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Autore: Rory_chan    29/08/2007    23 recensioni
«Sakura...cos'è per te, ballare?»
«Ballare per me...significa chiudere gli occhi, lasciare che la musica s'impossessi del mio corpo e che ne faccia ciò che vuole. Non ho paura di mostrarmi nè di muovermi perchè per me, ballare, significa essere viva»
{Coppie già scelte: SasuSaku, NaruHina, NejiTen e ShikaIno}
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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SAKURA’S HONEY

SAKURA’S HONEY

 

Capitolo 1: My dance life!

 

Musica.

 

Assordante musica.

 

Il campanile di quella piccola cittadina americana, affacciatasi sull’oceano atlantico scoccò esattamente le ore 1 di notte.

 

Ma ovviamente, nessuno lo sentì.

 

Era un piccolo locale, attrezzato di tutti gli strumenti di una degna discoteca: piste da ballo, cubi, pali, divanetti e sale bar.

Nonostante fosse un piccolo loco, era uno dei più famosi del quartiere. In effetti, era proprio quel quartiere che rendeva piacevole quella cittadina, meta turistica piuttosto ben voluta.

Quella discoteca era anche molto frequentata, ragazzi e ragazze di ogni età, compresa a partire dai 16 anni, si ritrovavano in quel posto per stare in compagnia, parlare, divertirsi…

…Ma soprattutto per ballare.

 

Sul cubo, un piccolo cubo blu riposto su un piano rialzato in vetro resistente…ballava.

Lunghi capelli neri si muovevano a ritmo della testa, gli occhi altrettanto scuri (coperti dalle lenti a contatto verdi che la rendevano più affascinante) saettavano da una parte all’altra della stanza, seguendo con lo sguardo qualunque altra ragazza potesse rubarle le attenzioni di dosso.

 

Movimento del petto e lieve traballare del prosperoso seno a ritmo della disco musica.

Rotazione del bacino ed il corpo che lentamente si abbassava indotto dalle gambe che si piegavano.

 

C’era chi la guardava ammirando quel corpo così elastico e slanciato, invidiando le sue mosse fin troppo sensuali e alludenti al sesso.

Invece, c’era chi la guardava con disprezzo mentre arricciava il naso e socchiudeva gli occhi per risparmiarsi quella vista oscena.

Una di queste persone era una bella ragazza dai lunghi capelli color del cioccolato tirati su in due eleganti chignon che si dirigeva velocemente verso il bancone del bar, voltando le spalle al cubo e così, alla giovane che vi ballava sopra.

 

Tenten si appoggiò sulla superficie laccata di legno del bancone con i gomiti, scoccando un’ultima disgustata occhiata dietro a quella tipa montata sul cubo.

«ehi bellezza, passa un rum e pera!» urlò, cercando di farsi sentire, tirando una scherzosa pacca sul sedere ad una ragazza voltata di spalle, alle prese con una birra alla spina e alla maledetta schiuma che fuoriusciva dal boccale.

Quest’ultima si voltò di scatto, un po’ rossa in viso.

Appena vide chi aveva di fronte, tirò un sospiro di sollievo.

«Tenten, cretina, mi hai fatto venire un colpo!» esclamò sorridendo, vedendo quel sorriso riflettersi sul volto dell’amica.

«ah scusa, non ho resistito!- si scusò Tenten, aggrottando le sopracciglia per poi sciogliersi in un sorrisetto malizioso – e chi pensavi che fossi, mh?» chiese battendo innocentemente ciglio.

La ragazza dietro al bancone non si degnò nemmeno di rispondere, più che altro, si limitò ad un’alzata di spalle.

Più Tenten la guardava, più si convinceva che quella ragazza avesse un futuro in televisione.

 

Perché lei?

 

Perché era dannatamente bella e molto…rara.

Una bellezza strana, la sua che portava strani capelli dell’esotico color rosa, liscissimi, che ricadevano sulle spalle e davanti al petto, arrivando a sfiorare i fianchi.

Aveva dei bellissimi occhi color del bosco, un pimpante verde che rispecchiava quasi sempre l’umore di colei che li possedeva.

Era dagli occhi che Tenten capiva se la sua amica fosse di buono o di cattivo umore.

