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Autore: Francy_92    16/02/2013    34 recensioni
Gaia e Andrea sono compagni di scuola ma in classi diverse. Entrambi devono iniziare il quinto. Lei linguistico, lui scientifico. Prima che finisse l'anno prima, è stato annunciato un progetto scolastico che prevede un soggiorno di tre settimane in Inghilterra. Lui, rubacuori e bello, è conosciuto da tutti; lei, riservata e con un peso sul cuore, non conosce praticamente nessuno. Sin dal viaggio di andata cominciano a litigare, fin quando... qualcosa cambierà gli eventi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''A true love story never ends''
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Non so che mi è preso, ma ho deciso di pubblicare con tre giorni di anticipo!
No, non ho la febbre e non sono sotto qualche tipo di sostanza stupefacente xD Forse è stata una delle canzoni della storia che mi hanno spinta a pubblicare prima; forse perchè sto cominciando ad attaccarmi troppo a questa storia e non va più bene :')
Quiiiindi... godetevi l'epilogo di "Let's blame it on September".
Ci leggiamo alla fine ;)


Let’s blame it on September
 
Epilogo
-Casa-

 
«Davvero devi partire?»
«Si, non posso mancare»
«Incontrerai quel tipo?»
«No, non lo incontrerò. Lui non ci sarà»
Odio dire bugie, soprattutto ad un ragazzo come Jay. Non merita che io gli menta. Ma diciamo che è una bugia a fin di bene, ecco.
«Mi spieghi ancora una volta per quale motivo non posso venire con te?»
«Tesoro, devo andare a metà del semestre e, se non ci sono, chi li prende gli appunti?» chiedo avvicinandomi e baciandogli la guancia.
«Lo sai che sono geloso»
«Si Jay, lo so, ma devi anche ricordarti che noi due non stiamo insieme»
Mi guarda storto «Non per molto» dice e, mentre sistemo il vestito che ho trovato ad Oxford Street qualche giorno fa, sorrido.
Diversamente da come pensavo, Londra non mi ricorda affatto quello che è successo quasi due anni fa.
È incredibile come il tempo sia passato velocemente e odio il fatto che, nonostante questo, non l’abbia ancora dimenticato.
Quando ho incontrato Jay credevo di riuscire a voltare pagina; a non mantenere fede a quello che lui mi ha chiesto l’ultima volta che ci siamo visti.
Non so se tra me e Jay possa esserci l’amore; non credo di riuscire ad amarlo come amo… Andrea.
«Devi provarci» mi aveva detto Serena. «Devi ricordarti quello che ti ha fatto passare anche se, il passato, si dovrebbe lasciare alle spalle» aveva continuato.
Ero riuscita a lasciarmi alle spalle il passato, Andrea, la nostra pseudo-relazione ma adesso avrei dovuto affrontare di nuovo tutto.
Devo ritornare a casa per il matrimonio di Serena e avrei rinunciato se avessi potuto.
«Quando tornerai?» mi chiede.
«La prossima settimana. Rimarrò un po’ con mia madre e poi tornerò»
«Starai anche con lui?»
«Jay, la pianti? Ti ho detto che non succederà niente. Lui studia a Milano e non credo verrà al matrimonio»
«Va bene. Scusami» dice alzandosi dalla sedia sulla quale ha poltrito per tutto il pomeriggio.
«Non scusarti, ma non voglio che ti diano fastidio queste cose perché non c’è niente di cui preoccuparsi. Fidati»
Mi sorride e si abbassa, lasciando un bacio sulle mie labbra «Mi fido»
 
«Tesoro mio, bentornata!!» grida mia madre mentre esco dall'area degli arrivi.
Sorrido e la raggiungo velocemente «Ciao mamma» dico abbracciandola.
E' da sei mesi che non la vedo.
Abbiamo trascorso insieme il Natale a Londra, poi lei è ritornata in Italia mentre io ho ripreso a studiare.
Praticamente non torno da settembre e, ormai, siamo a giugno.
Chissà cosa troverò, o chi…
«Amore, come è andato il viaggio?»
«Abbastanza bene. Un po’ di pioggia prima della partenza, ma qui non credo ci sarà questo problema, vero?»
«No, infatti. Andiamo, Serena ti sta aspettando a casa»
«A casa?» chiedo mentre ci incamminiamo verso l’uscita.
«Si, ti ha organizzato un bentornata a casa a sorpresa, ma non dirle che te ne ho parlato, ok?»
