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Autore: NiNieL82    14/02/2013    3 recensioni
Di che materiale sono fatti i sogni? Sono cristalli sottilissimi che si rompono al contatto con la realtà? Tiepide brezze pronte a svegliarci di soprassalto nelle notti estive? Bolle di sapone che bruciano gli occhi? Fiamme che divampano e bruciano ciò che si trovano attorno? Tempeste che scompigliano la nostra vita quando è già difficile sopravviverle giornalmente? Non sempre quello che sognamo è quello che vogliamo! E i sogni, se non realizzati, possono farci soffrire.
Cinque storie di sogni e passioni. Cinque ragazze: Angela, Ann Belle, Charlotte, Elizabeth e Joanna. Cinque uomini: Mark, Howard, Jason, Gary e Robbie. Una serie televisiva, il successo, una reunion, un video da girare, un intervista, un viaggio per dimenticare.
Nessun 'e vissero felici e contenti' perchè la vita è un'avventura che va vissuta fino infondo. Fino alla fine. Accettando tutte le sfide, i dolori e le prove che ogni giorno ci propone. Non per avverare i propri sogni, ma per renderli adatti a noi, scoprendone il loro materiale.
NdA: la storia è divisa in cinque parti, una per personaggio e tutte avranno un titolo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gary Barlow, Howard Donald, Jason Orange , Mark Owen, Robbie Williams
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: L’uomo che ho sempre amato.


Danielle corse ridendo, mostrando che le mancavano alcuni dentini.

Charlie quando la guardava ridere si sentiva davvero bene. Era come se tutti i brutti pensieri sparissero, scacciati via dalla sua risata.

Dentro di sé sapeva che quella piccola peste era l'unica cosa bella che poteva salvare degli anni alla Guildhall.

Non l'aveva cercata, eppure era diventata parte di lei, della sua vita, già dal primo momento in cui aveva scoperto che era lì, dentro di lei, pronta a crescere e a diventare un pezzo di lei e di Nick che camminava e correva sotto il sole estivo.

E da allora aveva vissuto esperienze uniche, che la fecero maturare e la resero la madre che era diventata.

Tra l’altro, quella mattina, Danielle era riuscita a stupirla.

Non era mai stata una bambina che si concedeva subito alle persone. Anzi, la maggior parte delle volte, faticava a parlare specialmente con gli adulti. Per un po’, Charlie e Nick, si erano preoccupati di questo modo di fare della figlia. Poi si resero conto che era solo un po’ timida e molto selettiva nello scegliere le persone che dovevano girarle attorno.

Ecco perché, quella mattina, Charlie si stupì della strana intraprendenza della figlia nei confronti di Jason.

Da quando lo aveva visto, salvo qualche piccola titubanza iniziale, aveva cominciato a giocare e a divertirsi con il cantante come se lo conoscesse da sempre.

Lo stesso era successo solo una volta: quando aveva incontrato Nicole per la prima volta.

Dany! Non correre così oppure cadi e ti fai male!”

Jason si voltò e sorrise a Charlie che, deglutendo, sentì una fitta allo stomaco seguita da un forte sfarfallio.

Possibile che le piacesse di nuovo?

Proprio in quel momento, Dany, inciampando su di una radice di un albero, cadde per terra.

Charlie, spaventata più dal tonfo che dalla caduta si sollevò, ma Jason anticipandola, prese la bambina in braccio e, dopo essersi assicurato che non si fosse fatta nulla, continuando a tenerla in braccio disse cullandola un po’ per farla smettere di piangere:

Mi sa che ora dovremmo dire alla mamma che aveva ragione quando ti diceva di non correre perché potevi cadere!”

Dany sorrise e guardò la mamma che, con le braccia incrociate, disse:

Stai venendo a piangere da me, per caso?”

Dany si nascose nella spalla di Jason, che ribatté:

Io lo so che cosa fa stare meglio le bambine bellissime come Danielle…”

Gli occhioni verdi della bambina si illuminarono e guardando Jason con un sorriso sincero chiese curiosa:

Cosa?”

Jason fece un occhiolino a Charlotte e rispose:

Una bella cioccolata calda con tanti riccioli di panna montata. Che ne dici?”

