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Autore: chocola_631    09/02/2013    0 recensioni
questa fanfiction è stata scritta per far fantasticare e divertire i lettori di harry potter, ambientando la Rowling in una serie di contesti insieme ad alcuni personaggi inventati da lei stessa.
è strutturata in cinque storie. Ognuna di esse, narra di due mondi molto simili tra loro, uno babbano-magico, creato dalla Rowling, e l’altro umano, in cui tutti noi viviamo; i personaggi di questi due mondi (nei quali è compresa la Rowling) trovano sempre un modo per comunicare e accedere con vari “oggetti” all’altro mondo a loro sconosciuto.
è la prima che provo a scrivere e spero vi piaccia, bona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Passarono molte settimane, forse mesi e l’estate si stava avvicinando; tutti stavano elaborando i possibili viaggi da svolgere in quel periodo, tra cui … - Dove sei Dì? - una bambina di undici anni stava cercando nervosamente la sorella più piccola - Diana? … Ah eccoti finalmente! E’ da tanto tempo che ti cerco! Dai, vieni, ti devo parlare di un’idea che ho avuto, speriamo che mamma e papà siano d’accordo, comunque stavo pensando che anche se … - - Calma Jo! Non c’è bisogno di dire tutto così di fretta! Innanzi tutto parlami di questa tua idea – una bambina dall’aspetto dolce di circa nove anni sorrideva alla sorella maggiore - Si … scusa, non volevo. Comunque l’idea di cui ti volevo parlare è questa: a nessuno va di restare a casa durante le vacanze estive, ed ecco ciò che ti proponevo, convinciamo mamma e papà a partire per un viaggio tutti insieme!- Dì sembrò in un primo momento felice dell’idea, ma poi si rattristò e disse – Non so … ho sentito mamma e papà parlare oggi pomeriggio e non mi sembravano molto dell’idea; hanno detto che quest’estate avevano molto da fare e che non potevano perdere tempo a fare un viaggio. Anche Joanne parve rabbuiarsi alla luce di queste affermazioni; ma poi, con un gran sorriso, tentò di rassicurare la sorella dicendole che ci avrebbero provato lo stesso e che, anche se avessero fallito, non si sarebbero buttate giù di spirito. Così decisero di chiederglielo quella sera a cena. Nel tardo pomeriggio pensarono di elaborare un modo per proporgli questa loro idea e da dove iniziare a parlargliene. - Potremmo girarci un po’ intorno; partendo da notizie piacevoli per poi arrivare al punto! - propose Dì, ma Jo non sembrava molto di quel parere – Sai cosa direbbe papà: “tagliate corto che devo vedere la partita” – spiegò imitando il tono del padre; Dì si lasciò sfuggire una risatina, ma poi le diede ragione. Passarono così tanto tempo a discutere su quali erano le parole più giuste per iniziare il discorso, che la madre le chiamò per la cena senza che loro avessero la minima idea di come fare per proporre l’idea. A tavola regnava un silenzio di tomba, come se tutti gli esseri viventi volessero ascoltare ciò che le sorelle avevano da dire ai genitori. - Papà - iniziò Jo¬ – non ti senti un po’ stressato di questi tempi … non ti servirebbe … ehm … una pausa?- - Magari per staccare un attimo i circuiti e rilassarti! - concluse Dì. Attesero impazienti la risposta del padre, che ad un tratto disse – Secondo me è tutta una scusa per andare in vacanza, voi non avete lavoro da svolgere, che ne potete sapere?!- ma poi subentrò la madre che riuscì a calmare Peter (il padre) e disse con dolcezza – Però hanno ragione, non possiamo costringerle a passare tutta l’estate qui a casa, si annoieranno! E poi, secondo te, una settimana di vacanza potrebbe mandare all’aria tutta l’estate? Siamo seri!- Ci volle un po’ di tempo per convincere Peter, ma alla fine, con l’aiuto della madre, Dì e Jo l’ebbero vinta. Poco prima di andare a letto, a Dì venne in mente un dettaglio rilevante – Ma dove andiamo in vacanza?