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Autore: a cello song    01/02/2013    8 recensioni
« Hey, Malfoy, ci credi nell’amore a prima vista? »
Colpo di fulmine. Rose Weasley non sapeva neanche quasi cosa significasse, questa espressione, prima di caderne vittima. Lui era uno sconosciuto; non conosceva il suo nome né la sua Casa, prima di quel primo settembre.
Colpo di fulmine. Scorpius Malfoy non ci credeva, come non credeva nell'anima gemella; non esisteva il destino, ciò che volevi dovevi creartelo con le tue mani. O con quelle di qualcun altro.
Amicizia. Chloe Ryan conosceva bene Liam Nott, suo amico d'infanzia, o almeno così credeva. Da quel primo settembre, cominciò a dubitarne.
Amicizia. Alex Lloyd odiava sua sorella Allen; ma ancor di più odiava la sua migliore amica Sarah Calvinson.
Stelle. Orion Aldebaran era il nuovo insegnante di Divinazione, e amava prevedere il futuro guardando le stelle.
Stelle. Adhara Sullivan era l'insegnante di Astronomia, e amava la sua materia quanto odiava la Divinazione.
"Ma all’amore non scappò nessuno di loro."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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hey the 11
Ciò che vuoi tu


 
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  Grazie a Dobby00, Nipotina, Vanilla_Rose e Duvrangrgata :'3
E Bess, come sempre e sempre.

 
 
            « Mi sono svegliata appena prima dell’inizio delle lezioni, così sono corsa via senza passare per la Sala Grande: non sarei arrivata in orario se avessi anche fatto colazione. Avevamo due ore di Incantesimi, poi un buco, che io solitamente uso per dormire visto che Chloe, al ritorno da Divinazione, può svegliarmi. È così ogni venerdì, professoressa. Solo che stavolta, quando sono entrata in camera, ho trovato una scatola piena di Api Frizzole sopra il mio letto. E io amo, adoro, venero le Api Frizzole. E avevo anche una fame incredibile, se posso ricordarglielo per la centesima volta. Quindi le ho mangiate! Pensavo fossero un regalo di qualcuno, che ne so, tanto erano sopra il mio letto, nel mio dormitorio, come facevo a pensare che fossero avvelenate? » Non ne aveva tenuto il conto, ma a occhio e croce quella era la decima volta che Rose ripeteva agli insegnanti ciò che aveva fatto la mattina precedente prima di finire in infermeria; ogni volta il suo tono era sempre più seccato. « Posso andare ora? »
            « Adhara, lasciamola andare, avanti... sono ragazzi, vogliono poter uscire ogni tanto, e i week-end a Hogsmeade sono così pochi... » Cercò di convincerla Aldebaran.
            « Vi ricordo che Madama Chips ha ordinato che Rose rimanga sotto osservazione fino a domani. » La professoressa si lasciò cadere sulla sedia accanto al letto, le mani che le coprivano il volto. Dall’altra parte, l’espressione di Aldebaran era mortificata – gli dispiaceva davvero per tutta quella storia? Forse Rose l’aveva giudicato troppo frettolosamente. Forse Chloe aveva ragione, quando si perdeva nei suoi sproloqui elogiativi su di lui. Be’, coi dovuti limiti, ovviamente.
            « Cos’è che dovevi fare oggi? Andare a Hogsmeade con Malfoy? »
            Hogsmeade. Aveva immaginato quel giorno tante di quelle volte che non bastavano le dita di tutte le sue compagne di dormitorio per contarle. Lei e Liam sarebbero andati da Mielandia, sicuro, com’era sicuro che avrebbero evitato la Piediburro. Ma ora, solo pensare che era tutto andato in fumo... « No, con Nott. » Disse a malincuore.
            « Nott... Nott... Il Serpeverde. » La Sullivan si tirò su di scatto. « Ma Nott non è quello che va in giro sempre con... con... con... »
            « Sarah Calvinson », suggerì Aldebaran.
            « ... con la Calvinson! Io pensavo che fossero fidanzati, ma se così non è... »
            « Sta suggerendo che potrebbe essere opera sua? » No, rifletté Rose, non poteva essere così. Non era nello stile di Sarah... non sarebbe ricorsa a simili sotterfugi, si sarebbe ripresa Liam e basta. D’altro canto, solo la Calvinson aveva un qualche conto in sospeso con lei. E questo scherzetto le era costato l’uscita con Liam. Due punti che riconducevano alla Serpeverde più che a qualsiasi altro...
            « Aldebaran, tu e il tuo occhio interiore non dite nulla? Siete stranamente silenziosi. »
Il professore incassò la frecciata senza battere ciglio. «Il mio occhio interiore vede cose che voi due non potete neanche immaginare.» Sospirò. «Ho già i miei sospetti, diversi dai vostri... ma sistemerò la faccenda a modo mio. Non guardarmi così, Adhara, te ne renderò partecipe appena posso... sempre che tu voglia.»
           
