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Autore: ammhazzathazza    01/02/2013    17 recensioni
Il momento in cui ho capito che la mia vita stava finalmente cominciando non è stato solo quando i nostri occhi si sono incontrati, ma anche quando mi sono lasciata trasportare dal senso del ritmo e dal suo respiro sulla mia pelle.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due
 
Louis annuì.
“Ehm, okay, non vi ho ancora presentati?” Li incitò Harry.
“Sono Louis.” Accennò un sorriso allungando la mano.
“Hopey. Ora mi dite cosa diamine ci faccio qui?” Arrossì la ragazza desiderando di andarsene, ma qualcosa la bloccava, la bloccava a scappare da quella stanza, era sicuramente lo sguardo pungente di Louis.
Hopey non aveva mai visto da vicino degli occhi così belli, così azzurri e pieni di vita, erano gli occhi di un eroe, il tipico eroe delle favole che tutte volevano, ma che solo la più degna sarebbe riuscita a conquistare.
Magari la favola era appena cominciata.
“E’ molto semplice, vogliamo mostrarti il nostro gruppo e divertirci, vuoi divertirti con noi?”
Hope non fece tempo a rispondere che Harry si era già allontanato per andare da Meg, la sua ballerina, cominciando a ballare attorno a lei con movimenti leggeri per poi ciondolare attaccato a lei.
“Sai ballare?” Louis si avvicinò a Hope abbastanza da farla pietrificare.
“Ehm, no, in realtà non ci ho mai provato.”
“C’è sempre una prima volta.”
“Aspetta ma..”
Il viso di Hope si avvicinò al color prugna mentre Louis unì il suo bacino con quello della teenager facendola muovere scattosamente avanti e indietro.
“Non sono capace non so come si fa” Mormorò Hope, ma lui la zittì con un verso e le portò la schiena all’indietro.
“Così mi si stacca la spina dorsale” Rise lei appena tornò diritta.
Lui fece una risata forzata per poi avvicinarsi all’orecchio sinistro di Hope, e dopo averle scostato una ciocca di capelli, sussurrò “Ora ascolta la musica e lasciati andare”.
I due giovani si unirono alla stessa atmosfera che stavano creando gli altri, senza pensare a nulla, tanto, tutti avevano occhi solo per il proprio partner.
Mentre le altre coppie erano formate dalla donna che con stanchezza e scioltezza teneva la testa appoggiata sul collo del ragazzo, Hopey diversamente rimaneva tinca a fissare gli occhi del castano, che di ricambio continuava a osservarla, insieme formando una conversazione silenziosa composta solamente da sguardi.
Ma la scena tanto rodente si placò quando Chantal, la ballerina di Louis, entrò nella stanza sbattendo la porta, provocando quindi un boato abbastanza forte, che nello stesso istante fece cessare la musica.
E mentre tutto il gruppo si riuniva in un forte applauso Hopey corse il più lontano possibile da quella stanza, tornando alla piscina e rendendosi conto che il sogno era durato troppo poco.
Percorse gli interminabili corridoi dell’albergo senza sapere dove stesse andando, era tutto troppo grande. Continuava a correre e correre senza pensare, quando “Auuugh! Alice!” Urlò di dolore quando l’amica le andò in contro pestandole volontariamente il piede con forza.
“Stronza, mi hai lasciata da solaa ahahha!” Cercò di ribattere l’amica, ma finì per fare una risata isterica, aveva bevuto troppo.
“Ma dove diavolo è il tuo cervello?! Stasera non potrai mangiare…. Quanti cazzo di drink hai bevuto?”
“Prima uno, poi me ne ha passato un altro…….Poi un altro anc….” Rise accasciandosi a terra per poi essere sorretta da Hope.
“Stupida.” Rispose trasportandola tra le braccia in cerca di un ascensore.
“Ti voglio bene amica mia, un giorno ci sposiamo.” La abbracciò Alice sparando frasi una dopo l’altra.
“Brutta stronza porca puttana troia lasciami in pace ma chi ti vuoleee” Urlò di nuovo passando da un’emozione all’altra, cominciando a piangere.
“Oddio, ti serve proprio una doccia fredda.” Mormorò Hopey mentre le porte dell’ascensore si aprivano.
 
