Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: fri rapace    07/02/2013    7 recensioni
E' l'inizio di un nuovo anno scolastico a Hogwarts, inaugurato, come al solito, da una nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Remus si concentrò sulla respirazione, come gli veniva spontaneo fare dopo una vita di pratica nel controllo del dolore delle trasformazioni. A carponi sul pavimento gelido, a poco a poco rincominciò a percepire la realtà non solo con i sensi acuiti dalla sua natura di licantropo, ma anche con la ragione.

Con la coda dell'occhio intravide una figura sfocata strappare da sotto una pila di mobili sfasciati una coperta, che gli venne subito posata sulle spalle.

Remus si mise sedere e se la strinse addosso, ignorando senza troppa difficoltà il bruciore delle escoriazioni, il pulsare dei lividi.

La nuova visuale gli permise di individuare una piccola folla di visi che lo fissavano: provò a metterli a fuoco, ma gli occhi gli sembrarono riempirsi di spilli.

Attese con impazienza che la dolorosa sensazione svanisse.

“Remus?” lo chiamò una voce di donna. Questa volta fu in grado quasi subito di riconoscere la persona che gli aveva parlato: era Tonks, che gli sorrise radiosa, mettendosi a sedere accanto a lui con le gambe incrociate.

Anche lui abbozzò un piccolo sorriso: era felice di averla al suo fianco.

“Bene,” batté allegramente le mani un Albus Silente leggermente più giovane e decisamente più vivo dell'ultima volta che aveva visto il suo corpo, mozzandogli il respiro. “Vedo che, malgrado voci insistenti che affermano il contrario, non è ancora ora che metta la bacchetta sotto chiave e vada in pensione.”

Tonks, che non pareva per nulla sorpresa dal fatto che fosse resuscitato, gli rivolse uno sguardo di profonda ammirazione.

“Nessuno degli Auror che conosco si sarebbe azzardato a usare un incantesimo Homosembiante contro a un licantropo. Nessuno. Persino Malocchio non ci ha mai provato!”

Silente saettò lo sguardo su di lei nel sentir nominare il vecchio amico, e per qualche motivo che gli sfuggiva lei sembrò pentita di aver aperto bocca. Nessuno parlò per un lungo istante, fino a che una voce maschile proruppe in un urlo sconcertato: allora non era l'unico a trovare sconvolgente la presenza del preside!

“Per Merlino, Morgana e i Fondatori tutti! Remus!” sbottò un ragazzo con un paio di occhiali storti e una scarmigliata massa di capelli scuri.

Remus pensò di averlo riconosciuto, seppur confuso dallo scoprire di essere lui e non Silente la fonte di tanta sorpresa e disorientato dal tono con cui gli si era rivolto.

“Harry?” mormorò, acuendo lo sguardo. “Harry Potter?”

“No, Remus, zitto!” gli sibilò Tonks a un orecchio.

Il ragazzo scosse la testa, turbato.

“Harry Potter? E chi Merlino sarebbe Harry Potter? James! J-a-m-e-s P-o-t-t-e-r! Ma cosa ti ha fatto Silente?” allargò le braccia, aspettandosi che qualcuno gli desse ragione e quando ciò non accadde mostrò tutta la sua incredulità, continuando come se si ritenesse vittima di un complotto: “E secondo voi l'incantesimo avrebbe funzionato? guardatelo, è invecchiato di vent'anni e, cosa ancora più drammatica, non si ricorda di me!”

Una ragazza con degli stupendi occhi verdi gli diede uno scossone.

“Oh, taci! Potter, come tuo solito, non hai capito proprio niente!” lo riprese, severa.

Silente fece per tranquillizzare il ragazzo, ma Remus smise di ascoltare.

James Potter, il suo amico perduto per sempre, era lì davanti a lui, vivo! E accanto a lui, Lily!

Strinse i pugni sulle tempie fino a far sbiancare le nocche e, quando fu certo di non essere definitivamente impazzito, ammorbidì la presa, lasciando scivolare le mani aperte sul viso.

Tonks, vedendolo con il viso nascosto tra le mani, gli mise una mano dietro la nuca attirandolo contro al petto.

Remus aveva voglia di piangere.

“Lo vede che sta male!” protestò James con veemenza.

“Sta zitto, Potter!” lo avvertì Minerva, che non sopportava quando un alunno si rivolgeva in tono sgarbato al preside.

Remus sentì il respiro di Tonks solleticargli uno zigomo e poi dei piccoli, freschi baci posarsi sulla pelle calda.

“Ma la professoressa Tonks lo sta baciando!” insisté James, che non aveva alcuna intenzione di tacere. “Allora il mio geniale piano ha funzionato, ora stanno insieme!”

“Professoressa?” ripeté Remus con voce roca.

