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Autore: StelladelLeone    13/02/2013    7 recensioni
“Non si preoccupi signorina, non è niente di grave. Come ben sa, sono qui per presentarle il ragazzo che da ora e in poi ha il compito di proteggerla con la sua stessa vita.” Incominciò a spiegarle l’uomo mentre lei aggrottava le sopracciglia al pensiero che qualcuno si potesse sacrificare per lei: era una cosa ingiusta! Si ripromise che quando avrebbe finito la scuola sarebbe diventata Ministro per difendere i diritti degli Elfi e delle guardie del corpo maltrattate.
Incurante della smorfia di disappunto di Hermione, il Ministro continuava a parlare.
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Boccheggiò per un attimo mentre i suoi pensieri si accavallavano uno sull’altro, frenetici, per poi
concludere, dopo un ragionamento altamente logico e sensato, che il biondino si era trovato semplicemente al momento sbagliato nel posto sbagliato; quindi si sporse a guardare dietro le sue spalle.
Lui fece un smorfia e si scompigliò i capelli, come a non credere alle parole che stava per pronunciare.
“Smettila di far finta di non capire, Granger. Sarò io la tua guardia del corpo.” Sputò infine guardando la ragazza davanti a lui, che fino a trenta secondi prima lo ignorava tranquillamente.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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YOOOOOOOOOOOOOO MINNAAAAAA!! Per chi non mi conosce (tutti) sono una novellina fissata con l’arte dello scrivere che ha deciso di lanciarsi con la sua Beta, ShiningCrow *fa partire gli applausi registrati* *spegne il registratore minacciata dalla scrittrice Alfa*, in una nuova avventura, ovvero una Dramione diversa: comica, IC, avventurosa e romantica; una Dramione che non presenti cose strane come Drachi palestrati o Hermioni coi capelli alla Marilyn Monroe. Noi speriamo davvero di riuscirci e ci appelliamo alla corte per consigli e rimproveri (chissà, magari anche dei complimenti u.u).

Parlando della storia: è finita la II Guerra Magica, Hermione e Ron non sono più insieme (capirete poi) e lei ha deciso di tornare a Hogwarts con Ginny per terminare i suoi studi; purtroppo un piccolo imprevisto renderà la vita alla nostra amata Prefetto perfetto impossibile…

Buona lettura dalle vostre amatissime (n.d.a. seeeee) autrici! *fanno partire standing ovation registrata*

 

I'll be your bodyguard.

 

Prologo: il mondo complotta contro di me!

 

 

 

Hermione si morse il labbro inferiore, agitata, e si guardò intorno. Kingcross era la solita stazione caotica e piena di vita di sempre, nonostante fossero passati solo sei mesi dalla fine della guerra: bambini correvano di qua e di là, pavoneggiandosi dei loro famigli, salutando vecchi amici, o semplicemente ammirando il treno, eccitati poiché era il loro primo anno, mentre i genitori piangevano, salutavano i figlioletti che cercavano di scappare, facevano le ultime raccomandazioni e dicevano a chiunque passasse loro a fianco che “Quello è mio figlio”.

Con una strana malinconia si rese conto di quanto avesse già vissuto questa situazione anni e anni fa, quando ancora era una piccola undicenne con i capelli davvero troppo crespi, i denti da castoro e la voglia incontenibile di trovare il suo posto in quel mondo magico in cui si era ritrovata inaspettatamente scaraventata: lei, confusa e un po’ spaurita, senza genitori, quel giorno perché erano babbani e non potevano entrare, mentre ora perché erano chissà dove in Australia; sola nella folla in mezzo a tutti quei maghi che non conosceva, anni fa perché ancora non aveva incontrato Ron ed Harry, invece quella mattina perché loro avevano deciso di non tornare a Hogwarts per il settimo anno.

Una specie di déjà-vu.

Sospirando si chiese se in quel marasma sarebbe mai riuscita a trovare Ginny prima di salire sul treno, una delle poche tra i suoi amici che aveva deciso di ritornare a scuola: Harry e Ron infatti avevano iniziato l’addestramento per diventare Auror e non avevano nemmeno potuto accompagnarla alla stazione, nonostante ci avessero pensato cinque altri Auror super-addestrati a proteggere una dei salvatori del mondo magico. Non che lei li volesse. O almeno, non Ron. Anzi, Ronald.

