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Autore: Sokew86    01/02/2013    1 recensioni
Si comportava come un bambino, ogni volta che perdeva a carte si alzava e se andava con visibile disappunto sul volto.
Esattamente come un bambino.
Perché?
Era un adulto, lo sapeva anche lui … allora perché non aveva mai imparato a perdere?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27/12/2012

Il bancone del cane

 

Il bambino guardò il cane e il cane lo imitò.

Si guardarono con interesse,con curiosità.

<< Ciao! >> fece il bambino ma il cane non fece nulla, sembrava di nuovo visibilmente annoiato e appoggiò di nuovo il muso sul bancone delle riviste dell’edicola del suo padrone.

Poteva sembrare una statua  per la sua immobilità.

Il cane e il bambino non era diversi, entrambi erano costretti a seguire  qualcuno di più grosso.

Il bambino era insieme alla madre ad aspettare qualcuno, alla entrata della stazione, senza potersi allontanare.

Il cane era costretto a fare il bravo dietro al bancone dell’edicola, costretto a far compagnia al padrone.

Erano due anime affini, entrambe annoiate e si scrutarono di nuovo.

Questa volta il cane scodinzolò e il bambino prese il gesto come un segno positivo e osò, allora, avvicinarsi al suo affine peloso.

Prontamente la madre  ordinò con voce stizzita: << Stai fermo! >>

Quasi in contemporanea, come si fosse creata una affinità anche tra il padrone e la madre, l’uomo sgridò il cane: << Scendi da lì! >>

Il cane scese dal bancone e si distese nel suo spazio consentito mentre il bambino incrociò  le braccia e si appoggiò al muro sporco della stazione.

Quei gesti furono gli unici consentiti ad entrambi.

   
 
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