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Autore: Reb2212    14/02/2013    5 recensioni
-Scusa?
-Hai capito bene Jade. E' finita.
Jack uscì dalla cucina con passo lungo e sbattè la porta con forza, lasciandomi impietrita.
Mi accasciai a terra e piansi, a più non posso. Non poteva essere vero. Sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Invece non fu così. Quell'evento, tragico in apparenza, fu la svolta.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era passata una settimana dal compleanno di Vera e ora ero intenta in cucina a preparare il pranzo. La sera precedente era venuto Jack avevamo avuto una discussione e lui era nervoso perché, ovviamente, la serata era finita con lui a dormire sul divano e io nel letto e sicuramente non erano quelli i suoi piani. Decisi di fare una pausa mentre aspettavo che la pentola bollisse, presi una sigaretta, andai sul balcone e iniziai a fumare, a godermi quell'attimo di pace. 
due minuti dopo Jack comparse in cucina, diede un'occhiata ai fornelli e iniziò a rompere seriamente i coglioni, per farla breve senza troppi giri di parole.
-Cazzo, entra aria chiudi 'sta porta!
La sigaretta era finita, entrai e mi rimisi ai fornelli. Nella cucina si sentiva il piacevole profumo del sugo e si godeva della luce del sole diretta che, in una mattinata come le altre, avrebbe messo di buon umore tutti. Ma non lui.
-E' pronto? Avrei un po' di fame, ce la fai a fare un po' di pasta?
Cosa pensava che fossi? La sua serva? 
Sbattei il cucchiaio di legno sporco di sugo sul ripiano della cucina e urlai un sonoro ''BASTA!'' che lo lasciò a bocca aperta.
-Senti, mi hai stufato, chiaro? Non sono la tua fottutissima serva e che cazzo! Prendi una domestica se ci tieni tanto ad essere servito e riverito! Io sono stufa, stufa! 
Con mia sorpresa rimase calmo. Si alzò e venne di fronte a me, in piedi a qualche centimetro di distanza. Mi fissava, con un'espressione che non riuscivo a comprendere.
-E' finita.
-Scusa?
-Hai capito bene, Jade. E' finita.
Jack uscì dalla cucina con passo lungo e sbatté la porta con forza, lasciandomi impietrita.
Mi accasciai a terra e piansi, a più non posso. Non poteva essere vero. Sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Invece non fu così. Quell'evento, tragico in apparenza, fu la svolta.
 
 
Cinque giorni. Cinque  lunghissimi giorni da quella mattina. Jack era sparito. Marika, la mia migliore amica, era venuta a consolarmi. 
-Amore, dopotutto sapevi che presto sarebbe accaduto. Non dicevi di volerla farla finita, a volte? 
-Si, ma se fosse stato così non starei piangendo.. Mari, non so che fare. Vedo lui, ovunque. In questa stanza, per strada, in ogni bar.. E' ovunque cazzo, ovunque!
Sbottai tra le lacrime, ancora un volta. Mi misi la testa fra le mani e mi accesi un'altra sigaretta. Marika voleva che mi svagassi un po', ma  ogni posto che citava ci ero stata con lui e niente mi avrebbe aiutata.
-Porca puttana Jade! Un posto dove non c'è traccia di lui esiste?!
Oh. Eccome se c'è. 
Guardai l'orario. Le 19.10. Venti minuti e quel posto avrebbe chiuso. Presi la giacca di fretta lanciai quella di Marika sulla sua direzione la presi per un braccio e la portai velocemente in macchina.
-Dove stiamo andando?
-Un posto dove di lui non c'è traccia. 
Mi guardò male e mi rimproverò per la mia velocità una marea di volte, ma non m'importava. C'era troppo traffico, ma dovevo arrivare in tempo! 
19.25.
Scesi dalla macchina e mi avviai alle porte d'ingresso.
-Un.. Negozio di elettronica?
-Si, hai qualche spicciolo? 
Mi porse denaro quanto bastava per prendere un pacco di batterie. 
Entrai dopo essermi sistemata un po' i capelli e aver tolto dalle guance un po' di nero del mascara che era colato con le lacrime. Dalla fretta non avevo neanche pensato al mio aspetto orribile e ai miei lunghi capelli castano chiaro in disordine. Dopo aver guardato nel vetro delle porte se ero presentabile, mi fiondai dentro e andai a sbattere contro qualcosa di duro. O meglio, qualcuno. 
-Ehi! 
Alzai gli occhi e nel vedere quelli che mi ritrovavo davanti rimasi imbambolata.
Mentre mi beavo di quei bellissimi occhi grigi qualcuno mi toccò la spalla.
-Jade! Jade! Cagami, cosa ci facciamo qui?
Ecco. Ora si che sembravo davvero stupida. 
-Devo prendere delle pile per la Canon di Vera.
-Ma gliel'ha pres..
Non finì la frase perché gli pestai un piede tanto forte, da aver fatto urlare anche Hulk. 
-Ehm.. Siamo in chiusura, vuoi il pacco da due o quattro?
Mi chiese con un sorriso cordiale.
-Va bene da due, grazie. 
Gli risposi gentilmente, sorridendogli. 
Pagai e me ne stavo andando quando..
-Aspetta.. Tu sei Jade Parker?
Ma che cazzo?
-Ahm.. Si. Perché?
O mio Dio, conosceva il mio nome! Dentro di me iniziai a ballare la samba.
-L'ex fidanzata di Jack?
Di colpo da samba passò alla marcia funebre.
Abbassai lo sguardo e sussurrai un ''si'' sommesso e le lacrime mi pizzicavano gli occhi. Alzai lo sguardo per vedere se aveva altro da dire, anche se ormai non vedevo più nulla nitidamente.
-Beh, sei stata una vera stronza. Ha fatto bene a lasciarti mio cugino. Com'è stato farsi il fratello del proprio ragazzo? 
-Che cosa è andato a raccontare in giro quel figlio di puttana?! 
Urlò Marika furiosa puntandogli il dito contro, mentre io scoppiavo in un fragoroso pianto, correndo verso la macchina. 
  
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