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Autore: emotjon    24/01/2013    8 recensioni
Lei, Veronica Adams. 18 anni. Liceo appena finito. Lunghi capelli neri, liscissimi, fino alla vita, e degli occhi verdi in cui perdersi. Bellissima. Non secondo lei. Lei, che si vede brutta, grassa, piena di problemi. Lei che risparmia da una vita per una vacanza a New York con la sua migliore amica.
Loro, i One Direction. In particolare lui, Zayn Malik. C'è da dire altro??
Buona lettura. F.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 12 giugno 2012

Passai il volo da Roma a New York più che altro a dormire. Insomma, avevo passato la giornata a fare le valigie, e in fondo non ero tanto stanca, ma aver lasciato Diego mi aveva lasciata un po’… stranita. Distrutta. Lacerata. A pezzi. Uno schifo. Okay, la smetto.

Veronica, siamo arrivate”, mi sentii dire dalla mia migliore amica.

Aprii gli occhi e mi accorsi che gli altri passeggeri stavano tirando giù i bagagli a mano e uscendo dall’aereo. Mi stiracchiai un momento, poi mi ripresi e tirai giù la mia borsa, mettendomi in coda per scendere dall’aereo.

Ho dormito parecchio”, dissi a Alice una volta al check out. Mi girava un po’ la testa, ma dopotutto non avevo toccato cibo sull’aereo. La cena della classe turistica mi dava il voltastomaco solo a guardarla. Alice sorrise e mi strinse una mano.

Ci pensi?”, mi chiese recuperando i nostri bagagli dal nastro trasportatore.

Cosa, pulcina?”.

Lei rise appena e mi tirò una gomitata. “I One Direction alloggeranno a New York tutta l’estate, proprio come noi… se li incontrassimo sarebbe la cosa più bella della terra…”.

Okay, aveva dormito troppo sull’aereo ed era tornata l’esaltata di sempre. “Continua a sognare, Ali”, le dissi cercando di chiamare un taxi. Lei era rimasta a un paio di metri da me, guardando un punto imprecisato lungo il marciapiede. “Che ti prende?”, le chiesi sventolandole una cartina davanti alla faccia.

La vidi indicare verso una limousine a 50 metri da noi. Forse meno.

Alt, non potevano essere loro. Niente schiera di fan indemoniate, quasi niente security. Solo una limousine e cinque ragazzi spettacolari che stavano salendo a bordo. Alt. 5 ragazzi. Ma no, stavo solo andando in paranoia.

Non sono loro”, dissi alla mia migliore amica mentre un taxi si fermava davanti a noi. Non potevano essere loro. Ma in fondo Alice era una directioner sfegatata. Molto più di me. Insomma, a me piacevano due canzoni in croce, ed ero attratta solo da uno di quei cinque… Niall Horan, la meraviglia scesa in terra. Almeno per me.

Beh, allora ho visto il sosia di Harry Styles sistemarsi i capelli proprio come farebbe il vero Harry Styles…”. La interruppi con un gesto della mano. Mi era venuta un’idea grandiosa. Da directioner. Una pazzia. “Che diavolo fai?”, mi chiese mentre caricavo le valigie sul taxi e la spingevo dentro.

Può seguire quella limousine?”, chiesi al tassista con un sorriso.

Sei matta”, mi fece notare Alice ridendo. Ma era contenta che mi fosse venuta quell’idea. Glielo leggevo in faccia. In più, se erano loro, le avrei fatto un regalo enorme, visto che al suo compleanno mancava una settimana. “Se non sono loro…”.

Eri tu quella convinta di aver visto Harry Styles”.

Ma io sogno ad occhi aperti…”, mi fece notare dopo un attimo. Sospirai, mentre ci avvicinavamo alla limousine. “Eh dai, Ronnie, dovremmo andare a casa, sono stanca… e se non sono loro e abbiamo seguito…”.

Okay, la mia migliore amica stava andando nel pallone.

Letteralmente.

