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Autore: JessieRock    02/02/2013    1 recensioni
“Mio dio che coglioni! Oggi torna mia sorella…” sbuffò il riccio accasciandosi sul divano
“Hey Hudson non ci avevi mai detto di avere una sorella!” esclamò Duff sistemandosi meglio sul divanetto sgualcito
“Già, fino ad ora è stata a Londra con i miei ma ora che vuole venire qua a Los Angeles e mia madre mi costringe a tenerla a casa con me”
“Scusa ti lamenti tanto, quanti anni ha?” chiese il rosso curioso
“18!! Due anni meno di me”
“Uhm..” sussurrò Axl
“Non ci provare rosso!!! È mia sorella!! E poi è bruttissima e infantile, di sicuro la odierete anche voi” disse lui con superiorità, ma in fondo le voleva molto bene e in quegli anni gli era mancata tantissimo.
“Ahaha si vede che è tua sorella!!” rise Steven ma Slash lo fulminò con lo sguardo.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.


Los Angeles, 1985

“Mio dio che coglioni! Oggi torna mia sorella…” sbuffò il riccio accasciandosi sul divano
“Hey Hudson non ci avevi mai detto di avere una sorella!” esclamò Duff sistemandosi meglio sul divanetto sgualcito
“Già, fino ad ora è stata a Londra con i miei ma ora che vuole venire qua a Los Angeles e mia madre mi costringe a tenerla a casa con me”
“Scusa ti lamenti tanto, quanti anni ha?” chiese il rosso curioso
“18!! Due anni meno di me”
“Uhm..” sussurrò Axl
“Non ci provare rosso!!! È mia sorella!! E poi è bruttissima e infantile, di sicuro la odierete anche voi” disse lui con superiorità, ma in fondo le voleva molto bene e in quegli anni gli era mancata tantissimo.
“Ahaha si vede che è tua sorella!!” rise Steven ma Slash lo fulminò con lo sguardo.

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“Uh, questa sarebbe Los Angeles? Me l’aspettavo meglio!” esclamò la ragazza scendendo dal taxi con in mano le enormi valigie.
“Secondo le indicazioni di Saul, l’appartamento dovrebbe essere proprio…. Qui!” 
Camminò fino a una piccola porta e la aprì. Entrò guardandosi intorno, era piuttosto cupo come posto! Salì le scale e via via vedeva sempre più luce, almeno questo la rassicurò. Arrivò a una porta con scritto “Hudson” e questo le fece capire che suo fratello era lì, bussò con forza ma nessuno venne ad aprire. Bussò di nuovo, e ancora. Sentì dei passi pesanti farsi sempre più vicini fino a quando il riccio non le aprì la porta.
“Chi cazzo mi sveglia a quest’ora!?” esclamò lui stropicciandosi gli occhi
“Saul!!! Sono Sophie!!”
“Eh!? Sophie!!” il riccio si buttò sulla ragazza abbracciandola forte
“Cazzo quanto sei cambiato, non sei più un bambino!” rise lei
“E tu? Non ti ricordavo così figa” disse lui staccandosi e ammirandola
“Vieni entra, sistemati pure”
La ragazza entrò timida osservando ciò che la circondava. Era un appartamento modesto, piuttosto grande e luminoso, l’unico problema erano le bottiglie di whiskey a terra e il puzzo di fumo.
“Mio dio Saul, non dirmi che sei diventato uno di quelli che vanno avanti con alcool e sigarette!” sbuffò lei guardandolo mentre si metteva una maglietta.
“Ecco a dire la verità non solo Jack Daniel’s e Malboro, ma anche fottuto Rock n Roll piccola!”
“Oh no” sospirò lei appoggiando a terra le valigie “Devo vivere con un Rockettaro, ora?”
“Se non vuoi la porta è là baby” rise lui indicando la porta
“Uhm” gli fece la linguaccia “Gentile come sempre!!! Ma ora dimmi dov’è la mia camera”
Il riccio indicò una porta accanto alla sua mentre addentava un toast.
“Io ora esco, sistemati e fai quello che vuoi basta che non entri in camera mia ok?”
“Perfetto, a dopo!” esclamò lei rintanandosi nella sua nuova camera.
Era semplice: un letto, un armadio, una finestra, una scrivania. Non sarebbe durata per molto quella rigidità, odiava le stanze tristi, l’avrebbe resa molto accogliente. Iniziò da subito svuotando le valigie e sistemando i vestiti nell’armadio, gli oggetti sulla scrivania, i libri in uno scaffale e decorando i muri con quadretti e poster. Continuò per un'altra mezzoretta per poi accasciarsi stanca sul letto: almeno era morbido! Iniziò a pensare a come sarebbe stata la sua vita a Los Angeles. Insomma, era completamente diversa da Londra e dalle scuole dove la mandavano i suoi, tutte perfette e rigide. Lei aveva bisogno di un posto più libero, dove stare un po’ con amici e divertirsi. Ormai era maggiorenne e doveva godersi la vita. Le sue passioni più grandi erano leggere e scrivere, sì il suo sogno era pubblicare un libro fantasy, amava quel genere! Era un tipo eccentrico, vestiva sempre indumenti colorati e strani, borchie e leggins erano obbligatori! E Saul? Quanto sarebbe andata avanti la “pace” tra loro? Da piccoli litigavano sempre e di sicuro l’avrebbero fatto anche ora, si rese conto di dover iniziare subito a lavorare così da avere abbastanza soldi per aiutare un po’ in casa e anche averne una sua più in là.

Era pomeriggio e Sophie stava vagando per le vie della città degli angeli, aveva visitato un paio di negozi e locali così per farsi un idea e si rese conto che non era poi così male. Mentre camminava lungo il Sunset notò un locale con appeso un cartello dove chiedevano bariste. Non sarà il miglior lavoro ma al momento non era male per Sophie! Entrò nel locale che identificò come “Roxy” e si avvicinò a una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi blu dietro il bancone.
“Mi scusi ho letto che cercate bariste, io sarei disponibile!”
La ragazza la squadrò per bene per poi aprirsi in un bel sorriso.
“Perfetto! Ho proprio bisogno di una ragazza solare come te che mi aiuti dietro il bancone, di giorno non si lavora molto quindi non ho bisogno di aiuto e la notte sarebbe troppo pericoloso, ne so qualcosa credimi! Quindi potresti lavorare pomeriggio-sera, dalle 4 alle 10? 6 ore sono troppe?”
La ragazza aveva una voce squillante e parlava velocissimo, Sophie faceva fatica a starle dietro.
“No no vanno benissimo! Però vorrei avere un giorno libero se possibile…” tentò lei
“Certo, lunedì? Non si lavora molto!”
“Perfetto!! Allora inizio fin da domani se va bene”
“Ma certo, che sbadata non mi sono presentata!” esclamò lei battendo una mano sulla fronte “Io sono Sarah, tu come ti chiami?”
“Sophie!” disse la riccia stringendole la mano
“Piacere Sophie, allora a domani!”
Sarah si allontanò verso due ragazzi che avevano chiesto delle birre mentre Sophie uscì dal locale soddisfatta. Tornò a casa verso le 6 del pomeriggio trovandola vuota, ma quanto tempo stava fuori suo fratello!? Ne approfittò per chiudersi in camera e leggere in silenzio. 



Ecco qua una nuova storia, non avevo intenzione di pubblicarla visto che ne ho già una in corso... quindi non vi assicuro niente riguardo all'aggiornamento! Detto questo... spero che la storia vi interessi, grazie mille a chi lascerà una recensione o proseguirà la lettura della storia! 
Alla prossima :3
  
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