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Autore: taylorswords    27/01/2013    1 recensioni
Eh già, Alia è il mio nome e questo è solo l’inizio di una grande storia. Come potevo sapere che sognando si potevano realizzare i propri sogni? Non lo sapevo e questo rese tutto ancora più magnifico da vivere...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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∼Capitolo 1∼ It all began with a look ...<3

 
-Bene ragazzi, visto che tra una settimana ci saranno le tanto attese vacanze estive che ne dite di ripetere qual cosina? Gordon inizia tu-disse il professor Montgomery aprendo il libro di storia con una certa fretta
-Professore non potrebbe ripetere Alia?-disse Gordon quasi supplicandolo mentre io mi facevo scappare una risatina
Peccato che il divertimento di quella scena durò poco visto che la campanella suonò giusto in tempo per non far ribattere il professore e evitando che il mio compagno di banco prendesse un’altra insufficienza.
-Questa volta ti è andata bene, ci vediamo Lunedi ragazzi.-disse alzandosi mentre la classe si svuotava in fretta
Mi alzai anchio e misi a posto la mia roba per poi prendere lo zaino e avviarmi verso l’uscita con l’intento di tornare a casa, cosa che il professore non mi permise subito chiamandomi per cognome.
Prof:-signorina Baker potrei parlarle?-mi disse con tono calmo mentre mi avvicinavo preoccupata alla cattedra in legno colorato
Io: certo professore, le serve qualcosa?-dissi poggiando lo zaino sul banco davanti alla grande cattedra
Prof: volevo solo sapere se continuerà gli studi anche il prossimo anno, voglio dire…in questa scuola. Lei ha davvero talento, perché non va in un college?-mi dice curioso mentre gli sorrido sarcastica
Io: mi piacerebbe ma vede…mi mancano i soldi. Poi ho deciso di prendere la maturità ormai manca solo un anno, che senso avrebbe mollare adesso per incominciare tutto da capo?-dico giocando con il barattolo di penne inclinandolo prima a destra e poi a sinistra
Prof: capisco. Bhè ha ragione, soprattutto in questo momento di crisi è sconsigliato ma con una borsa di studio cambierebbe idea?-mi dice quasi a volermi far capire qualcosa
Io: vedrei il tutto con un altro punto di vista, ma è improbabile. Soprattutto qui a Londra è difficile prenderne una-dico posando il porta penne e riprendendo lo zaino veloce
Prof: lo sappiamo, ma stiamo pensando di fare un’eccezione con lei. Sarebbe davvero una borsa di studio meritata ma sa bene che questo sarà possibile solo nel quinto anno, ecco perché le ho chiesto se aveva intenzione di continuare, certo…c’è sempre il problema dell’impegno, ma credo che questo non sia un problema con lei-dice sorridente
Io: davvero? Grazie, grazie mille. Non vi deluderò, lo prometto. Mi impegnerò al massimo in questo ultimo anno. Non so come ringraziarvi, ora devo andare. Grazie mille ancora-dico uscendo dalla classe sorridente
Una borsa di studio sarebbe un buon inizio per laurearmi. Sarebbe il mio sogno, ancora stento a crederci. Wow pensai dentro di me dirigendomi fuori dal cancello dove erano rimaste le ultima coppie a sbaciucchiarsi e quelli del club della Nuova scienza per il loro incontro pomeridiano. A quanto pare hanno tutti qualcosa da fare tranne io il pomeriggio, ma accetterò volentieri questa situazione.
 
Sento qualcosa vibrarmi nella tasca cosi caccio fuori il cellulare e rispondo mentre continuo a spalmare il burro sul mio tost appena pronto. Una voce femminile mi risponde quasi supplicandomi. Questa è una di quelle voci che non sopporto, forse perché non mi piacciono le suppliche. Quando dico di no è no, ma si vede che sono troppo buona per attaccare il telefono in faccia alla mia migliore amica.
Rachele: vieni questa sera?? Ti prego Ally-dice mentre do un morso al mio panino scocciata
Io: ti ho detto di no, arrangiati con quelle due oche del corso di musica.-dico buttandomi a penso porto sul divano del mio salotto arredato a mo’ di all d’hotel
Rachele: che ti costa venire? Sono solo poche ore e scommetto ti divertirai. Non fare l’asociale dai, ci saranno un sacco di bei ragazzi con cui flirtare e per la tua felicità c’è anche quello del corso d’informatica, dai ti prego!-dice ancora supplicante mentre io continuo a dire di no sorseggiando il succo di frutta che mi ero portata dietro dalla cucina
Io: no, basta Rachele. Non vengo, non mi va.-dico scocciata
Rachele: okay vengo a prenderti alle 20:00, fatti trovare pronta. Un bacio-dice attaccando prima che potessi ribattere
Attacco per poi buttarmi tra le calde coperte sul mio divano mentre guardo un telefilm abbastanza noioso. In televisione sembra non esserci niente d’interessante e questo mi scoccia un po. Menomale che sento la porta aprirsi e mio fratello che entra buttando per terra il suo vecchio e malridotto zaino. Lo guardo attirando la sua attenzione, e dolce com’è si avvicina al divano per stamparmi un bacio sulla guancia. Gli sorrido per poi spostare gli occhi sulla televisione e tornare ad osservare quei tizi in camicia a quadri parlare mentre sorseggiavano un boccale di birra.