Piantala”, le dissi ridendo. Ci eravamo fermate, finalmente. “Può aspettare che escano dalla limousine? Poi ripartiamo”, dissi all’autista porgendogli intanto l’indirizzo dell’appartamento che avevamo affittato per l’estate. Lui annuì e accostò dietro la limousine, dalla quale intanto stavano scendendo…

Loro. I One Direction.

Alice aveva visto bene.

Porca carota.

Scendi”, dissi, esaltata più che mai, spingendo la mia migliore amica fuori dal taxi. “Ora vai da loro, ti fai fare tutti gli autografi che vuoi e ti faccio anche una foto, non ti mettere a piangere, ti prego…”, aggiunsi notando le lacrime agli occhi di Alice. Okay, dovevo mantenere la calma. “Scusate”, dissi avvicinandomi a loro e tirandomi dietro Alice, che intanto era scoppiata a piangere.

Louis si voltò verso la mia voce, confuso, poi sorrise appena, facendo cenno agli altri di voltarsi. “Directioner?”, mi chiese Louis avvicinandosi a noi. Sorrisi appena e indicai Alice annuendo. “Tu no?”.

Non proprio”, dissi, trattenendomi dal ridere. Stavo parlando con Louis Tomlinson. Okay, dovevo darmi un contegno, o gli sarei saltata addosso da quanto era bello dal vivo. “Alice non sembra in grado di parlare, perciò ve lo chiedo io. Le potreste fare un autografo? È praticamente ossessionata da voi da quando vi siete formati…”.

Certo”, mi disse con un sorriso. “Styles, vieni a rianimare questa poveretta. comunque tu sei…”, aggiunse voltandosi di nuovo verso di me. Ero a bocca aperta, e avrei dovuto dirgli il mio nome, ma non riuscivo a parlare. Mi ero incantata a guardare Niall.

Veronica”, riuscii a mormorare tornando a guardare Louis.

Siete in vacanza?”, mi sentii chiedere dopo un attimo, da Liam, che intanto si era avvicinato a me e Louis. Guardai fingendomi sconvolta la mia migliore amica che intanto era praticamente saltata addosso a Harry, poi tornai a guardare Liam e annuii. “Possiamo darvi un passaggio, se si va”.

Lanciai un’occhiata a Alice, che scosse la testa in senso affermativo, allora mi trattenni dallo scoppiare a ridere e annuii ancora, nello stesso istante in cui Niall posava i suoi occhi azzurro cielo nei miei verde smeraldo. Persi un battito, poi mi ripresi e gli sorrisi appena.

Siamo di troppo?”, mi chiese Louis trattenendo un sorriso, e guardando Niall, poi me, poi di nuovo Niall. “Andiamo a fare un giro, sento troppa eccitazione nell’aria…”. Arrossii e mi passai una mano tra i capelli, mentre Liam scoppiava a ridere, piegato in due dalle risate.

Un attimo dopo salimmo nella limousine dei One Direction. Alice sulle ginocchia di Harry, con il sorriso più bello dell’universo. E io seduta tra Zayn e Niall. Sto per svenire, me lo sento. Insomma, Niall è spettacolare, e questo lo sapevo già. Mi ero già accorta di lui, da un pezzo.

Lanciai un’occhiata di sfuggita a Zayn, e solo allora mi accorsi di quanto fosse bello dal vivo.

Era bellissimo, davvero. Per un attimo mi distrassi guardando il suo profilo perfetto, il naso, le labbra. Cominciai a sentire caldo. Sorrisi al pensiero e chiusi gli occhi qualche secondo, cercando di ritrovare un minimo di contegno.

Tutto bene, Veronica?”, mi chiese Liam, seduto davanti a me. Riaprii gli occhi e annuii appena. Ero stanca per il volo dall’Italia, e la vicinanza con Niall e Zayn di certo non aiutava i miei nervi. In più, il giorno prima avevo lasciato il ragazzo che avevo amato per due lunghissimi anni. Tutto sommato stavo bene, no? No, assolutamente no. “Sicura? Possiamo fermarci a prendere aria, se non stai bene”.

Dio, come diavolo faceva a essere così disponibile?

Sto bene Liam, davvero”. Cercai di sembrare il più rilassata possibile, ma come già detto, ero stanca. Avrei voluto posare la testa sulla spalla di Niall e addormentarmi. Dormire una vita e risvegliarmi a casa, magari tra le braccia di una persona che mi ami. Chiedo troppo?

