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Autore: jas_    09/02/2013    19 recensioni
Aprii gli occhi di scatto e spostai il cuscino, mettendoci un attimo a far riabituare i miei occhi assopiti alla forte luce che entrava dalla finestra vicina a me. Mi guardai intorno e sussultai: quella non era la camera di Molly, né tantomeno la mia.
Un altro movimento mi fece voltare di scatto alla mia sinistra, un ragazzo seminudo dormiva sereno nel mio stesso letto. Prima di rendermene veramente conto urlai, guardando poi il mio di corpo: indossavo solo la biancheria intima. Cominciai improvvisamente a sentire caldo, mi passai una mano tra i capelli in preda al panico e cercai di ricordare gli avvenimenti della serata precedente.
Ricordavo la festa, i diversi cocktail che Molly mi aveva portato, quelli che invece mi ero arrangiata io a prendere, la pista affollata, quasi soffocante, io che non trovavo più Molly e cercavo di uscire da quella trappola umana e... Due mani che mi cingevano i fianchi, poi il vuoto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
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Capitolo 2

 

 
«Mamma sono a casa!» gridai, non appena la domestica venne ad aprirmi.
«Ricordati che stai male e che devi correre in bagno» mi sussurrò Molly in un orecchio.
In quell'istante mia madre fece capolino in corridoio e si avvicinò a me scrutandomi attentamente, «tesoro stai bene?» chiese, preoccupata, «mi sembri un po’ pallida.»
Mi limitai ad annuire, mentre lei sembrava controllare ogni centimetro del mio corpo per verificare che fossi la stessa della sera prima. Per un momento ebbi il timore che solo dal mio aspetto fisico potesse rendersi conto di cos'avevo combinato la sera precedente poi mi ricordai che non era né una veggente, né una sensitiva, né tantomeno un alieno. O forse quello un po’. Era semplicemente una donna in carriera, come mio padre, che trattava la figlia come... Non avevo un termine preciso col quale avrei definito il rapporto con mia madre. Diciamo che era piuttosto ossessiva e opprimente per tutto ciò che riguardava la mia reputazione. Pretendeva, e si preoccupava, che fossi sempre a posto, così che la gente, o meglio, il suo gruppo di amiche pettegole, non avesse mai qualcosa di poco carino da dire sul mio conto.
A volte avrei voluto dirle che non ero un burattino, di lasciarmi un po' più di libertà ma in fin dei conti quello era il suo modo di volermi bene e me lo facevo bastare. Se solo avesse saputo com'ero uscita da casa di Tomlinson quella mattina mi avrebbe uccisa, ma che dico, quello andava contro la religione, mi avrebbe direttamente spedita in Provenza da zia Claire.
«Sì mamma, sto bene» mormorai, in quel momento Molly mi tirò un colpo sul braccio.
Finsi di tossire, «ora scusa ma devo and...» prima di finire la frase corsi su per le scale.
«Tesoro ti faccio preparare una camomilla!» mi gridò mia madre, prima che mi chiudessi nel bagno di camera mia.
Molly, che mi aveva seguita, scoppiò a ridere all'istante, «sei un genio!» esclamò, battendomi una pacca sulla spalla.
La guardai per un secondo e vedendola così allegra non riuscii a non ridere anch'io, «sono così una brava attrice?» chiesi, sorridendo.
Molly annuì ancora divertita, «ora però mi dici che è successo» mi ordinò seria.
Era incredibile come quella ragazza riuscisse a cambiare atteggiamento così repentinamente ma anche come riuscisse a influenzare, altrettanto velocemente, la sottoscritta.
Abbassai lo sguardo imbarazzata per quello che avrei dovuto raccontarle, per un attimo fui tentata di inventarmi una bugia, mi vergognavo per quello che avevo combinato e nonostante sapessi che Molly non mi avrebbe mai giudicata in quel momento mi sentivo a disagio.
Sospirai, «i ricordi di ieri sera sono piuttosto sfuocati, mi ricordo tutto fino a quando ti ho persa di vista in mezzo alla pista, poi ricordo di aver bevuto ancora qualcosa e poi nient'altro» mormorai, torturandomi le mani.
Rimasi in silenzio un attimo, sforzandomi di ricordare qualcos'altro ma era come se ci fosse un blackout di alcune ore nella mia mente. Passai all'immagine successiva.
 «Stamattina mi sono svegliata in una stanza che non avevo mai visto prima e...» sospirai di nuovo, «indossavo solo la biancheria intima» cercai di trattenere le lacrime, «e c'era un altro ragazzo nel letto con me» dissi, prima di essere travolta dal pianto.
Molly strabuzzò gli occhi, poi si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio, «stai tranquilla, sono sicura che non è successo niente, sei una ragazza troppo intelligente» cercò di confortarmi.
In quel momento bussarono alla porta, «signorina le ho portato la camomilla!»
Mi scappò un singhiozzo, «signorina tutto bene?» domandò la domestica, preoccupata. «Devo chiamare sua madre?»
Molly si staccò da me ed aprì l'acqua della doccia, per nascondere il rumore dei miei singhiozzi.
«Sì tutto bene! Lasci pure lì la camomilla, Victoria sta benissimo e non c'è bisogno di avvertire nessuno!» gridò poi, per sovrastare il rumore dell'acqua che scorreva.
Aprì di uno spiraglio la porta e prese la camomilla, porgendomi poi la tazza.
«Bevi che ti fa tranquillizzare» mi disse poi, dolce.
Obbedii in silenzio, Molly non disse niente, si limitò a guardarmi con uno sguardo triste.
