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Autore: Allie_OuO    04/02/2013    1 recensioni
Eccomi con una seconda storia...Spero vi piaccia XD
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.
I ragazzi continuavano ad avvicinarsi. Un brivido mi percorse la schiena, e per la prima volta in vita mia, provai un senso di inquietudine che non avevo mai provato. Erano in quattro. Uno era più alto di tutti, mi superava di circa una spanna. Era moro, sembrava il capetto del gruppo. Poi c'era il rosso, che stava alla sua destra, e due biondini dietro. I due biondini erano più mingherlini rispetto al moro e al rosso.  Non parlavano, avanzavano solamente. Quei ragazzi erano strani. Non sembravano nemmeno umani. Si fermarono davanti a me, iniziando a squadrarmi dalla testa ai piedi. Sarebbe stato un gesto normale, se non fosse stato per come lo facevano. Il moro fece qualche passo avanti, avvicinandosi ancora di più a me. Sembrava ancora più possente e alto di prima. Fece una lieve smorfia, e con un mezzo sorriso beffardo, parlò.
"Sei nuova?"
Lo guardai dritto negli occhi, quegli occhi neri che fino a pochi secondi prima mi avevano spaventata così tanto. Strinsi i pugni e risposi freddamente.
"Non penso di dover dare spiegazioni a uno come te." Il ragazzo, continuava a sorridere, incuteva ancora più timore.
"Guardate chi abbiamo quì. Una ragazza nuova." I ragazzi dietro di lui sorrisero. 
"Forse è meglio spiegarle come funzionano le cose quì." Avanzò ancora di più. Così tanto che potevo anche toccarlo. Mi strattonò per un braccio, spingendomi con forza contro il muro, facendomi sbattere contro di esso. Mi afferrò con una mano per la gola, e fece per colpirmi, ma respinsi il suo colpo, allontanando il suo braccio da me. Si avvicinò di nuovo, guardandomi come un'avvoltoio guarda la sua preda. 
"La ragazzina fa la dura." Socchiusi gli occhi, tenendo il viso basso, sentendo lui e i suoi compagni ridere. Lo vidi avvicinarsi di nuovo e poi si bloccò improvvisamente. Stava per colpirmi, lo sapevo, ma qualcuno afferrò il suo braccio, facendolo cadere per terra. Alzai il viso, e il mio sguardo si posò su di lui. Era un ragazzo con i capelli neri, mi dava le spalle. Sembrava essere il doppio del moro. I due biondini si allontanarono lentamente, mentre il rosso rimase lì, davanti a quei due. Immobile. Sembrava terrorizzato. Lentamente, il ragazzo con i capelli neri si voltò verso di me. Poi rivolse nuovamente lo sguardo verso il moro. Lo sentì sospirare, poi parlò.
"Ti sembra questo il modo di trattare una ragazza nuova?" Disse al ragazzo che poco prima mi aveva attaccata. Il moro si alzò, sbuffando, era molto più basso dell'altro ragazzo. 
"Royce, se ti trovo un'altra volta a fare certe cose ti faccio sospendere." E così, scoprì che il moro aveva un nome. Royce. Royce si voltò di lato, facendo segno al rosso di andare. Poi si rivolse nuovamente all'altro ragazzo.
"Andrew, penso che questo non sia affar tuo. Chi sei tu per dirmi cosa fare o non fare?" Entrambi i ragazzi ora avevano un nome. Quello che mi aveva colpita si chiamava Royce, mentre l'altro si chiamava Andrew. Royce sorrise beffardo, di nuovo. Andrew lo prese per il colletto della devisa. 
"Scusati, e entra a scuola. Se ti ritrovo a fare un'altra cosa simile ti sospendo, ti ho avvertito." Lasciò andare Royce, e Royce tirò dritto. Io tirai un sospiro di sollievo. Non sapevo se essere spaventata da Andrew o essere felice che lui fosse li. Si avvicinò a me. Notai che aveva gli occhi azzurro scuro, talmente intesi da ipnotizzarti, e i capelli neri corvini.  Era molto più alto di me e di Royce. Si fermò davanti a me, guardandomi.
"Stai bene? Ti ha colpito?"
Non era molto gentile. Il suo modo di fare era freddo. Incrociai le braccia al petto e risposi.
"Non ho bisogno di essere difesa. So combattere. Non sarei qui, altrimenti. Comunque sì, sto bene." Andrew rimase serio, e poi rise. Sembrava così bambino quando rideva. Si passò una mano fra i capelli, tirandoseli indietro.
"Certo, sono sicuro che tu non abbia bisogno di essere difesa, signorina." Disse ironicamente "Ma Royce è pericoloso, dovresti ringraziarmi." Mi porse una mano. "Comunque io sono Andrew." Ignorai il suo invito a stringergli la mano, e molto schietta, mi staccai dalla parete. "Io sono Emily. E comunque non ti devo ringraziare, non ti ho chiesto niente." Sorpassai Andrew, dirigendomi verso il cancello dell'Accademia, e con la coda dell'occhio notai che lui mi seguiva. "Come sei scontrosa. Di solito le nuove allieve non sono come te." Mi portai una mano alla bocca,  e risi. "Perché dovrei essere come loro?" Andrew mi guardò sorridendo. "Perché voi ragazze siete tutte uguali." Sorpassata l'entrata dell'Accademia, mi fermai in mezzo al cortile d'ingresso. "Non mi provocare. Non sopporto i ragazzi come te. Siete tutti montati e pieni di voi stessi." Ripresi a camminare, lasciando Andrew da solo, che sorrideva freddamente. Forse ero stata troppo arrogante. 
Entrai nell'Accademia, dirigendomi verso la scrivania di Anne, posta sempre all'entrata. Ero sorpresa che si ricordasse di me. Le chiesi le indicazioni su dove andare. Mi disse che dovevo aspettare nell'atrio il mio mentore. Pochi minuti dopo, Andrew varcò l'entrata dell'Accademia, avvicinandosi a me. Anne sorrise. Non sapevo ancora cosa mi aspettava. 
"E' arrivato. Emily, ti presento Andrew, il tuo mentore." Voltai lo sguardo paralizzata e incredula verso Andrew, provando un forte senso di imbarazzo. No, lui non poteva essere il mio mentore. 
  
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