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Autore: Desperate Housewriter    15/02/2013    7 recensioni
Prova ad immaginarti la scena. Trovi una lettera molto lunga, c'è scritto sopra che è vietato leggerla. Con la coda dell'occhio riesci a leggere questa frase:
"Nascondo un segreto che non ho mai detto a nessuno, ma finchè non lo svelerò sarò rinchiusa qui dentro. Tutti nella vita abbiamo un piano A, come uno B, uno C e come ultimo uno D. Ecco, io sono stata costretta a portare a termine l'ultimo. Ho esagerato. Capisco che è giunto il momento di confessare. Ecco perchè ti sto raccontando tutto questo."
Continueresti a leggerla?
Se decidi di farlo, pian piano scoprirai il motivo per cui Sisi è andata in prigione, o, meglio, perchè ha voluto andare in prigione. Sí, perchè per una serie di problemi ha dovuto cercare di farsi beccare dalla polizia.
Perchè mai avrebbe voluto?
E tu, caro intruso, sei pronto a scioccarti?
"Un giorno tutti mi ameranno. Un giorno tutti verranno da lontano per sentire la mia voce. Un giorno tutti faranno a gara per starmi accanto. Ma non oggi."
Oh, dimenticavo, È ASSOLUTAMENTE VIETATO LEGGERE QUESTA LETTERA.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo deciso, dovevo trovare una scuola, un colegge gratuito dove avrei potuto studiare, dormire e mangiare. Se ci fosse stato da pagare qualcosina l'avrei fatto chiedendo l'elemosina.

Ormai erano i primi di settembre e la scuola sarebbe iniziata di lì a poco, quindi avrei dovuto sbrigarmi per cercarne una. La prima che trovavo. L'importante sarebbe stato solo studiare, che cosa non mi importava.

Per questo avevo oltrepassato quella riga, il circolo d'illuminazione. Non ho mai fatto ritorno nella "Blues Side". È come se a "The Wrong Side" ci sia una calamita che non mi lasci uscire. Difatti, se Lei ci pensa, io sono ancora qui e le prometto che se un giorno uscirò da questo posto sarà il primo luogo in cui andrò, la mia vecchia Blues Side.

Dove eravamo rimasti? Oh si, perchè avrei dovuto andarmene da Blues Side, giusto? Beh, sembrerà buffo, ma solo per trovare un posto più affollato. Infatti, ci ero riuscita pienamente.


Avevo bisogno di chiedere indicazioni, solo per questo. Se devo confessarle qualcosa che non ho capito di Londra è perchè le donne portino quei trampoli sotto ai piedi. Arkell mi ha detto che si chiamano tacchi. So che non è una donna, ma Lei lo sa perchè li indossano? Per sembrare più alte, forse? Ho sempre creduto che gli uomini preferiscano le donne più basse di loro. Per proteggerle, o semplicemente per sentirsi il capo di famiglia. Ma lì non c'era una donna che non li portasse. Ce li avevano quelle con tantissime borse, quelle con i passeggini e con tantissimi bambini e persino le più giovane a fare shopping con le amiche.

Gli uomini, invece, erano la maggior parte al cellulare e con una borsa a tracolla, camminavano con un passo molto accellerato. Alcuni, invece, erano vicino alle propri mogli o findanzate, ma si poteva vedere anche da lontano che non erano presenti con la testa. Forse pensavano al lavoro, o, molto probabilmente, alla partita che davano per telivisione che si perdevano a causa delle esigenze della loro donna. Per questo, non mi fidanzerò mai con qualcuno fissato con lo sport, avrà sempre quello come primo pensiero. Magari, quando saremo a cena fuori, avrà fretta di tornare a casa. >In ogni caso, dovevo solo riuscire a poter attirare l’attenzione di qualcuno e chiedergli la strada. Toccai un uomo, naturalmente al telefono, un pessimo errore. "Mai disturbare un uomo al telefono", diceva mia madre.

