SAKURA’S HONEY
Capitolo 1: My dance life!
Musica.
Assordante
musica.
Il campanile di
quella piccola cittadina americana, affacciatasi sull’oceano atlantico scoccò
esattamente le ore 1 di notte.
Ma ovviamente,
nessuno lo sentì.
Era un piccolo
locale, attrezzato di tutti gli strumenti di una degna discoteca: piste da
ballo, cubi, pali, divanetti e sale bar.
Nonostante
fosse un piccolo loco, era uno dei più famosi del quartiere. In effetti, era
proprio quel quartiere che rendeva piacevole quella cittadina, meta turistica
piuttosto ben voluta.
Quella
discoteca era anche molto frequentata, ragazzi e ragazze di ogni età, compresa
a partire dai 16 anni, si ritrovavano in quel posto per stare in compagnia,
parlare, divertirsi…
…Ma soprattutto
per ballare.
Sul cubo, un
piccolo cubo blu riposto su un piano rialzato in vetro resistente…ballava.
Lunghi capelli neri si
muovevano a ritmo della testa, gli occhi altrettanto scuri (coperti dalle lenti
a contatto verdi che la rendevano più affascinante) saettavano da una parte
all’altra della stanza, seguendo con lo sguardo qualunque altra ragazza potesse
rubarle le attenzioni di dosso.
Movimento del
petto e lieve traballare del prosperoso seno a ritmo della disco musica.
Rotazione del
bacino ed il corpo che lentamente si abbassava indotto dalle gambe che si
piegavano.
C’era chi la
guardava ammirando quel corpo così elastico e slanciato, invidiando le sue
mosse fin troppo sensuali e alludenti al sesso.
Invece, c’era
chi la guardava con disprezzo mentre arricciava il naso e socchiudeva gli occhi
per risparmiarsi quella vista oscena.
Una di queste
persone era una bella ragazza dai lunghi capelli color del cioccolato tirati su
in due eleganti chignon che si dirigeva velocemente verso il bancone del bar,
voltando le spalle al cubo e così, alla giovane che vi ballava sopra.
Tenten si
appoggiò sulla superficie laccata di legno del bancone con i gomiti, scoccando
un’ultima disgustata occhiata dietro a quella tipa montata sul cubo.
«ehi bellezza,
passa un rum e pera!» urlò, cercando di farsi sentire, tirando una scherzosa
pacca sul sedere ad una ragazza voltata di spalle, alle prese con una birra
alla spina e alla maledetta schiuma che fuoriusciva dal boccale.
Quest’ultima si
voltò di scatto, un po’ rossa in viso.
Appena vide chi
aveva di fronte, tirò un sospiro di sollievo.
«Tenten,
cretina, mi hai fatto venire un colpo!» esclamò sorridendo, vedendo quel
sorriso riflettersi sul volto dell’amica.
«ah scusa, non
ho resistito!- si scusò Tenten, aggrottando le sopracciglia per poi sciogliersi
in un sorrisetto malizioso – e chi pensavi che fossi, mh?» chiese battendo
innocentemente ciglio.
La ragazza
dietro al bancone non si degnò nemmeno di rispondere, più che altro, si limitò
ad un’alzata di spalle.
Più Tenten la
guardava, più si convinceva che quella ragazza avesse un futuro in televisione.
Perché lei?
Perché era
dannatamente bella e molto…rara.
Una bellezza
strana, la sua che portava strani capelli dell’esotico color rosa, liscissimi,
che ricadevano sulle spalle e davanti al petto, arrivando a sfiorare i fianchi.
Aveva dei
bellissimi occhi color del bosco, un pimpante verde che rispecchiava quasi
sempre l’umore di colei che li possedeva.
Era dagli occhi
che Tenten capiva se la sua amica fosse di buono o di cattivo umore.
Perché in
televisione?
Perché lei
poteva farlo. Aveva talento.
…in cosa?…
«uffa, a che
ora finisce il tuo turno, Saku? Guardala lì, non la sopporto!!» Tenten rivolse
lo sguardo indietro, al cubo, prima di ritornare a fissare “Saku”.