Malik, levati”, disse Liam dopo un attimo a Zayn, che inarcò un sopracciglio.

Puoi posare la testa sulla mia spalla, sempre che io non ti metta in imbarazzo”, mi sentii dire da Zayn. “Tranquilla, non mordo”, aggiunse vedendomi arrossire. Dio, non arrossivo in quel modo da una vita. Forse da quando ho conosciuto Diego.

Lasciai perdere il tumulto interiore e posai la testa sulla spalla di Zayn, con un mezzo sorriso. “Sicuro che non mordi?”, gli chiesi alzando lo sguardo verso il suo viso. Lo vidi sorridere appena. “Non sto scherzando”.

Ti morderei volentieri un orecchio, Veronica, ma si vede lontano un miglio che sei attratta da Niall”, mi sussurrò, in modo che lo sentissi solo io. “Certo, se magari avessi posato la testa sulla sua spalla, ora sarebbe lui a provarci con te…”.

E perdermi le arti di seduzione di Zayn Malik? Non se ne parla”.

Lui scoppiò a ridere, attirando l’attenzione degli altri. Non aveva intenzione di smettere di ridere, così gli tirai una gomitata nello stomaco. Piano, ma pur sempre una gomitata.

Ti si scompiglia il ciuffo se ridi un altro po’”, sentii dire da Niall, e quando mi voltai verso di lui, lo vidi sorridermi. Timido, ma pur sempre il più bello sorriso sulla faccia della terra. “Siamo arrivati, belle donne”, aggiunse poi, notando che la limousine si era appena fermata.

Zayn mi aiutò a scendere dalla limousine, la gentilezza fatta persona.

Posso chiederti un favore?”, gli chiesi in un orecchio abbracciandolo. Magari non ci saremmo visti mai più. O magari sì. Lo vidi annuire. “Da migliore amico, riusciresti a chiedere a tu sai chi…”.

Agli ordini, principessa… ma se lui non ci dovesse stare, ricordati che io sono libero”, aggiunse dandomi un bacio sui capelli. Alzai gli occhi al cielo, ma poi sorrisi, come non sorridevo da tanto, tantissimo tempo. “Hai una penna?”, mi chiese poi. Inarcai un sopracciglio. “Liam, dimmi che hai una penna…”.

La penna arrivò dopo una manciata di secondi, con un sorriso di Liam.

Che diavolo vuoi fare?”.

Dammi la mano”, mormorò togliendo il tappo alla penna. Gli porsi la mano, e ovviamente avevo capito cosa volesse fare. Una cosa che non aveva mai fatto nessuno. Lo vidi scrivere il suo numero di telefono sulla mia mano, senza smettere di sorridere.

Togliti quel sorrisino compiaciuto dalla faccia, non è detto che io ti chiami”.

Era ovvio che stessi mentendo.

Beh, so dove abiti, no?”, ribatté regalandomi un altro sorriso mozzafiato. “Fatti sentire, Veronica”, mormorò abbracciandomi di nuovo. Ricambiai l’abbraccio e abbracciai anche tutti gli altri. Niall compreso, che mi rivolse un sorriso, ma non disse una parola. Per ultimo abbracciai Harry, che riuscì a fatica a staccarsi da Alice, che era più che restia ad allontanarsi da loro. E sembrava che si fosse svegliata del tutto ormai.

Che ti è preso?”, la rimproverai scherzando, una volta in ascensore con il portiere.

La mia migliore amica mi guardò senza capire. “In che senso?”.

Gli sei saltata addosso, Ali”.

Beh, senti chi parla…”.

Eh? “Non mi sembra di essere saltata addosso a Zayn, se è quello che intendi”, le dissi contrariata inarcando un sopracciglio. Ma non volevo litigare con lei, mi faceva stare male. “Non voglio litigare, ho solo bisogno di dormire…”.

