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Autore: percysword    11/02/2013    6 recensioni
Un enorme quadro ritraeva il viso di una bellissima ragazza, i capelli scuri le ricadevano dolcemente sulla spalla e circondavano la pelle chiara. Il naso era semplicemente perfetto, circondato da un poco di rossore, e gli occhi erano neri come la pece.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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a @drunkloujs

perché devo farmi perdonare e perché le voglio troppo bene.

senza di te, che sei la mia fan numero uno, smetterei di scrivere,

grazie.

 

a @harryspatronus,

perché tu scrivi da dio e io ti adoro.

 

 

 

Capitolo 12

 

-Signore, la prego si svegli!- iniziò a schiaffeggiarlo, mentre la luce che emanava diminuiva piano piano assieme alla pioggia.

Piano piano Zayn aprì gli occhi e lanciò un grido di paura.

-Non abbiate paura di me, non voglio farvi del male! Volevo solo sapere dove ci troviamo…- gli sorrise cordiale.

Il moro si alzò lentamente in piedi. Aveva i pantaloni pieni di fango, ma non si preoccupava di essi, piuttosto dei capelli che non erano più soltanto bagnati, adesso erano pure secchi e rovinati, quindi non si sentiva soltanto impaurito, ma anche arrabbiato, frustrato e ancora scosso.

-L…L…Londra, periferia- balbettò, in fondo le faceva ancora paura. 

-Bene! E sei solo?- chiese guardandosi intorno e la risposta gli arrivò poco dopo, da poco lontano.

-Stai lontana da mio cugino!- gridò Lydia avvicinandosi.

-Salve lei è…-

-Lydia- disse freddamente, fulminandola con lo sguardo.

-Oh, salve Lydia! Suo cugino, di cui non conosco il nome, sta bene è soltanto svenuto. Non volevo spaventarlo, mi scusi, la prego-

-Accettiamo le sue scuse- disse Liam fermando la collera della rossa.

Ormai la pioggia se ne era andata e tutto era tornato come prima, o quasi. Loro erano comunque tutti bagnati, Charlie sembrava aver preso troppo freddo così Harry l'aveva riaccompagnata in casa assieme a Niall, mentre Lydia e Liam avevano raggiunto Zayn. 

Il modo in cui la tempesta era terminata non si poteva definire normale, no. Zayn era sicuro che prima di svenire, dopo quel Salve non ci fossero stati tuoni o lampi, ma solo una pioggerella leggera, quasi come se fosse stato qualcuno a decidere.

-Stai bene cugino?- 

-Si, sono solo un po' frastornato…-

-E tu chi sei?- chiese Liam alla figura illuminata. 

I lunghi capelli ondulati le ricadevano sulle spalle e contornavano le forme del viso: due grandi occhi, sotto una piccola fronte, un naso alla francese e labbra sottili. Il vestito le arrivava fino ai piedi e il corpetto le stringeva il busto e le risaltava il piccolo seno. Le braccia erano magre e le mani, sottili e allungate, avevano un'aria elegante e delicata, avrebbe sicuramente potuto prendere in mano la cosa più fragile del mondo senza romperla.

Alla domanda di Liam, ella scoprì i bellissimi denti lasciando che la luce emanata fosse ancora più presente e iniziò a incamminarsi verso casa con passo veloce e altezzoso, e con sicurezza come se conoscesse già quel luogo.

 

-Harry, ma dove siete stati con questo tempo?- chiese un po' arrabbiato il signor Payne, vedendo entrare il ragazzo con la sorella e Niall, bagnati dalla testa ai piedi.

-Ci scusi, davvero… Ma…-

-Ma…-

A salvare il ragazzo furono la signora Payne e la sua premurosità verso i bambini.

-Oh, miei cari. Andate ad asciugarvi mentre io vi preparo qualcosa da mangiare. E con te -disse indicando il marito -facciamo i conti dopo!-

-Ma io…- tentò di protestare

-Ma io un bel niente!- detto ciò si avviò con calma in cucina.

Dopo essersi asciugati e rifocillati e due bambini si precipitarono subito fuori, seguiti da Harry per vedere se gli altri fossero ancora vivi.

Aperta la porta il cuore del riccio perse un battito.

