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Autore: Miss_Albert    08/02/2013    2 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stupore  



Zayn e Serena camminavano uno vicino all’altra in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Era la prima volta che passavano così tanto tempo insieme, senza urlarsi contro oltretutto, e se qualcuno li avesse visti avrebbe cominciato a far circolare strane voci, ma in quel momento era l’ultima cosa di cui volevano preoccuparsi. Quando arrivarono al parcheggio Zayn provò di nuovo la sensazione di dimenticare qualcosa, mentre Serena notò un particolare non indifferente che non aveva considerato.

«Mi ero dimenticata che sei in moto. Prenderò un taxi, ci vediamo» e fece per allontanarsi.

«Ehi, ho detto che ti avrei accompagnata ed è quello che intendo fare. Sarò anche uno stronzo, ma mantengo sempre la parola data.»

«Okay, allora andiamo a piedi» ma Zayn era già salito sulla moto.

«Che stai dicendo?»

«Avanti, è risaputo che non permetti a nessuno di toccare la tua adorata moto, neanche ai tuoi amici.» La guardò facendo finta di non aver sentito.

«Spero che tu non abbia paura di rovinarti i capelli con il casco» e Serena prese quello che le stava porgendo.

«Sei serio?»

«L’ospedale è dall’altra parte della città. Ci metteremmo troppo tempo a piedi e ho cose più importanti da fare.» Lei era sempre più stupita.

«Vuoi davvero farmi salire sulla tua moto?» Zayn alzò gli occhi al cielo, sospirando.

«Ti muovi o no?» Serena allora si mise il casco e salì sulla moto dietro di lui. Quando lui partì con una leggera sgommata, lei fu costretta ad aggrapparsi alla sua vita e si ritrovò a sorridere per quel contatto inaspettato. Troppo impegnata a cercare di non cadere, non si accorse che anche lui sorrideva per lo stesso motivo.



 

Gli amici di Zayn erano seduti sugli scalini d’entrata ad aspettarlo. Harry e Louis avevano spiegato a Liam e Niall quello che era successo poco prima e ora stavano decidendo i programmi del pomeriggio. Quasi non si accorsero della ragazza che stava correndo verso di loro.

«Ragazzi, avete visto il mio Zayn?» urlò da lontano sbracciandosi. I ragazzi la fissarono straniti.

«Il suo Zayn!?» ripeté scandalizzato Liam. Harry alzò le spalle e domandò:
«Ma chi è?»

«Credo si chiami Charlotte» rispose Niall che l’aveva riconosciuta come una sua compagna di corso. Nel frattempo la ragazza li raggiunse e appoggiò le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

«Allora, l'avete visto?»
«No. Probabilmente è già andato a casa» mentì Louis, anche se non era così sicuro che fosse una bugia. In fondo era passata più di mezz’ora da quando aveva raggiunto Serena e non l’avevano più visto.

«Impossibile, la sua moto è ancora nel parcheggio.»
Tutti e quattro si girarono contemporaneamente verso il parcheggio per verificare, ma quella ragazza aveva ragione. La moto sempre lucidata di Zayn era ancora lì.

«Perché lo cerchi?» chiese curioso Liam.

«Mi ha chiesto di uscire con lui questo pomeriggio. E mi ha detto di aspettarlo qui, ma non si è ancora fatto vivo.»

«Eccolo, sta arrivando.» Niall indicò un punto dall’altra parte del cortile.

«Ma quella è Serena?» domandò la ragazza, alludendo alla bionda che camminava accanto al loro amico.

«Guai in vista» commentò Harry, dando voce ai pensieri di tutti. 

«Aspettate, perché non si stanno urlando contro?» chiese Liam, confuso.

«La fine del mondo è più vicina di quanto pensassimo» scherzò Niall. Anche se provava simpatia per Serena, doveva ammettere che non era affatto normale vederli insieme in quel modo. Continuarono ad osservarli, mentre si avvicinavano alla moto. Da quel punto non potevano sentire cosa dicevano, ma videro molto bene Zayn dare il casco alla bionda e ne rimasero sconvolti.

«Non ci credo. Ditemi che sto sognando.» Harry si era alzato addirittura in piedi, subito imitato da Niall.

«Allora stiamo facendo lo stesso sogno.»

«Le ha dato davvero il casco!?» chiese in conferma Louis e tutti annuirono.