Saku, o chiamata
più semplicemente Sakura, suo vero nome, spostò lo sguardo dove l’amica le
aveva detto di guardare e fissò per qualche istante la ragazza che ballava.
«…quella
zoccola si sta dando troppe arie» riprese Tenten tirando fuori la lingua per il
disgusto, strizzando gli occhi.
Sakura Haruno
guardò la castana e poi scoppiò a ridere.
«il mio turno è
finito…e poi, dai Ten, è così poco…si, femminile dire le parolacce!» rimproverò
Sakura, dando le spalle all’amica, togliendosi il grembiule del bar, dirigendosi
verso lo sportellino in legno che le avrebbe permesso di uscire in pista.
Come al solito,
sbadata com’era, si dimenticò di saltare il gradino fra il pavimento del
bancone e quello della pista, rovinando ben poco elegantemente a terra.
«waaah! PORCA TROIA!!»
strillò spontaneamente, tappandosi poi la bocca. (esperienze personali -.-
nda).
Tenten inarcò
entrambe le sopracciglia, piegando le labbra in un sorrisetto altezzoso.
«forza essere
così poco femminile, fai vedere a quella…uhm…massaggiatrice professionale
di Karin chi è che sa ballare senza sculettare come una facile, qui!».
Prese Sakura per mano, che si massaggiava ancora il punto in cui si era fatta
male, e la trascinò in pista.
Immediato fu
l’assalto dei ragazzi alle due.
Tenten non era
un genio nel ballare, ma aveva un bel corpo e sapeva muoverlo a dovere e con
quei suoi occhi nocciola, sempre allegri, attirava palate di ragazzi.
Sakura invece
era bella di suo…ma non appena cominciava a muoversi, a ballare…tsk…
Le attenzioni
che Karin aveva attirato su di sé si dispersero in men che non si dica,
rivolgendosi sulla ragazza Haruno che ormai aveva creato uno spazio vuoto in
pista, tutti intorno a lei che le permettevano di ballare liberamente.
Tutti si erano
allontanati per poter osservare meglio.
Le braccia
erano portate in alto e poi ricadevano, in gesti misurati accanto ai fianchi
che si muovevano sinuosamente al loro passaggio fino a quando, queste, non si
soffermarono sulle cosce coperte da un paio di jeans larghi.
Tenten lì
vicino, la guardava sorridendo, muovendosi anche lei a ritmo di musica.
Un uomo sulla
trentina, poggiato sulla ringhiera del balconcino che sboccava sopra la pista
da ballo, al piano superiore, con una telecamera digitale, riprendeva…
…inizialmente
l’obiettivo era puntato su Karin che però, quando aveva notato la concorrenza,
si era fermata e aveva ridotto gli occhi un due fessure arrabbiate.
La telecamera
seguì la traiettoria dello sguardo di Karin, soffermandosi su Sakura che,
ignara degli sguardo carichi d’odio della mora e della telecamera, continuava a
ballare tranquillamente…
Alle tre e
mezza passate, Tenten si avvicinò di soppiatto a Sakura, prendendola per un
braccio e trascinandola fuori pista.
«ti prego
SakuChan, andiamo, sto morendo di sonno!!»implorò, con voce di lagnosa bambina
piccola che vuole le caramelle a tutti i costi, facendo gli occhi dolci
all’amica che inarcò le sopracciglia.
«va bene. Ma da
quando sei passata dal “Saku” al “SakuChan”?» domandò, poggiando le mani sui
fianchi.
Tenten sfoderò
il suo sorriso più angelico, battendo un paio di volte ciglio, innocentemente.
«da quando ho
cominciato ad adularti, SakuChan!» rispose con la vocina di prima, scoppiando
poi a ridere non appena vide Sakura sbattersi una mano in faccia.
Entrambe con calma
si diressero verso l’uscita del locale, Tenten scherzava mentre Sakura rideva a
crepapelle dato che la castana stava pesantemente prendendo in giro un ragazzo
che l’aveva corteggiata.
«no, no!
