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Autore: SenzaPH    04/02/2013    1 recensioni
Salve a tutti, nonostante abbia uno o due storielle in coda quando c'è l'ispirazione si deve scrivere u.u
Questa sarà una storia a carattere sportivo, il protagonista si chiama Icaro il cui unico obbiettivo è entrare in squadra alla Juventus (si, Juventina convinta io XD), per realizzare l'unico grande sogno della sorella Serena anche se il club ormai è decaduto a causa di un brutto scandalo che lo coinvolse. Dopo un paio di anni la società venne dichiarata innocente ed estranea ai fatti ma ormai per il club era la fine. Icaro non demorde e si da da fare...
Spero che la storia si gradita credo calcistico a parte, buona lettura
SenzaPH
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa Vuol Dire Juventus


Aprii gli occhi debolmente ritrovandomi in una stanza bianchissima << Serena...? >> la chiamai in un sussurro << Hey pigrone! Ti sei svegliato finalmente! >> mi voltai trovando gli occhi verdi della sorellona ad osservarmi << Ho sognato la mamma >> lei sembrò stupirsi << E cosa ti ha detto? >> cercai di ricordare e con successo ci riuscii << Ha detto che il goal era in fuorigioco >> la sentii ridere e subito il dolore al petto passò.
 
<< Come stai piccolino? >> mi chiese il babbo, osservai i tanti tubicini che sembravano passarmi da una parte all'altra << Bene >> cercai di sorridere ma ero tanto stanco, probabilmente avevo avuto un altro mmmh come lo chiamava papà? Calasso? Camasso? Ah ecco collasso!
Dicevano che il mio cuoricino non stava bene e che si stancava di più rispetto ai cuoricini degli altri bambini, ecco perchè il dottore diceva che dovevo correre massimo per quindici minuti, la sorellona lo diceva sempre ma io non riuscivo per più di tre.
 
Chissà perchè il mio cuoricino non andava bene, dicevano che ne avevo bisogno uno nuovo e che dovevo aspettare un poco ma io ero tanto stanco di aspettare, ero tanto stanco di stare quasi sempre in ospedale, ero semplicemente stanco.
Mi sentivo tanto triste a non poter giocare con gli altri bambini ma la sorellona mi tirava subito su di morale, era sempre lì ad incitarmi, a starmi accanto e a sostenermi, lei c'era sempre per me ed io ero tanto felice.
 
<< Hey bradipo, hanno detto che domani ti dimettono, sai dove ci porterà papà? >> era tanto allegra << No, dove? >> lei sembrò rallegrasi ancora di più, un sorrisone si fece largo sul suo viso andando da un orecchio all'altro, roba che neanche il Grinch riuscirebbe a batterla!
 
<< Ci porterà allo Juventus Stadium. Andremo a vedere la nostra prima partita! OOOH non sto più nella pelle, non vedo l'ora che sia domani cosi finalmente anche tu capirai cosa voglia dire "Juventus!" >> scalpitò con i piedi e fu in quel momento che notai la sua tenuta da calcetto bianca e blue, gli scarpini e una bella fascia gialla al braccio con una C stampata sopra << Hai una partita? >> le chiesi felice per lei, la mia sorellona amava tanto il calcio, più delle caramelle o della cioccolata, era il capitano della squadra di calcio femminile nella scuola elementare che frequentava, non sono mai potuto andare a vederla giocare ma papà mi raccontava che è una piccola tigre, gioca come punta il più delle volte ed è l'unica che riesce a fare avanti e indietro dalla difesa all'attacco per tutta la partita. Lei si che è resistente!
 
Papà diceva che doveva solo preoccuparsi di fare goal ma la mia sorellona,se necessario, andava ad aiutare la difesa lasciando la gloria del goal alla seconda punta, papà diceva anche che la sorellona sapeva giocare bene come centro avanti, che offriva molte palle goal alla punta e che con lei il centro campo era quasi invalicabile! E' proprio un mito la mia sorellona!
 
<< Si, oggi giochiamo contro la 5°C, è molto forte e non sarà semplice ma darò tutta me stessa per far vincere la mia squadra! >> i suoi occhi ardevano di una strana passione e la sua voce era tanto entusiasta quanto determinata << Allora va e segna un bel goal! >> lei sorrise << E tu riposati e tieniti pronto per domani! >> disse dandomi un bacio sulla guancia e correndo fuori dalla stanza per raggiungere la zia che l'avrebbe accompagnata alla partita.
 
* * *
 
<< Siamo pronti? >> chiedeva praticamente saltando sulla sedia << No Serena, un pò di pazienza >> rispose il babbo sospirando e continuando a compilare i moduli per la mia dimissione << E adesso siamo pronti? >> chiese dopo pochi secondi suscitando la risata divertita del babbo.
 
Finalmente dopo un bel pezzo eravamo sull'auto verso lo Juventus Stadium e la mia sorellona non riusciva proprio a stare ferma, fremeva e si agitava sul sedile << Avanti papà va più veloce o la partita inizierà senza di noi! >> si lamentava fissando la strada << Sta tranquilla Serena, vedrai che arriveremo in tempo >> la rassicurò papà e infatti, dopo un paio di minuti eravamo arrivati, fatto la fila per entrare e poi andammo a posizionarci sulla curva sud ai nostri posti.
 
