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Autore: Hallybabi    28/01/2013    0 recensioni
Ciao a tutti! beh questa è la storia di una ragazza, Harriet che che vive in italia ma che al contrario di tutte le altre ragazze ha un passato piuttosto interessante... Non voglio anticiparvi troppo della storia quindi vi dirò soltanto che la trama è incentrata su una vecchia amicizia distrutta da una lite anche abbastanza assurda che forse potrebbe essere ricostruita... ora non vi resta che leggere, ciaooo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Dreams lead to happiness
Mi siedo nel primo posto libero che capita e lancio lo zaino sul sedile davanti a me, quando una voce elettronica, sicuramente femminile annuncia che il treno sta per partire e che gli accompagnatori dei passeggeri devono scendere. il messaggio finisce accompagnato da un sonoro bip e finalmente -dopo aver preso le cuffie e il cellulare- mi rilasso cliccanto sul tasto play e lasciandomi finalmente andare sulle note di they don’t know about us.

Apro gli occhi e sbatto più volte le palpebre per capire dove sono. Mi guardo intorno e capisco che il paesaggio che si presenta oltre la finestra coincide esattamente con la mia fermata così mi alzo di scatto, prendo tutta la mia roba e mi fiondo fuori dal treno giusto in tempo prima che le porte si chiudano.
Che culo che ho!

 

Neanche il tempo di pensarlo che mi cadono le cuffie e il telefonino per terra, ma cosa ci si aspettava da una sfigata come me? Mi pare ovvio che qualcosa deve succedere!
 

Scuoto il capo e scendo gli scalini che mi portano nel sottopassaggio dove , quando non c’è nessuno, adoro cantare… non so come sia possibile, ma qui dentro la mia voce sembra sempre più bella, sarà l’eco o che ho più confidenza quaggiù o semplicemente sarò io che sono pazza! Fatto sta che la mia voce mi suona meglio e in un certo senso mi da un’ idea magica… si ok, sono definitivamente uscita di testa!
Comincio a canticchiare una canzone che mi pare quasi sconosciuta finchè non arrivo al ritornello e mi tappo subito la bocca sperando che nessuno, si,  mi abbia sentito ma soprattutto che non sappia il resto della canzone!

 

Do you remember summer ‘09
Wanna go back there every night
Just can’t lie it was the best time of my life
Lying on the beach as the sun blew out
Playing this guitar by the fire too loud
Oh my my they could never shut us down
I used to think that I was better alone
Why did I ever want to let you go
Under the moonlight as we stared at the sea
The words you whispered I will always believe

 

Sento qualcuno ridacchiare e divento tutta rossa accellerando il passo, pregando che mia madre mi stia già aspettando.

Come al solito, mia madre non c’è.
 
Ok è ufficiale, ritiro subito quello che ho detto: io non ho assolutamente culo!
 
“Ciao sfiga! ‘Sta sera vieni alla festa di Elisa?” urla una delle buone ragazze della mia classe.
Mentre ride.

Ricordandomi che io sono una sfigata -ovvero ragazza normale- e non una figa.

Odio questa vita! È ufficiale! Odio il fatto che io, vengo chiamata sfigata, esclusa, insultata solo perché a) mi piacciono i One Direction; b) non mostro tutto il seno in pubblico -neanche quando sono con famigliari o amici se è per questo ma sorvoliamo…-; e c) perché prendo bei voti a scuola. Il bello è che poi torno a casa e mia madre mi chiede ‘com’è andata a scuola oggi?’ tutta sorridente e io per non farla stare male devo rispondere ‘tutto bene’. Sempre la stessa storia, la scuola mi obbliga a stare qui mentre io e il mio cuore vorremmo volare oltre le alpi e il mare per poi atterrare il Inghilterra per avere una possibilità di dire a Harry quelle fatidiche parole che ho già scritto e rscritto, imparato e ripetuto così tante volte da sembrarmio infinite.
 
No! Svegliati!non puoi incantarti, non davanti a loro!

 

Abbasso lo sguardo e scuoto il capo cercando di riprendermi, provando a rispondere alla ragazza che mi si presenta davanti.
Racimolo tutto il coraggio che ho e la guardo negli occhi cercando di esprimere tutto il mio odio per lei.
 

