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Autore: mangakagirl    28/01/2013    5 recensioni
Una festa in maschera...
Un colpo di scena inaspettato durante il ballo...
Una svolta che cambierà per sempre la loro vita...
Sono solo alcuni degli ingredienti di questa storia che coinvolgerà il nostro detective dell'est Shinichi Kudo in un'impresa contro il tempo.
Ma non sarà solo ad affrontare quello che lo aspetta alla fine, perché potrà contare sull'aiuto del suo migliore amico e di amico/rivale un po' speciale ;)
Finalmente scopriremo come andranno a finire le cose e cosa ne sarà di Shinichi dopo l'incontro con l'Organizzazione...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premessa:
In questo capitolo Ran potrebbe risultare un po' OOC, ma vi chiedo di mettervi nei suoi panni: credo che tutti avrebbero reagito così in fin dei conti in una situazione del genere u.u
Buona lettura!


15.

Hattori arrivò a mangiarsi tutte e 10 le unghie delle mani aspettando il maledetto arrivo della polizia.
Cosa ci voleva ad arrivare fin lì?!
Kudo era sparito da tempo dentro il covo, e di lui non avevano più avuto notizie. Aspettando dietro il muro che dava sull’entrata di quel postaccio, una porta banalissima e sgangherata dall’aspetto comune, con Kaito aveva quasi sperato di beccare un MIB per coglierlo di sopresa, saccagnarlo di botte e farsi dire dov’era l’amico.
Idea che, ora che ci pensavo sopra, non era poi così grande…
Un rumore che non era né il suo mangiarsi le unghie, nè il continuo camminare nervoso di Kid avanti e indietro, attirò l’attenzione di entrambi, che si nascosero meglio dietro il muro e attesero di vedere di chi si trattava.
I passi si fecero sempre più vicini finchè una ragazza dagli occhi azzurro-lilla e i capelli castani sciolti sulle spalle, seguita da altre due, non spuntò all’angolo dell’edificio con aria intimorita e smarrita.
Heiji sbarrò gli occhi chiedendosi come diavolo potevano essere arrivate fin lì quelle tre.
Saltò fuori dal vicolo e si mostrò loro, le quali quasi urlarono dallo spavento, poi Kazuha si lanciò tra le sue braccia repentina.
-Heiji, dannazione!- si lamentò dallo spavento, anche se era molto sollevata di vederlo. Lui le accarezzò distrattamente i capelli, poi, rivolto a Ran chiese:
-Grazie a quali santissimi templi shintoisti siete arrivate fino a qui, si può sapere?!-
Ran si osservò attorno preoccupata e non rispose, ma chiese con voce tremante:
-Dov’è Shinichi?-
Kid fece per spiegare ma uno sparo si sollevò attorno a loro, spaventandoli tutti a morte. Hattori, preso dal panico e mosso da una forza improvvisa, lasciò andare Kazuha e corse verso il luogo da cui proveniva, mentre il rumore di auto della polizia si avvicinava, finalmente, all’edificio fatiscente.
-Kudo- mormorò il ragazzo tra sé correndo verso un vecchio magazzino, seguito a rotta di collo da tutti i ragazzi. In lontananza sentì Takagi chiamarlo per nome e voltandosi, vide l’agente, l’ispettore Megure e molti altri poliziotti scendere dalle macchine seguirlo.
Kudo, stiamo arrivando!

***

Lo sparo si diffuse attorno a lei, qualcuno urlò, altri imprecarono, eppure non provò alcun dolore.
Morire era indolore?
Non era possibile…
Chiunque soffriva prima di morire ferito da una pallottola…
Lei aveva assistito molte volte alla morte delle persone, sapeva com’era…
Sua sorella aveva sofferto, ne era certa.
Kudo le aveva raccontato che sembrava serena mentre il tutto accadeva, quando lui era con lei, ma sapeva bene che era una bugia.
Lo aveva detto solo per non farla soffrire ancora di più.
Aprì gli occhi e rimase senza fiato vedendo Shinichi, piazzatosi davanti a lei, che si reggeva gemendo la spalla sinistra totalmente ricoperta di sangue, nella quale si era conficcata la pallottola destinata a lei.