 

Perché in televisione?

 

Perché lei poteva farlo. Aveva talento.

…in cosa?…

 

«uffa, a che ora finisce il tuo turno, Saku? Guardala lì, non la sopporto!!» Tenten rivolse lo sguardo indietro, al cubo, prima di ritornare a fissare “Saku”.

Saku, o chiamata più semplicemente Sakura, suo vero nome, spostò lo sguardo dove l’amica le aveva detto di guardare e fissò per qualche istante la ragazza che ballava.

«…quella zoccola si sta dando troppe arie» riprese Tenten tirando fuori la lingua per il disgusto, strizzando gli occhi.

Sakura Haruno guardò la castana e poi scoppiò a ridere.

«il mio turno è finito…e poi, dai Ten, è così poco…si, femminile dire le parolacce!» rimproverò Sakura, dando le spalle all’amica, togliendosi il grembiule del bar, dirigendosi verso lo sportellino in legno che le avrebbe permesso di uscire in pista.

Come al solito, sbadata com’era, si dimenticò di saltare il gradino fra il pavimento del bancone e quello della pista, rovinando ben poco elegantemente a terra.

«waaah! PORCA TROIA!!» strillò spontaneamente, tappandosi poi la bocca. (esperienze personali -.- nda).

Tenten inarcò entrambe le sopracciglia, piegando le labbra in un sorrisetto altezzoso.

«forza essere così poco femminile, fai vedere a quella…uhm…massaggiatrice professionale di Karin chi è che sa ballare senza sculettare come una facile, qui!». Prese Sakura per mano, che si massaggiava ancora il punto in cui si era fatta male, e la trascinò in pista.

 

Immediato fu l’assalto dei ragazzi alle due.

 

Tenten non era un genio nel ballare, ma aveva un bel corpo e sapeva muoverlo a dovere e con quei suoi occhi nocciola, sempre allegri, attirava palate di ragazzi.

Sakura invece era bella di suo…ma non appena cominciava a muoversi, a ballare…tsk…

 

Le attenzioni che Karin aveva attirato su di sé si dispersero in men che non si dica, rivolgendosi sulla ragazza Haruno che ormai aveva creato uno spazio vuoto in pista, tutti intorno a lei che le permettevano di ballare liberamente.

Tutti si erano allontanati per poter osservare meglio.

 

Le braccia erano portate in alto e poi ricadevano, in gesti misurati accanto ai fianchi che si muovevano sinuosamente al loro passaggio fino a quando, queste, non si soffermarono sulle cosce coperte da un paio di jeans larghi.

Tenten lì vicino, la guardava sorridendo, muovendosi anche lei a ritmo di musica.

 

Un uomo sulla trentina, poggiato sulla ringhiera del balconcino che sboccava sopra la pista da ballo, al piano superiore, con una telecamera digitale, riprendeva…

…inizialmente l’obiettivo era puntato su Karin che però, quando aveva notato la concorrenza, si era fermata e aveva ridotto gli occhi un due fessure arrabbiate.

La telecamera seguì la traiettoria dello sguardo di Karin, soffermandosi su Sakura che, ignara degli sguardo carichi d’odio della mora e della telecamera, continuava a ballare tranquillamente…

 

Alle tre e mezza passate, Tenten si avvicinò di soppiatto a Sakura, prendendola per un braccio e trascinandola fuori pista.

«ti prego SakuChan, andiamo, sto morendo di sonno!!»implorò, con voce di lagnosa bambina piccola che vuole le caramelle a tutti i costi, facendo gli occhi dolci all’amica che inarcò le sopracciglia.

«va bene. Ma da quando sei passata dal “Saku” al “SakuChan”?» domandò, poggiando le mani sui fianchi.

Tenten sfoderò il suo sorriso più angelico, battendo un paio di volte ciglio, innocentemente.

«da quando ho cominciato ad adularti, SakuChan!» rispose con la vocina di prima, scoppiando poi a ridere non appena vide Sakura sbattersi una mano in faccia.

Entrambe con calma si diressero verso l’uscita del locale, Tenten scherzava mentre Sakura rideva a crepapelle dato che la castana stava pesantemente prendendo in giro un ragazzo che l’aveva corteggiata.

