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Autore: Harry_Wife    04/02/2013    3 recensioni
Ho sempre vissuto a Londra. Anche se ''vivere'' è una parola veramente grande.
Troppo per poter riferirsi a me. Al massimo esistito. Sì esistito è più adeguato.
Comunque io, Adela Young adolescente di 18 anni ho sempre vissuto a Londra fino ai miei 17 anni perchè da lì in poi io sono solo ''esistita''. è impossibile vivere dopo tutto il dolore che ho provato. O forse mi sbaglio?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adela*
 
Premetti il tasto e inviai il messaggio. Certo, provavo ancora rancore per aver portato Jessica nel ‘nostro posto’, però questo non era il momento adatto per essere arrabbiata con lui. Passai il resto della giornata stesa sul divano a fissare il fuoco del camino zampillare e a pensare alle parole che avrei dovuto dirgli domani. Travolta dalla stanchezza, per aver passato la notte precedente in bianco, mi addormentai sul divano. Il giorno seguente mi alzai, lievemente stordita, e mi feci un lunga doccia calda, con ieri avevo fatto ‘indigestione’ di freddo. Ovviamente anche oggi non andai a scuola, tanto un giorno in più o un giorno in meno non mi faceva molta differenza.
Mi misi una maglia di lana lunga, arrivava fino a metà coscia, di color beige. Misi dei leggins marrone scuro/nero e delle converse beige, alte e con il pelo all’interno. Successivamente pranzai con un semplice piatto di pasta e un po’ di insalata. Appena finii guardai l’ora: le tre. Spalancai gli occhi e con una velocità inaudita ripulii i piatti e le pentole e mi andai a truccare con un leggero eyeliner marroncino glitterato e del mascara nero. Appena fui pronta uscii di casa e per prima cosa mi saltò all’occhio lo strepitoso aumento di livello della neve. “Sta notte avrà nevicato” Pensai. Chiamai un taxi e mi feci lasciare vicino al fiume. Ci misi un bel po’ ad arrivare fin qui, siccome le strade erano gelate. Presi il sentierino e arrivai al lungofiume. Mi sedetti a terra, non curante della neve, dando le spalle al sentierino, in modo tale da poter ammirare il fiume. Mi misi ad aspettare. Guardai l’ora: le quattro in punto. Non ero mai stata così puntuale. Iniziai a giocherellare con il lembo della mia manica cercando così di ammazzare il tempo. Successivamente guardai il fiume che scorreva tranquillamente. Mi girai verso il sentierino ma non vidi nessuno muoversi lì attorno. Sbuffai.
Lo sguardo si alternava tra il fiume e il sentiero, non riuscivo a fare una cosa per più di dieci secondi. La noia e la tensione mi stavano straziando. Guardai l’orologio: le quattro e sette.
Mancavano tre minuti, solo tre minuti. “E se lui non venisse?” Certo che sarebbe venuto! Lui ci teneva a me! “Chi te l’ha detto?” Lui, me l’ha detto lui. “E se fosse stata una bugia?”.Rimasi a bocca aperta. “Se tutto ciò che mi avesse detto fosse stata una semplice bugia?” No, lui non è fatto così. “Tu sai com’è fatto veramente?”. Portai le mani al viso e sentii le lacrime salirmi. Erano le quattro e nove minuti e lui non era lì vicino a me. Trattenni le lacrime e portai i capelli indietro, in modo tale che non mi finissero sul viso. Presi il cellulare e iniziai a fissare l’ora, le quattro e dieci. “Vabbeh, aspetto, il tempo scade quando arriva a e undici” Continuai a fissarlo aspettando, e credendo fermamente, che lui mi stringesse da dietro, ma niente. L’uno prese il posto dello zero. Le quattro e undici. Sentii le lacrime sgorgare dagli occhi. Erano silenziose. Mi asciugai quelle piccole gocce che mi rigavano il viso, nonostante non si decidessero di smettere di scendere.
