Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Arkuba    31/01/2013    0 recensioni
Io non sono.
Dire che sono sarebbe come rinchiudere un diamante in un fossile.
Come faccio a saperlo?
Beh, è l'Esperimento.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stage 5
 
Io non sono
Dire che sono sarebbe come gettare un diamante in un fossile.
Come faccio a saperlo?
Beh, è l'Esperimento.
 
Cado nelle scale del buio con più facilità, questa volta.
Donna.
Una donna mi ha iniettato qualcosa.
Lui non sembra essersene accorto.
Possibile che rientrasse nei suoi piani?
Atterro su un pavimento nero, questa volta.
C'è un gran caos, attorno a me.
Gente che urla dal dolore.
Ma non riesco a vederla.
Mi alzo, sono tra una massa di gente.
Un concerto.
In un hangar.
Dalle casse esce musica metal.
Di quella che piaceva ad Adam...
Mi riprendo, e noto che gli strumenti suonano da soli.
Non ci sono musicisti.
Eppure sembra che nessuno se ne accorga.
Poi, il silenzio.
Di tomba.
Ma tutti continuano a ballare, pogare, bere e ridere senza accorgersi di nulla.
Poi noto.
Un bicchiere pieno di birra è in realtà la tela di un quadro messa in modo tale che potesse contenere liquidi.
Inciampo in un agglomerato di tovaglioli insieme a qualcosa di umido.
Cade un altro tovagliolo.
C'è scritto qualcosa: "Amor c'ha nullo amato..."
È una pagina della Divina Commedia Dantesca.
Riesco finalmente a districarmi e a uscire dalla bolgia.
Nel silenzio, essa pare ancora più sporca, marcia.
C'è qualcuno dietro di me.
Mi tocca la spalla.
Non ha volto, è coperto da una maschera nera.
D'istinto mi tiro indietro.
Schivo il colpo.
Girandomi, corro.
Sembra che anche lui abbia difficoltà in mezzo al gruppone.
Devo trovare un'arma con cui difendermi.
Improvvisamente sento la tasca della giacca pù pesante.
Estraggo una pistola.
Di scatto mi volto e sparo.
Non lo prendo, si è sacrificato uno della massa.
Di colpo, tutti cadono.
Ma non sono più uomini
Sono strumenti musicali.
Rotti.
Mi ritorna alla mente ancora quella volta...
Aveva rotto una mia chitarra, per la rabbia...
Mi sono distratto.
Con un colpo mi fa gettare la pistola a terra.
Poi un altro alla nuca mi fa cadere.
Nella foga raccolgo una chitarra rotta e infliggo un bel colpo allo stinco destro.
Crolla anche lui.
Con una corda, finisco.
Il collo cede in poco tempo.
Subito gli strumenti a terra si aggiustano da soli.
Ma non mi fermo.
Devo vedere chi è.
La donna?
No.
Un'altra faccia.
Mi balena di nuovo lo stesso ricordo dell'ultima situazione. Il teatro.
Intanto gli strumenti assumono una forma umana.
Si alzano su gambe di legno.
Ballano.
Scendono manifesti, alle pareti.
Luci.
La musica torna.
Sui manifesti c'è scritto: "L'arte è solo strumento"
Scorgo un'ombra ma...
Torno.
Ma non ci sono gli occhiali.
Ho male alle gambe.
 
Stage 5 complete.
Stage 6 loading...
Occhiali...
Quante sedie sono rimaste?
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Arkuba