“Ancora non ricordi? Beh, datti tempo, ti sei appena trasformato... comunque sì, ora insegno!” si vantò Tonks, cercando il suo sguardo tra le dita con un sorriso d'incoraggiamento.

Remus raddrizzò la schiena, staccando le mani dal viso: d'improvviso aveva ricordato tutto quello che era successo dopo essere precipitato nel Pensatoio dei Black.

Qualcosa gli fece contorcere lo stomaco, ma da vigliacco qual era scacciò via quel ricordo, aveva già difficoltà a gestire la situazione senza dove pensare anche a quello. Escluse l'argomento dalla mente, così come aveva fatto con tutte quelle orribili azioni commesse pur sapendo quanto fossero sbagliate.

“E' una brava insegnante?” chiese a James, sforzandosi di sembrare disinvolto perché non voleva che pensasse che per lui fosse un sacrificio rivolgergli la parola.

“Ci sa fare,” annuì il ragazzo, perplesso.

“E' un'Auror,” mormorò. “Ci crederesti, James, se ti dicessi che io, Remus Lupin il lupo mannaro, ho sposato un'Auror? Che una stupenda, giovane ragazza ha voluto proprio me? Ci crederesti?”

Sapeva che non avrebbe dovuto dirlo, ma voleva che James sapesse che tutto i sacrifici che aveva fatto per una causa persa come lui non erano stati un'inutile perdita di tempo.

Una luce si accese nello sguardo del ragazzo.

“Tu e lei!” esplose, e quasi gli occhiali gli caddero dal naso per la sorpresa. “Era così logico!” fece due passi in tondo, travolgendo la povera Lily. “Per questo Tonks è la cugina quattrenne di Sirius!E tu hai vent'anni di più perché vieni dal futuro!”

“Finalmente ci sei arrivato, zuccone!” commentò Lily, cercando di riprendere l'equilibrio, ma questa volta c'era anche affetto nella sua voce e accettò di buon grado la mano che lui le tese e le sue scuse per lo scontro.

“D'accordo,” sospirò Minerva, rassegnata. “E con Potter è salito a cinque il numero di persone che sono al corrente di questa vicenda.”

Silente le sorrise, tranquillo.

“Ovviamente mi aspetto dai due Caposcuola la più assoluta riservatezza. Questi due ragazzi hanno la mia piena fiducia, so che non parleranno ad altri di quello che hanno scoperto.”

Remus vide James aprir bocca, formulando silenziosamente un 'Sirius' e un 'Peter', ma poi cambiò idea e la richiuse.

“Se è per il bene di Remus,” disse invece. “Ok. Suppongo che lei sappia cos'è meglio per lui.”

“Oh, James, ti ringrazio della fiducia accordatami,” replicò Silente. Poi si rivolse a Remus e Tonks. “Se volete seguirmi,” li invitò, incamminandosi senza aggiungere altro.

“Remus, certo che ci credo!” sentì urlare James da dietro l'angolo mentre imboccavano due corridoi differenti, come se il discorso sull'argomento non si fosse mai interrotto. “Perché non dovrei? Se c'era qualcuno che poteva sposare un Auror, quello eri tu... noialtri siamo troppo delinquenti!”

 

 

***

 

“Io vorrei sapere,” iniziò Silente, scrutandoli da dietro la sua scrivania, i profondi occhi azzurri concentrati su di loro. “Vorrei potervi porre delle domande... ma non posso.”

Remus e Tonks si scambiarono un'occhiata. Lo sconcerto e la commozione nel trovarsi a faccia a faccia con un uomo che era stato tra i più importanti della sua vita era stata sostituita, nel cuore di Remus, dalla necessità di capire come tirare fuori se stesso e Tonks da quella situazione. Nel loro presente l'Ordine della Fenice contava su di loro, c'era una guerra da combattere e un ragazzo da proteggere. Era stato proprio per Harry che Tonks aveva preso le sembianze di un'allieva di Hogwarts per introdursi nell'ufficio in cui si trovavano in quel momento e sottrarre il ricordo di Silente dal suo Pensatoio, sotto il regime di Severus Piton e dei Mangiamorte. Tuttavia non riusciva a scacciare l'idea di poter cambiare le cose ben prima che Harry nascesse, nella sua mente si era già figurato mille volte di seguito avvertire James del pericolo che Peter rappresentava.

“Ho intuito cosa vi ha portati qui,” proseguì Silente. “E chissà se da un manufatto frutto della Magia Oscura possa venire qualcosa di buono. Prima di tentare mosse inutili e azzardate che vi farebbero solo perdere del tempo prezioso, vi prego di riflettere su una cosa: Remus si è trasformato senza luna piena. Buffo, non trovate?”

Tonks si spazientì.

“Perché non ci dice chiaramente cosa vuole che facciamo, senza tanti giri di parole?”