Qualche ora dopo…
 
“Voglio tornare di sotto.” Disse Alice abbracciando il cuscino di Hopey mentre era stesa sul letto.
“Diciamo che sei ancora un po’ brilla, e in ogni caso sei in pigiama, fra poco ti addormenterai, hai mangiato come un ippopotamo.”
“Stasera rimani qui?”
“Sei nella mia stanza Alice, sei tu che devi rimanere qui. Adesso ti guardi un film, rimango qui con te un po’, poi quando ti addormenti scendo di sotto, voglio vedere i ballerini.”
“Aspetta aspetta aspetta. Ballerini? Sono belli? IO VENGO!” Strillò Alice alzandosi velocemente dal letto, poi cadendo a peso morto in avanti. Aveva perso ogni forza.
“Sì certo amica mia, sogni d’oro.”
Hope adagiò la sua amica sul letto, e scese al piano da pranzo dove avrebbe dovuto cenare insieme a dei colleghi di suo padre, come al solito, oppure con qualcuno che facesse parte delle compagnie dell’hotel.
Ma non fu una delle solite cene, perché in quel lungo tavolo ci sarebbero stati i posti per tutti i ballerini che avevano intrattenuto i clienti durante la giornata.
Ma Hopey, ancora non lo sapeva.
Arrivò nel salottino privato a passi tranquilli, quando notò appunto che il tavolo era apparecchiato per almeno venti persone.
Giustificò questo pensando Magari papà ha invitato altri amici
Si sedette nel suo solito posto, salutando educatamente suo padre e stringendo la mano al signore in giacca e cravatta che giaceva al suo fianco.
“Aspettiamo qualcuno?” Chiese Hopey rivolgendosi al tavolo vuoto, mentre masticava un grissino.
“In realtà, non dobbiamo più aspettare, sono qui.” Rispose sorridente il signore mentre indicava il gruppo di ballerini che si facevano strada verso il loro tavolo.
Quando Hopey vide i ragazzi con cui aveva parlato quache ora prima sedersi di fronte a lei, cominciò a tossire fancendo andare di traverso il grissino.
Continuò a tossire rumorosamente per poi mettersi il tovagliolo in faccia dalla vergogna.
“Stai bene stellina?” Chiese suo padre Jake accarezzandole la schiena.
“Una meraviglia, mi è solo, andato di traverso qualcosa.” Rispose velocemente portandosi un bicchiere d’acqua alla bocca.
I ragazzi la fissavano un po’ straniti, ma poi le sorrisero.
“Ci conosciamo?” Disse il riccio rivolto alla ragazza alzando il mento.
“Non esattamente. Ci siamo solo presentati insomma.” Balbettò Hopey rivolta a suo padre.
“Sicura che stai bene?” Chiese Jake notando l’agitazione della figlia.
“Non molto, credo che non mangerò stasera, con permesso.” Fece per alzarsi, ma venne bloccata dal signor Cooper, il presentatore dei ballerini : “Oh ma insomma signorina, è un onore essere qui a lavorare per voi, perché non si unisce a noi qui stasera? Non vorrà abbandonarci.” Sorrise.
Hopey arrossì e fu costretta ad annuire sedendosi di nuovo.
“Ma certo, sono dei vostri.”
Quando vennero distribuiti gli spaghetti all’italiana, Hopey cominciò ad ingozzarsene in fretta in modo da riempirsi e poter correre nella sua suite, ma quando il suo sguardo si incrociò con quello di Louis che la stava osservando a bocca aperta, dovette rallentare il suo modo di masticare, sembrava che non mangiasse da giorni.
“Mi farà molto piacere avervi tutti qui ogni settimana, se volete sarò disponibile anche a concedervi una sala da ballo in modo che potrete fare le prove prima degli spettacoli, che ve ne pare?” Propose Jake ai ballerini.
“Mi sembra un’ottima idea.” Commentò Louis appoggiandosi un tovagliolo alle labbra.
“Perché stai tenendo il tovagliolo in quel modo?” Sussurrò Harry a Louis attirando l’attenzione di Hope.
“Perché è di classe.” Affermò il suo amico con espressione seria.
Hopey rise senza far notare ai due ragazzi che li stava ascoltando.
“Allora dimmi quale forchetta devo usare, quella grande o quella piccola?”
“Non lo so non sono così istruito!” Disse Louis dando una pacca sulla spalla al riccio, ovviamente convinto che la ragazza non lo stesse guardando.
Quando venne distribuita anche una tazza di brodo di pollo senza pasta a tutti i presenti, il riccio con disinvoltura cominciò a ficcare le mani dentro alla tazza.
“Ma che cosa credi di fare?”
“Ah scotta!” Strillò il riccio con voce acuta provocando una risata folle da parte di Hope.
“Ma sarai intelligente? Non siamo a una cena di galà! Quello è solo brodo non ti ci devi lavare le mani!” Rise Louis dandogli uno schiaffo.
“Scusalo è un po’ demente, non ha mai affrontato certe situazioni.” Spiegò Louis a Hope che sedeva di fronte a lui.
“Mia figlia sarà molto curiosa di assistere a tutte le vostre prove, anzi vi assicuro che sarà disponibile a tutti i ballerini per qualunque cosa e più tardi gli farà fare un giro turistico dell’intero albergo!”
Cambiò argomento Jake mettendo nei guai la figlia.
“Io? Tutto l’albergo?” Disse Hopey dopo aver delicatamente sputato la pasta nel tovagliolo.
“Certo, perché no.”
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Salve bellezze :*
Prima di tutto vi chiedo perdono perchè ho aggiornato in ritardo, comunque questo è solo l'inizio della storia, ho avuto poco tempo per scrivere infatti questo capitolo l'ho scritto a pezzetti, è venuto male lo so.
Spero comunque che non sia stata una perdita di tempo averlo letto, e che recensirete.
Non so come ringraziare tutte voi che leggete, senza di voi mi passerebbe la voglia di stare qui.
In secondo luogo vi dico anche questo: come ho poco tempo per scrivere, ne ho poco anche per leggere, non voglio sembrare egoista ma al momento davvero non riesco a leggere tutte le vostre storie, vi chiedo gentilmente di non lasciarmi i link ogni volta perchè non posso promettervi niente, ho pochissimo tempo sul serio e mi dispiace da morire, anche voi meritate delle vere lettrici.
Grazie ancora, alla prossima xx
-E
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