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Autore: _shootingstar    23/01/2013    3 recensioni
Però quella volta aprendo la porta invece del solito rumore del traffico londinese udirono due colpi e subito dopo Madison percepì un dolore all’altezza del cuore e introno a lei tutto si fece confusionario. Le gambe non reggevano più il peso del suo corpo esile, qualcosa di caldo le stava macchiando la maglia. Il pensiero andò subito a lui lo cercò con lo sguardo e lo trovò accanto a lei disteso. Con la mano intrecciata con la sua. L’ultima cosa che riuscì a sentire era la sua voce che debole le sussurrava «Ti amo. Sempre e Comunque» Nella mente della ragazza passarono tutti i momenti belli che aveva passato con lui. Il loro primo incontro, il primo appuntamento, il primo bacio, la prima volta che fecero l’amore. Ma anche tutte le cazzate, la sua risata echeggiava nella sua testa insieme a quel ti amo sussurrato poco prima. Poi il nulla, la luce.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SCUSATEE! Lo so è da non si sa quanto che non aggiorno ma questo capitolo è stato no un parto ma qualcosa di più! Ma purtroppo un po' i miei impegni scolastici un po' la mia fantasia che si è andata a far benedire, non sono riuscita ad aggiornare prima.. Il capitolo come al solito non mi convince, ma spero che a voi piaccia almeno un po'! Ora vi lascio, buona lettura.
P.s: Se lasciate una piccola recensione non è che vi ammazzo, ANZI! 
Bye, love you all ♥

I just wanna, oh baby
I just want you to dance with me tonight
So come on, oh baby
I just want you to dance with me tonight.

 

Come diavolo aveva fatto Niall ad incastrarla in una cosa così grossa? Ah si con quella sua faccia da cucciolo bastonato, quando metteva su quel musino dolce non c’era santo che poteva dirgli di no. Anche quella sera aveva usato la stessa faccia. Le aveva fatto un discorso tutto smielato e mettici quella faccia non aveva avuto il coraggio di dirgli di no.. Così ora era costretta a farlo. Era costretta ad accompagnarlo al matrimonio di Marvin dei JLS.
Perché lei?  Lei non conosceva nessuno, per modo di dire visto che a quanto pare a quel matrimonio ci sarebbero stati cantanti, attori, presentatori e gente dello spettacolo.
Possibile che quel biondino non aveva nessun’altro da portare? Eppure erano sempre circondati da bellissime ragazze, possibile che nessuna di loro era disposta ad accompagnarlo? Fatto sta che dopo aver sorbito la ramanzina da parte di Josh sul non fidarsi di nessuno e bla,bla,bla… era pronta, Niall sarebbe dovuto arrivare tra pochi minuti. Tempo per ridare un’occhiatina al look, aveva un semplice vestito color beige con la parte superiore del decolté in pizzo nero, e una piccola cinta nera che metteva in evidenza la sua pancia piatta, ai piedi portava dei sandali neri con il cinturino e per finire una pochette che riprendeva il colore del vestito. Per quanto riguardava i gioielli portava un bracciale ‘Tiffany’ e dei pendenti con dei Swarovski. Appena finì di stendere il rossetto il campanello suonò.
«Mad, è arrivato un biondino per te» gridò Josh.
«Arrivoo» urlò lei di rimando, ok ora doveva scendere quelle scale e andare. Facile da dire ma tutt’altro nel compiere quel semplice movimento, possibile che i suoi piedi si erano fusi con il pavimento?
‘Su Mad forza e coraggio, non è mica la fine del mondo’ disse la vocina dentro di se.
Scese le scale e sulla porta di casa si trovò un angelo biondo tutto in tiro, che la guardava con due occhioni che sprizzavano gioia.
«Sei bellissima» le disse Niall mentre l’abbracciava per salutarla, era una cosa assurda come si sentiva protetta tra quelle braccia riusciva anche a ricevere un complimento senza andare a fuoco nella zona guance.  
«Neanche tu scherzi biondino» si complimentò Mad ancora tra le sue braccia.
Dopo i saluti alla famiglia chiuse la porta e con Niall sottobraccio si diressero verso la limousine che li aspettava. Entrata nella macchina venne assalita dal resto del gruppo, finiti i calorosi saluti si adagiò sul sedile della lussuosa macchina e solo in quel momento si accorse che oltre ai ragazzi e ad Eleanor c’erano anche due oche giulive appiccicate a Harry e Zayn. Erano due bionde tinte con il muso da carlino, svestite in quanto addosso avevano poco o niente, con in faccia così tanto trucco da far  invidia a Moira Orfei.
