02/01/2013
Pinocchio
Osservavo sott’occhi quella
bambina straniera, probabilmente olandese, che era seduta nel corridoio opposto
al mio sedile nel treno.
La madre ogni tanto gettava
un’occhiata sospettosa, facendomi ben intendere che non vedeva di buon occhio quegli
sguardi.
Non ero interessata alla
bambina ma quello che stava facendo.
Giocava con un burattino di
Pinocchio, che probabilmente le era stato comprato da qualche negozio di
souvenir.
Sembrava quasi paradossale,
una bambina che giocava con un personaggio di una favola che voleva diventare
un bambino ma era soltanto un giocattolo manovrato da qualcun altro.