Aspetta Saku! Perché poi mi fa “ehi bellezza, vogliamo shakerare insieme i
nostri bacini?” mentre inizia a sculettare peggio di Karin!!» Sakura dovette
chinarsi, tenendosi la pancia dal troppo ridere…ma a nemmeno a chiamarli…
[non siamo noi
che cerchiamo guai…sono i guai che trovano noi]
Arrabbiata,
delusa e soprattutto di malumore, avanzava a grandi passi per il corridoio
parallelo a quello dove si erano fermate Sakura e Tenten che avevano ripreso a
camminare.
Corse, sbucando
davanti a loro, poggiando una mano sul muro e impedendo con il braccio alle due
di andare avanti.
«senti
puttanella, qui dobbiamo mettere ben in chiaro una cosa! Questo è il mio
territorio, capito?» sbottò Karin mostrando una smorfia di rabbia. Il suo
aspetto era da spavento.
Il mascara le
era colato lungo le guance, le lenti a contatto erano fuori posto e il
fondotinta scolava in goccioline verso il mento.
«ma dai Karin,
non sapevo tu fossi un cane che marca il suo territorio. Non è colpa di Sakura
se sa ballare e tu ti muovi peggio di un bradipo incinta!» inveì Tenten con un
tono svenevole, che voleva sembrare calmo ma che era fin troppo agitato.
Karin mostrò i
denti quasi in un ringhio.
Tenten non
indietreggiò, non aveva paura. L’unico pensiero che le vorticava in testa era:
“assomiglia
davvero ad un cane ‘sta qui”
Sakura non
diceva nulla e non guardava nemmeno la mora.
«Tonton, perché
non ti levi dai coglioni, che ne dici?» domandò retoricamente la giovane
ballerina, assottigliando lo sguardo.
Bastò solo quello.
Tonton.
Tenten perse la
calma in men che non si dica e, con uno scatto fulmineo afferrò per la
capigliatura scura Karin, costringendola ad abbassarsi.
Alzò la gamba,
pronta a colpirla sul naso con il ginocchio ma, per la prima volta dopo la
comparsa di Karin, Sakura parlò.
«Lascia stare
Ten. Non ne vale la pena abbassarsi ai suoi livelli, non vedi che è partita di
suo?» sussurrò con disprezzo, prendendo l’amica per un braccio e trascinandola
via dalle grinfie velenose di Karin.
Quest’ultima
digrignò i denti, ma Sakura e Tenten erano già scomparse alla sua vista.
«quella
stronza…ma non mi faccio mettere i piedi in testa, devo solo trovare il suo
punto debole…tsk»
Nel frattempo, un uomo
usciva dalla discoteca con una telecamera in mano, mentre guardava interessato
nel piccolo schermo posto affianco ad essa la figura di Sakura che ballava.
L’uomo dai
capelli argentati, elegantemente tirati su in una coda alta, si sistemò gli
occhiali sul naso con il dito medio, lasciando che un sorriso soddisfatto gli
incurvasse le labbra.
«Il signor
Orochimaru ne sarà felice…»
FINE 1° CAPITOLO.
Buooooondì!
O buonasera, dipende da che ore sono.
Avevo
detto che non l’avrei postata prima di settembre ma non ho resistito.
Questa
è la mia nuova long-fic SERIA, che tratta bene o male della trama di Honey, con
Jessica Alba.
Attenzione! Non sarà completamente fedele al film, aggiungerò degli spezzoni e
cambierò alcune situazioni, togliendo anche alcune parti che mi sembreranno
inutili per la fic.
Le
coppie, come ho già rivelato, sono: SasuSaku, NaruHina e NejiTen.
Mi
scuso per eventuali errori di battitura o addirittura grammaticali, ma reduce
di una vacanza in un posto senza pc e senza fanfic ci si dimentica come si fa
XD.
Spero
vi piaccia perché davvero, sento che questa è la fic a cui dedicherò maggiori
attenzioni.
Attenzione! Per gli aggiornamenti: tenterò di
aggiornare più o meno ogni settimana ma non credo che riuscirò a farlo
continuamente. Quindi vi prego di portare pazienza.
Mi
raccomando le recensioni, ditemi cosa ne pensate!
A
presto!