Per la verità la curva sud era veramente vuota, c'erano giusto dieci persone massimo venti mentre la curva nord quasi straripava << Sorellona, perchè non c'è nessuno nella nostra parte? >> lei mi osservò pensando a cosa dire << Perchè cosi stiamo più comodi >> ma che razza di risposta era? Prendemmo posto andando a finire accanto ad  una bambina seguita da un bambino più grande e poi dal loro papà.
 
<< Ciao >> sorrisi alla bambina salutandola, era proprio una bella bambina con i suoi occhietti neri che sembravano tanto vivaci e i corti capelli biondicci, praticamente l'opposto di me: occhi azzurri e capelli neri.
<< Ciao, mi chiamo Chiara >> rispose lei sorridendomi << Io mi chiamo Icaro, lei è la mia sorellona Serena e lui il mio babbo Claudio >> dissi felice << Anche il mio babbo si chiama Claudio! E invece lui è il mio fratellone Gabriele >> esultò felice, il ragazzo mi guardò salutandomi poi si presentò << Hey mi aiuteresti a legare questo telo? >> chiese Gabriele alla mia sorellona, lei scattò subito e l'aiutò a legare un lungo striscione " Drughi Ultrà - Curva Sud" non ho mai capito cosa volesse dire.
 
Subito dopo arrivò il loro papà che si mise a parlare amichevolmente con il nostro, Gabriele e Serena parlavano di calcio mentre io chiacchieravo con Chiara << Guarda Icaro sta per iniziare! Forza dobbiamo fare un forte tifo e far sentire loro il nostro calore! >> disse con determinazione la sorellona facendo suscitare un moto di ammirazione negli occhi di Gabriele e subito iniziarono ad urlare cori di incitamento.
 
La partita andò avanti, la seguii attentamente ma ancora non riuscivo a capire cosa ci fosse di bello, la Juventus perdeva tre a zero al primo tempo ed ecco il fischio dell'arbitro << Sorellona ma stiamo perdendo? >> lei mi osservò furiosa << No, è l'arbitro venduto ma purtroppo quando vieni etichettato in un certo modo... Non ti danno neanche il modo per riscattarti, ma non importa dobbiamo continuare ad incitarli, pensate a come si debbano sentire! Saranno demoralizzati! Dobbiamo urlare tutti insieme, dobbiamo sostenerli, dobbiamo far capire loro che non li abbiamo abbandonati, che loro possono ancora essere la Gran Signora! >> mi gridava, o forse gridava agli altri pochi spettatori della curva sud, era incredibile come i suoi occhi brillassero, il modo in cui parlava e la determinazione dei suoi gesti riuscirono a convincere gli altri, tutti gli spettatori della curva sud si riunirono formando un unico blocco, poi Gabriele e Serena iniziarono a creare degli slogan designandosi come capi tifoseria.
 
Passarono quindici minuti credo, poi i giocatori tornarono in campo e fu in quel momento che alle mie spalle esplosero le urla della compatta compagine di tifosi juventini, tutti urlavano la stessa cosa: " Noi crediamo ancora in te, Juventus sei parte di me!", non so dove ma qualcuno ero riuscito a procurarsi uno o due megafoni per amplificare le urla, i giocatori della Juventus si voltarono verso la curva sud, per un momento le nostre urla avevano sovrastato quelle degli altri tifosi, fummo inquadrati e proiettati su di un gran schermo, i giocatori in maglia bianca e nera iniziarono ad applaudire.
 
La partita ricominciò mai noi non smettemmo anzi continuavamo sempre più forte, la partita prese una strana svolta, all'improvviso la Juventus si trovavano in possesso palla e gli avversari non riuscivano a prenderla << Ecco Icaro... Guarda bene Icaro sta per iniziare, sta per iniziare un momento magico, guarda Icaro e vedrai ciò che vuol dire Juventus >> la sorellona sussurrò appena quelle parole come rapita da un sogno, osservai attentamente i giocatori e finalmente lo vidi, vidi il fattore Juventus, vidi la magia.
 
Finalmente capii cosa volesse dire il calcio, finalmente capii perchè la mia sorellona amava tanto questo sport e perchè fosse una fan sfegatata proprio di quella squadra, vidi una rete di passaggi fitta come la trama di un maglione, vidi un centro avanti creare il gioco perfetto liberandosi degli avversari, non riuscivo a seguirlo che mi girava la testa, vidi il miglior passaggio filtrante verso l'ala destra e poi un cross che era una pennellata, vidi l'attaccante calciare con forza, con rabbia, vidi una strana aura che lo avvolgeva, il pallone partì come un missile sollevandosi da terra e sbattendo violentemente contro la traversa.
 
" Si tratta di guardare in faccia i tuoi compagni e vedere la determinazione nei loro occhi, di sapere che se dovessi sbagliare un passaggio o un tiro loro saranno lì a sostenerti e a rimediare al tuo errore ", finalmente capii il significato di quelle parole, vidi un giocatore tuffarsi, come un angelo in volo, colpendo la palla di testa e mettendola in rete.
 
Esplosi dalla gioia in un sonorosissimo "goal" assieme agli altri tifosi, mi sentivo gli occhi lucidi, il cuore a mille e lo stomaco contorto per l'emozione. Finalmente avevo capito cosa volesse dire Juventus, cosa volesse dire calcio e in quel momento decisi: sarei diventato il miglior giocatore della Juventus.

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Ecco qua un nuovo capitolo, spero si capisca che stia parlando un bambino di 5 anni XD
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Con affetto,
SenzaPH

P.S non sono mai stata allo stadio, quindi le emozioni provate da Icaro sono le stesse che proverei io :3
  
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