Feci un respiro profondo, mi alzai e mi diressi verso la strada. Aspettai che un taxi passasse. Appena vidi la macchina gialla avvicinarsi alzai il braccio per chiamarlo. Il taxi si fermò davanti a me. Vidi una persona incappucciata pagare e scendere dal taxi. Aveva una felpa nera, dei jeans chiari e delle converse nere con i lacci bianchi. Alzò il viso in modo tale che lo vedessi. Quegli occhi.
“Niall” sussurrai. Lui si illuminò. Avevo ancora le lacrime che uscivano prepotentemente dagli occhi. Mi buttai su di lui, stringendolo fortemente. Lui contraccambiò l’abbraccio e mi accarezzò dolcemente i capelli.
“Sono le quattro e diciotto” Dissi facendo sprofondare il viso nel suo petto.
“Scusa, le strade erano ghiacciate e i pullman non passavano”
“E sei venuto” Dissi tra un singhiozzo e l’altro con la voce rotta.
“Ne dubitavi?” Disse rivolgendomi il suo splendido sorriso.
“Ehi Adela, togliamoci da qui, Jess non sapeva che sarei uscito con te e non deve saperlo. Andiamo sul lungofiume” Annuii e gli presi la mano, intrecciando le nostre dita, e conducendolo sul lungofiume. Appena arrivammo lui mi lasciò la mano, un senso di solitudine mi attraversò.
“Perché?” Dissi indicando la mano.
“è meglio così, nel caso ci vedesse potrebbe pensare male” Lo fulminai con lo sguardo.
“Che pensi pure male, non mi interessa. Tu ora sei qui con me e voglio che tu ora ti comporta come ti sei sempre comportato con me, Jessica non ti deve influire in questo modo” Dissi con tono scazzato mentre presi la mano. Lui sbuffò spazientito e intrecciò le sue dita con le mie, arrossendo un poco.
“Come vuoi tu” Gli sorrisi vincente. Lui ridacchiò un poco alla mia espressione e si fece serio.
“Comunque perché non stai più venendo a scuola?”
“Per attirare la tua attenzione” Dissi come se fosse ovvio. Lui arrossì violentemente e mi guardò stranito.
“E perché mai?”
“Mi chiedi pure il perchè? L’ho fatto perché così ti saresti reso conto di me. Niall, tu passi tutto il tempo con Jessica! Mi stai mettendo in disparte!”
“Scusami, ma sai, io sto con lei, è ovvio che passi la maggior parte del tempo in sua compagnia!”
“La maggior parte del tempo? In questi ultimi due mesi quante volte ci siamo visti? Nemmeno una!” Sbraitai.
“Sc-scusa, hai ragione ti ho messo in disparte”. Disse grattandosi il collo.
“Già, però hai rotto la promessa..” Mi girai dandogli le spalle e guardando il flusso del fiume, ma sempre stringendogli la mano.
“Scusa” Mi abbracciò da dietro e mi schioccò un bacio sulla guancia. Sorrisi dolcemente. “Devo dirglielo”. Mi girai e gli buttai le braccia al collo, mentre lui mi stringeva per la vita “Chiunque ci avesse visti avrebbe pensato a noi come a una coppietta innamorata”. Puntai gli occhi nei suoi color cielo. Sorrisi lievemente.
“Niall, io ti amo”
 
*Messaggio Autrice*
Dan dan daaaaaaaaaaaaaaan ‘-‘
Ma chi se lo sarebbe mai aspettato? (Tutti)
Ed ecco che così finisce il dodicesimo capitolo! :3 Mi dispiace per il ritardo! ><
Questa storia è agli sgoccioli. Infatti ne ho scritta una su quel faigone di Zayn :3
Beh ecco cosa voglio io? Recensioniiiiiii, sìììììììì :’D
Un bacione grosso e al prossimo capitolo!
With Love, F.
  
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