-KUDO!- urlò mentre le lacrime salirono agli occhi e il ragazzo si accasciava contro il suo corpo con gli occhi chiusi e gli abiti già coperti di liquido caldo e scarlatto.
-Ahahahahaa!- sghignazzò Gin mentre Chianti imprecava sonoramente contro il ragazzo -Ma Kudo, credevo che tu avessi già una ragazza! Non mi dire che, oltre a quella Ran Mouri, hai come amante la cara Sherry!- tutti i membri, tranne Vermouth, scoppiarono in una fragorosa risata mentre la ragazza, schifata dalle sue parole, stringeva la spalla ferita dell’amico con entrambe le mani per fermare l’emorragia.
-Idiota… Idiota…- mormorava mentre le lacrime scendevano copiose sulle guance -Perché l’hai fatto!? Perché farmi da scudo col tuo corpo?!-
Il ragazzo abbozzò un sorriso sofferente voltandosi in sua direzione, poi la sua faccia venne deformata dal dolore mentre si rannicchiava sempre più su se stesso.
-Molto gentile da parte tua, Kudo, sacrificarti al posto suo… Ma non è servito a molto visto che sto per ammazzarla comunque… Le armi qui non mancano di certo!- rise sprezzante il biondo puntando la sua pistola contro Shiho -Sei un povero idiota Kudo, e dopo avere ucciso lei, ti finirò lentamente… Soffrirai come un misero cane. Maledetta Sherry, avrei dovuto ucciderti io dall’inizio. Che tu possa bruciare per l’eternità all’Inferno… e che questo moccioso ti segua a ruota libera- disse con odio premendo il grilletto.
-MANI IN ALTO!-  proprio in quell’istante la polizia fece irruzione nel magazzino sfondando la porta fatiscente mentre i MIB rimanevano senza parole, presi alla sprovvista.
-Vodka, spara a quell’uomo…- tentò di ordinare deciso Gin per evitare che gli venisse impedito di uccidere Sherry, ma l’ispettore Megure puntò la pistola alla tempia del suo socio appena menzionato.
-Abbassa la pistola!- ordinò al biondo mentre tutti i membri, costretti, gettavano le armi a terra. Gin esitò lanciandosi un’occhiata alle spalle, ma l’ispettore insistè -GETTA L’ARMA HO DETTO!-
-Arrenditi Gin- Vermouth, decisamente a suo agio e con un sorriso furbetto in volto, gettò la pistola ai suoi piedi -Ormai hai perso-
-Taci Vermouth!- disse sprezzante l’uomo guardandola maligno, ma lei scosse la testa.
-Ormai è finita- annunciò trionfante alzandosi dalla scrivania su cui era seduta -L’Organizzazione è morta, Gin! Hai perso-
L’uomo sbarrò gli occhi in sua direzione, rimase impassibile qualche secondo, poi, furioso,  capì tutto e alzò la pistola su di lei.
Era stata tutta opera sua.
-Tu, è opera tua, brutta…!-
-ABBASSA L’ARMA!- urlò ancora l’ispettore mentre lei sorrideva sicura di sé. Gin imprecò e finalmente, al suono di altre pistole puntate addosso, fece cadere la pistola a terra arrendevole.
-Mi vendicherò, Vermouth- minacciò serio e furioso.
Fu subito assalito da tre poliziotti, Chiba, Sato e Takagi, che lo bloccarono e lo ammanettarono senza pietà.
Hattori corse all’interno del magazzino violando le regole impartitegli dall’ispettore prima dell’assalto, ma la cosa non gli interessava: il suo migliore amico era agonizzante e ferito a terra.
-Kudo!- urlò gettandosi accanto a lui mentre Haibara tamponava decisa la ferita con entrambe le mani. Il ragazzo del Kansai tirò fuori dalla tasca il suo fazzoletto e lo usò per aiutarla.
Kid prese dalla sue tasche una serie di fazzoletti colorati legati tra loro, di quelli che tirava fuori durante i suoi numeri, e glieli passò.