Lunghi capelli neri, mossi dal vento, pelle candida come la neve, labbra rosee e occhi scuri e profondi. Indossava un bellissimo abito verde, come i suoi occhi, pieno di merletti che le risaltava il seno e le arrivava fino ai piedi, lasciando intravedere le punte delle scarpe nere. Le braccia esili lungo i fianchi e le mani, con le loro dita magre, sistemavano le pieghe della gonna. Non aveva capito chi fosse finché non gli sorrise, lasciando intravedere una dentatura bianca e luminosa.

-Amelia-

 

-Non ti ho ancora chiesto come fai ad essere qui…-

-Mi avete liberato, Harold-

-Per favore, non chiamarmi Harold.-

-Perché? É così bello!- disse Amelia allegra.

Harry sorrise.

Quella ragazza era tutto ciò che nessuno si aspettava e se ne era reso conto solo adesso, mentre passeggiavano tranquilli assaporando la brezza della mattina.

Stavano dormendo ancora tutti, vista l'ora tarda a cui erano andati a dormire, dopo aver passato la serata a riempire la dolce Amelia di domande. Harry poteva giurare che Zayn ci avesse palesemente provato, ma lei era rimasta impassibile e non era arrossita neppure ai complimenti più dolci che avrebbero fatto sciogliere una come Lydia, ma forse era per la sua natura, in fondo era un fantasma.

-Ma come abbiamo fatto a liberarti?-

-Avete strappato il quadro e con quello le catene che mi tenevano prigioniera, vi ringrazio moltissimo. Quella strega -il suo sguardo si incupì e alcune nuvole cominciarono ad avvicinarsi al sole, rendendo l'atmosfera tenebrosa- era gelosa di me, perché ero stata io a rubare il cuore a suo figlio. Io, una donna di corte, e non un'esponente dell'alta nobiltà inglese. Ma come avrai notato, non ci si può dimenticare della persona che si ama, neppure se si è stati maledetti.- 

Una dolce pioggia iniziò a scendere mentre alcune lacrime, a poco a poco, percorrevano il volto della ragazza.

-Mi dispiace Amelia- sussurrò Harry -Mi dispiace davvero. So che Daniel ha sofferto molto, ma lo ha fatto per te e non credo vorrebbe vederti piangere. anzi credo che sia felice per te, dato che è riuscito a liberarti e spera che tu possa vivere una nuova vita.-

-Lo pensa davvero?- chiese la dolce ragazza asciugandosi le lacrime.

-Certo!- le sorrise.

Passarono alcuni minuti in silenzio. L'umore di Amelia era migliorato dopo le parole di Harry, si notava soltanto dando un'occhiata al cielo, dove un bellissimo sole era tornato a risplendere. A quanto pare tutta la zona di proprietà dei Payne rispondeva ai cambiamenti d'umore della mora e quando Harry le aveva chiesto il perché lei gli aveva detto: Perché questa è stata la mia casa, qui ho vissuto la mia vita, qui sono morta. É come se tutto questo posto sapesse come mi sento. Io e  questi alberi, ogni asse di questa casa, ogni filo d'erba, questa parte di cielo siamo tutt'uno, non ci puoi separare. E forse era proprio vero.

Continuarono a passeggiare fino a che Harry non ruppe il silenzio con una delle sue solite domande piene di curiosità.

-Lo amavi John?-

-Non so rispondere a questa domanda, scusami. Posso solo dire che gli ho voluto un gran bene e che non lo dimenticherò mai, proprio come non farò con Daniel. Non posso scegliere tra loro, scusa.-

-Scusami tu, non dovevo farti una domanda del genere… Cosa c'è dopo la morte?-

-Io non sono morta…-

-Non sei un fantasma?-

-La mia candida pelle ti fa pensare questo? Comunque lo sono in parte. Si può dire che sono in transizione, in poco tempo il mio cuore tornerà a battere, spero…-

-Quindi non sei mai morta…-

-Sono morta psicologicamente, ma non fisicamente.-

-Posso farti un'ultima domanda? Poi prometto che la smetto…-

Lei rise ed annuì.

-Cosa pensi di fare dopo che il tuo cuore comincerà a battere di nuovo?-

-Vivere- rispose semplicemente.

 

Il signor Payne non poteva essere più felice di aver incontrato la donna protagonista di tutte le leggende che circolavano in quel paesino di provincia. era rimasto del tutto estasiato ed aveva pasta gran parte del pomeriggio a parlare con lei, trovandola una persona alquanto interessante ed intelligente, era un piacere parlare con lei.