«Hai parlato con il ragazzo? Magari lui si ricorda qualcosa» tentò dopo un po'.
Annuii, «sì ma anche lui ne sa quanto me, e poi è un imbecille. Gli interessa ben poco di cosa possa essere o non essere accaduto, chissà con quante ragazze sarà andato a letto senza ricordarsi nulla.»
«Secondo me Vì, non sei andata a letto con nessuno, sei troppo... Responsabile per fare certe cose.»
«Ero troppo responsabile anche per bere, e invece?» dissi sprezzante.
«Mi sento in colpa» borbottò Molly, abbassando lo sguardo.
«Beh, forse un po' dovresti» ammisi, «però non mi hai obbligata a fare niente, sarei dovuta essere io a darmi un contegno e non esagerare» continuai dura.
«Forse posso chiedere in giro a chi era alla festa se ti hanno vista fare qualcosa di... Strano» tentò Molly.
«Sì certo, così tutti verrebbero a sapere della mia, alquanto imbarazzante, situazione» ribattei.
Lei annuì, rimanendo pensierosa, «no ma è impossibile che tu sia andata a letto con quello Vì, se dici che è un coglione non l'avrai minimamente sfiorato. Ti conosco.»
Sospirai appoggiandomi alla parete fredda del bagno, «per quanto ne so potrei essere andata con chiunque, non ricordo nulla. Sai cosa vuol dire? È una cosa così frustrante! E imbarazzante!»
Mi misi le mani tra i capelli e appoggiai la fronte alle ginocchia, cercando di farmi passare il mal di testa che si faceva più forte non appena alzavo la voce, quella mattina.
«Non sei la prima e non sarai l'ultima» cercò di rassicurarmi Molly, «io la prima sbornia l'ho presa ad una festa che mio fratello aveva organizzato in giardino, a quattordici anni. Un suo amico mi ha portata in camera e quando ho vomitato mio padre si è alzato e mi ha scoperta. Sono stata due mesi senza uscire di casa, due mesi!» ribadì, quasi incredula per la crudeltà della punizione.
«Beh, avevi quattordici anni» le ricordai io, «sono dell'opinione che tuo padre abbia fatto bene.»
Molly strabuzzò gli occhi, «farò finta di non averti sentita» mi concesse, «comunque, quello che volevo dire è che tu hai diciott'anni dannazione! E in più i tuoi non ti hanno scoperta, per merito mio sottolineiamo, quindi direi che ti è andata di gran culo! Devi smetterla di preoccuparti! Pensa piuttosto ai tre mesi all'insegna del cazzeggio più totale!» cercò di consolarmi.
La fulminai con lo sguardo, «forse ti sfugge un particolare» le ricordai, «tu non ti sei svegliata in un letto a te sconosciuto con un ragazzo di cui non sapevi nulla e con indosso soltanto la biancheria! Tu non hai perso la verginità con un tizio di cui non sai nemmeno il nome, io potrei averlo fatto! Sai come mi sono sentita?» la rimbeccai, «come una troia, ecco, l'ho detto! E sai cosa darei per tornare indietro e non andare a quella fottuta festa e rimanere in casa a guardarmi qualche film scadente come una povera sfigata? L'armadio pieno di vestiti firmati che ho! Non hai idea di come mi senta perché tu non sei me, Molly. Tu sei molto più aperta, solare, allegra, tu prendi tutto molto alla leggera e vorrei essere come te, lo vorrei davvero, ma purtroppo tu sei Molly e io sono Victoria. Io ho un nome che ha tutta una storia dietro, tu hai un nome stupendo che i tuoi hanno scelto perché l'hanno sentito in un film. Tu hai il coraggio di buttarti nelle cose, hai un tatuaggio che credo solo coloro che ti hanno tolto le mutande hanno visto, io mi sento in colpa verso i miei già solo quando prendo una B piuttosto che una A! Sarò un'ottantenne seria e bigotta, ma non posso farci niente. Non riesco a fare qualcosa senza prima valutare per bene tutti i pro e i contro, è più forte di me. L'unica volta in cui mi sono lasciata andare cos'ho combinato? Un casino. Per quanto ne sappia potrei anche essere rimasta incinta o, peggio ancora, aver preso l'aids o qualche altra malattia sessualmente trasmissibile. Non ricordo se ho fatto sesso con qualcuno, figuriamoci se mi sono preoccupata di usare il preservativo!»
Smisi di parlare giusto per riprendere a respirare, il cuore mi martellava nel petto per l'agitazione e la testa mi stava scoppiando.
Guardai Molly, mortificata per essermela presa con lei ma avevo il bisogno fisico di sfogarmi e lei si era ritrovata lì nel momento sbagliato. Però Molly alla fine c'era continuamente per me, e quando allungò la sua mano per stringere la mia, capii che ci sarebbe stata per sempre.
«Scusa» mormorai, mentre mi lasciavo abbracciare.
«Nel caso fossi incinta, sappi che io voglio essere la zia. Zia Molly suona bene.»
Non riuscii a non sorridere, Molly sapeva sempre strapparmi un sorriso anche nei momenti più tragici e io la adoravo per questo.
«Grazie» dissi sincera.
Lei non rispose, «posso chiederti una cosa? Sono troppo curiosa.»
Annuii, mantenendo gli occhi chiusi.
«Ma almeno era bello il tipo con cui potresti essere, ipoteticamente, andata a letto?»
Non riuscii a non sorridere, dovevo essere sincera.
«Da morire.»



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Ciao gente!
Scusate nel leggerissimo ritardo nel postare ma oggi è una giornata più no che sì e ho preso il pc in mano solo ora :)
Voglio solo ringraziarvi per le recensioni che avete lasciato allo scorso capitolo, non avete idea di quanto mi faccia piacere sapere che ne pensate e... Basta uù
Grazie davvero ♥
Jas


 

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