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Autore: sheradiateslove    22/01/2013    12 recensioni
SOSPESA.
-
Ever Grey, soprannominata 'angelo', è una diciottenne con una vita...incasinata?
Oh no, dire che la sua vita è incasinata sarebbe l'eufemismo del secolo. Lei è un'assassina. Lei uccide per conto di altri, per soldi.
Fa parte di un gruppo di sicari che manda lei ed Harry a Bradford, per svolgere un incarico che per lei e il riccio non è nulla di nuovo.
Ma lei non sa che in quella città troverà la persona che cambierà per sempre la sua vita.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angel.


Prologue.



-Dovrei cosa?
-Tornare a scuola, angelo.
Sbuffo sentendo il mio soprannome, non mi è mai piaciuto. Non credo esista un nomignolo meno azzeccato di questo, un angelo rappresenta tutto ciò che io non sono.
-Non posso svolgere il mio compito semplicemente pedinandoli?
-No, Ever. Sarebbe troppo difficile, non esistono altri modi. Devi tornare a scuola, entrare nella vita di questo Zayn Malik per poi poter osservare le sue abitudini e quelle della sua famiglia.
Sbuffo ancora, ho sempre odiato la scuola e l'idea di rimetterci piede non mi entusiasma per niente.
-Posso almeno sapere perché vogliono farli fuori?- chiedo.
-Debiti di droga.
Alzo gli occhi al cielo, è la quinta volta quest'anno che mi capita un caso del genere. Intendo, dover uccidere qualcuno per conto di persone che hanno paura di sporcarsi le mani. Persone che vogliono una notevole quantità di denaro da gente che non può permettersi di pagare cifre del genere e che promette salderà il debito in futuro, ma che non lo fa.
Brutta cosa finire nel girone della droga.
-Ma perché ci devo andare io? Siamo un gruppo di sicari di sei persone, perché proprio io?
-Perché per te il compito è più semplice e perché hai diciotto anni, ovvero sei l'unica che può ancora frequentare la scuola.
-Che coglioni- dico, rassegnata. -Quando devo partire e per dove?
-Domani alle due di notte, Bradford. Verrò con te, comunque.
-Come sempre, del resto...aspetta, ma questo significa che verrai a scuola con me?
Lui scoppia a ridere, facendo spuntare le sue bellissime fossette. -No, angelo. Io ho il compito di aiutarti a non far saltare la tua copertura e nel caso tu finisca nei guai tirartici fuori.
-Certo, il lavoro sporco tutto a me! Comunque non capisco perché ti ostini a chiamarmi angelo.
-Perché so che lo odi e perché hai il viso da brava ragazza, da angelo.
-Le apparenze ingannano.
-Non potrei essere più d'accordo.
Harry è la cosa più vicina ad un amico che ho, so di poter contare su di lui e lui sa che può contare su di me per qualunque cosa. Beh, più o meno. Ci tradiremmo a vicenda se questo significasse salvare le nostre vite.
Odio il lavoro che facciamo, sempre se può essere considerato tale. Detesto uccidere, detesto dover vedere gli occhi pieni di terrore di quello che potrebbe essere un padre fantastico e un marito fedele ed essere costretta a premere il grilletto. E' un anno che gli incubi provocati dal mio rimorso tormentano il mio sonno, continuo a rivivere quei momenti odiandomi per aver spezzato un'altra vita portando via ad una famiglia un padre, a dei genitori il loro figlio, ad un marito la sua moglie. Può sembrare che dalla nochalance con cui parlo delle “vittime” non le consideri persone ma semplice faccende che devono essere sbrigate, come se si trattasse di portare fuori la spazzatura. Ma non è così, semplicemente mi sono abituata all'orribile sensazione che si prova poco prima di conficcare un proiettile dritto al cuore o al cervello.
Se potessi tornare indietro nel tempo eviterei di commettere quel maledetto errore che mi ha portata su questa strada, ma non posso. E questo è ormai l'unico modo che ho per sopravvivere.
Harry si alza dalla sedia e si dirige alla porta, intuendo che è giunta l'ora di tornare nel mio rifugio lo seguo.
-Ci vediamo domani, Ever- dice aprendomi la porta.
-Certo, buonanotte.- rispondo.
-'Notte.
Non appena metto piede fuori dalla capanna in legno nella quale ci siamo incontrati, vengo travolta dalla gelida temperatura di gennaio e rabbrividisco sentendo improvvisamente un forte freddo. Metto le mani in tasca e tiro fuori la torcia e la accendo spezzando il buio della notte, dato che nel bosco non ci sono lampioni o altre fonti di luce che illuminano il percorso.
Inizio a camminare con passo svelto verso la fine del bosco e l'inizio della strada che porta alla città per poter tornare alla casa abbandonata che mi ha ospitata per circa una settimana e impacchettare le poche cose che mi appartengono e che mi servono per arrivare a Bradford.



RAAAAWR.
Sì, sono tornata a scartavetrarvi le ovaie con un'altra storia a due giorni dalla fine della mia prima fanfiction.
Ho anche cambiato il titolo dello spazio autrice :')
Coooomunque, più o meno ieri mi è venuta in mente quest'idea e siccome avevo paura che mi sfuggisse
dalla testa ho voluto iniziare a buttare giù qualche riga.
Spero che non schifiate quest'idea perché a me sembra abbastanza carina. *no minchia, fa schifo, torna a zappare la terra*. lol
No, davvero ci terrei tantissimo ad una vostra opinione. Non potete immaginare sdkjjfhksjdf cc
Il prologo è abbastanza corto, i capitoli (sempre che a voi piaccia questa storia, se no cancello il prologo e torno a raccogliere patate :c)
saranno un po' più lunghi. Ma non aspettatevi cose chilometriche come i capitoli dell'altra mia fanfiction lol
Se volete, per qualunque cosa, mi trovate su twitter. Sono @stylesiphone. c:
E niente, non so che altro dire.
Adios.
-Ila.

  
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