Come puoi dormire dopo aver conosciuto i One Direction?”, ribatté lei, improvvisamente arrabbiata. Al diavolo. Che fosse lunatica era evidente, la conoscevo bene. Ma mi dava il nervoso quando faceva così. “Insomma, hai avuto di fronte a te i cinque ragazzi più incredibili dell’universo… e praticamente non hai spiccicato parola”.

Sbuffai e la ignorai. Come già detto, non avevo voglia di litigare con lei. Portai le mie valigie nella mia camera da letto e iniziai a svuotarle, per poi riempire il mio armadio e gli armadietti del bagno. Finché davanti allo specchio non mi ricordai di Zayn…

Mi fissai la mano per un po’, poi tirai fuori il telefono.

Ehi, sono Veronica”, dissi a voce bassa non appena sentii la linea libera. Pregavo che Zayn, una delle poche persone che conoscessi a New York, avesse il tempo di ascoltare le lamentele di un’adolescente in piena crisi di inferiorità.

Veronica, stai bene? Pensavo non volessi farti sentire”.

In qualche modo riuscii a sorridere. “Mettevo in ordine le mie cose, quando mi sono ricordata di te… ho quasi litigato con Alice”, aggiunsi sedendomi sul pavimento del bagno e chiudendo la porta. Chiusi gli occhi e cercai di fare un respiro profondo. E in qualche modo ci riuscii.

Vuoi che venga da te?”.

Risi. “Non chiederei mai una cosa del genere a uno dei One Direction”.

A un amico, invece? Ti faccio fare un tour di New York”, aggiunse dopo un attimo. Lo sentivo sorridere. “Abbiamo tutta la giornata libera, Liam e Louis escono con le loro ragazze… e Niall deve uscire con Amy”.

Evviva, così mi tiri su il morale, Malik”, borbottai facendo una smorfia.

Lo sentii sorridere. “Scusami, non ci ho pensato, sono un idiota”, lo sentii dire dopo una manciata di secondi. Sorrisi appena e mi passai una mano tra i capelli. “Davvero, posso farti da guida turistica, se non hai l’umore sotto ai piedi…”.

Va bene, ma solo perché me lo chiedi gentilmente”, mormorai alzandomi dal pavimento e cercando di darmi una calmata. Uscii dal bagno col il telefono ancora contro l’orecchio, e mi schiantai contro Alice, che doveva aver pianto. “Può venire anche Harry?”, chiesi a Zayn alzando gli occhi al cielo.

Abbracciai la mia migliore amica, aspettando che Zayn mi rispondesse.

Penso di sì… fatto pace con Alice?”, mi chiese ridendo. Dio, mi sarei potuta innamorare di quella risata. Ehi, alt. Che? Non rispondevo più dei miei pensieri. Sarà il jetlag.

Sì”, dissi a Zayn dando un bacio sulla guancia ad Alice. “Ma non un’uscita a quattro, sia chiaro Malik”, aggiunsi asciugando una lacrima dalla guancia di Alice. Lo sentii ridere, allora mi rilassai visibilmente. “Davvero, non sto scherzando, non è un appuntamento, mi porti solo a fare un giro”.

Agli ordini, miss Adams”.

Eh? “Come fai a sapere il mio cognome?”, gli chiesi cercando di non scoppiare a ridere. Alice rise per me e alzò gli occhi al cielo, prima di andare in camera sua. “Davvero, Malik. Mi spaventi”.

Ho le mie fonti… passo a prenderti tra mezz’ora, fatti trovare di sotto”.


oh yeah! I'm back. Come promesso posto il seguito dopo tre recensioncine. Bellissime, tra l'altro. Anzi, no. In realtà, ora che ci penso sono tre recensioni e un messaggio breve, quindi tanto meglio, no? Okay, comunque torniamo a noi... che ne pensate? Lo so, il capitolo è abbastanza lunghetto, me ne rendo conto. Ma spero comunque che vi piaccia.
Come al solito grazie a chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate. E ancora grazie a chi recensisce. Yeah gente. GRAZIE. Non so che altro dire. :)
Continuo a 3 recensioni (+ di dieci parole, mi raccomando). Non una di meno.
Mi eclisso, al mio moroso serve il pc. Non dico altro.
Alla prossima gente. xx Federica.

   
 
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