«Tranquilla» mormoro. Sono già in ansia. E se dovesse esserci anche lui?
Tempo fa, senza che chiedessi niente, Serena mi aveva fatto sapere che Andrea aveva cominciato a studiare Archeologia.
Ero contenta per lui perché almeno era riuscito a far valere le sue idee e non a dargliela vinta ai suoi genitori.
Spero davvero di non incontrarlo, non oggi almeno.
Durante il viaggio dall’aeroporto a casa mia madre mi chiede come vanno gli studi, come sta Jay, se ho incontrato mio padre o se mi serve del denaro.
Ho risposto frettolosamente che Jay sta bene, che la saluta, che gli studi vanno alla grande e che, dopo la prima volta, non ho più incontrato mio padre.
Forse è stata la sensazione di inadeguatezza che ho provato rimanendo al suo fianco che non mi ha permesso di chiedergli o di accettare un altro incontro.
Lui non ha insistito e io gliene sono stata grata. Forse ha avvertito anche lui la sensazione di non essere nel posto giusto con la persona giusta; forse la prima occasione di passare veramente del tempo insieme non ci ha aiutati; probabilmente avremo bisogno di altro tempo.
A mia madre non dirò che mi sono sentita a disagio, altrimenti passerebbe i prossimi giorni a preoccuparsi per un nostro incontro futuro, quindi non dico niente e, invece, le chiedo del suo lavoro.
Comincia a parlarmi della mostra che sta organizzando, ma il discorso finisce sempre sul mio ritorno a casa.
«Serena non vede l’ora di abbracciarti»
«Immagino…» mormoro sorridendo e appoggiando la testa al finestrino.
«Voleva venirti a prendere insieme ad An…» si blocca subito stringendo forte lo sterzo. Credo che si sia lasciata sfuggire qualcosa che non avrebbe dovuto dire.
«Cosa?!» chiedo svegliandomi di botto.
«No niente…» mormora mia madre.
«Mamma! Andrea è qui?»
«Non puoi evitarlo Gaia!»
Sbuffo e sprofondo nel sedile. Se voleva venirmi a prendere all’aeroporto, cosa gli impedisce di aspettarmi a casa mia?!
«Non vedo l’ora che passi questo matrimonio» borbotto.
«Gaia, non fare così. Serena mi ha detto che è fidanzato o una cosa del genere»
Ah, ecco…
Sospiro profondamente e chiudo gli occhi.
«Tesoro, sveglia. Siamo arrivate» sento dire.
«Hm?» apro gli occhi e mi guardo intorno.
Vedo Serena irrequieta e so che aspetta solo che esca dall’auto per saltarmi addosso. «Non preoccuparti. Tanto, prima o poi, lo incontrerai ugualmente»
«Andrà al matrimonio, vero?»
«Questo non lo so. Dai, adesso scendi» mi dice sorridendo.
Annuisco e, dopo un profondo sospiro, apro la portiera.
«Ciao Gaia!! Che bello» urla la mia amica, abbracciandomi.
«Ciao Serena…» mormoro ricambiando l’abbraccio.
«Mi sei mancata tantissimo»
«Mi sei mancata tanto anche tu» mormoro.
«Come stai?» chiede squadrandomi tutta «Sei dimagrita ancora»
«Lo stress» rispondo ridendo.
«Non è che fai troppa attività fisica con Jay?»
«Smettila! Sei sempre la solita» dico ridendo.
«Dai, vieni, andiamo dentro»
Mi circonda le spalle con un braccio  e mi stringe, mentre entriamo mia madre ci segue con il mio bagaglio.
Ho un po’ di paura ad entrare. Non so chi potrei aspettarmi…
«BENTORNATA!!!» sento dire in coro appena entro in cucina.
Scoppio a ridere davanti allo striscione che i miei amici hanno preparato. Ci sono tutti, l’unica che non mi aspettavo è Alessia.
Mi guardo intorno e, per fortuna, non vedo chi mi aspettavo di vedere.
«Grazie ragazzi» dico abbracciando tutti.
«Come stai?» mi chiede Alessia.
«Bene. Sono contenta di essere a casa» dico.
Per tutto il tempo parliamo di quello che ho trovato a Londra, di cosa faccio e di cosa hanno fatto loro durante questi mesi, anche se la discussione principalmente è basata soprattutto sulle nozze di Serena e di Massimo. Vedo che entrambi non vedono l’ora di passare la vita insieme.