“ No, Irene e onestamente ne sono felice!”
 
“Ah si? A me non sembra con quella faccia!”

 

Ride ancora con quella sua risata da ochetta e l’impulso di strozzarla mi tenta.
Per trattenermi dal tirarle uno schiaffo stringo forte la giacca nelle mie mani e mi domando perché non l’ho chiamata col suo secondo nome visto che lo odia tanto. Si, infatti, il suo vero e schifosissimo nome è Irene Ida Gaglianti anche solo pensarlo mi da fastidio!

 

“ Che c’è ti sei bloccata di nuovo?”
 

Questa volta a parlare è Chiara. L’altra miss italia!
 

“Si, certe volte dovreste fermarvi pure voi a pensare, - vedo mia madre arrivare con la sua mini cooper rossa e faccio alcuni passi indietro, scendendo gli scalini che dividono la stazione dal marciapiede- ovvio, se ci riuscite! Ciaooo!”

 
Mia madre si ferma proprio dietro di me e dopo aver fatto un giro su me stessa apro la portiera ed entro tutta sorridente.
 
“Com’è andata oggi?” mi chiede mia madre ricambiando il sorriso.
 
“Mah, bene…”
 
“Beh, dal modo in cui sei entrata direi che sei felice!” comincia a dire la donna dai capelli corti e biondi con occhi azzurri davanti a me.
 
“Erano delle tue amiche quelle?” La guardo ridendo sotto i baffi e le spiego come ho spento quelle due galline.
Il tempo di spiegarle tutto e siamo già nel garage di casa mia. Finalmente a casa!
Esco dalla macchina e mi dirigo verso il portone dove pigio sul tasto del citofono.
Una ventina di secondi dopo sento la voce roca di mio padre rispondere con un deciso ‘chiè?’ seguito dal mio ‘siamo noi’.
La porta si apre e finalmente mi libero del cappotto che appendo all’ appendiabiti di lengno collocato nell’ingresso.
Mi guardo attorno inspirando il dolce odore di torta proveniente dalla cucina.
Mamma mi raggiunge e una volta appoggiato pure la sua borsa e il suo cappotto si dirige verso la cucina dove trovo anche il resto della mia famiglia.
Appena entro tutti si girano verso di me sempre sorridenti -sta diventando tutto molto inquietante- e mio padre comincia afarmi l’interrogatorio.
 
“Ciao, tesoro, com’è andata oggi?”
 
“Mmm…bene…”
 
“Che hai? Ci sono dei brutti voti che devo vedere?”
 
“No…”
 
Vuole dirmi qualcosa, e non vede l’ora, ma la domanda è VAS HAPPENIIIN?! Ah no, scusa la domanda è cosa?
Per sua sfortuna mi lascio sfuggire la prima domanda.
 
“Vas happenin?”
 
Mio fratello mi guarda mele e abbassa la testa in segno di resa. Il problema più che altro è che nella mia famiglia parliamo tutti sia italiano che inglese e a questo punto dipende da come comincia la conversazione che si sceglie la lingua -in questo caso italiano-. Fin qui ci siamo ma per loro non è normale urlare ‘What’s happening?’ con un accento pakistano, per me si, ma per loro no purtroppo.
Mio padre riprende il discorso.
 

“Si, tesoro, a questo proposito devo dirti una cosa molto speciale, visto che domani è il tuo compleanno, ti abbiamo fatto una sorpresa-“
 
fammi indovinare, festa a sorpresa con i nonni e gli zii come l’anno scorso!

Lo dico con un tono sarcastico perché lo so, oro pensano che sia una cosa speciale ma io preferivo un giro con Cri piuttosto che subire gli scherzi dei cugini, parlare di guerra coi nonni e ripetere chi sono i miei idoli e che non sono come i Beatles ai miei zii.

Dall’espressione di mio padre capisco che forse ci è rimasto un po’ male… 
 

CIAOOOO SONO TORNATA!

Allora, scusatemi se questa FF non è fantastica, lo so, ma ho queste idee e anche se è quasi impossibile crederci un giorno vorrei fare la scrittrice... quindi per favore potete lasciare una piccola recensione per dirmi come migliorare e se vi piace? grazie tantissimo! allora ciaooo!



  
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