Cadendo in oscuri pensieri iniziò a torturarsi una ciocca crespa di capelli, che ovviamente avevano la solita avversione per parole come “ordine”, “cura”, “spazzola”, “lisci” o ancora “decenza”, e tentò nuovamente di avanzare tra le persone trascinando il suo enorme baule, pieno dello stretto indispensabile (più o meno).

“Signorina Granger?” chiese educato uno degli Auror al suo fianco tendendogli una mano per aiutarla, ma lei scosse la testa. Perfetto esempio di orgoglio Grifondoro si auto-riteneva una ragazza assolutamente capace di cavarsela da sola. Ovviamente lei avrebbe potuto usare la magia, ma le era stato consigliato, o ordinato, di usarla il meno possibile finché non fosse arrivata tra le mura della scuola.

L’uomo alzò gli occhi al cielo maledicendo la testardaggine delle star e beccandosi un’occhiataccia da far cadere la barba a Merlino per la paura dalla nostra dolce eroina.

“Signorina allora, per favore, la smetta di avanzare! Chiamerò la sua guardia del corpo con il Ministro della Sicurezza e chiederò loro di venire qui.” Le ordinò infine il pover’uomo esasperato, fermandola con le mani e sperando poi di continuare ad averle attaccate alle braccia.

Ma Hermione non gliele staccò a morsi, limitandosi a guardar male sia lui che il baule, prima di sbatterlo a terra e sedercisi sopra, con molta grazia e leggiadria, mugugnando tutta la sua disapprovazione.

Già, perché la bella novità di quell’anno, giusto per donarle ancora un po’ di buon umore, era che avrebbe avuto una guardia del corpo a scuola. Ovviamente la scelta non era sua e ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma era stata l’unica possibilità per lei di riprendere gli studi.

Dopo la caduta do Voldemort, infatti, gran parte dei Mangiamorte erano fuggiti e vagavano liberi, molti meditando vendetta contro coloro che lo avevano sconfitto. E indovinate chi era il numero uno della loro lista: Hermione Granger, signore e signori!

Harry metteva troppo paura ed era considerato troppo protetto, Ronald, troppo stupido e pericoloso visto che anche lui frequentava il corso Auror; e quindi chi rimaneva se non lei?!

Hermione si prese la testa fra le mani gemendo dalla disperazione. A peggiorare il fatto di essere sulla lista di tutti gli assassini del mondo magico, gli incantesimi di protezione della scuola non erano ancora stati ricostruiti e ci sarebbe voluto almeno un anno perché li rimettessero in piedi, esponendola ad un grosso rischio; quindi, la prima risposta che aveva ricevuto quando aveva espresso il suo desiderio di tornare a Hogwarts era stata un “No!” corale che si era sentito fino in Canada. Per sua fortuna, però, a furia di ritrattare con la Preside Mc Granitt, erano giunte al compromesso che l’anno seguente sarebbe tornata a scuola con una guardia del corpo in incognito, scelta dal Ministro della Sicurezza, perfettamente addestrata.

In poche parole, aveva il baby-sitter.

Con stizza aprì la sua fidata borsetta di perline, che non aveva osato lasciare a casa, ed estrasse un voluminoso e polveroso libro in cui tuffò il naso nella speranza di estraniarsi completamente da quel mondo che, a suo dire, stava complottando contro di lei.

“Signorina Granger?” qualche minuto dopo, un incauto osò disturbare la sua interessante lettura; l’agguerrita grifondoro alzò la testa oltre il bordo del libro e fulminò l’essere che le stava davanti. Quando si rese conto che le sue minacce di morte imminente erano rivolte al Presidente della Sicurezza, si alzò di botto, chiudendo di scatto il libro e portandoselo al petto, per poi, rossa per l’imbarazzo, cercare di comportarsi civilmente.

“B-buongiorno signore! Mi scusi se ho dovuto farla venire qui, spero non sia stato un problema…” ingioiando tutto il nervosismo che aveva in corpo per il fatto che stava per conoscere la ragazza, o il ragazzo, che sarebbe stato attaccata/o a lei per tutto l’anno, si sforzò di sorridere, mentre le sue mani stringevano convulsamente il libro consunto dal tempo.