«Ma come siamo sexy oggi Madison» intervenne Louis attirando l’attenzione della mora su di se.
«Con questo cosa vorresti insinuare Tomlinson, che gli altri giorni non lo sono?» scherzò Mad con fare ammiccante, scatenando la risata degli altri.
«Non mi permetterei mai» rispose il castano tra le risate.
«Ecco bravo!» lo riprese lei per poi scoppiare a ridere.
A quello scambio di battute, quella che lei aveva sopranominato Oca Uno l’aveva squadrata da capo a piedi con fare schifato ma Maddie l’aveva liquidata con uno sguardo glaciale per tornare tranquillamente alla conversazione con Louis.
Tra chiacchiere e risate il viaggio in macchina durò poco, infatti poco dopo si ritrovò in mezzo a così tante persone famose che non avrebbe mai immaginato di poter vedere.
«Promettimi una cosa» sussurrò in modo supplichevole Mad al biondo che la teneva sottobraccio.
«Dimmi scricciolo» rispose Niall sorridendo.
«Promettimi che non mi lascerai sola nemmeno un istante con qualcuno che non conosco e nemmeno con Louis o Harry non sono tanto affidabili» continuò lei ricambiando il sorriso.
«Lo prometto» la rassicurò il biondino stringendola a sé  mentre si mettevano in posa per una foto. La cerimonia in chiesa fu abbastanza breve ed emozionante, se la sarebbe anche goduta tutta se quel mongoloide di Louis si sarebbe stato fermo e non disturbandola ogni cinque secondi con ogni stronzata che gli passava per l’anticamera del cervello. Possibile che un ragazzo di ormai quasi ventuno  anni sparava cazzate a raffica come se ne avesse cinque?  Si possibile e Louis William Tomlinson ne era la dimostrazione fatta persona.
Finita la cerimonia tutti gli invitati andarono nel salone adibito per la festa. Tutto era così bello che Mad si trovò a pensare che se mai un giorno si sarebbe sposata, anche lei avrebbe voluto una cerimonia del genere.
Ormai erano passate quasi tre ore da quando erano arrivati nel solone e tra chiacchiere e portate di ogni tipo molti invitati erano sulla pista a scatenarsi. Tra loro c’erano anche Zayn e Oca Uno che gli si strusciava e avvinghiava addosso peggio di una piovra.
Niall insisteva sul fatto di andare a ballare.
«Dai Ciambi per favore, per favore, per favore, solo uno e poi ti lascerò in pace, lo giuro!» la supplicò per l’ennesima volta il biondino mettendo su la faccia da cucciolo.
«Oddio Niall, si vengo a ballare » acconsentì Mad sfinita, alzandosi per andare finalmente a ballare con Niall.
«Grazie. Grazie, grazie»esultò il ragazzo andando a mettersi affianco alla moraper poi condurla in pista, affiancandosi a Lou e Eleanor che si scatenavano nel ballo.
Mentre Niall ballava tutto euforico, anche grazie all'alcool che circolava nelle sue vene, lei non riusciva a sciogliersi del tutto perché provava un profondo imbarazzo nel ballare di fronte a tutta quella gente. Anche se ovviamente non stavano di certo a guardare lei, ma quando una persona si vergogna niente e nessuno può farle cambiare idea. Guardando Niall che si scatenava e cercò di stargli al passo senza provare vergogna.
«Comunque non sei leale» esordì Maddie alzando di qualche tono la voce per farsi sentire.
«Perché?» chiese il biondino continuando a ballare come un forsennato.
«Perché non puoi farmi la faccia da cucciolo e rompermi l’anima ogni volta che vuoi ottenere qualcosa» spiegò la mora cercando di accennare qualche movimento.
Anche con tutto il volume a palla della musica, la risata del biondino risuonò nella sala.
«Rasseganti tesoro, userò sempre la mia tecnica super segreta -che sanno un po’ tutti, ma dettagli- per far fare alla gente quello che voglio» disse Niall continuando a ridere.
«Non ti facevo così stronzo» affermò Mad divertita.
In tutta risposta Niall fece spallucce  e iniziò a ballare intorno a Maddie. Mentre tutto ciò succedeva si avvicinò Zayn che, proprio come stava facendo lei, scrutava il biondino che si muoveva a passo di musica.
«Mi concedi la tua dama per un ballo?» chiese con un tono divertito il moro, buttando un occhio su Maddie che intimorita da quella richiesta, lo guardava con sguardo impanicato.