Sono così innamorati…
«Gaia…»
Mi volto e sorrido alla persona che ho davanti.
«Grazie per essere venuta» dico.
«Ma figurati. Mi ha fatto piacere. Ci vediamo domani al matrimonio allora» risponde Alessia.
Annuisco e l' abbraccio.
Non mi ha parlato di Andrea.
Meglio così, anche se un po’ di curiosità nel vederlo ce l’ho.
«Amica!! Stasera usciamo!» urla Serena raggiungendomi nell’ingresso.
«Cosa?» chiedo dopo aver salutato l’ultimo amico.
«Purtroppo ho già fatto l’addio al nubilato, ma voglio passare l’ultima notte da nubile con la mia migliore amica»
La guardo intenerita e annuisco «Va bene»
«Bene, adesso saluto il mio futuro marito e vengo in camera con te. Tu vai a lavare quel tuo bel corpicino»
Scoppio a ridere e annuisco. Lascio un bacio a mia madre e prendo il mio bagaglio, salendo in camera.
Non so dire con certezza se voglio o meno passare la serata con Serena. Mi sento un po’ a disagio.
Vorrei chiederle qualcosa; vorrei sapere se Andrea sarà presente. Vorrei che mi parlasse di lui ma so che tutto questo è sbagliato.
«Allora…» mormora mentre si siede sul mio letto.
«Cosa c’è?» chiedo aprendo la valigia.
«Hai comprato il vestito per domani?» chiede curiosa guardando in valigia.
«Si, anzi… devo assolutamente toglierlo da qui»
Svuoto la valigia e, finalmente, prendo l’abito che indosserò domani.
«Posso vederlo?»
«La sposa sei tu, quindi si»
Serena, tutta contenta, apre la custodia dell’abito e si porta le mani alla bocca «Ti piace?» chiedo preoccupata.
Non avevo messo in conto che il vestito poteva non piacerle… non avremmo comunque il tempo di andarne a comprare un altro.
Quello che ho comprato è lungo con uno scollo a cuore e con una fascia sotto il seno. E’ di un colore misto tra l’azzurro cielo, il bianco e il marrone chiaro. Mi aveva colpito molto per la sua eleganza e, allo stesso tempo, per la sua semplicità.
«E’ stupendo Gaia… è molto bello»
«Bene, ne sono felice» rispondo sorridendo, mentre mi siedo sulla poltrona davanti al letto.
«Hai un’aria abbattuta» mi dice ritornando ad occupare il suo posto sul letto.
«E’ soltanto per il viaggio. Domani sarò fresca come una rosa, promesso» rispondo sorridendo.
«Non è soltanto questo» dice guardandomi seria.
Potrei anche sapere a cosa si riferisce.
Sorrido e mi alzo, avvicinandomi alla finestra. «Non volevo tornare. L’ho fatto solo per te, perché è il tuo matrimonio, ma avrei voluto restare a Londra»
«Hai paura di incontrarlo?»
«Ho paura di stare male di nuovo. Ho capito che finché non lo vedo e non lo sento sto bene; ma appena ci incontriamo per me è la fine. È stato così il giorno del mio diploma…»
«Ricordo quanto hai pianto quel pomeriggio»
«Già» rispondo amaramente. «Ho impiegato settimane a dimenticare quello che mi aveva detto. Non vorrei incontrarlo e ricominciare tutto da capo»
«Avrei impedito a Massimo di invitarlo se ne avessimo parlato prima. Purtroppo, da quando si sono conosciuti, sono andati subito d’accordo»
«Non preoccuparti. Devo imparare a non starci male e poi lui è fidanzato, no?»
«Si, con una milanese se non sbaglio»
«Buon per lui, almeno non è Elena»
Serena scoppia a ridere e scuote la testa «Lei non ha continuato a studiare»
«Hai invitato anche lei?»
«Ovvio che no. Ci saranno soltanto Andrea ed Alessia»
«Saremo anche allo stesso tavolo suppongo»
«No, tu e tua madre sarete insieme alla mia famiglia. In fondo, siete un po’ la mia famiglia»
Sorrido e mi avvicino alla mia amica. L’abbraccio, anzi, mi butto letteralmente su di lei «Grazie» mormoro.
