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Autore: jawaadskebab    04/02/2013    26 recensioni
“Zayn ti prego, rispondi.”
“Zayn!” lo richiamai insistendo.
Aprì un occhio: “Zayn, Zayn! Ci sei?”
Mi guardò confuso: “Zayn?”
“Si, Zayn.”
“Ma chi è Zayn?”
Come chi è Zayn?
“Tu, tu sei Zayn, minchione!”
“Io sono Zayn minchione?”
“No, tu sei Zayn, Zayn Malik.”
Mi guardava come un opossum che aveva appena perso la mamma nel deserto.
“Non-non ti ricordi?”
“No.”
...Porca puttana.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[ 3 ]


AN UNEXPECTED ENCOUNTER.








 

 
 
 
 
 
Dopo esattamente 2 ore di cammino, non avevo ancora trovato quel centro del cazzo.
‘Svegliati deficiente, quel ragazzo ti ha presa per il culo alla grande.’
Ma chi aveva parlato? Bo, sarà stata un’impressione.
‘Ehi, hai sentito che ti ho detto?’
“Chiunque tu sia lasciami in pace, non compro niente.”
‘Ma cosa…? Cogliona, sono la tua coscienza.’
“La mia coscienza?”
‘Si.’
La mia coscienza?
‘Si cazzo si, la tua coscienza.’
“Ma che leggi nel pensiero?”
Momento di silenzio.
‘Ti devo rispondere?’
“In effetti era una domanda cretina.”
‘Ecco.’
“Scusa, perché non sei intervenuta prima? Invece di farmi camminare per 2 ore? Eh? Troia.”
‘Ma tua nonna.’
“Ma la tua.”
‘Non ti permettere di insultare mia nonna.’
“Sei stata tu la prima ad insultare la mia.”
‘Vabbè, ma tu non dovevi tirarla in ballo.’
“Io tiro in ballo chi cazzo voglio.”
“Déjà vu.” dissimo all’unisono.
“Un momento, ma noi non abbiamo la stessa nonna?”
‘Oh cazzo, è vero.’
Non solo io stessa ero da rinchiudere, ma anche la mia coscienza. Bene, buono a sapersi.
Che coscienza di…
‘Ehi, attenta a ciò che pensi.’
Dio.
 
Dopo un’altra ora di camminata, capii che forse il centro non esisteva.
Porca puttana eva minchia cazzo culo, non ce la facevo più. L’unica cosa che non mi faceva male era la punta dell’unghia dell’indice della mano destra.
Ero su una cazzo di strada, da sola.
E poi faceva un caldo della madonna.
Non una macchina a cui chiedere un passaggio, non un povero cristiano che passasse di lì per caso, non una cas…ma…che cos’è quella roba? Sembra…nah. Oh sì?
‘Deficiente, è una casa.’
“Ma sta zitta una buona volta, volevo tenere sulle spine il lettore.”
Anche se la sorpresa è stata rovinata da quella coscienza di merda…
UNA CASA?!
Ommioddio.
Dopo essermi chinata sul prato e aver detto qualche preghiera, mi avvicinai.
 
