato di non farla mettere ai fornelli…” la mia ragazza
davanti a un forno a micro onde è peggio della
benzina vicino al fuoco!” ripeteva in continuazione.
Ecco
finalmente arrivato il giorno della partenza, da casa nostra al luogo stabilito
vi ci voleva solo un pieno quarto d’ora quindi la maggior parte di noi decise
di prendere gli scooter ad eccezione di Koga che portava gli oggetti più pesanti e quindi era
venuto in auto.
Era un
luogo molto frequentato,ma per grazia divina quel
giorno eravamo praticamente soli in spiaggia. L’acqua era limpida e quasi
trasparente, la sabbia pareva oro, il bar affianco
metteva la radio e offriva bibite fresche, come per completare l’opera un
fresco venticello ci salvava dal quel caldo afoso del metà luglio.
- bene bene! Coraggio gente! A
lavoro! – esclamò Miroku prendendo a braccetto inu Yasha e Ranma
e trascinandoseli a piantare gli ombrelloni.
- Miroku vacci piano così mi mozzi un braccio! – si lamentò Ranma cercando di liberarsi dalla presa dell’amico.
- no no! Dobbiamo fare presto!
Altrimenti la delicata pelle delle nostre fanciulle
finirebbe scottata e questo significherebbe non poterle toccare più! E sarebbe una cosa molto grave per me non poter toccare più
una curva femminile… - in lontananza arrivò puntuale il sandalo di Sango che
fece il suo atterraggio sul capo del giovane ragazzo col codino.
- ok Miroku è andato! – sospirò Inu Yasha
guardando l’amico steso x terra contare dieci delle sue teste – Ryoga dacci una mano! A Koga
da una mano Naraku! – urlò in fine agitando un
braccio verso l’amico.
- ma guarda tu! Grandi e grossi come sono non riescono a
montare 4 ombrelloni.. – borbottò Ryoga
avviandosi verso i ragazzi.
La
giornata si prospettava piuttosto piacevole, ero così felice quell’estate che nemmeno io saprei dire se emozioni del
genere avessero mai popolato le mie giornate prima di all’ora.
Eravamo una gruppo di veri e propri pazzi! Ognuno con
le proprie manie e fobie, chissà perché il povero Ryoga
aveva così tanta paura dell’acqua…
Alle
undici era già tutto sistemato, sembravamo quasi accampati: una serie di ombrelloni colorati si susseguivano ai margini del
bagnasciuga con al centro di ognuno due sedie attorniate dalle borse ricche di
cibo, le tovaglie erano sparse un po’ qui e la sotto i raggi del sole alto in
cielo e il bar vicino suonava le ultime canzoni dei Nirvana, quale atmosfera
migliore per passare dei momento con gli amici?
- Kagome –
la voce di Inu yasha mi risvegliò dai miei pensieri –
mi spalmi la crema per favore? – a quella domanda toccai il cielo con un dito.
“ quale paradiso migliore toccare la pelle del mio Inu-chan??????”.
- dove? –
gli chiesi ungendomi le mani di quella robastra bianca.
- qui
sulla schiena… – rispose stendendosi a pancia in giù sull’asciugamano e
offrendomi il più bello dei panorami. Aveva un corpo perfetto accidenti!
Lentamente comincia a tracciare una serie di piccoli cerchi sulle sue spalle
utilizzando il palmo delle mie mani, poi scesi lungo la colonna vertebrale e mi
soffermai sul bacino lasciandogli una serie di
graffietti accompagnati ognuno da un bacio. Quanto mi piaceva quel ragazzo!
- kagome,
non in pubblico ti prego! – mi disse scherzosa Kagura
ridacchiando sotto i baffi.
- ma che dici! – sbottò Miroku - anch’io voglio
spalmata la crema! – prosegui porgendomi la bottiglietta marroncina.
- vieni qui che te la do io in testa la crema! – rispose Sango
rincorrendolo fino in acqua.