«Grazie a te» risponde lei ricambiando l’abbraccio. «E’ bello riaverti con noi, anche se per poco tempo»
«Potete sempre passare a trovarmi dopo il viaggio di nozze»
«Lo faremo sicuramente, prima di ritornare all’università»
«Bene…»
Restiamo qualche attimo in silenzio, poi mi ricordo di quello che mia madre mi aveva detto in macchina «Voleva davvero venire a prendermi in aeroporto?»
«Chi?» chiede la mia amica, la guardo di traverso facendole capire che so che Andrea è in città. «E’ qui da due settimane e, da quando è arrivato, non ha fatto altro che chiedermi quando saresti tornata. Esasperata, gliel’ho detto e lui ha proposto quella cosa. All’inizio avevo accettato, ma poi ho capito che sarebbe stata un’imboscata nei tuoi confronti, quindi gli ho chiesto di starti lontano almeno fino a domani; a malincuore ha accettato»
«Wow…» mormoro un po’ sotto shock. Che abbia cambiato idea su di me?
«Dai, raccontami di Jay, adesso! Voglio sapere come si comporta con te» Serena interrompe i miei pensieri chiedendomi del mio quasi fidanzato.
Rido, lasciandomi alle spalle Andrea e, un po’ imbarazzata, le spiego che, io e Jay, non siamo una vera e propria coppia. Trascorriamo del tempo insieme, usciamo con gli amici, studiamo, ma ancora non abbiamo ufficializzato nulla. Ci stiamo ancora conoscendo.
Ha cominciato a farmi le domande più imbarazzanti che possano esistere… quelle che le migliori amiche hanno il dovere di fare.
Mi ha chiesto se ci sono stata a letto, se è bravo, ed è arrivata addirittura a chiedermi le dimensioni.
«Piantala di chiedermi queste cose» le chiedo super imbarazzata.
«Ma perché?! Sono cose normali»
«Beh, mi imbarazza parlarne e poi non mi hai mai fatto domande del genere»
«Vabbè amica… tu sei stata soltanto con Andrea e Max, ed entrambi sono italiani. Più o meno si sa quanto siano poco dotati i ragazzi italiani»
«Ti sbagli» mormoro guardandola maliziosa.
Lei comincia ad urlare e a saltare sul letto, mentre scoppio a ridere «Stai ferma!!» le urlo cercando di farla scendere.
«Vuoi dirmi che uno dei due è super dotato»
«Non super, ma più della norma»
«Dai dimmi chi è»
«Secondo te?»
«Andrea, ovviamente»
Annuisco ridendo. «Ok, e tra Andrea e Jay?»
«Sempre lui, Serena! Cambiamo argomento, va»
«Ma allora con Jay lo hai fatto!»
«Si, adesso basta però»
«Sei troppo timida»
Mentre lei continua a ridere, la spingo e mi stendo sul letto. Sono esausta.
«Hai più sentito Max?»
«Abbiamo perso un po’ i contatti da quando ho conosciuto Jay… credo sia ancora innamorato di me e, sapere che io lo sono di qualcun altro e che sto con un’altra persona, insomma non gli piace. Ha preferito non sentirmi più, piuttosto che continuare a soffrire»
«E tu?»
«Sai come ho reagito. Gli ho dato ragione. Alla fine cosa avrei dovuto fare? Capisco come si sente»
«E’ un peccato. Max mi piaceva»
«Serena, a te piacevano tutti» le dico ridendo.
Comunque, credo proprio di aver fatto la cosa giusta con Max. Tengo tanto a lui, ma non voglio essere egoista e continuare a vederlo soffrire solo perché voglio la sua amicizia.
Così stiamo molto meglio entrambi.
«Possiamo rimanere qui stasera?» le chiedo sospirando. È decisamente il peggior rientro a casa di tutti i tempi.
«Va bene. Dormo qui allora, però domani mattina alle otto dobbiamo essere sveglie e belle pimpanti»
«Si, ci sono ancora dodici ore, non preoccuparti»
Restiamo un attimo in silenzio, poi le chiedo «Non sei spaventata?»
«Da morire» risponde cercando di trattenere le lacrime. «Ho la sensazione di non esserne in grado, che abbiamo affrettato tutto. Chi lo avrebbe detto che mi sarei sposata a diciannove anni?!»
«Non pensare che hai diciannove anni. Se lui è la persona giusta per te, hai fatto bene»
«Lo spero»
«Mi dispiace non averti aiutato con i preparativi del matrimonio»
«Non preoccuparti Gaia… m'importa solo che tu sia qui»
«Ma certo!»