Danielle rise forte annuendo si fece mettere giù di Jason che allargando le braccia ed esibendo una delle sue espressioni tipo ‘che ci vuoi fare... Piangeva’ si allontanò prendendo la mano di Danielle che saltellò felice vicino al cantante.

E scuotendo la testa Charlie pensò che dopo tutto quello era sempre stato il suo sogno: avere un bambino da Jason e viverci assieme per tutta la vita.


Gary stava muovendo il tempo a ritmo di musica.

Mark, dietro di lui, leggeva alcuni spartiti.

Howard, entrando nella sala di registrazione, disse:

E Jason?”

Mark sollevò lo sguardo dai fogli e rispose:

Credo che sia uscito con quella sua amica, quella che ha girato il video con noi!” e tornò a leggere gli spartiti.

Howard sollevò un sopracciglio e replicò:

Con quella ballerina?”

Mark annuì accompagnando il gesto ad un 'Mm, mm' senza sollevare gli occhi dalla sua lettura.

Howard si mise a sedere vicino a Gary che guardandolo con la coda dell'occhio disse:

Dude... Non andrà male! Non Tutto quello che succede a te deve per forza succedere anche a noi! Non trovi?”

Howard si guardò la punta dei piedi e rispose:

Sono preoccupato per un amico perché so cosa vuol dire stare male per qualcuno!”

Jason è grande abbastanza per capire quando una cosa non va come vuole lui! Dai, Doug! Conosci Jason. Vive con la testa tra le nuvole ma questo non vuol dire che non sappia prendersi cura di se stesso. Stai su! E smettila di crucciarti! È solo uscito con una sua amica. Smettila di fare la mamma chioccia con tutti noi!” scherzò Gary.

Howard sospirò e non rispose. Mark sollevò lo sguardo dai partiti e domandò:

Hai più sentito Ann dopo quello che è successo a capodanno?”

Howard scosse la testa e Gary disse:

Lascia che il tempo faccia il suo corso. Hai avuto la prova che ti ama!”

Ho avuto la prova che le piace fare sesso con me!” puntualizzò Howard.

Dougie... Fottiti! Non sei una liceale. Smettila di fare la bambina ferita e prendi di nuovo in mano la tua vita. Esci con altre donne e facci sesso. Quando Ann si renderà conto di quello che sta perdendo vedrai che tornerà da te. Dylan o no!”replicò Gary.

Howard sospirò e rispose:

Non ci riesco!”

Certo che ci riesci. Non fare l'idiota!” ribatté Gary. “Ci riesce Mark che è fidanzato e non ci riesci tu?”

Mark sollevò un sopracciglio e domandò:

Mi stai forse dando del mandrillo?”

Lo sei Owen. Non c'è bisogno che te lo dica io!” replicò Gary rimettendosi le cuffie e sorridendo sotto i baffi.

Howard non ebbe il tempo di voltarsi che Mark era già partito all'attacco.

Si trovò a ridere come un matto, con le lacrime agli occhi.

Era da egoisti e lui per primo lo sapeva. Come sapeva che ognuno di loro aveva dei problemi che tenevano fuori dalla porta quando si incontravano. Ma Howard aveva bisogno dell'allegria dei suoi amici. Era l'unica cosa che lo faceva sorridere davvero in quel periodo di merda.

E sapere che Jason poteva rischiare come lui lo faceva preoccupare. Aveva paura che quella calma che riusciva a sentire quando stava con i suoi amici potesse sparire per sempre per colpa di un'altra donna.


Danielle beveva tranquilla la sua cioccolata, sporcandosi tutta e facendo ridere come un matto Jason.

Charlie, in tutto questo, non riusciva a staccare gli occhi da quell'uomo.

Aveva sempre visto in lui la perfezione. Ma non l'aveva mai visto giocare con un bambina. E tutto questo lo rendeva altamente pericoloso.

Incantata guardava i movimenti di quell'uomo, divenuto un vero lord e ben lontano dal ragazzino dei sobborghi di Manchester, che faceva a pugni con qualsiasi cosa si muovesse. Era diventato elegante, aveva studiato dizione lo sentiva -e lei era un'esperta di queste cose dato che aveva studiato alla Guildhall- e la sua bellezza con il tempo era accresciuta. In lui c'era un fascino e un sex appeal non indifferente, che la stava mettendo al tappeto.