“Non si preoccupi signorina, non è niente di grave. Come ben sa, sono qui per presentarle il ragazzo che da ora e in poi ha il compito di proteggerla con la sua stessa vita.” Incominciò a spiegarle l’uomo mentre lei aggrottava le sopracciglia al pensiero che qualcuno si potesse sacrificare per lei: era una cosa ingiusta! Si ripromise che quando avrebbe finito la scuola sarebbe diventata Ministro per difendere i diritti degli Elfi e delle guardie del corpo maltrattate.

Incurante della smorfia di disappunto di Hermione, il Ministro continuava a parlare.

“Le assicuro che è il candidato più indicato, particolarmente raccomandato, dopo molte riflessioni, da tutti i professori di Hogwarts e che ha seguito in questi ultimi tre mesi corsi specializzati, persino di combattimento babbano, per poter adempiere al suo compito perfettamente; inoltre le assicuro che non le nuocerà in nessun modo.” Concluse infine sorridendole.

Hermione annuì perplessa: perché mai avrebbe dovuto pensare che la sua guardia del corpo avrebbe potuto nuocergli?!

“Ragazzo, vieni avanti.”

Un ragazzo alto qualche decina di centimetri in più di Hermione, con i capelli biondo platino e gli occhi grigi come il metallo e vestito con camicia bianca, jeans neri e giacca nera, si fermò davanti a lei.

“Buon giorno signorina Granger.” Salutò Draco Malfoy ghignando e caricando di sarcasmo le parole “signorina”, “Granger” e anche “Buon”.  Okay, il sarcasmo trasudava da tutta la frase.

La poverina spalancò gli occhi e il libro le cadde di mano, cadendo con fragore sul marmo della stazione, incrinandolo.

Boccheggiò per un attimo mentre i suoi pensieri si accavallavano uno sull’altro, frenetici, per poi concludere, dopo un ragionamento altamente logico e sensato, che il biondino si era trovato semplicemente al momento sbagliato nel posto sbagliato; quindi si sporse a guardare dietro le sue spalle.

Lui fece un smorfia e si scompigliò i capelli, come a non credere alle parole che stava per pronunciare.

“Smettila di far finta di non capire, Granger. Sarò io la tua guardia del corpo.” Sputò infine guardando la ragazza davanti a lui, che fino a trenta secondi prima lo ignorava tranquillamente.

Per un attimo si chiese se fosse entrata in shock anafilattico e cercò di ricordarsi che incantesimo gli avevano insegnato al corso e che avrebbe dovuto fare per salvare la vita della sua “cliente”; non gli sembrava appropriato iniziare il suo lavoro di guardia del corpo con una gita al San Mungo.

“C-C-C-C-COSAAAAAAAAAA?!?!??!?!” urlò infine Hermione Granger, ragazza dalla pazienza infinita, dal linguaggio forbito e dalla mente fredda e lucida in qualsiasi situazione.

“Anche io sono felice di vederti Mezzosangue.” Alzò gli occhi al cielo Malfoy, ghignando ancora e godendo un mondo per la reazione della ragazza: trovava impagabile farle saltare completamente i nervi.

“NO! LUI NO!” il tono della sua voce si alzò di alcune ottave, mentre il Ministro si metteva tra i due, nella speranza di fermare la furia che una piccola frase aveva scatenato.

“S-signorina l-le assicuro c-che non c’è pericolo che Draco le faccia del male…”

“LO SO BENISSIMO! SE NON SI RICORDA SONO STATA IO UNA DEI SUOI TESTIMONI PERCHÈ NON FINISSE AD AZKABAN!!” urlò ancora Hermione cercando di strangolarlo con gli occhi. Draco da parte sua se la rideva beatamente, chiedendosi passivamente cosa sarebbe rimasto del Ministro.

Cinque mesi prima, infatti, la famiglia Malfoy era stata processata, ma grazie alle testimonianze di Harry, Ron ed Hermione, oltre che al Veritaserum, (ok, forse solo grazie al Veritaserum) a Narcissa e a Draco era stato risparmiato Azkaban. Il Veritaserum, infatti, aveva rivelato che Narcissa seguiva Voldemort solo perché temeva per suo marito e Draco perché era ricattato sempre da Voldemort in persona, che minacciava di uccidere i suoi genitori, caduti in disgrazia presso di lui.