*
 
            Okay, parlare con Mirtilla Malcontenta non era una gran bell’idea, ma era risaputo che amava spiare i bei ragazzi, e Matt era decisamente un bel ragazzo. Lily ci aveva provato, ma non riusciva a ignorarlo del tutto: nutriva ancora qualche speranza che sarebbe tornato da un momento all’altro chiedendole scusa. Per questo voleva informarsi sugli impegni che aveva avuto di recente: era sicura che qualcosa di esterno lo avesse trattenuto, non la mancanza di volontà. Anche perché non avevano ancora rotto definitivamente, erano solo in una sorta di... pausa.
            La Grifondoro si assicurò che non ci fosse nessuno nei paraggi prima di imboccare il corridoio del secondo piano. Superò l’aula di Difesa e altre porte a lei sconosciute, quando però udì dei passi. Paralizzata, si voltò per controllare, senza trovarvi nessuno.
Mi sto inventando tutto. È solo suggestione. Calma, Lily, calma. Nessuno ti sta seguendo e nessuno ti vedrà entrare in quel bagno.
            Continuò a camminare con passo più svelto; aveva quasi raggiunto la sua meta, distava solo qualche metro, quando udì di nuovo dei passi. E stavolta erano passi. Lily afferrò la bacchetta e si voltò cautamente. « C’è qualcuno? » Sussurrò, controllando il più possibile il tono di voce affinché non tremasse.
            Niente.
            Eppure lei aveva sentito, ne era certa.
            Si costrinse a respirare e, cercando di mantenere la calma – perché doveva essere sempre così ansiosa? –, riprese a camminare. O meglio, avrebbe voluto, ma si ritrovò un ragazzo non del tutto sconosciuto a tre passi da lei, il gomito appoggiato alla parete e un sorriso beffardo sulle labbra. Aveva un’aria tranquilla, il Tassorosso, come se fosse sempre stato lì. Lily represse a stento un grido.
            « Sono così spaventoso, Potter? »
            « Perché diavolo mi stavi seguendo, Lloyd?»
            Il ragazzo si inginocchiò davanti a lei, senza abbandonare l’aria furba che aveva. Le prese una mano e gliela baciò. « Non ci siamo mai presentati ufficialmente, vero? Audy Lloyd, per servirvi. »
            Lily continuò ignorando quel pomposo ed eccessivo convenevole. « Non sono la coscienza di Albus: se hai qualche problema con mio fratello parlane con lui. »
            Audy si tirò in piedi, facendo una smorfia. « Non sono qui per parlare di Albus, Alex o chi altro. Sono qui per te, Lily. »
            Lily fece un passo indietro: quel ragazzo si stava prendendo un po’ troppe libertà. « Che vuoi? »
            Audy avanzò, colmando la distanza che la ragazza aveva cercato di frapporre e, ignorando la domanda, le prese una ciocca di capelli e disse: « Lo sai che amo i capelli rossi, io? »
            « Ma tu non sei il ragazzo di Tessa Garfield? » Ecco come conosceva Audy Lloyd: Tassorosso piuttosto anonimo, il ragazzo aveva parecchio successo con le Grifondoro di primo e secondo anno. Erano giorni che non facevano che urlare, in sala comune, del fatto che il “loro Audy” era da qualche tempo impegnato. Veramente impegnato.
            « E tu non sei la ragazza di Matthew Rogers? Ops, tasto dolente, eh? » Audy lasciò i capelli della ragazza e si allontanò.
            Lily abbassò gli occhi e ripeté freddamente  la domanda: « Che vuoi? ».
            « Il punto non è ciò che voglio io, Potter, ma ciò che vuoi tu. » Audy incrociò le braccia al petto e le rivolse un’occhiata quasi di rimprovero. « So perché vuoi andare da Mirtilla Malcontenta. Lo immagino bene. Ma cosa faresti se Rogers dovesse venire a saperlo? Non ci sarebbero più speranze. Ti considererebbe una bambina, come se la differenza d’età non fosse già un problema tra voi. Giusto? »
            « Ora stai per dirmi che mi aiuterai, non è vero? Che anziché farmi andare da Mirtilla, farai tu tutto, animato da Merlino solo sa quale improvvisa benevolenza, senza volere niente in cambio. E poi, a fine lavoro, pretenderai l’universo sotto ricatto. Non ci sto, Lloyd. Lavoro di testa mia, io. »
            « Credimi, Potter, aiutarti è l’ultimo dei miei desideri. » Questa affermazione la colpì tanto che Lily non poté fare a meno di mostrare sorpresa. « Quello che ti sto offrendo non è aiuto gratuito, ma uno scambio. E niente ricatti. Io ti aiuto in un modo, tu in un altro. Facile no? »
            « E come vorresti aiutarmi, scusa? Non ho bisogno dei tuoi ambigui servizi, Lloyd. »
            « Tu e Rogers avete litigato perché hai dei comportamenti infantili? » La provocò. Audy sperava che tutto andasse secondi i piani; proprio come Alex, era estremamente calcolatore. In realtà era una dote di famiglia che non aveva risparmiato nessuno dei tre.
            « Cosa?! » Esclamò la ragazza. « È questo che si dice in giro? Che sarei io quella infantile? Ma per favore! Solo perché è lui quello egocentrico e vanitoso che pensa sempre e solo a se stesso, sono io quella che deve passare da bambina? »
« Avete litigato perché lui è egocentrico? »
            Lily prese un respiro profondo e, ignorando la domanda, fece qualche passo verso il bagno del secondo piano. « Sì. C’è altro che vuoi sapere? » Con un sorriso ironico e soddisfatto allo stesso tempo, la Potter continuò a camminare verso Mirtilla Malcontenta. L’aveva battuto.
            Con lo stesso sorriso ironico e soddisfatto, Audy Lloyd pronunciò un « No, grazie » ben udibile, e si affrettò verso i piani bassi del castello.