- io sto
ancora aspettando… - mugugno Inu Yasha chiudendo gli occhi e rilassandosi
maggiormente sotto il mio tocco.
- subito signor sultano – gli bisbigliai ad un orecchio.
- ehi Akane ti piace il mio nuovo cerchietto? – disse la piccola Rin mostrando l’oggetto alla ragazza.
- che carino! – esclamò quella – guarda che bello
kagome! -.
Io alzai
lo sguardo, quei piccoli aggeggi per l’estetica erano il mio debole e a vederne
uno così grazioso il volto mi si illuminò, come se
avessi dei lampioni negli occhi. Senza pensarci due volte misi un piede sulla
schiena di Inu Yasha e balzai vicino ad Akane per guardare meglio quella meraviglia.
- Kagome –
brontolò quello alzandosi.
- Oh oh.. si? – chiesi voltandomi a
guardarlo.
- la crema
era fresca e adesso ho tutta la pelle appiccicata con
la sabbia…-.
- eh eh carino…-.
- chissà
di chi è la colpa - bisbigliò
Akane guardando dalla mia parte.
- io credo
di saperlo! – rise maligno Inu Yasha afferrandomi e buttandomi in acqua.
- andiamo
a giocare a palla? – propose Naraku tirandosi Kagura per un braccio.
- ok andiamo! – risposero tutti gli altri in coro.
- nooooooo – si lamentò Miroku uscendo da
sott’acqua assieme a Sango – mi stavo godendo un po’ di pace! -.
Dopo un
po’…
- ehi
Miroku? -.
- mmmhhh -.
- sei
ancora vivo? -.
- tu chi
sei, Dio? -.
- non mi
ricordo… -.
- Inu
Yasha… sono talmente stanco che vedo due Sango -.
- che? – quello si volto a fissare
l’amico.
- no che
dico! C’è ne sono davvero due! – urlò Miroku
mettendosi a sedere sul pedalò.
- ciao ti piaccio! – rise Kagome alzandosi in piedi. Aveva raccolto i
capelli in una lunga coda di cavallo e siccome aveva il costume praticamente identico a quello di Sango, era facile
equivocare…
- per un
momento ho temuto che tu fossi capace di sdoppiarti – ansimò
finto scandalizzato Inu Yasha rispondendo poi alle pernacchie di Kagome.
- poverino
sono rimasti ancora infantili – sospirò Miroku
riprendendo a pedalare.
- IL MIO
CERCHIETTO!!!!!!!!!! – l’urlò di Rin echeggio per chilometri e chilometri.
- cosa ti è successo? – esclamò Sesshoumaru
guardandola.
- L’ho perso – rispose la piccola scoppiando a piangere.
Dopo appena tre minuti ecco tutti i ragazzi fiondarsi
in acqua alla ricerca del cerchietto perduto…. Non dubitavano nemmeno
lontanamente che il cerchietto potesse essere nelle mani di una povera
dispettosa come me! Ridendo sotto i baffi continuavo a guardare i bei
maschietti del nostro gruppo darsi da fare per cercare quel oggetto,
si dividevano in gruppi, destra sinistra sotto sopra, com’era divertente
prenderli in giro!
- ehi… -
dissi alzandomi in piedi e facendo l’occhiolino alle mie complici già in
posizione – non avete ancora trovato niente? -.
La testa
di Naraku sbucò fuori dall’acqua
seguita dalle altre. – no, accidenti! – imprecarono tutti assieme.
ma
avete provato a cercare qui? – continuai mostrando divertita il cerchietto di Rin.
-
Bastarda! – urlò Inu Yasha schizzandomi l’acqua sul volto.
- eh eh – risi posizionandomi
affianco a Sango e cominciando a pedalare verso la riva, dietro di noi un
branco di squali assetati di vendetta ci seguiva instancabile…. Beh il povero Ryoga se ne stava avvinghiato alla gamba di Ranma….
Vi è piaciuto? Bene bene ci vediamo presto! E
commentate!