“M-ma allora che problema c’è allora?” chiese il poveretto alla grifondoro in piena crisi isterica.

“CHE PROBLEMA C’È?! Le dico io che problema c’è: che quest’essere con cui lei mi sta imponendo di vivere per un anno è il peggior vanitoso, sadico, sarcastico, permaloso, insopportabile, detestabile, spocchioso furetto tinto che il mondo magico abbia mai visto! ECCO QUAL È IL PROBLEMA!” concluse Hermione dopo aver tolto di mezzo il Ministro, puntando un dito contro il petto di Draco.

“Malfoy sarebbe felicissimo di farmi ammazzare solo perché mi detesta!”

La rabbia gelida deformò i lineamenti prima impassabili di Draco.

“Ma quanti complimenti, Mezzosangue! Ti ricordo, però, che tra i due, quello che soffrirà di più, sarò io, accollato ad una secchiona, coi capelli crespi e i dentoni, che passa la sua vita attaccata ai libri!” Il veleno della serpe arrivò al cuore del grifone, che però nascose agli occhi del nemico la ferita e ricambiò sarcastica.

“Scusa tanto se non sono all’altezza delle sue aspettative, Milord! Ma se non mi sbaglio sono stata io ad averle salvato il fondoschiena da una vita in prigione!”

“A questo punto meglio la prigione!”

“Allora perché hai accettato di farmi da guardia del corpo?”

Malfoy rimase per un attimo disorientato dall’improvviso cambio di direzione della “conversazione”, trovandosi a guardare gli occhi castani della ragazza: confusi, arrabbiati e curiosi.

Poi fece una smorfia e la fulminò dall’alto del suo metro e ottanta.

“Perché non voglio finire ad Azkaban; quindi vedi di star zitta e buona, lasciandomi scontare la mia punizione, Mezzosangue!”

“Mi consideri una punizione?!”

“Dev’essere un complimento rispetto a quello che la gente di solito pensa di te, Sangue sporco!”

A questo punto la famosa pazienza di Hermione andò a farsi un giro e la ragazza sfoderò la bacchetta con un ghigno inquietante.

Malfoy si allontanò da lei ed estrasse la bacchetta.

Un movimento impercettibile e uno stormo di deliziosi canarini dorati dai becchi affilati come coltelli si lanciò sul volto curato di Draco, che ebbe appena il tempo di evocare un scudo.

Hermione fece virare nuovamente lo stormo per mandarlo nuovamente all’attacco.

“NOOOO!!” il Ministro si lanciò tra i due, e lo stormo si infilzò nella sua schiena (e più in basso); dopo aver fatto evanescere gli adorabili canarini, irato ed esasperato li disarmò e prese possesso delle loro bacchette.

A questo punto la prefetto Hermione arrossì d’imbarazzo per la sua reazione e il suo gesto e cominciò a balbettare scuse a casaccio, pregando che il terreno fosse magnanimo e la inghiottisse, mentre il biondo, ripresosi e calmatosi, tendeva freddo e composto una mano per riavere la bacchetta.

Il Ministro lo guardò sospettoso.

“La bacchetta, signore. Le assicuro che, anche se potessi, non schianterei la ragazza. Non ci tengo finire ad Azkaban con mio padre.” Il gelo che le sue parole emanavano fece deglutire il ministro, che ridiede cauto la bacchetta al suo proprietario, prima di fare la stessa cosa con quella della Granger.

“Signorina Granger, sono molto dispiaciuto che tra voi e il signor Malfoy non corra buona sangue, ma se vuole continuare gli studi dovrà seppellire questa inimicizia, o almeno imparare a sopportare.”

A queste parole Hermione deglutì spaventata, ma un lampo di sfida da vero grifondoro le passò negli occhi.

“Mi sta ricattando, signore?” chiese gelida.

“No, le sto spiegando le condizioni.” Rispose lui altrettanto calmo. Evidentemente Hermione, in quel momento, non incuteva tanto terrore quanto Draco.

“Perfetto. Ha eseguito il suo compito e io accetterò la protezione di Malfoy. Ora, se non le dispiace, avrei un treno da prendere.” Comunicò atona. 

Oh, sì! Il mondo stava decisamente complottando contro di lei!