Alex: come è andata?-dice sedendosi al mio fianco e poggiando il suo braccio sulle mie spalle
Io: hanno detto che se continuo ad impegnarmi come ho sempre fatto mi daranno una borsa di studio-dico non distogliendo lo sguardo dalla televisione
Alex: ma…è fantastico! Potrai finalmente andare al college, contenta?-dice abbracciandomi felice della notizia
Io: no…non andrò al college-dico spegnando la tv e chiudendo un attimo gli occhi
Alex: cosa?-la sua risposta è secca e immediata, come se l’avessi sorpreso in quel momento ma il suo tono racchiudeva anche un po di rancore
Io: con i soldi non andrò al college, non mi serve. Non è ciò di cui ho bisogno in questo momento-dico a malincuore
Alex: ma è sempre stato il tuo sogno…cosa ti ha fatto cambiare idea?-dice appoggiandosi con la schiena al divano e guardando un punto fisso della stanza
Io: queste…-dico cacciando fuori dalla tasca della mia felpa delle bollette che Alex sembra non gradire di vedere
Alex: le hai viste…-dice prendendole in mano
Io: si e non puoi non pagarle, quindi sono andata io in banca e ho usato i miei risparmi. Cosa avevi intenzione di fare Alex? Se ne sarebbero accorti prima o poi!-dico alzandomi dal divano per dirigermi nella mia camera solo per trovare un po di solitudine
Alex: Alia io volevo pagarle ma mi mancano i soldi…non dovevi usare i tuoi, perché l’hai fatto?-dice alzandosi mentre sto salendo le scale lenta
Io: perché non voglio che ti cacci nei guai da solo-dico scomparendo tra le scale che portavano al secondo piano
Entro in camera e chiudendomi la porta alle spalle mi soffermo a guardare le tante foto incollate alla parete bianca ormai rovinata. Il mio sguardo viene catturato da una delle tante fotografie di una grande cornice. La tocco piano, con delicatezza per paura di rovinarla, ma a quel tocco vengo sommersa dai ricordi. I miei genitori sono scomparsi tanto tempo fa e ogni giorno che passa mi chiedo se vale la pena di continuare questa stupida vita. A che serve? Non ho molti amici, i pochi che ho mi evitano o forse sono io a voler evitarli. L’unica su cui potrò sempre contare è Rachele, la mia Checca. La mia vita sta andando a farsi fottere piano piano e io sto prendendo in considerazione l’idea lasciare tutto e tutti solo per rivedere le persone più importanti della mia vita. Forse quello che mi manca è la fiducia in me stessa, ho perso anche quella e adesso è come se stessi vivendo la vita ad occhi chiusi, seguendo solo l’istinto, andando dove mi porta il cuore. Ma almeno lui mi consiglierà bene? In questo momento mi sta dicendo che dovrei andare a quella festa, divertirmi e vivere la vita. Ma so che non potrei mai divertirmi cosi tanto da dimenticare tutto quello che mi sta succedendo. Eppure questa volta voglio rischiare, voglio buttarmi. Avrò fatto la scelta giusta?
-siamo arrivate-dice Rachele parcheggiando davanti un locale illuminato da cui proveniva una musica forte
-credo che rimarrò in macchina-dico ripensandoci
-scherzi? Tu vieni con me li dentro!-dice tirandomi fuori dalla macchina per il braccio
Mi trascina dentro il locale e appena dentro pensai di aver commesso il più grande sbaglio della mia vita, non sapevo ancora che questo sarebbe stato l’inizio della mia vera vita.
I piedi mi facevano male per via dei tacchi neri numero 12 che avevo messo sotto un paio di jeans attillati e una canottiera bianca. Persi la mia amica dopo neanche 10 minuti che stavamo li per via di un ragazzo che se l’era portata chissà dove. Cosi, visto che non avevo un granché  da fare a parte guardare le tante coppie scatenarsi, decisi di uscire sulla spiaggia su cui era posto il locale. In lontananza vidi un chiosco cosi decisi di avvicinarmi per un drink.
Il cameriere portò il mio Martini dopo poco e non ci misi molto a finirlo e a chiederne un altro che il solito ragazzo al bancone mi versò nel bicchiere. Fini anche quest’ultimo e continuai a chiederne per passare il tempo finché la mia mente piano piano si annebbiava, fino ad arrivare al momento che non capii più niente.
Stavo camminando sulla spiaggia, visto che sentivo la sabbia fina sotto i piedi nudi mentre in mano tenevo i miei tacchi neri. Ad un tratto mi scontrai con qualcosa, o forse con qualcuno, e per un momento pensai di cadere a terra quando delle forti braccia mi presero.