- chiese. Rimasero tutti molto stupiti da questa affermazione, si erano talmente concentrati su “quanto fosse fondamentale fare un viaggetto” che a nessuno era venuto in mente dove. - Potremmo andare al mare! - propose allegramente Jo - Non saprei, io avrei voglia di partire per la montagna - dichiarò Dì. Si accese così una battaglia formata da graffi, strilli e tirate di capelli; interrotta solo dall’intervento dei genitori che riuscirono a separare le due. - Decidiamo in modo ragionevole! – disse il padre – Visto che non vi riuscite a mettere d’accordo, io propongo una cosa: non andremo né al mare né in montagna, partiremo per la foresta che sta al termine di questo paesino e lì faremo campeggio per una settimana. Cosa ne dite? – - Per me va benissimo – rispose Anne (la madre) - D’accordo – dissero all’unisono le bambine – Bene, allora è deciso! – concluse Peter. Così si diedero la buonanotte e andarono al letto, in attesa del giorno dopo. La mattina seguente arrivò presto, erano tutti molto emozionati, dato che quel giorno sarebbero dovuti partire. Prepararono in fretta e furia le valige, ma nonostante questo, ci misero più tempo del previsto, dato che Anne dovette sbrogliare tutti i nodi di Dì, creati da Jo il giorno prima. Ma verso il tardo pomeriggio riuscirono a mettersi in moto. Il cammino fu lungo e non si aspettavano che fosse così faticoso: dovettero, da prima, affrontare una lunga salita che sembrava non finire più; dopo di essa arrivarono al paesino, dove decisero di fare una piccola sosta e fare merenda, ma per quanto l’avessero cercato sembrava non esserci l’ombra di un bar (e non potevano di certo consumare le provviste che si erano portati per il viaggio), così dopo un po’ dovettero rincamminarsi, più stanchi di quando erano entrati nel villaggio; infine dovettero affrontare una lunga pianura che durava chilometri e chilometri ed in più con insetti incredibilmente fastidiosi che volavano da tutte le parti. Ad un tratto iniziò a scorgersi una chiazza verde scuro: finalmente, dopo tanta fatica, erano arrivati alla tetra foresta. - Me l’aspettavo meglio! - si lamentò Dì - Dopo tanta fatica … - si unì Jo - Ehi, non ho mai detto che la foresta sarebbe stata bellissima, ai miei tempi era molto meglio! – si difese il padre in risposta agli sguardi colpevoli delle figlie - Andiamo, non è così male dopo tutto, scommetto che verrà fuori una settimana fantastica alla fine … - tentò invano di consolarle la madre, ma non ebbe molto successo, le bambine continuavano a credere che quella vacanza sarebbe stata una delle peggiori che avessero mai fatto, e forse avevano ragione … Si avventurarono un po’ nella foresta, nella speranza di trovare un luogo adatto per fermarsi e montare la tenda, ma ogni volta che si presentava un posto, il padre diceva sempre – Ma come, siete già stanche? Abbiamo camminato pochissimo! E scommetto che più avanti c’è un posto migliore per accamparsi! – Finirono così per camminare per tutta la sera, fino a che anche Peter fu stanco e, riuscendo a trovare un posto adatto per collocare la tenda, si fermarono. Montare la tenda fu una delle peggiori esperienze della vacanza, erano tutti in disaccordo su qual era il modo migliore per issarla. - Dovete girarla da questo lato! – - Ma non vedi che è meglio messa così?! – - No! No! Non va così, ma così! – - Ma che cosa state facendo, razza di imbecilli!!! Non lo capite che è in questo modo che va messa!?! – (Di solito era il padre a scaldarsi di più). Alla fine riuscirono a mettere insieme una sottospecie di tenda, tutta logora e storta. Ma tutto quel trambusto aveva attirato l’attenzione di qualcuno …: Remus Lupin stava girando da quelle parti e aveva ascoltato e visto tutta la scena.
  
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