Lo stava guardando con occhi sognanti, facendo sogni non proprio casti su di lui, quando sentì la manina della figlia scuoterla:

Mamma!” esclamò indignata la piccola.

Che c'è?” chiese Charlie voltandosi a guardarla, cercando di nascondere l'imbarazzo di essere stata scoperta a fissare Jason e sperando che lui non se ne fosse accorto.

Jason ha detto che vuole andare al London Eye. Andiamo mamma, dai, dai!”

Charlie guardò Jason che sorrideva guardandola.

Perché le metti in testa queste idee?” chiese lei fingendosi risentita.

Perché? Non mi sembra di aver proposto di mettere una bomba a Buckingham Palace!” rispose candidamente Jason.

Charlie si voltò verso la figlia che implorante ripeté:

Dai!”

Charlie sospirò e rispose:

E va bene! Ma solo un giro!” ma la sua raccomandazione andò persa tra le urla di gioia di Dany e di Jason.


Ann stava seduta nel divano quando sentì Jim sbattere la porta della camera da letto.

Sui voltò e vide la porta appena chiusa riaprirsi e Dylan seguire il fidanzato.

Ti ho detto di aspettare!” implorò Dylan.

Aspettare cosa? Che tu ed Ann mattiate fine a tutta questa pagliacciata e tu ammetta di essere omosessuale una volta per tutte?” sbottò Jim.

Ann sollevò un sopracciglio e chiudendo il giornale disse:

Ritorno dopo!”

No!” esclamò Jim. “Non vuoi sapere cosa ha appena fatto il tuo amico? Mi ha appena detto che non possiamo sposarci. Gli ho chiesto di sposarmi dopo tutti questi anni assieme e lui mi ha detto di no! E mi chiede di calarmi perché mi dice che deve aspettare che ci sono delle cose che deve sistemare!”

Cosa devi sistemare?” chiese Ann a Dylan.

La vostra 'storia'. Ecco cosa deve sistemare! Deve smettere di fare il macho e dire che è una checca noiosa che sta con un uomo da quasi dieci anni!” e senza aspettare risposta né da Dylan, né da Ann mise il giubbotto e uscì sbattendo anche la porta di ingresso.

Dylan lo guardò impotente e mettendosi a sedere nel letto si passò una mano tra i capelli.

Aveva gli occhi lucidi e tremava come una foglia.

Ann sospirò e domandò:

Gli hai detto di no per colpa mia?”

Dylan scosse la testa e rispose:

Sai com'è il nostro mondo. Anche se ci fingiamo aperti e comprensivi, siamo in mezzo agli squali. Prova ad immaginare che cosa potrebbe succedere se questa notizia venisse data in pasto al SUN o che so, al Daily Mirror. Sarei rovinato e sarei il bersaglio delle battute di tutti...”

Ma non è vero!” esclamò Ann accarezzandogli la schiena.

Dylan scosse la testa e rispose:

Non puoi capire...” e voltandosi con gli occhi rossi le chiese: “Puoi andare da sola oggi. Non ho voglia di uscire...”

Ann annuì e mise il cappotto. Salutò l'amico con un bacio sulla testa e uscì dalla casa.

Camminò con le mani affondate dentro le tasche del cappotto. Nella pancia sentiva un verme strisciante che le faceva venire il voltastomaco. Non era colpa sua. Lo sapeva. Ma non poteva non sentire quella viscida sensazione attanagliarle le viscere.


Charlie aprì la porta e accese la luce, dicendo a voce bassa:

Fai piano mi raccomando… Potresti farti male. Dany lascia sempre tutti i suoi giocattoli in giro. Sicuro che non vuoi che la porti io?”

Jason scosse la testa guardando Danielle che dormiva poggiata alla sua spalla, stanca di una giornata piena di giochi e disse:

Tranquilla. Sono contento di farlo…” e guardandosi intorno chiese: “Piuttosto... Dov’è la camera?”

Al piano di sopra” sussurrò Charlie indicando le scale.

Salirono le scale che scricchiolarono appena, sotto il loro peso.

Charlie indicò la strada a Jason, che la seguì facendo attenzione alla bambina.

