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Autore: metaldolphin    29/01/2013    6 recensioni
Che sia sul mare o nello spazio profondo, il cuore di un vero pirata non cambia.... e ciurme che all'apparenza sembrano diverse, possono scoprirsi più simili del previsto!
Una cross-over che mi circola in testa da un bel po', credo l'unica tra questi due mondi apparentemente così diversi.
Fan art ultimo capitolo
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita da pirati'
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Quella mattina, le due ciurme si  erano separate, non senza un velo di tristezza.
Harlock era ridisceso dall’astronave giusto un attimo prima di partire.
Sul ponte della Sunny, di fronte a Rufy e Zoro, aveva detto solo poche parole: -Sono orgoglioso di avere amici come Voi… continuate a lottare per i vostri ideali e siate fieri di voi stessi.
Si rivolse all’altro Capitano, mise la mano destra sulla sua spalla e ne indicò il cappello: - Hai già un simbolo profondo del tuo essere responsabile di questo equipaggio… posso far sì che anche il tuo vice possa ricordare di essere un membro fondamentale per la ciurma?
Gli altri guardavano senza capire, ma Rufy, sorridendo come solo la sua faccia di gomma sapeva fare, annuì..
-Bene.- Si voltò verso Zoro con un gran sorriso, quindi portò le mani guantate al collo del mantello, ne aprì la fibbia a forma di teschio e lo tolse, quindi lo poggiò sulle spalle dello spadaccino. Quello, con gli occhi sgranati e rosso come un pomodoro, non riuscì a parlare, solo a guardarlo fisso.
- Zoro, grazie per aver salvato Yuki. Continua a proteggere questa nave e il suo equipaggio. Non riuscirai a diventare il migliore, perché lo sei già, non scordarlo mai. E se un giorno ti batterai col tuo rivale, sarà solo un pro-forma,  perché la tua promessa l’hai già mantenuta.
Senza attendere risposta dall’altro, fece loro il suo saluto con la mano.
-Ci vediamo, amici!- quindi si voltò e, salito sulla sua nave stellare, la fece decollare verso il cielo infinito.
In pochi secondi l’Arcadia era sparita alla loro vista, ma non dal loro cuore.

Gli uomini e le donne sul ponte della Sunny rimasero a guardare il cielo, muti, ancora increduli per l’avventura vissuta.
Zoro aveva ancora il mantello nero sulle spalle, che ondeggiava alla brezza marina.
-Ti sta proprio bene, sai?- affermò la navigatrice, sorridendogli.
Lui si riscosse e le sorrise a sua volta.
-Hai ragione, Nami, Shishishishi!- Confermò Rufy. -Ti dà un’aria importante!
-Super, fratello!- rimarcò Franky, ed era l’opinione di tutta la ciurma
-Non darti tante arie, Marimo!- apostrofò Sanji, fingendosi geloso, mentre tornava in cucina, accendendosi una sigaretta e sorridendo senza farsi vedere.

Gli uomini dell’Arcadia avevano recuperato il relitto dello Space Wolf: non volevano lasciare che la raffinata, e potenzialmente pericolosa, tecnologia di Tochiro potesse cadere nelle mani sbagliate; avevano però dato qualche dritta al cyborg di bordo, per migliorarne i sistemi tecnologici. Ora era nel suo laboratorio a sviluppare le nuove idee.

Sanji, invece, era depresso: doveva rimettere in ordine la cucina, dopo il passaggio di Masu.
-Quella vecchia bisbetica!- mormorava, masticando la sigaretta, nervoso. Guardò la lama dei suoi coltelli. -Però… non erano mai stati così efficientemente affilati!- ammise. Almeno in qualcosa era stata utile!

Nami sospirò e, preso per mano il suo compagno, si avviò a calcolare la nuova rotta per riprendere la navigazione.
Non potevano tornare sull’isolotto: dopo gli avvenimenti di quei giorni la popolazione si era barricata in casa e non voleva avere contatti con nessuno… come biasimarli? Fortunatamente, le stive dell’Arcadia erano riuscite a rifornirli di un po’ di tutto e non avevano bisogno di altro.
Il log-pose era a posto, magnetizzato per la prossima isola, potevano ripartire.
Chiamò Rufy: - Capitano! Possiamo riprendere la navigazione.

Seduto sul suo abituale posto di prua, ma con Robin vicino, il ragazzo di gomma allungò il braccio verso l’orizzonte lontano: -Andiamo!- esclamò
-Levate le ancore! Direzionate le vele! Si parte!- esclamò la rossa.
La Sunny prese a muoversi, acquistando velocità man mano che prendeva il largo.

La ricerca dello One Piece era ricominciata.

Brook strimpellava un motivetto nuovo:
-Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel
ha cambiato in astronave il suo velier
Yohohoho!
il suo teschio e' una bandiera che vuol dire liberta'
vola all'arrembaggio pero' un cuore grande ha
Yohohoho!
fammi rubare Capitano un'avventura
dove io son l'eroe che combatte accanto a te
Yohohoho!
fammi volare Capitan senza una meta
tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di piu'
Yohohoho!

-Bella, Brook!,  insegnacela, cantiamo insieme!- propose Usop.

E, mentre, si preparavano a riprendere il loro viaggio verso la meta che si erano prefissati, un coro stonato ripeteva le parole di una nuova canzone.
Per non dimenticare mai più che i veri pirati non erano solo in mare, ma che, se avessero alzato lo sguardo al cielo, avrebbero potuto intravedere un Jolly Roger sventolare con orgoglio, anche per loro.





P.S.: Visto che vari lettori hanno equivocato (in effetti i più giovani non possono conoscerla, mea culpa), tengo a precisare che la canzoncina alla fine del capitolo è il testo della sigla italiana delle puntate di "Capitan Harlock", adattato dalla sottoscritta col caratteristico "Yohohoho" dello scheletro canterino della Ciurma di "Cappello di Paglia". Non me ne prendo, quindi, il merito di averla scritta (non son mica così brava! XD).
Grazie ancora per aver avuto la pazienza di aver seguito sin qui.
Metaldolphin

   
 
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