«no, no! Aspetta Saku! Perché poi mi fa “ehi bellezza, vogliamo shakerare insieme i nostri bacini?” mentre inizia a sculettare peggio di Karin!!» Sakura dovette chinarsi, tenendosi la pancia dal troppo ridere…ma a nemmeno a chiamarli…

 

[non siamo noi che cerchiamo guai…sono i guai che trovano noi]

 

Arrabbiata, delusa e soprattutto di malumore, avanzava a grandi passi per il corridoio parallelo a quello dove si erano fermate Sakura e Tenten che avevano ripreso a camminare.

Corse, sbucando davanti a loro, poggiando una mano sul muro e impedendo con il braccio alle due di andare avanti.

«senti puttanella, qui dobbiamo mettere ben in chiaro una cosa! Questo è il mio territorio, capito?» sbottò Karin mostrando una smorfia di rabbia. Il suo aspetto era da spavento.

Il mascara le era colato lungo le guance, le lenti a contatto erano fuori posto e il fondotinta scolava in goccioline verso il mento.

«ma dai Karin, non sapevo tu fossi un cane che marca il suo territorio. Non è colpa di Sakura se sa ballare e tu ti muovi peggio di un bradipo incinta!» inveì Tenten con un tono svenevole, che voleva sembrare calmo ma che era fin troppo agitato.

Karin mostrò i denti quasi in un ringhio.

Tenten non indietreggiò, non aveva paura. L’unico pensiero che le vorticava in testa era:

“assomiglia davvero ad un cane ‘sta qui”

Sakura non diceva nulla e non guardava nemmeno la mora.

«Tonton, perché non ti levi dai coglioni, che ne dici?» domandò retoricamente la giovane ballerina, assottigliando lo sguardo.

Bastò solo quello.

 

Tonton.

 

Tenten perse la calma in men che non si dica e, con uno scatto fulmineo afferrò per la capigliatura scura Karin, costringendola ad abbassarsi.

Alzò la gamba, pronta a colpirla sul naso con il ginocchio ma, per la prima volta dopo la comparsa di Karin, Sakura parlò.

«Lascia stare Ten. Non ne vale la pena abbassarsi ai suoi livelli, non vedi che è partita di suo?» sussurrò con disprezzo, prendendo l’amica per un braccio e trascinandola via dalle grinfie velenose di Karin.

Quest’ultima digrignò i denti, ma Sakura e Tenten erano già scomparse alla sua vista.

«quella stronza…ma non mi faccio mettere i piedi in testa, devo solo trovare il suo punto debole…tsk»

 

Nel frattempo, un uomo usciva dalla discoteca con una telecamera in mano, mentre guardava interessato nel piccolo schermo posto affianco ad essa la figura di Sakura che ballava.

L’uomo dai capelli argentati, elegantemente tirati su in una coda alta, si sistemò gli occhiali sul naso con il dito medio, lasciando che un sorriso soddisfatto gli incurvasse le labbra.

«Il signor Orochimaru ne sarà felice…»

 

FINE 1° CAPITOLO.

 

 

Buooooondì! O buonasera, dipende da che ore sono.

Avevo detto che non l’avrei postata prima di settembre ma non ho resistito.

Questa è la mia nuova long-fic SERIA, che tratta bene o male della trama di Honey, con Jessica Alba.

Attenzione! Non sarà completamente fedele al film, aggiungerò degli spezzoni e cambierò alcune situazioni, togliendo anche alcune parti che mi sembreranno inutili per la fic.

Le coppie, come ho già rivelato, sono: SasuSaku, NaruHina e NejiTen.

Mi scuso per eventuali errori di battitura o addirittura grammaticali, ma reduce di una vacanza in un posto senza pc e senza fanfic ci si dimentica come si fa XD.

Spero vi piaccia perché davvero, sento che questa è la fic a cui dedicherò maggiori attenzioni.

Attenzione! Per gli aggiornamenti: tenterò di aggiornare più o meno ogni settimana ma non credo che riuscirò a farlo continuamente. Quindi vi prego di portare pazienza.

Mi raccomando le recensioni, ditemi cosa ne pensate!

A presto!

 

 

  
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