L’uomo annuì e si allontanò insieme alla precedente scorta di Hermione, che fino a quel momento aveva guardato la lite sgranocchiando i pop-corn, per nulla desiderosa di intervenire.

Cercando di conservare quel briciolo di dignità che le era rimasta, la ragazza afferrò il baule e cercò di trascinarlo in avanti. Purtroppo il baule si era affezionato a quel luogo e si stava opponendo con tutte le sue forze al cambiamento.

Malfoy si godette, appoggiato a una colonna, la scena della Granger che imprecava contro tutti i maghi della terra cercando di spostare il baule: prima provò a tirarlo, poi a spingerlo dal dietro, in un momento di pazzia provò a sollevarlo e infine lo calciò con rabbia rimediando solo un gemito di dolore per la botta presa.

Finito lo spettacolo il ragazzo ebbe la decenza di andare da lei, toglierla di peso dal baule su cui si era seduta e afferrarlo per il manico iniziando a incamminarsi verso il treno.

“Ehi Malfoy! Fermati! Non ho bisogno del tuo aiuto!” si mise ad urlare Hermione dopo essersi ripresa dallo shock di sentirsi sollevare e rilasciar cadere a terra, atterrando dolorosamente sul fondoschiena, e cercando di fermarlo.

“Granger, sta’ zitta e muoviti!” le intimò lui senza fermarsi.

“Ce la faccio benissimo da sola, Malfoy.”

“Certo, ho visto. Un vero esempio di autosufficienza: mi stavo chiedendo quanto ci avresti messo ad incominciare a pregare il baule di spostarsi da solo.”

“Malfoy, stai cercando di essere schiantato?!” chiese lei superandolo si slancio e pizzandosi davanti a lui.

“Granger hai trenta secondi per levarti, prima che ti prenda e ti infili nel baule.” Disse lui ghignando alla prospettiva di infilarla in un posto dove non poteva né vederla né sentirla.

La ragazza lo guardò, mentre dentro di sé lottava tra la certezza che se non si fosse tolta Malfoy avrebbe messo in atto la sua minaccia e il suo dannatissimo orgoglio grifondoro.

Ovviamente vinse l’orgoglio.

Il ghigno di Malfoy si allargò a dismisura mentre lui, mollato il baule, le si avvicinava pronto ad afferrarla.

Solo a questo punto l’orgoglio andò a farsi un giro a braccetto con il coraggio ed Hermione cercò di scappare, ma a quanto pare Draco non aveva intenzione di demordere perché, afferrata Hermione per un braccio, la strattonò verso il baule.

“Non osare, Malfoy!”

Lui continuò a ghignare, facendo venir voglia a Hermione di prenderlo a calci, e lo aprì.

“Tu dovresti difendermi!”

“Infatti Granger! Quale Mangiamorte penserebbe mai che io ti abbia chiuso al sicuro nel baule?! Così prendo tre piccioni con una fava: proteggo te, tutti quelli che ti stanno intorno e le mie orecchie!”

“TI ODIO MALFOYY!” urlò ancora la ragazza cercando di liberarsi dalla sua presa ferrea, ma a malincuore dovette constatare che nonostante avesse un fisico magro, asciutto e slanciato, di certo non scolpito o palestrato, fosse decisamente forte. Decisamente più forte di lei.

“Ma per tutti i boccini!” esclamò scioccato: il baule della ragazza, nonostante fosse visibilmente allargato per magia, strabordava di libri, quaderni, penne, calmai, vestiti, tende da campeggio, ventilatori, un banco (?), vari gufi, un gatto e un microonde.

Quando fu quasi certo di aver visto qualcosa di molto simile ad un reggiseno di pizzo nero vagare tra i libri e fu chiaro che se non lo avesse richiuso al più presto gli sarebbe saltato addosso (il contenuto del baule, non il reggiseno), si decise, per istinto di conservazione, a risigillare quel dannato coso; quindi, sempre strattonando la Granger, ricominciò a trascinarlo verso il treno.

“Per questa volta l’hai scampata Granger! Ora ti conviene star zitta!” ringhiò.

“Non usare quel tono con me Malfoy!”