Io e la mia amica passiamo tutta la serata a raccontarci la nostra vita durante questi mesi. Cosa è successo mentre ero via, insomma. Mi ha informata di tutto.
Ha evitato, soprattutto, di non andare nella zona a rischio: Andrea.
 
Non credevo che per riprendermi dal viaggio, dalla stanchezza e da tutto quello che io e la mia amica ci siamo dette ieri sera, ci volessero più di undici ore di sonno.
Alle sette di mattina Serena si è alzata dal letto e ha cominciato a fare avanti e indietro per la stanza, mormorando «Oggi mi sposo e non ce la posso fare. Non ce la posso fare perché oggi mi sposo»
Mi sono alzata, controvoglia, e l'ho strattonata per farla riprendere. «Amica!! Riprenditi!!» le ho urlato.
È scoppiata a piangere e mi ha abbracciata.
Dopo vari e inutili giri di parole le ho dato uno schiaffo e lei, scioccata, si è ripresa. Mi ha ringraziato e poi siamo scoppiate a ridere.
Roba da non crederci.
Ha impiegato tutta la mattinata a calmarsi; mentre l' accompagnavo a casa, mentre faceva la doccia, durante il trucco e il parrucco e, infine, mentre indossava l’abito.
Insomma, è stata un fascio di nervi per tutto il tempo e adesso, un po’, lo sono anch'io.
 
La cerimonia è finita. Serena e Massimo sono marito e moglie e non ho ancora visto Andrea.
«Gaia, ci vediamo per il servizio fotografico!» esclama Serena salutandomi con la mano.
Ha organizzato il ricevimento in una villa fuori città; quindi, prima di tutto toccherà fare le foto.
Annuisco sorridente, mentre lei è ancora ferma lì insieme a Massimo che sta parlando con un suo amico.
Il respiro mi si blocca a metà e il cuore comincia a battere furiosamente quando mi accorgo con chi sta parlando Massimo.
Andrea alza lo sguardo e i nostri occhi si incrociano; saluta il neo sposo e mi raggiunge.
«Merda» mormoro muovendomi nervosa. Siamo anche vestiti dello stesso colore: blu. Si, il mio è celeste, ma sempre dal blu proviene, no?
«Ciao» mi saluta.
Oh dio, la sua voce…
«Ciao» rispondo guardandolo.
«Come va?» chiede.
«Abbastanza bene…» Meglio quando questa giornata sarà finita!
Accidenti!! «Tu, invece?»
«Non mi lamento. Sono riuscito ad iscrivermi all'università che volevo frequentare»
«Ne sono felice» rispondo sorridendo.
«Complimenti per il college prestigioso» dice sorridendo, anche lui.
«Grazie. È una tortura, ma mi piace studiare lì»
«Era quello che desideravi, quindi sei anche riuscita a realizzare il tuo sogno»
«E’ vero» mormoro.
«Gaia!!!» mi sento chiamare da Serena.
«Forse è meglio se li raggiungiamo» dice lui.
Annuisco e mi avvio, con lui al mio fianco.
«E’ bello vederti di nuovo qui»
Oh no, Andrea… non dirlo, non dirlo.
Faccio un respiro profondo e lo fermo. «Mi dispiace, non ci riesco» dico.
«A fare cosa?»
«A fingere che non sia successo nulla»
«Non ti sto chiedendo di farlo»
«Invece si…»
«E in che modo?» chiede avvicinandosi.
«E’ bello vederti di nuovo qui» dico imitando la sua voce. «Non puoi dirmi una cosa del genere. Sai cosa provavo per te, sei stato tu a lasciarmi, perché me lo dici?»
«Perché ho capito di aver sbagliato. Gaia, lo sai»
«Si, me lo hai detto, ma adesso entrambi abbiamo la nostra vita»
«Si… mi hanno informato di un certo Jay»
Sgrano gli occhi. Come fa a saperlo?
Serena, ovvio…
«Sono andata avanti» mormoro mentre mi incammino verso le macchine.
«Anch' io, ma non c’è mai stato un attimo in cui non abbia sperato che tu mi chiamassi»
Lo guardo per qualche secondo, poi dico «E’ meglio se raggiungiamo gli altri»
Lui sorride amaramente e annuisce.
«Finalmente ragazzi! Ma quanto ci avete messo?» esclama Alessia appena ci vede.
«Scusaci, stavamo parlando» dico sorridendo.
«Tutto ok?»
«Certo. Andiamo, altrimenti Serena mi ammazza» mormoro mentre mi dirigo verso la macchina di mia madre.