Quando arrivarono alla camera Jason adagiò Danielle sul lettino e la coprì guardandola sorridendo e posandogli un bacio sulla fronte.

La bambina si mosse appena e farfugliò nel sonno:

Papà…”

Charlie sorrise amara e senza dire una parola, a testa china, uscì dalla stanza.

Jason la seguì e chiudendo al porta, disse:

Le vuole molto bene, vero?”

Charlie annuì e voltandosi verso l’uomo rispose:

Si. Ha una sorta di adorazione per il padre. Sai? Quando ci siamo lasciati abbiamo fatto di tutto per non farla stare male. Ma è impossibile. Ha sofferto, come pronosticato da tutti, specialmente perché il poco tempo che mio marito passava a casa ora non lo passava più”

Perché vi siete lasciati?” chiese Jason piano.

Charlie sospirò e disse:

Scendiamo? Ti preparo una tazza di te”

Jason fece come ordinato e la seguì in cucina, dove caricando il bollitore Charlie cominciò a raccontare.

Io e Nick ci siamo amati da sempre. In modi diversi, ma comunque ci siamo donati amore. Prima da amici, compagni di scuola che si facevano i dispetti, poi come confidenti, poi come fidanzati. Lui è sempre stato quello che una donna vuole avere come compagno. Allegro, scherzoso, un po’ rompiscatole, ma capace di esserti vicino sempre. Sono rimasta incinta a vent’anni. Mia madre stava per avere un tracollo quando gliel’ho detto. La madre di lui, invece, era felicissima. Come ti ho già detto ci organizzarono un matrimonio in pochissimo tempo e ci stettero talmente tanto addosso che io e Nick pensammo davvero di scappare. Siamo rimasti, invece. Ci siamo sposati. E dopo un po’ è nata Danielle. La cosa più bella della mia vita. Dovetti lasciare la scuola appena scoprii di essere incinta. Cominciai a soli ventuno anni una vita da casalinga, lontana dalla danza. Nick si laureò e, nonostante lui mi spingesse a riprendere a danzare non lo feci. Dopo la sua laurea cercammo di dare un fratellino a Danielle, ma non ne vennero. Tanti falsi allarmi e nessuna gravidanza. E forse fu quello che cominciò a spezzare i primi equilibri. Per anni mi ero convinta che non mi dispiaceva essere una moglie. Ma mi sono resa conto, troppi tardi, che io non volevo quello. Volevo essere una ballerina. Cercai un lavoro. Mi ingaggiarono. E cominciai di nuovo a ballare. E tolsi del tempo alla mia famiglia. E i rapporti già incrinati si distrussero completamente. Nick non era l’uomo della mia vita. Era solo il mio migliore amico. Non nego di averlo amato. Ma forse il mio era un amore imparato a memoria. Non un vero amore. E me ne sono resa conto dopo otto anni di matrimonio. Tutti credevano che io lo amassi. Ma io gli volevo solo bene. Come ad un fratello, come ad un migliore amico. E anche lui si rese conto che i suoi sentimenti erano gli stessi. E così ci siamo lasciati”

Jason l’ascoltò a bocca aperta e disse:

Deve essere brutto rendersi conto di aver sbagliato!”

Charlie scosse la testa e rispose:

Io con Nick non ho sbagliato. Non posso aver sbagliato, perché altrimenti non avrei Danielle. Noi ci siamo solo resi conto che eravamo due buoni amici, niente di più”

E siete rimasti in buoni rapporti?” domandò Jason.

Charlie annuì versando l’acqua del bollitore nella tazza e disse:

Sì. Lui è sempre il mio migliore amico. Ed è il migliore dei padri. Non gli faccio una colpa delle sue assenze. So che Nick ha un lavoro che lo costringe a viaggiare spesso, quindi non lo biasimo per le sue partenze improvvise che mi scombinavano la vita già quando eravamo sposati. Lo deve fare, punto. È la sua vita, il lavoro che gli piace. Senza sarebbe morto”

Jason sorrise e disse:

Ma hai mai amato un uomo in vita tua?”

Charlie sorrise girando il cucchiaio nella tazza, senza guardare Jason negli occhi.

Se solo avesse saputo.