Il mago le sorrise gentilmente.

“Perché, Ninfadora, come vi ho già detto, non posso farlo. E' come se fossi il personaggio di un libro, che può dire e fare solo quello che l'autore decide,” si alzò in piedi, voleva già congedarli! “E' dal momento in cui ho compreso cosa stava succedendo che ho questo limite, perché non sarebbe dovuto accadere. Avrei dovuto continuare a ripetere sempre gli stessi gesti all'infinito, rimanendo in una pacifica ignoranza. Ora che so, temo che mi annoierò parecchio...” fece qualche passo verso di loro, indicando la porta. “Ora, se volete scusarmi, avrei da sbrigare alcune importanti faccende prima di coricarmi. Domani mi aspetta un compito importante: ho un 'Ordine' da formare.”

Tonks fu la prima ad alzarsi, Remus la seguì, sperando che fosse meno confusa di quanto si sentisse lui.

“Ma di che stava blaterando?” sbottò subito fuori dall'ufficio, deludendo le sue speranze.

Lui scosse il capo, sforzandosi di ragionare.

“Aspetta!” esclamò lei, fermandosi a metà di un passo. “Silente ha detto di riflettere sulla luna!”

“Sì, ho sentito,” rispose stancamente.

“La luna stanotte non è piena!”

“Non è piena. Non qui.”

Tonks sembrò elettrizzata.

“Esatto! Ma sicuramente lo è nel nostro presente!”

Remus era d'accordo con lei, in fondo, quello in cui si trovavano, era solo un ricordo, non il passato reale.

“Silente ha detto che lui è come il personaggio di un libro,” osservò, affermazione che avvalorava la tesi sull'artificiosità del luogo in cui si trovavano.

“Deve essere stato sconcertate capire di non essere reale,” rifletté Tonks: erano arrivati contemporaneamente alle stesse conclusioni. “Siamo una grande squadra!” gioì, certa di essere prossima a una soluzione.

Remus si voltò immediatamente, procedendo a passo svelto in direzione del dormitorio di Grifondoro.

“Ehi, dove corri?” lo inseguì Tonks, preoccupata.

“Se non è un viaggio nel tempo, possiamo cambiare il corso degli eventi senza ucciderci o distruggere l'universo. Significa che posso andare da James e spiegargli come fare a evitare di farsi ammazzare da Voldemort!” le spiegò, senza rallentare.

“Aspetta un attimo, Remus!” Tonks fece una corsetta, fermandosi davanti a lui e mettendogli una mano sul petto per fermarlo “Non essere precipitoso, dobbiamo pensarci su un attimo!”

“E perché?” sbottò lui, impaziente di sistemare il traditore prima che potesse condannare a morte James e Lily e far rinchiudere Sirius ad Azkaban.

“Silente non vuole che facciamo casini agendo senza pensare,” fece risalire la mano fino a posarla sulla sua guancia, la compassione che le inumidiva lo sguardo. “Remus, qualunque cosa facciamo non cambierà la realtà, ma solo questo singolo ricordo, lo hai capito, vero?”

Remus aveva capito, ma questo non gli aveva impedito di illudersi: era sempre stato così bravo a mentire a se stesso. Tonks gli prese la mano e lui cedette, accettando di seguirla. Aveva ragione: avrebbero discusso e deciso assieme come procedere, agire d'istinto poteva portare solo a qualche disastro.

 

***

 

Avevano parlato fino a che, sfiniti da faticare ad articolare le parole, avevano aggiustato con la magia il letto che aveva distrutto scagliandolo contro Remus. Stavano dormendo da un paio d'ore quando qualcuno prese a bussare in maniera concitata alla loro porta.

“Tonks?” chiamò Minerva, la voce leggermente acuta. “Le tue classi ti stanno aspettando da svariati minuti, disturbando lo svolgersi delle altre lezioni! Arrivare tardi alla tua prima lezione a Hogwarts non è stata un'idea brillante, vedi di rimediare immediatamente!”

“La mia prima lezione?” ripeté lei, strofinandosi gli occhi gonfi e arrossati. Si guardò attorno: la sua camera era tornata così come le era stata consegnata al suo arrivo al castello, non c'era traccia della devastazione che aveva causato la sera prima nel disperato tentativo di difendersi dal lupo mannaro.

 


L'incantesimo Homosembiante è quello che Remus e Sirius usano su Peter nel terzo libro per farlo tornare in forma umana. Il fatto che debbano agire assieme credo sia indice di quanto sia difficile da eseguire. Nel secondo libro Allock dice di averlo usato con successo sul lupo mannaro Wagga Wagga (ovviamente non c'è da credergli XD)
Causa impegni temo che ci sarà un rallentamento nell'aggiornamento della ff, chiedo scusa in anticipo! ciao ciao Fri

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fri rapace