Heiji, piazzandoli sulla ferita, commentò:
-Per una volta le tue stramberie servono a qualcosa, Kid!-
Kid sorrise desolato mentre anche le ragazze entravano nel magazzino correndo. I MIB vennero portati fuori uno ad uno mentre l’ispettore Megure prese il cellulare avvicinandosi al ragazzo ferito.
-Serve un ambulanza…-
-Non ce n’è bisogno - disse il ragazzo dagli occhi smeraldini stringendo con forza la ferita mentre Shinichi gemeva dal dolore contorcendosi -Ho già chiamato io l’elisoccorso. Arriverà a momenti… Resisti Kudo- disse mentre il rumore delle pale dell’elicottero si faceva davvero vicino.
Ran, scioccata da ciò che aveva davanti agli occhi, rimase ancor più sconvolta nel notare quella ragazza che non aveva mai visto, chiamare il suo Shinichi e dirgli di resistere tra le lacrime.
Si aggrappò al braccio di Kid barcollante e il ragazzo la afferrò al volo prima che cadesse a terra, pallida e sudata.
-Ran, tieniti a me- disse stringendo la presa attorno alle sue braccia e guardandola preoccupato mentre gli occhi di lei bruciavano fastidiosamente.
-Shinichi, non puoi abbandonarmi così… NON ABBIAMO NEANCHE PARLATO DI NOI DA QUANDO MI HAI SALVATA! NON TI AZZARDARE A MORIRE, SHINICHI!- urlò con tutta se stessa, furiosa, quando l’elicottero atterrò finalmente vicino all’edificio grazie all’ampio parcheggio abbandonato.
I barellieri, avvertiti dai poliziotti della posizione del ferito, si precipitarono nel magazzino e issarono piano il ragazzo dagli occhi blu su una barella, poi corsero verso l’elicottero seguiti da Ran e il resto dei ragazzi.
-Ispettore- disse Heiji voltandosi verso l’uomo  -Lei cosa fa?-
-Io devo andare alla centrale, ma vi raggiungerò all’ospedale più tardi…-
Hattori annuì e salì sull’elicottero sedendosi come aveva ordinato il barelliere.
Ran, infastidita dalla lacrime di Shiho, si avvicinò piano a Shinichi mentre l’elicottero si sollevava in volo e gli spostò agitata i capelli dal viso, mentre lui contraeva la faccia in una espressione sofferente.
Si sentì inerme al suo cospetto, impossibilitata di fare qualsiasi cosa, di aiutarlo in qualche modo, poi ripensò a ciò che gli aveva appena detto e si sentì anche terribilmente in colpa con se stessa.
Come ho potuto urlargli contro mentre è ferito?!
Lasciò scivolare le lacrime lungo le guance, poi gli afferrò la mano destra, coperta di sangue, e la strinse attirando la sua attenzione.
-Mi dispiace…- sussurrò tra le lacrime -Mi dispiace di averti urlato contro… Mi dispiace per quello che ti ho detto… Shinichi…-
Lui abbozzò un debole sorriso e tentò di parlare, ma lei scosse la testa.
-Shhh- sussurrò posandogli un dito sulle labbra -Non ti devi sforzare, Shinichi…-
Il ragazzo chiuse gli occhi espirando rumorosamente, poi lei, spinta da un’attrazione invisibile e da un coraggio improvviso, posò le labbra sulle sue delicatamente.
Solo un secondo.
Ma Shinichi non avrebbe mai saputo di quel bacio…

***

Rannicchiata su se stessa, con il viso affondato nelle ginocchia, aspettava ascoltando i sussurri di quella ragazza e di Hattori che sembrava stessero discutendo, seduta su una sedia della saltetta d’attesa dell’ospedale di Adachi: totalmente dall’altra parte di Beika.
Kid e le altre due ragazze erano scese al piano terra, forse alle macchinette o all’accettazione per dare i dati di Shinichi, ma lei non riusciva a muoversi da dov’era…
Shinichi era uscito dalla sala operatoria dopo due ore e mezza di intervento, ma ancora non si era svegliato.
-Haibara, che diavolo è successo si può sapere decentemente?!- sussurrava Heiji col suo fortissimo accento accentuato dalla rabbia mentre la ragazza, medicata a sua volta, scuoteva la testa asciugandosi le ultime lacrime che le imperlavano le guance: finalmente era riuscita a calmarsi.