*
 
           « Oh, signorino Nott. Si sbrighi, l’orario delle visite sta per scadere. »
            Liam non se lo fece ripetere due volte: superò l’anziana infermiera che gli aveva aperto la porta e si precipitò da Rose, che vedeva essere seduta a leggere qualcosa.
            L’infermeria era calda e accogliente come pochi corridoi di Hogwarts; mentre fuori la neve scendeva in una vera e propria bufera, lì dentro il camino scoppiettava e c’erano ghirlande a ogni angolo, in ogni parete.
            « Hey Rose, come stai? » Balbettò a fatica quando fu poco lontano dal letto dell’amica.
            « Liam! Oh, mi dispiace, mi dispiace tanto! » Rose si alzò in fretta. « Non sai quanto avrei voluto essere là fuori con te anziché trascorrere un pomeriggio con la Sullivan e Aldebaran! Sono mortificata! »
            « Be’, non credo sia la massima delle aspirazioni, trascorrere il sabato pomeriggio insieme a due professori... ma tranquilla, ci saranno altre occasioni, no? »
            Rose annuì debolmente. Liam sorrise. Cos’era quell’improvvisa voglia di baciarla che aveva?
            « Dai, non fare quella faccia, è tutto ok! » D’istinto l’abbracciò. La cosa lo sorprese: perché non ragionava più? Che gli succedeva? E cos’era quel profumo di lavanda? A Rose Weasley avrebbe abbinato la cannella, la vaniglia... invece i suoi capelli profumavano di lavanda. Perso nelle sue elucubrazioni a proposito della lavanda, indugiò più del dovuto nell’abbraccio, che sciolse repentinamente una volta accortosi della terribile gaffe, imbarazzato.
            « Be’... » Tentò di trovare qualcosa da dire, ma invano: il suo cervello era alla mercé della lavanda, del contatto che aveva appena avuto, delle labbra rosee della ragazza che formavano una specie di O, un’espressione sorpresa.
            Prima che  potesse dire qualsiasi cosa, la Weasley esclamò: « Neve! ». Corsero entrambi alla finestra, col naso appiccicato al vetro. « Nevica! Nevica, finalmente! Liam, hai visto? »
            Sembrava una bambina. Rose osservava i fiocchi cadere uno dopo l’altro con una gioia infantile. Un’allegria che non faceva altro che confondere lo stomaco del ragazzo, già ridotto a una centrifuga. Merlino, quello era vischio... perché spuntava sempre dal nulla, lì ad Hogwarts?
            Incapace di frenarsi, la baciò.

 

 

 

     


Con tutto questo fluff mi faccio venire il diabete da sola ;_; Però la zuccherosità (?) di Liam viene compensata dalla parte di Audy – la amo *^* A questo proposito, volevo specificare che Lily aveva capito subito le intenzioni del ragazzo: aveva giustamente ipotizzato che tutto quell’improvviso interesse e quelle domande fossero soltanto mirati a scoprire qualcosa di più su di lei e Matt, e lei l’ha assecondato. Forse potrebbe sembrare strana, da parte di Lily, una scelta simile... non fatemi spoilerare niente però.

Posso dire che al prossimo capitolo verrà svelato uno dei misteri che più affliggono la fan fiction? Posso? Sono troppo emozionata :’) Ho quasi deciso di non scrivere alcuna nota, in quel capitolo, perché sarebbe uno dei miei soliti sproloqui lunghissimi. Okay, ora smetto di scrivere.

Grazie di aver letto :3   

   
 
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