-Hey, tutto bene?-disse la voce roca di quel ragazzo con cui mi ero appena scontrata
Non risposi, semplicemente per il semplice fatto che avrei detto una cazzata visti i 10 bicchieri di Martini che mi ero appena fatta. Non sentii altra risposta solo qualcuno bisbigliare qualcosa a qualcun altro. Poi di nuovo quella voce roca terribilmente sexy che risuonava nelle mie orecchie.
-tu sei ubriaca fracida, sei venuta con qualcuno?!-sentii urlare per colpa della musica alta
-co-con una mia amica-dissi cercando di ricordare
-e adesso dov’è?-disse sempre cercando di farsi sentire
-non lo so…-dissi mentre mi sembrava di cadere e la testa mi girava da morire
-ti devo portare a casa…sai darmi tutte le indicazioni?-disse prendendomi la mano
Annuii semplicemente per poi non sentire più niente, ero come caduta in un sonno profondo. Non sentivo più neanche la terra sotto i piedi e devo dire che una strana paura mi assali, una paura però piacevole (?)
Non sapevo neanche di chi era quella voce eppure era cosi perfetta, mi faceva sentire cosi bene con me stessa e a sentirla qualcosa tornò nella mia mente, ma cosa?
 
Sento la sveglia suonare ma sto troppo male per alzarmi. Continua a fare rumore e irritata la prendo lanciandola contro il muro. Metodo ottimo per spegnerla. Credo di averla rotta per sempre ma va bhè…
Cerco di alzarmi con i gomiti e stranamente ci riesco. Prendo in mano il telefono per vedere l’ora…le 15.00 del pomeriggio! Ho davvero dormito cosi tanto? A quanto pare si ma fortunatamente oggi è sabato e non sarei dovuta andare a scuola.
Visto che non ho niente di bello da fare esco di casa per una passeggiata. La giornata si presenta come una delle migliori, visto il cielo azzurro e il sole che irradiava con i suoi raggi l’erba ancora umida per via della pioggia di questa notte. Arrivo nel parco vicino casa mia, il grande parco a est di Londra e uno dei più grandi della famosa capitale d’Inghilterra.
Vedendo una panchina libera ne approfitto per rilassarmi un po’ all’ombra della quercia sopra stante. Chiudo gli occhi e inspiro profondamente per sentire quel fresco odore nelle mie narici ma quel momento perfetto viene rovinato da un tonfo. Apro gli occhi impaurita per poi vedere un ragazzo a terra cosi alzandomi di scatto preoccupata mi scuso per averlo fatto cadere.
-oddio scusami, non volevo te lo giuro. È stato un incidente!-dico mortificata
-ahia…fa niente. È colpa mia…non ho visto il piede-dice girandosi mentre io incrocio due occhi verdi stranamente familiari
-hey stai bene?-dico preoccupata
-ahi si, tutto bene-dice tirandosi su mentre si massaggia il fondo schiena
-come fai a dire che stai bene se hai appena detto ahia?!-dico ridendo
-sono solo dettagli-dice mentre mi porge un mano per farsi che lo aiutassi a tirarlo su
L’afferrò ma a quanto pare si da troppo forte la spinta e finisce contro di me che gli sorrido imbarazzata, mentre sul suo viso appare un sorrisetto mortificato.
-ops-dice allontanandosi
-fa niente…-dico sorridendogli
-sei familiare…ci conosciamo per caso?-mi dice mentre si sistema quei suoi ricci cosi sexy
-credo di no, piacere Alia-dico porgendogli la mano educatamente
-Piacere mio, Harry. Per gli amici Hazza-dice mentre stringe la mia mano
-peccato che noi non siamo amici-gli dico ridendo
-chi lo sa…potremmo diventarlo-dice sorridente
-no grazie, ora scusami ma si è fatto tardi-dico prendendo la borsa dalla panchina e allontanandomi
Ad un tratto però qualcuno mi ferma, so già chi cosi mi giro incrociando ancora una volta i suoi occhi smeraldo. Mi sorride e imbarazzato mi stampa un bacio sulla guancia per poi andare via senza dire niente.
Rimango immobile mentre la mia mano finisce sulla mia guancia. In quel momento pensai davvero che il cuore avesse cessato di battere.
-
Hey ciao a tutte/i! Come vedete sono riuscita a postare il capitolo il prima possibile, e devo dire che sono davvero fiera di me stessa visto che mi rimane difficile trovare del tempo libero per scrivere questi capitoli e quelli seguenti visto che questa è solo una nuova versione della fan ficiton che ho sulla mia pagina Facebook. Per prima cosa voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto il promo, lasciandomi sbalordita delle 26 visite, le quali non pensavo minimamente di trovare, e voglio ringraziare anche la ragazza che ha lasciato la sua recensione, grazie davvero. Che ne pensate di questo capitolo? Spero davvero che vi sia piaciuto e spero di trovare delle sorprese la prossima volta. Per adesso vi lascio con un grande abbraccio e scusate per gli eventuali errori di ortografia,
baci,
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