-RAGAZZI!- lo strillo di Hermione ci fa sobbalzare. Abbandonando immediatamente la partita a scacchi che stavo (com’è facile immaginare) vincendo alla grande, io e Harry ci precipitiamo dal salotto in cucina, dove Hermione sta consultando una pila di vecchi tomi polverosi, trafugati dalla biblioteca di famiglia in Grimmauld Place. Io e Harry ci siamo arresi ore fa, ma lei si è fatta un bel caffé e ha continuato imperterrita le ricerche anche senza di noi. Lo fa quasi ogni sera, ma fino ad oggi non aveva prodotto alcun risultato.
-Sentite qui cos’ho trovato- dice, senza staccare il naso dal libro:
-Questo è un vecchio annuario scolastico. Dell’anno 1938, per la precisione. Il Capitano della Squadra di Corvonero era un certo Ethan Ravenclaw-.
-E con questo?- chiedo, stringendomi nelle spalle.
Harry aggrotta le sopracciglia: non ci arriva nemmeno lui. Una volta tanto, non sono l’unico cretino dei tre.
Hermione solleva lo sguardo dalla pagina ingiallita e mi lancia un’occhiata a metà fra il compassionevole e l’irritato:
-Ravenclaw, Ron. Corvonero. Non ti dice niente? Non abbiamo forse ipotizzato che uno degli Horcruxes fosse un oggetto appartenuto a Rowena Ravenclaw?-.
-Oh, è vero-.
-Quindi tu credi che questo Ethan Ravenclaw, ovunque si trovi e ammesso che sia ancora vivo, sia il suo erede?- interviene Harry, che ora ha capito. Veramente ho capito anch’io.
-Probabile. Non ci resta che cercarlo-.
-Il Regno Unito è grande, Hermione. Non sarà facile- ribatte il mio amico con gli occhiali, incrociando le braccia.
-Giusto- ammette lei, chiudendo il libro con un tonfo sordo, -ma noi abbiamo la Magia, dalla nostra. Domattina ci alzeremo presto e vedremo di cercare un Incantesimo che possa aiutarci-.
Sbadiglia, portandosi una mano alla bocca. Ha delle belle mani, piccole ma dalle dita affusolate:
-Ora suggerirei a tutti noi un buon riposo-.
Si alza, va a poggiare la tazza nel lavandino e si avvicina a Harry:
-Buonanotte- dice, scoccandogli un bacio sulla guancia. Poi si rivolge a me:
-Andiamo di sopra, Ron?-.
M’irrigidisco. Getto un’occhiata nervosa a Harry: i suoi occhi sono tondi come Galeoni; balbetta qualcosa confuso, ma non riesco a capire che dice. Alla fine annaspa:
-Cos…?-.
-Hermione ha pensato che siccome le notti sono più fredde, adesso, e il suo letto è tanto grande… io potrei dormire con lei- dico, cercando di sembrare naturale e indifferente. Ma ho le orecchie come ferro rovente e sono sicuro che sia Harry che Hermione se ne sono accorti.
-Oh, ma certo…- fa Harry, schiarendosi rumorosamente la gola; poi vedo l’ombra di un sorriso solcargli il volto; potrei ucciderlo, per questo:
-Bene… benissimo, ottima pensata… io… ehm, vado a dare la buonanotte a Dobby. A domattina, ragazzi- e si smaterializza di sopra.
Mi ha lasciato da solo con Hermione. Bastardo. Lo adoro. No, no! Bastardo. Non so che accidenti fare, adesso.
-Hermione, io… sarà meglio che vada a mettere a posto i pezzi degli scacchi… prima che a Grattastinchi venga la tentazione di giocarci-.
Lei annuisce:
-Ok. Ho già spostato tutta la tua roba nel bagno di sopra, quindi non darti pena a cercarla- sorride e si smaterializza anche lei.
Allora ha intenzioni serie.