-Te l’ho detto… mi ha fatto da scudo… Chianti ha sparato… io avevo gli occhi chiusi e non mi sono accorta che si era messo in mezzo, quell’idiota!-
Il ragazzo imprecò contro il migliore amico e quella banda che Ran aveva capito chiamarsi “Organizzazione”.
La ragazza maledì la scienziata per come appellava Shinichi…
Il suo Shinichi.
Ma quante domande aveva Ran per la testa…
Non era riuscita a parlare da quando Shinichi era entrato in sala operatoria…
Ma lei meritava delle risposte ora, perché sapeva benissimo che per qualche ragione quella maledetta “Organizzazione” c’entrava con la verità, che quella ragazza nascondeva un segreto…
Che tutto era legato a quello, che non era il solito caso in cui si cacciava il suo detective…
Suo.
Averlo visto tra le braccia di quella ragazza l’aveva turbata non poco.
Come poteva lei essergli così… intima?
Era Lei la ragazza che lo conosceva meglio di chiunque altro, non quella nuova arrivata.
Sempre che fosse una nuova arrivata
Ed era davvero ora di risposte.
Si alzò dalla sedia della saletta in cui erano e si avvicinò ai due, che continuavano a bisbigliare sottovoce.
Shiho tacque fissandola dritta negli occhi e Ran mantenne lo sguardo senza paura.
Era come se stessero combattendo una guerra di occhiate.
-Tu chi sei?- domandò sicura la karateka trovandosi a poca distanza da lei, che incrociò le braccia al petto.
-Non sono io che devo darti spiegazioni- si limitò a rispondere lei atona.
-E chi allora?- domandò Ran infastidita da quel suo tono indecifrabile e quasi altezzoso.
-Direi di chiedere all’idiota che si è fatto sparare- disse dura dalla rabbia facendo infuriare non poco la ragazza dagli occhi azzurro-lilla.
-Chi diavolo sei tu?- domandò più decisa provocando un sorrisetto da parte della scienzata.
-Diciamo che, se proprio ci tieni a saperlo, posso definirmi la socia di Kudo-
-Socia?-  domandò stupita Ran facendo un mezzo passo indietro mentre Heiji cominciava a preoccuparsi: la tensione iniziava a farsi sentire.
-Socia- ripetè Haibara sicura facendo un passo avanti così da riavere la stessa distanza con la ragazza. Ran si voltò verso l’amico e lo scrutò come ad avere una conferma.
-Cosa sta succedendo qui?- gli chiese lasciandolo senza parole: cosa doveva fare adesso?!
-Te l’ho già detto, sarà Kudo a spiegarti tutto- ribadì la ragazza dagli occhi grigi stizzita. La karateka la fulminò, poi a passo spedito uscì dalla saletta diretta alla stanza del ragazzo.
Socia?!
Non poteva credere che quella fosse la “socia” del ragazzo!
Doveva avere risposte.
Arrivata davanti alla sua porta, aprì piano e si andò a sedere nel silenzio più totale sulla sedia accanto al letto.
In quel momento, Shinichi cominciò a svegliarsi e socchiuse appena le palpebre. Lei, con un tuffo al cuore, gli prese la mano, accuratamente pulita dal sangue dagli infermieri, e la strinse.
Ci mise un paio di minuti a riprendere coscienza e a capire chi era, dov’era, cos’era succsso.
-Ran…- momorò roco e debole mentre lei abbozzò un sorriso.
-Ciao- rispose stringendo la presa attorno alle sue dita. Il ragazzo gemè e lei lo lasciò andare mormorando -Scusa-
Dopo un altro minuto di silenzio, lei sospirò un po’ stufa di quella maledetta situazione che li aveva inghiottiti da tempo ormai e decise di farsi avanti.
-Shinichi- disse piano -Io… ho bisogno di risposte-
Il ragazzo la fissò assente e stanco mentre lei trovava il coraggio di pronunciare quello che disse dopo,
-Voglio la verità. Voglio sapere cosa è successo oggi, chi erano quei tizi, cosa c’entravano con te…. Voglio sapere chi è quella tizia che dice di essere la tua “socia”- sottolineò l’ultima parola con rabbia mentre lui chiudeva gli cochi.