«Magari le ha solo chiesto di tenerglielo mentre si aggiusta i capelli» ipotizzò Liam, ma poi videro Serena indossare il casco.
«O magari no.»

«Qual è il problema scusate?» domandò a quel punto la ragazza che continuava a spostare lo sguardo da loro al parcheggio senza capire. Solo Louis si prese la briga di rispondere.

«Il problema, cara Charlotte o come ti chiami, è che il “tuo” Zayn non permette a nessuno, e dico nessuno, di toccare la sua moto, neanche a noi che siamo i suoi migliori amici. E’ sacra per lui.»

«E perché sta facendo salire Serena?»

«Bella domanda. Ce lo stiamo chiedendo anche noi infatti.»

«E perché se ne stanno andando insieme? Non si odiavano quei due?»

«Mi dispiace tesoro, ma temo che il “tuo” Zayn abbia appena dato buca a tutti.»



 

La moto sfrecciava per le strade di Bradford a tutta velocità e Serena rischiava un infarto a ogni curva. Aveva tutti i muscoli del corpo tesi; Zayn invece sembrava rilassato e molto sicuro di sé. Ad un certo punto, però, frenò e accostò vicino al marciapiede. Mancavano ancora un paio di isolati all’ospedale.

«Non siamo arrivati. Perché ti fei fermato?» chiese la bionda guardandosi intorno, ma in fondo contenta di potersi rilassare un attimo.

«Perché sono senza casco» rispose ovvio il moro.

«E allora? Non mi sembra che tu te ne sia preoccupato molto finora, o sbaglio?» chiese retorica, alludendo alla sua guida spericolata, ma vide Zayn fare spallucce.
«Vedi di muoverti» e lo colpì piano sulla spalla per incitarlo a ripartire.

«Tu sei pazza! C’è la polizia laggiù» e indicò con la mano un punto dall’altra parte della strada.

«Non dirmi che hai paura della polizia» lo sfotté.

«No, ma non ho nessuna intenzione di farmi sequestrare la moto. Quindi aspettiamo che se ne vadano.»
Serena avrebbe voluto ribattere con una delle solite battutine che si scambiavano giornalmente, ma venne interrotta dal cellulare di Zayn che squillò. Lui non diede segno di averlo sentito, oppure lo stava facendo apposta, ma lei preferì comunque avvertirlo.

«Ti è squillato il telefono.» Si aspettava una risposta del tipo:
”Non sono mica sordo, McFinn!”; di sicuro non si aspettava quella che invece diede lui.

«Prendimelo tu.» Sbarrò gli occhi e rimase a fissargli la nuca finché lui non parlo di nuovo.
«E’ nella tasca della giacca. Quella destra.»
Lei allora abbassò lo sguardo, aprì la cerniera della tasca e infilò lentamente la mano, estraendone poi il cellulare. Non seppe spiegare la ragione dei brividi che provò in quel momento. Probabilmente era stata una semplice folata di vento freddo.

«Chi è?» chiese ancora il ragazzo, osservandola dallo specchietto senza farsi notare. Lei controllò velocemente.

«Un messaggio da Louis.»

«Ti dispiace leggermelo?»
Di nuovo non si aspettava una cosa del genere, più che altro perché Zayn era uno molto riservato, e ora le stava addirittura chiedendo di leggergli un messaggio personale? Alzò gli occhi e lo guardò attraverso lo specchietto.

«Sei sicuro? Non è che poi mi incolpi di aver violato la tua privacy?» Lui ridacchiò.

«Grazie del suggerimento. Dai, leggi.» La bionda non era ancora del tutto convinta, ma cedette.

«Ehi amico, che fine hai fatto? C’è una bella biondina qui che chiede di te.» Ecco, se lo sentiva che stava dimenticando qualcosa infatti. Aveva dato appuntamento a una in mensa, ma tutto il casino con Serena gliel’aveva fatto passare di mente. Non che gli importasse molto di quella ragazza, visto che non si ricordava neanche il suo nome, ma lui manteneva sempre la parola data.
«Comunque noi ora andiamo a farci un giro in centro e poi stasera tutti da Liam. Tu che fai? Se vuoi puoi portare anche LEI. Lei, scritto a lettere grandi, non so perché.»
Serena alzò di nuovo lo sguardo sullo specchietto, provando un leggero fastidio dentro di sé, ma si convinse che era la fame. In fondo non aveva mangiato molto a pranzo perché era troppo preoccupata per gli esiti degli esami.