Un quarto d’ora dopo, salgo in camera e la trovo tutta raggomitolata sotto le coperte, a luce spenta. Volta le spalle alla porta e non posso vedere il suo viso. Ma sono sicuro che è bellissima anche quando dorme. I suoi ricci sono tutti sparsi sul cuscino. Mi viene la tentazione di accarezzarli, ma mi trattengo e comincio a spogliarmi.
Mi libero della felpa, della t-shirt e della cintura; sto quasi per sfilarmi i jeans, quando realizzo che non ho la minima idea di dove sia il mio pigiama.
A tentoni nell’oscurità, comincio a frugare nei numerosi cassetti del comò, trovando però solo canottiere da donna, golfini e calze accuratamente ripiegate.
Quando le mie dita sfiorano qualcosa che somiglia pericolosamente a un reggiseno, mi sento ghiacciare il sangue nelle vene. Subito dopo, una sensazione di calore mi pervade.
Un’ abat-jour si accede all’improvviso alle mie spalle.
-Se stai cercando il pigiama, è sotto al tuo cuscino-.
Richiudo il cassetto con uno scatto incredibile, manco mi avesse sorpreso a rubare, lasciando il reggiseno mezzo fuori e mezzo dentro.
Mi sento un ridicolo incrocio fra Mundungus Fletcher e Seamus Finnigan, ovvero fra un ladro e un maniaco pervertito.
Nervoso?
Chi, io?! Nooo!
Mi volto con quella che presumo sia un’espressione molto simile all’aria di Grattastinchi quando viene beccato a tentare di aprire il frigorifero col suo testone peloso.
Hermione si è sollevata a sedere e si tiene le coperte strette al seno. Individuo un paio di spalline di seta azzurra, che presumo appartengano alla sua camicia da notte. Oddio.
-Ehm, grazie- dico in fretta, andando a scostare il mio cuscino per prendere il tanto agognato pigiama. Fortuna che è nuovo. Un regalo di mia madre prima che partissi. Non le ho mai voluto tanto bene. Se Hermione mi avesse visto con indosso quell’orrendo aggeggio marrone tutto pieno di toppe che avevo prima, credo che sarei morto di vergogna. Non è un pensiero molto maschile, né molto Grifondoro, ma vi assicuro che presentarsi di fronte alla ragazza che si ama con uno schifo del genere fa calare di molto la propria autostima. Oltre che le possibilità di conquistare la ragazza in questione, ci metterei la mano sul fuoco. Il mio nuovo pigiama è di tessuto scozzese rosso, grigio e blu. Fa un po’ nonno, ma almeno è nuovo. Mia madre ha dei gusti un po’ all’antica, sapete.
Vedo lo sguardo di Hermione indugiare un attimo di troppo sui miei pantaloni. Le sue pupille si dilatano appena e poi distoglie lo sguardo, imbarazzata, coprendosi gli occhi con una mano.
Solo allora mi rendo conto di aver lasciato la zip calata.
La richiudo in fretta e mi precipito a cambiarmi in bagno; mentre mi sbatto la porta alle spalle, sento una specie di risatina soffocata tra i cuscini e questo fa arrossire ancora di più le mie orecchie.

Mezz’ora più tardi, mi faccio coraggio ed esco dal bagno.
L’abat-jour è ancora accesa, ma Hermione dorme di già. Per davvero, stavolta. Il suo respiro regolare ne è una prova inconfutabile.
M’infilo lentamente sotto le coperte, beandomi nella sensazione di dormire in un letto vero e proprio per la prima volta dopo due mesi.
Ma l’abat-jour è ancora accesa.
L’abat-jour dalla parte di Hermione.
Porca miseria.
Mi avvicino a lei quanto più possibile senza sfiorarla, rendendomi effettivamente conto delle dimensioni di questo letto, e mi sporgo oltre il suo piccolo corpo, alla ricerca dell’ interduttore, o come accidenti si chiama. Lily Potter doveva essere proprio di origini babbane per piazzare dei trabiccoli del genere in casa!
Sfiorando inavvertitamente i capelli di Hermione, sento un delizioso profumo di muschio bianco e vaniglia riempirmi le narici.
Finalmente riesco a spengere l’interruttore e a tornare dalla mia parte del letto. Mi distendo, lasciando che ogni singolo muscolo provi di nuovo le gioie di un materasso, e incrocio le braccia sopra la testa. Chiudo gli occhi, ma non ce la faccio. Li riapro e getto un’occhiata alla mia sinistra. Sento uno strano bruciore allo stomaco e so che non è colpa del riso al curry che Dobby ci ha propinato per cena.
Come spinto da una forza a me sconosciuta e ripetendomi “non c’è nulla di male”, mi chino nuovamente su di lei e le poggio un bacio sulla guancia:
-Buonanotte, amore- dico, piano.
Se farò strani sogni, sarà solo colpa tua.

… CONTINUA…

Un ringraziamento speciale va a: sweet_weasley, EDVIGE86 (che commenta sempre le mie cosuccie :O), ImAya, padmeskywalker (adoro il tuo nick, perché mi ricorda una delle mie coppie preferite, oltre che quel bonazzo di Ayden Christensen!) e Feux…

A presto!

PS: Commentino? :O)