Lei aveva sempre amato lui, il suo sorriso ed i suoi occhi azzurri. E forse, o meglio, ne era sicura, Jason era l’unico uomo che aveva sempre amato.

Una persona. Solo una. E non era Nick”

Jason sorrise e disse;

E pensare che quando avevi sedici anni, una volta ti vidi uscire di casa con un vestito cortissimo. Ricordo che ho pensato: 'Wow! È uno schianto'. A dire il vero mi sono vergognato quasi subito. Ecco perché non te l’ho mai detto. E poi perché credevo che tu e Nick... Beh! Lo sai! Lo hai detto tu stessa, tutti pensavano che stavate assieme. E anche io.” si grattò la testa e continuò imbarazzato: “È strano che te lo stia dicendo. A dire il vero non so nemmeno il perché! Mi ricordo solo che pensai che eri la piccola Charlie e che eri troppo piccola. Infondo quando avevi sedici anni io ne avevo ventidue e pensai che non era conveniente… E poi io stavo con un'altra allora...”

Jay?” chiese Charlie che non capiva dove volesse arrivare l'amico

Tu mi piacevi Charlie…” sorrise Jason imbarazzato. “E mi vergogno a dirtelo, perché, ad essere sincero, devo dire che crescendo sei diventata una donna ancora più bella di prima…”

Charlie boccheggiò. Non poteva essere vero. Jason aveva una cotta per lei e non le aveva mai detto nulla?

Mi prendi in giro?”

Jason scosse la testa e rispose:

No. Mi piacevi. A dire il vero credo che tu mi sia iniziata a piacere nel momento in cui hai cominciato ad essere una donna, nel momento in cui la tua cotta infantile per me era passata ed io non ero più il centro del tuo mondo. Hai cominciato ad avere nuovi amici e i ragazzini ti hanno cominciato a girare intorno e tu come una vera diva giravi per il quartiere, bellissima, senza degnare di un solo sguardo ogni uomo che ti stava di fronte, che ti corteggiava, diventando ogni giorno più bella. Justin ti moriva dietro, ma non te lo diceva, aveva paura di essere rimbalzato da una quindicenne…”

Il cuore di Charlie prese a battere sempre più forte. Jason la voleva e lei nemmeno se ne era resa conto?

Quando andai a vivere con la mia compagna di allora, mi ricordo di avere pensato che non te ne sarebbe fregato nulla. E forse è stato davvero così. Ma queste sono cose passate. È inutile rimuginarci sopra, tanto non tornano…"

Si alzò guardando l’orologio che capeggiava in cucina e disse:

Beh! Si è fatto tardissimo. Io devo andare…”

Charlie si alzò di scatto e mentre Jason si sistemava, spostando la sedia, disse, con un sussurro:

Sei tu l’unico uomo che ho sempre amato, Jase!”

Jason si voltò e guardandola chiese:

Hai detto qualche cosa?”

Charlie pensò che bastava poco. Avvicinarsi a quelle labbra, baciarle e andare in camera da letto a fare l’amore. Ma la solitudine provata dopo la fine del suo matrimonio fu più forte della passione. E sorridendo disse:

Spero che ti sia riposato, Jase..”

Nel viso di Jason balenò una certa delusione che Charlie non riconobbe come tale e sorridendo, dolcemente rispose:

Si. Mi sono riposato”

Uscirono dalla cucina e si trovarono davanti alla porta.

Charlie lo guardò imbarazzata e Jason, mettendo il giubbino spezzò il ghiaccio:

Spero che quello che ho detto non ti abbia messo in imbarazzo. Perché oggi con te e Dany sono stato benissimo. E non vorrei che tutto andasse perso. Né questa bellissima giornata, né la tua amicizia nei miei confronti”

Charlie sorrise e disse:

Tranquillo. Non potrei. Danielle, domani, mi costringerà a chiamarti solo per sapere quando lo zio Jason la porterà al parco un altro giorno”

Jason sorrise e baciandole la guancia sussurrò:

Grazie piccola per questa bellissima giornata. Ne avevo davvero bisogno”

Charlie non rispose, ma lo guardò, quasi aspettandosi qualche cosa di più. Ma quel qualcosa non arrivò. La porta venne aperta e l’uomo uscì fuori, salutandola ancora e lasciandola confusa sull’uscio.