-Ran, sono stanco- mormorò debole -Parleremo, te lo giuro, ma non ora…-
-No- disse Ran scuotendo la testa mentre le speranze che si era fatta si frantumavano all’istante a quelle parole -Ti prego, Shinichi… devo sapere…- lo supplicò.
Ma il ragazzo si voltò dall’altra parte e tacque.
Non era ancora pronto.
Non saprei da dove iniziare adesso, Ran…
Delusa, Ran fu folgorata da un’intuizione e si alzò di scatto dalla sedia.
-Lo sapevo…- mormorò dirigendosi poi a passo spedito verso la porta, che sbattè con forza uscendo uscendo.
Ripercorse i corridoi al contrario, poi raggiunse nuovamente la saletta dove trovò ancora quella ragazza ed Heiji che confabulavano tra loro.
 Si diresse a grandi passi verso di lei e le si piazzò davanti furente.
-Voglio sapere immediatamente chi diavolo sei e che cosa hai a che fare con Shinichi- scandì bene ogni parola sorprendendo lei e l’amico non poco.
-Ran…- tentò di dire lui, ma lei lo zittì alzando una mano senza staccare gli occhi da Shiho.
-Non ti immischiare, Hattori-
Shiho ridacchiò.
-Cosa ti succede. Mouri? Non sarai gelosa di me…- disse sentendo a sua volta una nota dello stesso sentimento crescerle dentro.
Gelosia per… Kudo?
Ran si morse il labbro inferiore, ma non rispose.
-Parla- ordinò seria -Perché sembri cosìintima con lui?-
-Perché, a te cosa cambia? Ti darebbe fastidio anche se lo fossi?- domandò con tono di sfida incrociando le braccia al petto. Ran sferrò un pugno al muro dietro di lei e la mancò volutamente per un soffio.
-Può darsi- rispose furente mentre la ragazza dagli occhi grigi vedeva l’amico sbiancare al suo fianco.
La rabbia aveva totalmente annebbiato la mente di Ran, che quasi non risultava più lei agli occhi dei due. Aveva perso il controllo di sè, abbandonato la vecchia aria da ragazza dolce e fragile.
Ran era totalmente in balia della gelosia.
-Calma i bollenti spiriti, Mouri…-
-Ragazze…- disse Heiji, ma entrambe lo fulminarono.
-Non ti immischiare, Hattori! Cosa intendi quando dici che sei la sua socia?- chiese la karateka tornando a Miyano -Intendi dire che sei una sua amica? No di certo…! La sua ragazza, vero?-
-Ragazza?- rise Shiho -Davvero pensi che lo sia?-
-Insomma chi diavolo sei?!- Ran perse le staffe e l’altra aggrottò le sopracciglia, seria.
-Sono solo qualcuno che è stato capace di stargli vicino più di quanto non abbia fatto tu- disse arrabbiata sentendo uno strano calore diffondersi nel corpo -Qualcuno che non piangeva tutte le volte che spariva, che non gli faceva pesare la sua assenza, visto che se non c’era era per validi motivi… - avanzò verso di lei -Al contrario di te, ovviamente, Mouri-
-Taci! Tu non sia niente di me o di lui!-
-Oh, ti sbagli!- le si scagliò contro -Io di lui so molto più di quanto tu possa immaginare!-
-Io lo conosco da 17 anni, da tutta la vita-  sottolineò Ran avanzando verso di lei furente.
