Dreams lead to happiness
Mi siedo nel primo posto libero che capita e lancio lo zaino sul sedile davanti a me, quando una voce elettronica, sicuramente femminile annuncia che il treno sta per partire e che gli accompagnatori dei passeggeri devono scendere. il messaggio finisce accompagnato da un sonoro bip e finalmente -dopo aver preso le cuffie e il cellulare- mi rilasso cliccanto sul tasto play e lasciandomi finalmente andare sulle note di they don’t know about us.
Apro gli occhi e sbatto più volte le palpebre per capire dove sono. Mi guardo intorno e capisco che il paesaggio che si presenta oltre la finestra coincide esattamente con la mia fermata così mi alzo di scatto, prendo tutta la mia roba e mi fiondo fuori dal treno giusto in tempo prima che le porte si chiudano.
Che culo che ho!
Neanche il tempo di pensarlo che mi cadono le cuffie e il telefonino per terra, ma cosa ci si aspettava da una sfigata come me? Mi pare ovvio che qualcosa deve succedere!
Scuoto il capo e scendo gli scalini che mi portano nel sottopassaggio dove , quando non c’è nessuno, adoro cantare… non so come sia possibile, ma qui dentro la mia voce sembra sempre più bella, sarà l’eco o che ho più confidenza quaggiù o semplicemente sarò io che sono pazza! Fatto sta che la mia voce mi suona meglio e in un certo senso mi da un’ idea magica… si ok, sono definitivamente uscita di testa!
Comincio a canticchiare una canzone che mi pare quasi sconosciuta finchè non arrivo al ritornello e mi tappo subito la bocca sperando che nessuno, si, mi abbia sentito ma soprattutto che non sappia il resto della canzone!
Do you remember summer ‘09
Wanna go back there every night
Just can’t lie it was the best time of my life
Lying on the beach as the sun blew out
Playing this guitar by the fire too loud
Oh my my they could never shut us down
I used to think that I was better alone
Why did I ever want to let you go
Under the moonlight as we stared at the sea
The words you whispered I will always believe
Sento qualcuno ridacchiare e divento tutta rossa accellerando il passo, pregando che mia madre mi stia già aspettando.
Come al solito, mia madre non c’è.Ok è ufficiale, ritiro subito quello che ho detto: io non ho assolutamente culo!
“Ciao sfiga! ‘Sta sera vieni alla festa di Elisa?” urla una delle buone ragazze della mia classe.
Mentre ride.