Verso sera, quando tutti dormivano, si incamminò nel corridoio del primo piano verso la stanza dove il quadro era stato strappato. Appena entrata lo fece riapparire in terra, lo sistemò e lo appese al muro. Mentre lo ammirava una voce, che ormai conosceva fin troppo bene, la fece sussultare.

-Hey, come stai?- le chiese

-Bene, tu?-

-Non c'è male…-

-Sembra felice, se ti interessa… Dovrebbe visto che è il motivo di tutto questo-

-Mi importa, ma è troppo presto. Di cosa avete parlato?-

-Di me, più che altro… -

-Mi raccomando…-

-Non ti preoccupare, farò tutto ciò che mi hai chiesto. Seguirò il piano.- appena spicciata l'ultima parola, vide la figura scomparire e uscì dalla stanza.

Aveva passato una bellissima giornata, adorava quei luoghi e anche quelle persone, non si erano spaventati come aveva pensato. Be' Zayn lo aveva fatto, ma subito dopo ci aveva provato con lei, era stato molto carino e si era sentita lusingata da quelle attenzioni, ma non era il suo tipo. Liam le aveva presentato i nonni e aveva allentato le tensioni tra lei e Lydia, che si era rivelata una brava ragazza. I due bambini, Niall e Charlie, erano la dolcezza fatta persona ed Harry l'aveva stupita da subito. Era stato il primo a riconoscerla e aveva giurato di aver sentito un brivido di emozione nella sua voce mentre pronunciava il suo nome. Era incredibile quanto quel ragazzo le somigliasse a Daniel, avrebbe potuto scambiarlo per un suo discendente se non fosse stato per il suo aspetto. Lo trovava comunque bellissimo, con quei suoi bellissimi e profondi occhi verdi che ti incantavano.

-Dove stai andando?- la voce roca di Harry la fece sobbalzare.

-Oh, salve Harold- la fulminò con lo sguardo -Harry! Scusa, devo farci l'abitudine. Stavo cercando un posto dove dormire…-

-Dormi?-

Sbuffò e un tuono si sentì in lontananza.

-Ti devo ricordare che non sono del tutto un fantasma?-

-Come siamo irascibili… Scusa se pensavo che tu fossi una specie di Edward Cullen ma senza canini appuntiti e senza sete di sangue!-

_Chi è Edward Cullen? E non dirmi che sono irascibile perché…-

-Forza, vieni con me… Te lo spiego un altro giorno chi è Edward Cullen…-

La portò in una delle stanze degli ospiti, le dette una sua maglia in modo che si togliesse quell'enorme e pesante vestito e alcune coperte.

-Domani andremo a comprarti dei vestiti, va bene? Intanto mettiti pure questa…-

-Grazie-

-Ci vediamo domani, buonanotte- le sorrise e uscì dalla stanza.

Mentre indossava la maglia di Harry, il suo profumo la inebriò e sorrise poi si coricò, ma l'ultima cosa a cui pensò non furono né Harry né il suo adorabile sorriso, bensì le parole che l'avevano portata fino lì.

Salvalo Amelia, ti prego.

 

 

 

 

SAAAAALVE! 
sciao a tutti.

 

 GRAZIE MILLE, CINQUEMILA, DIECIMILA PER LE OTTANTANOVE, RIPETO QUASI NOVANTA RECENSIONI

davvero, GRAZIE TANTISSIME.

 

se non ricevessi tutte quste recensioni smetterei di scrivere, quindi grazie gbhuijnm

 

allora, passando al capitolo.

so che non accade granché, a dire la verità qualcosa accade…

comunque nei prossimi ci sarà un analisi di Amelia dal punto di vista di un po' tutti, diciamo…

 

avevate capito che era Amelia, vero? loooool

era un po' palese e sinceramente anche parte di ciò che accadrà lo è, quindi spero di stupirvi con un altro fatto…

 

adesso me ne vado… au revooooir.

 

 

SIETE TUTTI OBBLIGATI A PASSARE DA QUESTE FANFICTION.

 

 Unsettled di drunkstiles

 

 I Hate You As Much As I Love You di malikseyesx_

 

 My life would suck without you. di __harrysmile

 

 

ed è così che chiara vi dice ciao.

(cit.)

 

 

 


 

Chiara

@acciologan on twittah

 


 

non so perché metto sta gif ma…

 

 

AHAHAHAHAHAHAHAH
AHAHAHAHAH CREPO AHAHAHAHAH
AHAHAHAHAHAHAHAH

 
   
 
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