«Eh?» gridò Maddie superando la musica altissima, incredula di quella richiesta.
«Stai scherzando?» continuò per poi guardare Niall come per fargli capire che non voleva ballare con Zayn.
«Uh guardate.. Sono arrivati i dolci..» esclamò tutto euforico il biondino.
Mentre se ne stava per andare Madison gli bloccò il braccio e alzandosi sulle punte andò vicino al suo orecchio.
«Mi avevi fatto una promessa» sussurrò la mora.
«Mi hai detto di non lasciarti da sola con qualcuno che non conosci e mi pare che Zayn lo conosci e non è nemmeno Harry o Lou, quindi io la mia promessa la sto mantenendo» le fece l’occhiolino e come per magia sparì lasciando i due lì da soli, come due allocchi.
Le madonne che tirò giù Maddie solo dio lo sapeva.
«Che gli hai detto?» chiese Zayn avvicinandosi ancora di più a Mad.
«Che è una testa di cazzo ecco quello che gli ho detto, comunque che vuoi da me? L'Oca Uno dove l'hai lasciata?» domandò a sua volta la mora con tono stizzito:
«Uh buona,voglio solo ballare e l’Oca Uno come la chiami te l’ho lasciata non so dove con non so chi a fare non so che cosa ». Si guardarono in silenzio, uno di fronte all'altra in mezzo alla pista da ballo con ovviamente gente che danzava intorno a loro.
«Allora, me lo concedi questo ballo?» chiese il moro sfoggiando un sorriso a trentadue denti e porgendogli la mano. Mano che Mad osservò attentamente tentennando sul da farsi.
Che palle ma perché tutti avevano tutta sta voglia di ballare? E soprattutto perché con lei? Ok qualcuno lassù le voleva veramente male, forse era quella sua prozia vecchia e decrepita –pace all’anima sua– che puzzava di naftalina e che ce l’aveva sempre avuta con lei.
«Oddio Madison, ti sto chiedendo di ballare mica di sposarmi!» insistette Zayn facendola tornare nel mondo dei vivi.
«Ok, ma solo uno» asserì la mora prendendo la mano del ragazzo.
Ma appena i due iniziarono a muoversi la musica cambiò, il suono forte della batteria fu sostituito da quello dolce di una chitarra acustica e la voce roca del solista che aveva cantato fino a poco tempo fa venne sostituita da quella soave di Ed Sheeran che iniziò a strimpellare le note di una canzone che Mad avrebbe riconosciuto tra mille.
Ok era ufficiale qualcuno lassù le voleva veramente male e quella sua prozia si stava dando da fare, ora invece di ballare semplicemente con Zayn, doveva ballare un lento con Zayn.

Settle down with me
Cover me up
Cuddle me in
Lie down with me
Hold me in your arms
Your heart’s against my chest
Lips pressed to my neck
I’ve fallen for your eyes
But they don’t know me yet
And the feeling I forget
I’m in love now
.

Tutte le persone che si trovavano sulla pista si divisero in coppie e iniziarono ad ondeggiare di qua e di la ognuno stretto al  proprio partner, la stessa cosa fece Zayn. Con delicatezza portò le braccia di Mad sulle sue spalle e con la stessa delicatezza posò le sue mani sui fianchi di lei ed iniziarono anche loro ad ondeggiare.
Perché quelle mani sui suoi fianchi bruciavano così tanto? Si certo da due anni a quella parte non aveva ballato un lento con nessuno, ma diamine cosa le poteva fare erano in mezzo alla gente.
«Ti fa così schifo il mio profumo?» domandò Zayn curioso.
«Come scusa?» piegò la testa di lato interrogativa Mad.
«Ti ho chiesto se ti fa così schifo il mio profumo» ribadì il moro.
«No anzi, mi piace parecchio è il ‘Unforgivable’ giusto?» chiese Madison guardandolo dalle lunghe ciglia nere dal mascara.
«Si, come fai a saperlo?» domandò Zayn stupito.
«Non farti strane idee, alcune volte lo usava anche il mio ex» spiegò Maddie.
«Ah» fu l’unica cosa che Zayn riuscì a dire.
All’improvviso, con un movimento veloce e repentino Zayn la attirò a se facendo combaciare perfettamente i due corpi e si abbassò all’altezza dell’orecchio della ragazza.
«Forse lui ti ha ferita, ma io no, mica ho intenzione di stuprarti!» le sussurrò lui.