-Errore, tu lo conosoci da 16 anni, Mouri… Ma cosa sai su di lui di quest’ultimo anno che è passato?- domandò tagliente mentre lei sbarrava gli occhi -A parte il fatto che lui non c’era… Sai dov’era? Sai cosa ha passato? Cosa ha affrontato? Sai quanto l’hai fatto soffrire con i tuoi piagnistei e le tue lamentele?! Non hai idea di quello che ha passato nell’ultimo anno Kudo, anche per colpa tua…-
-Tu però sembri saperlo bene- riconobbe Ran assottigliando gli occhi furibonda - Perché?  Perché sei la sua ragazza?-
-Ragazza?! Perché, saresti tu la sua ragazza ?! Credi che ti tradisca? Per questo sei gelosa? Credi che io ti abbia rimpiazzata? Che te lo abbia soffiato? Tu non sei la sua ragazza, Mouri … E puoi definirlo davvero amore quello che provi per lui? Non fai altro che accusarlo e metterlo sottotorchio visto che non può starti accanto…! Inoltre, ripeto, non mi risulta che voi due stiate insieme…-
-Zitta! Non sei tu quella che può venire a parlarmi di amore!- Ran le si scagliò contro con parole taglienti -Dalla tua faccia, dalle tue espressioni si capisce benissimo che sei una ragazza fredda che non ha mai nemmenolontanamente saputo cosa significhi davvero la parola Amore! Vorresti accusarmi di non amare Shinichi solo perché ne sei innamorata anche tu e hai paura di non riuscire a conquistarlo! Sarà sicuramente l’unico per cui provi qualcosa… Forse anche il primo, vero? - le lacrime le spuntarono agli occhi -Sono io quella che ha sofferto per un anno intero aspettandolo, aspettando che chiamasse, che tornasse, piangendo ogni singola notte soffocando i singhiozzi in un cuscino per non distrurbare con i miei problemi le persone attorno a me! Tu non sai niente di me, non sai niente di Shinichi… Sei solo una maledetta che si è infilata nella nostra vita! Ho capito benissimo che la causa di tutto sei tu! Qui nessumo vuole spiegarmi cosa succede, persino Shinichi si rifiuta!
E quando ti ho nominata, nella sua stanza, non mi ha nemmeno guardata in faccia, si è voltato dall’altra parte: mi pare ovvio che tu sia la causa di tutto! - non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere disperatamente lasciando Haibara di stucco.
Corse via, mentre la scienzata si appoggiò con la schiena al muro fissando il vuoto. Qualche secondo dopo scivolò a terra senza parole.
Aveva esagerato.
Heiji decise di predere la situazione in mano: erano state fraintese troppe cose e se Kudo non si muoveva a chiarire tutto, avrebbe davvero perso Ran.
Per sempre.


Mangakagirl's Corner:
Minna konnichiwaaaaaaa!
Dopo 5 giorni di febbre alta e influenza maledetta,
la mangaka ancora convalescente (-.-)
ritorna con un capitolo che credo sia un po'...
O.O
Allora gente, ricapitoliamo un po' il tutto??? ^^
1. Come aveva previsto J_angel Shin fa da scudo a Shiho O.o
Fan RanxShin non odiatemi: sappiamo che lo farebbe u.u
è troppo nobile quel ragazzo u.u
2. La parte di tensione tra Vermouth e Gin
Ok, magari trovate ridotto il tempo dedicato all'Organizzazione, ma avevo fretta
di passare a quello che sarebbe successo dopo e comunque mi smebra che si cpaisca che alla fine vanno in galera u.u
cmq ci sarà un altro riaggancio con qst scena nell'ultimo capitolo.
3. Dettaglio di poco conto magari... Comunque è Ran che nota Shiho x la prima volta e 
l'urlo disperato che rivolge a Shinichi agonizzante a terra.
4. Il bacio rubato che Shin mai verrà a sapere... T.T
5. Ran gelosa di Shinichi *^*
6. Ran litiga con Shiho O.O
Lo so, sicuramente direte che sono andata OOC, che Ran non
avrebbe mai reagito così...
Ma io penso che x gelosia nei confronti di SHinichi,
anche Ran andrebbe OOC nel manga/anime u.u
Bè... Spero che vi sia piaciuto il capitolo anche se
ha di nuovo un finale interrotto xDDD
lo so, sono crudele a volte ^^
Anche con la mia coppia preferita xDD
Vi è piaciuto il chappy??
Secondo voi che accadrà ora??
Ran e Shiho si scontreranno ancora?
Ran se ne andrà?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo: il 16 che sarà il penultimo.
Un bacio a tutti e grazie a chi ha recensito lo scorso!
Recensite in tanti x favore *^*
Mangakagirl!
  
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