Charlie non capiva più nulla. Nella sua testa tutto correva ad un velocità così alta che nessun pensiero riusciva a seguirla.

Era come se qualcuno l’avesse presa e buttata nella lavatrice, mettendo il lavaggio veloce con doppia centrifuga.

E lei, ora sballottata, usciva dalla lavatrice, senza capire nulla.

Il suo sogno era diventato realtà.

Ma lei non lo aveva colto.

E chiudendo la porta sospirò frustrata.


L'asfalto era bagnato, ma non viscido. Era una fortuna abitare a Londra dato che i giorni in cui non pioveva erano davvero pochi.

Le ruote scivolavano veloci, illuminate dalle luci a neon degli alberghi e dei negozi ormai deserti.

Gruppi di ragazzi camminavano e ridevano pronti a buttarsi dentro un bar e vivere una notte giovane nonostante fosse appena mercoledì

Jason guardava la strada che correva davanti a lui con attenzione, cogliendo ogni singolo particolare.

Era bella Londra e gli piaceva perché non dormiva mai.

Ma lui non pensava a quello. Pensava ad altro.

Pensava al tepore di quella cucina comperata all'Ikea. Pensava a quegli occhioni verdi che lo guardavano smarriti di fronte a quella sua dichiarazione. E pensare che per un momento si era sentito uno stupido. Aveva capito di aver fatto qualche cosa di sbagliato e aveva persino temuto che Charlie lo sbattesse fuori di casa sua a calci.

Poi sentì di nuovo quella frase appena sussurrata esplodere nella sua testa con lo stesso fragore dello scoppio di una bomba.

Sei tu l’unico uomo che ho sempre amato, Jase…”

Lo aveva detto. L’aveva sentita.

Anche se dopo aveva ripetuto un'altra cosa, gli aveva detto di amarlo.

Si sentì tradito per un attimo. Lui era stato onesto con lei, infondo. Lei invece aveva deciso di non aprire il suo cuore a nessuno. Nemmeno a lui che lo aveva fatto solo pochi istanti prima.

L’aveva voluta sedici anni prima. E questo non era un capriccio. Non era una delle tante donne che gli passavano per il letto.

Ricordava quando Howard parlava di Ann Belle il primo periodo che l'aveva conosciuta.

Jason spesso si era chiesto se sarebbe stato così anche con Charlotte se avessero deciso di stare assieme. O meglio: se avesse avuto il coraggio di chiederle di diventare la sua ragazza.

Invece l'aveva fatta volare via, lontano. Non aveva colto l'occasione di dirle che l'amava, mai.

Le aveva detto che andava a convivere e lei non aveva battuto ciglio, anche se alla luce dei nuovi fatti non era nemmeno tanto sicuro di quello che aveva visto.

Un lampo nei suoi pensieri gli fece ricordare come stava Howard.

Scosse la testa e ricacciò il pensiero. Le cose tra lui e Charlie erano differenti. Lui non aveva fatto nulla di sbagliato con lei e non l'aveva ferita con comportamenti non adeguati.

Sapeva che se l'avesse avuta, dopo tutti quegli anni in cui era stato innamorato di lei, non avrebbe fatto nulla per perderla.

Avrebbe lottato per averla come non aveva fatto quando erano due ragazzini.

Girando il volante si avviò verso il tranquillo quartiere residenziale di Londra dove lui abitava. Fermò la macchina e mentre la chiudeva un sorriso compiaciuto gli apparve sul viso: voleva Charlie più di qualsiasi altra cosa e l’avrebbe conquistata.




Uh! Quanto sono mancata.

E sono inscusabile visto che i capitoli

di questa storia sono in buona parte scritti.

Chiedo scusa per la mia lunga latitanza e

ringrazio prima di tutto

_MrsOwen_

Cause I'm a thatter

e Silvy_V

che mi recensiscono sempre.

Un saluto anche a tutti quelli che leggono

e non recensiscono

o che hanno aggiunto la storia alla lista

delle preferite,

delle seguite

o delle storie da ricordare.

Grazie e ancora grazie.

Prometto che vi farò aspettare poco per il prossimo

capitolo. Nel frattempo, se volete

e se potete,

fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo.

Un bacio e a presto.

Niniel82.

   
 
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