Immediatamente la bocca dello stomaco della ragazza si contrasse così tanto da sembrare che dovesse scomparire, sentì un magone in bocca e i suoi occhi iniziarono a pizzicare segno che da li a poco sarebbe scoppiata a piangere. Doveva andare via di li, nessuno la doveva vedere in quelle condizioni. Né Zayn, né Niall né nessun altro. Si staccò da Zayn e iniziò a correre verso quella che lei pensasse la direzione della toilette lasciando lì il moro inerme, consapevole di aver fatto o detto qualcosa di grave ma involontariamente. Eccole le lacrime, che forse per troppo tempo avevano rigato le sue guance e distrutto il suo trucco. Perché Zayn con tutti i modi di dire possibili e immaginabili aveva detto proprio quello che a lei faceva più male, perché?
In bagno quel pianto soffocato si era trasformato in pianto liberatorio, si perché si doveva liberare di quella situazione. Forse la canzone, il ballo e soprattutto quelle parole erano troppo per lei che era da poco che si era riuscita a ricostruire. Ora era tutto crollato, quella pseudo corazza che era riuscita a costruirsi non c’era più era in mille pezzi e lei se ne stava seduta a terra chiusa a riccio con la testa fra le gambe sfogandosi nell’unico modo che sapeva fare: piangere.
«Madison, Madison tesoro sei qui dentro?» chiese Niall preoccupato.
«Si Niall, sono qui» rispose Mad tra i singhiozzi.
«Oh scricciolo, che è successo? Perché stai piangendo?» domandò con la voce affannata sintomo che aveva corso.
Nessuna risposta.
«Mad che è successo? Perché stai piangendo? Che ti ha detto Zayn?» chiese ancora il biondo.
Ancora nessuna risposta.
«Mad mi stai facendo preoccupare, che ti ha detto Zayn? Giuro che se ti ha offesa o detto qualcosa di brutto vado li e gli spacco quel bel visino che si ritrova» la incalzò ancora Niall.
«No no lui non c’entra niente » cercò di spiegare Maddie tra le lacrime.
«Allora cosa c’è?» insistette il biondino.
«Sono io Niall, sono io che sono sbagliata, non ti preoccupare per me torna di la e diverti» disse lei tirando su con il naso.
«Ma cosa dici? Perché invece di dire queste stronzate non apri questa porta e mi racconti cosa succede?» la incitò il ragazzo.
«Non voglio che mi vedi in questo stato, davvero, vai di la e non pensare a me» suggerì Mad.
«Non ci penso minimamente, se non ne vuoi parlare va bene ma aspetterò finché non ti sarai calmata» affermò Niall sedendosi e appoggiando la schiena alla porta che lo divideva dalla ragazza.
«Grazie» lo ringraziò Maddie cercando di respirare a fondo e tranquillizzarsi.
Dopo qualche minuto in silenzio.
«Niall?»  parlò Mad rompendo il silenzio.
«Si scricciolo» rispose Niall.
«Scusa» sussurrò Maddie.
«E di cosa?» chiese il biondino incredulo.
«Di tutto questo, di non essere forte abbastanza, di farti vivere queste brutte esperienze..»
«Non dirlo nemmeno, anzi scusa tu se ti avessi dato retta e non ti avessi lasciata da sola tutto questo non sarebbe successo quindi sono io che chiedo scusa a te»
la interruppe il ragazzo «Ora che ti sei calmata un po’ che ne dici di uscire da questo bagno e tornare dagli altri?» continuò poi alzandosi.
Madison si alzò, aprì la porta e si fiondò tra le braccia del ragazzo prendendolo in contropiede.
«Grazie» gli sussurrò.
«Di nulla scricciolo, so che ci conosciamo da troppo poco tempo ma se ne vuoi parlare io sono qui» le disse il biondino stringendola a se.
Maddie si staccò un po’ dal dorso del ragazzo, annuì e gli regalò un sorriso vero, uno di quelli che non aveva ormai da tanto tempo. Poteva sembrare un controsenso, fino a qualche minuto prima era seduta a terra a piangere per la sua stupida fobia dei ragazzi e ora era abbracciata ad uno di loro e si sentiva bene. Si sentiva a casa, si sentiva protetta come non le capitava da tanto tempo.

Era ormai quasi un mese che Keyra si era trasferita a Manchester e per colpa dei suoi molteplici impegni di lavoro non era ancora riuscita a uscire una sera per andarsi a divertire come solo lei era capace.
Finalmente quella sera era arrivata, il giorno dopo niente lavoro quindi tanto tempo da dedicare a se stessa. Di certo non sarebbe rimasta a casa a svuotare gli scatoloni o sul divano a deprimersi, no questo non era da lei, sicuramente se ne sarebbe andata in giro per la città in cerca di un buon locale e di un bel ragazzo con cui passare la serata.