“Ti parlo come mi pare e piace, Mezzosangue. È meglio che ti ci abitui. E vedi di muoverti: il treno, per quanto tu possa essere straordinaria, non aspetterà te.” La informò ghignante accelerando mentre lei si sforzava di stargli dietro e di non lasciarsi sballottare troppo, alternando occhiate inceneritrici a occhiate fulminanti.

“Sarà un lungo anno” borbottò infine mentre il biondo la faceva salire per prima dopo averle mimato un inchino sarcastico.

“Sono d’accordo Granger.”

 

 

 

 

Magic Chat (ovvero momento di libero sfogo e delirio delle nostre autrici e dei nostri protagonisti)

StelladelLeone: ragazzi? Ohi? Ragazzi? Non ci dite niente?

Draco&Hermione: IO CON LUI/LEI NON CI LAVOROOOOOO!!!!!”

StelladelLeone: oh ma che carini siete già sulla stessa lunghezza d’onda *saltella loro intorno con gli occhioni a cuore*

Draco: AVADA KEDAVR…

Hermione: *ferma Draco con nostra grande gioia* Draco no! Fermati! … Ci penso io: CANARINI A ME!!!!

StelladelLeone: *corre a nascondersi dietro ShiningCrow*

ShiningCrow: *si abbassa appena prima che lo squadrone di canarini killer possa disintegrarle la faccia*

 StelladelLeone: *segue prontamente l'esempio dell'amica ed evita di vedersi cambiare i connotati*

*i canarini vanno a sbattere contro la parete dietro le due povere ragazze (che si asciugano il sudore per il pericolo scampato) e vi si conficcano con il becco* 

Hermione: nooooooooooooooooo!!! i miei tesorucciiiiiii!!!

Draco: Tesorucci? Quei cosi sono delle armi di distruzione di massa!! O meglio lo erano.... Direi che lo schianto li ha intontiti un bel po' .... *sogghigna malefico e tenta di staccare una delle suddette armi di distruzione di massa dal muro*

 *StelladelLeone e ShiningCrow impallidiscono di fronte ai tentativi del furetto fuori di senno e si rifugiano sotto un tavolo*

 *Draco fa perno con i piedi sul muro per tentare di staccare il becco della piccola bomba ad orologeria piumata*

 Draco: Per Merlino! Ma a che velocità andavano quei cosi per rimanere incastrati così? Argh! ...Uff! ...Per Morgana....

 ...

 Draco: ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Il mio genio sconfinato ha mostrato ancor auna volta la sua potenzaaaaaa!

 *ShiningCrow e StelladelLeone tirano fuori un rosario e pregano per la loro salvezza delle loro anime (e delle loro chiappe)*

 *Draco si rigira tra le dita il canarino tutto irrigidito dallo schianto che sembra aver perso la mobilità*

 Draco: mmm.... Sembra quasi innocuo... quindi ora che non può più azzannare/artigliare/cavare occhi a nessuno è diventato inutile... Ma io, dall'alto della mia magnanimità, gli restituirò uno scopo!  

*Draco inizia a passarsi il becco del canarino tra i denti con noncuranza* 

Hermione: ma che cavolo fai?!?!? Stupido Serpeverde platinato!!!! Stai maltrattando un povero animaletto indifeso!!! Come fai a essere così crudele?!?! 

Smettila subito!!! Smettila ho dettoooooo!! Malfoy, metti subito giù quel canarino o ti farò pentire di....
 

Draco: Granger, cavolo, ma sei capace di chiudere quella boccaccia per un secondo? Stai rovinando la mia opera!
 

*continua a passarsi il canarino tra i denti*
 

Hermione: IO...COSA?!? ma come ti permetti?!? Sei il più stupido, idiota, pieno di sé che io abbia mai visto!! E non toccare più quel canarino!!

Draco: Sì, sì, certo Granger... SILENCIO!!! Oh, finalmente un po' di pace!!

ShiningCrow: Ehm..signor Furetto pla..*StelladelLeone colpisce forte l'amica sulla testa con un canarino per salvarsi il fondoschiena*

StelladelLeona: Ehm D-Draco...

Draco: AVADA KED...

ShinignCrow&StelladelLeone: AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH*scappano via a gambe levate mentre Draco ghigna soddisfatto pensando che siano scappate a causa sua e non di Hermione che dietro di lui mormora strane parole come se fosse assatanata puntandogli una bacchetta alla nuca*

  
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