Suonai il campanello.
Nulla.
Suonai per la seconda volta.
Nulla.
Iniziai a prendere a pugni e calci la porta.
Nulla.
Suonai per la terza volta.
Nulla.
‘Forse non c’è nessuno.’
“Senti, dovrai rompere i coglioni per tutta la storia? Eccheccazzo.”
‘Fanculo.’
Dopo aver provato a tirare un ultimo pugno, con scarsi risultati, girai intorno alla casa per vedere se c’erano altre porte sul retro, ma l’unica cosa che notai fu un’enorme vetrata che affacciava sulla spiaggia.
Notai che era aperta. Guardai prima a destra, poi a sinistra, poi su, poi giù, poi…
Ok.
Misi un piede dentro decisa ad entrare, ma Coscienza mi interruppe: ‘Ma che stai facendo?!’
“Sto entrando.” Secondo lei che cavolo volevo fare? Pettinare le bamboline? Ecchecos’è.
‘Pulisciti le scarpe prima, non è gentile da parte tua.’
Scoprii solo in quel momento di avere un lato educato. Dopo aver accontentato Coscienza, entrai in casa e mi guardai intorno. Per un momento fui tentata di gridare ‘C’è nessuno in questa cazzo di casa?’
Ma pensate se ci fosse stato qualcuno. Magari mi avrebbe sentita, sarebbe venuta di qua con un piede di porco e mi avrebbe colpita prima ancora di conoscere la verità riguardo alle mie buone intenzioni.
Insomma, io non volevo fare del male a nessuno. Certo, fare irruzione in una proprietà privata è reato, ma era stata una cosa involontaria, e…
Andai a sbattere contro qualcosa.
Tastai con la mano destra per capire di che cosa si trattava, ma sentii qualcosa di morbido e…muscoloso. Sembrava una….pancia?
Ommioddio.
Mi girai lentamente e mi trovai davanti un ragazzo dalla pelle mulatta e i capelli neri tutti disordinati a torso nudo, che mi fissava terrorizzato con un pezzo di pane in bocca.
Ma….lui…...ommio…..c’è…..occristo santissimo.
Santissimi numi, era Zayn Malik.
“Ma chi caffo sei?!”
Eh? Il mio sguardo incredulo si spense in un istante: “Ma che minchia hai detto?”
Alzò gli occhi al cielo e sputò il pezzo di pane sbuffando: “Fuori da casa mia, immediatamente!”
Fissai il pane a terra, e pensai al fatto che solamente quindici secondi prima mi sarei buttata a terra per appropriarmene. E chissà, magari ne avrei strappato un pezzo per venderlo su ebay e ricavare un sacco di soldi.
Uhm.
Ma in quel momento ero troppo incazzata per godermi il fatto che ero davanti al mio idolo. Come si permetteva di trattarmi in quel modo? Stavo per ribattere, ma mi interruppe: “Che cosa sei? Una specie di stupratrice? Brutta stronza, vattene, immediatamente!”  disse mentre mi agitava la mano davanti al viso.
Ma che credeva di fare? Cavolo, quanto era deficiente ‘sto ragazzo.
“Sai, ti ho sempre difeso davanti agli altri dicendo che, anche se non sembra, un briciolo di cervello ce l’hai in quella testa di cazzo.”
“Come mi hai chiamato?”
“Testa di cazzo. A furia di cantare sei diventato sordo? Eh Malik?”
“Non ti permetto di chiamarmi testa di cazzo.”
“Allora ti chiamo testa di minchia, fa un po’ come vuoi.”
“Vaffanculo.”
“Ma vacci te, col tappo in culo.”
“Minchiona.”
“Cazzone.”
“Cogliona.”
“Troio.”
“Put…- alzai il sopracciglio - …stronza.”
“Bastardo.”
Dopo dieci minuti eravamo ancora lì a prenderci a parolacce. E avremmo anche continuato, se non fosse stato per un imprevisto.
Spostai lo sguardo su un vaso che stava sul pianoforte che distava pochi passi da noi, sul quale scorsi una specie di…macchia?
“Ehi ma…che cos'è?”
Sotto lo sguardo confuso di Malik, mi avvicinai strizzando gli occhi: “ODDIO UN INSETTO!”
Saltai immediatamente sul divano iniziando a strillare come una bambina.
Il pakistano sbuffò avvicinandosi a sua volta a quell’inutile e terrificante bestiaccia: “Oh avanti, è solo un insulso insetto del cazzo…OMMINCHIA HA LE ALI, SCAPPA CAZZO, SCAPPA!”
Mi raggiunse sul divano e mi abbracciò piagnucolando: “Oddio fa qualcosa, ti prego.”
Io? “Ma sei tu l'uomo!”
“Non è vero!”
Alzai un sopracciglio, e lui tentò di giustificarsi: “Intendevo dire…”
“Potrei sempre dare un'occhiatina, no?”
Mi guardò male, e continuai: “Ok, la smetto.”








 

 
 
 
 
 

EEEEEEEEEEEEEEEEEH.
23 recensioni per 2 capitoli. Minchia, io vi amo.
No davvero, grazie sul serio.
 Passando al capitolo. E' arrivato il kebabbaro asdasdsa
La casa immaginatela pure come quella di hannah montana. Esatto si, ho preso tutto da lei lol 
Comunque, da qui in poi la storia si fa più interessante.....o meglio, più demenziale lol
Ovviamente il perchè di 'the pan' lo capirete nel prossimo capitolo, ma come vi sembra?
No c'è, ditemelo comunque se fa cagare. Accetto qualsiasi tipo di critica.
Ah, e per chi non avesse capito la battuta del deja vu, è perchè nell'altra ff citavo sempre la nonna lol
Alora noi vedere ala prosima, sciao ragase, spacate botilia.

 





 

  
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