- Mi scusi.. Mi scusi!- niente da fare, quello andò avanti ignorando i miei striduli. Sentii una risata dietro le mie spalle, ma non era di mio interesse di chi fosse. Provai con una donna con un passeggino che trascinava un bambino. Ce ne aveva altri tre a fianco. Non avrei fatto assolutamente quella fine.
- Scusi signora, non so se lei conosce la..-
- Jason, torna subito qui! - gridò questa, rivolta al figlio che era entrato in un negozio di giocattoli.
L'avevo presa. Una donna da sola, quattro borsoni in mano e niente di più.
- Signorina, la supplico, mi potrebbe dare un’indicazione?- Questa però mi squadrò da capo a piedi e continuò per la sua strada. Mi chiedo ancora adesso che cos'abbia pensato. Forse che io non ero alla sua altezza per parlarle? Quella gente mi da fastidio più di tutto, le persone che giudicano a prima vista, senza mettersi nei panni di coloro di cui stanno sparlando.
C’erano tre ragazze che avranno avuto la mia età che stavano chiacchierando mentre camminavano. Sembravano essere molto cordiali e avrebbero saputo sicuramente darmi un’indicazione considerato che anche loro sarebbero dovute andarci.
- Ciao, scusatemi, sto cercando una scuola. Voi di certo saprete darmi la strada, vero?-
Loro rimasero a fissarmi a lungo, non mi classificavano come una loro amica, ma come una non abbastanza ricca da poterle frequentare. Attaccò a parlare quella in mezzo.
- Perchè, hai fretta di andare in quell'inferno? Non ti conviene presentarti nella nostra, o per te saranno giorni duri.-
La sua frase fu accompagnate da alquanto fastidiose risatine. Ero furiosa, arrabbiata e il mio cuore era andato in pezzi, ma sorrisi e mi girai.

Mi mettevano in soggezione. Non mi ero difesa. Mi appoggiai sul muro pronta a scrivere, a sfogarmi. Sentii di nuovo quella risata. Un barbone, africano, come me, ma in quel momento non ero interessata a sapere la sua provenienza.
- Che hai da ridere, eh?- Gli dissi in tono scocciato, dovevo farmi forza.
- Ehi, stiamo calmi signorina, che fai ora, che scrivi?- In realtà stavo solo scarabocchiando.
- Era meglio se me ne stavo in Uganda- dissi tra me e me sospirando.
-Tu sei di lì?- mi chiese cambiando tono di voce, era diventato più comprensibile ad un tratto.
-Si, la mia pelle non è abbastanza giusta?- gli risposi cercando di non piangere.
- Ventisettesima strada, Conwey Street- Corsi subito via.
- Ehi, aspetta - Non so dirLe il motivo, ma scappai. Non volevo fermarmi in quel posto un minuto di più. Anche se avevo molte domande da fargli in quel momento.
Perchè ad un tratto si era fatto più gentile? Da dove proveniva? Che cosa voleva dirmi?


Io me ne andai, verso la scuola. Le immagini della signora e delle ragazze mi scorrevano per la mente. Non ero stata accolta bene in quel posto, ma dovevo cercare di andare avanti lo stesso.


Ehi, popolo! Anche questo capitolo, si, avrebbe dovuto essere più lungo, ma volevo lasciarvi una grossa sorpresa tutta ad un colpo che scoprirete nel prossimo capitolo. Consideratelo come un capitolo ponte. Non piace neanche a me, sinceramente. Scusatemi se sono stata noiosa. Spero che il prossimo cappy vi emozionerà. Ripassando la storia, vi ho dato degli elementi importanti. Sisi è ancora nella Wrong Side anche se non sembra piacerle molto, perchè ci resterà mai? Questa non è la domanda per la gara, però. Quello che vi chiedo è... Cosa voleva dire il signore alla ragazza? Tutto questo e una cosa importantissima nel prossimo capitolo. Salutatemi Qualcuno, Girl Dude
  
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