«Puoi rimetterlo in tasca» disse tranquillo Zayn e lei obbedì, ma poi si sentì leggermente in colpa per aver scombussolato tutti i suoi piani del pomeriggio. Oltretutto non voleva che lui la incolpasse di avergli rovinato un appuntamento.

«Guarda che puoi anche lasciarmi qui e tornare indietro. Magari quella biondina è la donna della tua vita. Non vorrei poi dovermi sentire responsabile della tua infelicità.» Certo non poteva mancare il sarcasmo.

«Sei per caso gelosa?» chiese Zayn con un mezzo sorriso.

«Chi, io!? Di chi poi? Di una biondina qualsiasi?» Il suo tono di voce era leggermente più alto del solito, ma Zayn non vi fece troppo caso.

«Anche tu sei bionda» le fece notare. Era vero, ma lei si finse offesa.

«Ehi, io sono bionda naturale. Puoi dire lo stesso di quella?» Lui ridacchiò.

«Quella!? Non era la donna della mia vita?» Usò le sue stesse parole contro di lei, ma Serena non si fece intimidire e sorrise furba.

«Se le hai dato buca per dare un passaggio a me, significa che non era poi così importante.» Non aveva di certo tutti i torti, ma lui non l’avrebbe mai ammesso e preferì lasciar perdere. 

«Reggiti» disse soltanto un attimo prima di ripartire, cambiando però direzione per evitare la polizia e di conseguenza allungando di un bel po' la strada.
Serena, come a scuola, dovette di nuovo aggrapparsi alla sua vita per evitare di cadere e Zayn, come a scuola, sorrise domandandosi come mai non gli dispiacesse affatto prolungare quell'inaspettata corsa in moto.



 

Quando arrivarono all’ospedale e Serena riconobbe l'edificio, il panico che aveva avuto per tutto il giorno si rimpossessò di lei e quasi non si accorse che Zayn si era fermato.

«Siamo arrivati» annunciò lui.

«Lo so» ma continuava a tenersi alla sua vita.

«Puoi scendere dalla moto allora.» La bionda tolse le mani, ma non si mosse.

«Non so se voglio saperlo» confessò guardandolo sempre attraverso lo specchietto.

«Come?» chiese lui aggrottando le sopracciglia.

«Sì, portami indietro, così puoi raggiungere i tuoi amici e…» ma si interruppe quando vide Zayn girare la chiave.
«Perché hai spento il motore?»

«Perché andiamo a ritirare queste benedette analisi» rispose lui tranquillo.

«Andiamo?» Era parecchio confusa.

«Sì, andiamo. Scendi dalla moto.» Lei obbedì e fece qualche passo verso l’entrata.
«McFinn?» la richiamò lui e lei si voltò.

«Sì?»

«Non vorrai mica entrare con il casco in testa, spero.» Lei ridacchiò rendendosi conto della cosa e tornò alla moto.

«Certo che no.»
Portò le mani al laccetto, ma tremavano talmente tanto che non riusciva ad afferrarlo e Zayn se ne accorse.

«Lascia, faccio io» disse premuroso. Slacciò il laccetto e quando le sue mani le sfiorarono il collo lei sentì di nuovo i brividi pervaderla.
“C’è davvero un sacco di vento oggi, avrei dovuto vestirmi di più.” pensò Serena mentre Zayn le sfilava il casco ed entrambi si guardarono negli occhi. Poi le prese una mano e parlò con voce dolce e rassicurante.

«Se non stai calma, è peggio» e Serena sentì finalmente un po’ di coraggio farsi spazio nel suo cuore.
 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!

Come state? Grazie mille per le tante visite degli scorsi capitoli jfjhehfjsk Non me l’aspettavo proprio. Siete davvero fantastici! :D
E ci siamo con il secondo capitolo! Spero tanto che vi piaccia :)

Allora, cosa pensate che abbia la nostra Serena?

Sono curiosa. Dai su ditemelo ahahah

Se volete lasciarmi una piccola recensione, mi farebbe molto piacere e mi sarebbe anche utile :)
Poi vi ricordo che potete trovarmi su Twitter se volete, sono @chiara_martin92
A presto con il prossimo aggiornamento (se volete essere avvisate fatemelo sapere).
Un bacio :)
Kia

   
 
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