Da quando era uscita da casa aveva cambiato tre diversi locali e ora era seduta  davanti al bancone del quarto bar a giocare con la cannuccia del suo drink ragionando sul da farsi.
Tornare a casa o cercare un nuovo locale? L’unica cosa certa era che quella città era morta, voleva tornare alla sua confusionaria, caotica e intasata Londra. Non avrebbe mai pensato di rimpiangere il traffico e i marciapiedi intasati di Londra.
Per fortuna che in questa “piccola” città sarebbe rimasta per poco, per tornare in quella che l’aveva vista nascere, crescere e diventare una donna in fretta.
«Prego, questa è offerta dalla casa» intervenne il barman interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
«E se vuoi la prossima te offro io, personalmente» continuò il ragazzo ammiccando.
«Davvero? Come sei gentile» rispose Keyra stando al gioco.
«Oh figurati, per una ragazza così carina questo ed altro» disse lui.
«Ma la smetti di importunare le belle ragazze Jer?» s’intromise un biondino niente male.
«Non importunavo nessuno, vero?» chiese il ragazzo in direzione della mora.
«No, a differenza di qualcuno che non è stato interpellato da nessuno» rispose Keyra guardando il nuovo arrivato di sbieco.
«Wow che caratterino, mi piaci» esordì il biondo.
«Ma tutta ‘sta confidenza? Ci conosciamo per caso?» chiese la ragazza squadrandolo.
«No, ma mi piacerebbe conoscerti, piacere Jake» rispose il ragazzo restituendo lo sguardo solo in modo malizioso e porgendo la mano.
‘Bene la serata si fa interessante’ pensò Key stingendo la mano al ragazzo e presentandosi.
«Bene Keyra, vogliamo continuare la nostra conoscenza in un luogo più appartato?» domando Jake in tono malizioso, alzandosi dallo sgabello.
«Ma siete tutti così sfacciati da queste parti?» ribatté la mora seguendolo chissà dove.
«Non so gli altri, ma io si, comunque non sei di queste parti vero?» chiese il ragazzo sedendosi su un divanetto in una zona abbastanza appartata del locale.
«No, perché se no sarei stata nel tuo letto già da tempo o sbaglio..» era più una constatazione che una vera e propria domanda.
«Perspicace la ragazza» affermò lui facendole l’occhiolino.
«E’ in questo modo che “abbordi” le ragazze? Perché fattelo dire non è un granché» lo sfidò Keyra.
«Davvero? Però mi sembra che con te stia funzionando» sussurrò Jake avvicinandosi al viso della mora.
Erano a pochi centimetri l’uno dal viso dell’altra, le labbra si stavano per toccare, lui sorrideva sornione.
«Non così in fratta bad boy» affermò la ragazza allontanandosi e lasciando il biondino imbambolato.
«Te l’ho detto che mi piaci?» chiese il ragazzo tornando composto facendo finta di nulla.
« Si circa due volte nel giro di dieci minuti» lo informò Key.
«Allora perché non siamo in un letto?» domandò lui.
«Perché sei una frana nel rimorchiare e poi sei tu che hai detto che ti piaccio, io non ho mai affermato che la cosa è reciproca»  spiegò Keyra giocando con la cannuccia del suo drink ormai quasi finito.
«Mi vorresti dire che non sono un bel ragazzo? Sono biondo, occhi verdi e un fisica da paura» si vantò lui.
«Io preferisco i ragazzi mori con gli occhi scuri, così li faccio diventare io biondi» affermò la ragazza maliziosamente.
«Capisco, ma per una volta potresti anche un’eccezione, no?» domandò Jake con lo stesso tono di voce di lei.
«Mhh, forse» finse di pensarci la mora.
«Bene , allora andiamo a casa mia» propose il biondino alzandosi.
«Quanta fretta, conosciamoci un po’.. non so nulla di te, potresti anche essere un maniaco che prima si scopa e poi uccide delle povere ragazze innocenti come me» affermò la ragazza guardandolo in modo innocente.
«Ok, ciao mi chiamo Jake Harries ho ventuno anni e non sono un maniaco psicopatico.. ora che ne dici di seguirmi a casa mia» si presentò il ragazzo e ribadendo quello che aveva detto poco prima si alzò dal divanetto.
‘si la serata si fa decisamente interessante’ pensò Keyra seguendo il biondino, consapevole che quella sera non avrebbero di certo giocato a briscola.
 
  
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