«Gaia!» mi sento chiamare da Andrea e mi volto.
«Parliamo dopo?» chiede.
Annuisco sorridendo e mi volto nuovamente per raggiungere mia madre.
«Tutto bene?» chiede mentre salgo in auto. Ci dirigiamo in aperta campagna, dove Serena ha deciso di fare il ricevimento.
«Non lo so» rispondo aprendo il finestrino. Ho bisogno di respirare. «Voglio solo che questa giornata finisca presto»
Mia madre mi accarezza un braccio, rimanendo in silenzio. Forse ha capito anche lei che non c’è proprio niente da dire.
Per tutto il tempo del servizio fotografico, e anche dopo, ho pensato alle sue parole.
Perché ho capito di aver sbagliato. Gaia, lo sai.
Ho sbagliato anch' io…
Ho sbagliato ad innamorarmi di te.
Anch' io, ma non c’è stato un attimo in cui non abbia sperato che tu mi chiamassi.
Non sa quanto avrei voluto farlo.
In tutti questi mesi sono stata divisa tra il dargli una seconda opportunità o dimenticarlo. Lasciarmi alle spalle tutto.
So che lui si è pentito.
So che vorrebbe tornare con me.
So tante di quelle cose che vorrei fermarmi un attimo e spegnere il cervello.
Mi sono chiesta molte volte cosa voglio. Continuare a stare con Jay, cominciando magari a fingere di amarlo, o mettere una pietra sopra a tutto quello che Andrea mi ha fatto? Le sue bugie e il suo prendersi gioco di me…
Tu sai qual è la cosa giusta da fare” mi ricorda la mia coscienza appena lo vedo.
No, non lo so.
«Ehi…»
Andrea si avvicina, mentre tutti gli invitati entrano nella sala. Mi sorride e avanza verso di me con il suo maledetto completo blu.
«Ciao» rispondo sedendomi su una panchina.
Lui si avvicina e si siede al mio fianco. Era da tanto che non provavo queste sensazioni: lo stomaco in subbuglio, il cuore batte forte, come se fossi in caduta libera ma so che c’è qualcuno che tiene a me ed è pronto ad afferrarmi.
«Ammettilo, Alessia ti ha detto come mi vestivo» dice ridendo.
«No» rispondo allo stesso modo. «Giuro che non lo sapevo. Ho comprato mesi fa questo vestito»
«Stai bene»
«Grazie» rispondo imbarazzata.
«E sei bionda» nota sfiorando una ciocca di capelli.
«Non più ormai» rispondo alzando gli occhi per guardare il mio ciuffo.
«Ti preferivo mora»
Ci guardiamo negli occhi e, imbarazzata, sorrido e distolgo lo sguardo.
«Scusami per prima»
«Per cosa?»
«Non avrei dovuto dirti che non c’è stato un attimo in cui abbia sperato che tu cambiassi idea»
«Non scusarti. Anch'io l’ho fatto per mesi… quando mi hai lasciata e… si insomma, hai capito» mormoro abbassando lo sguardo.
«Si» mormora a sua volta.
«Uhm… come l’hanno presa i tuoi la notizia che non avresti fatto architettura?» chiedo cercando di cambiare discorso.
«Non mi hanno parlato per un po’, soprattutto mio padre»
«Adesso è tutto risolto?»
«Si, abbastanza. Mi piace studiare archeologia e loro lo vedono, quindi sono felici per me»
«E’ giusto così…»
«Hai incontrato tuo padre?» chiede lui guardandomi serio.
«Si, qualche mese fa ma, al momento, entrambi non riusciamo a volere un altro incontro. Vorrei che non mi pagasse gli studi»
«Magari a lui non importa»
«So che vorrebbe passare più tempo con me, ma proprio non ce la faccio. Sin dall’inizio mi ha detto che l’unica cosa che gli sta a cuore è la mia istruzione quindi, sotto un certo punto di vista, non sono costretta a passare del tempo con lui»
«Forse no…» 
Faccio un profondo sospiro e cambio argomento «Com’è vivere a Milano?» gli chiedo, ma la verità è che voglio sapere qualcosa di questa tipa…
Lui sorride e mi guarda «E’ strano, ma me la passo bene»
Ci credo…
«Perché strano?»
«Prima ero disposto a fare pazzie, a trasferirmi da tutt’altra parte e cominciare una nuova vita con…» mi guarda negli occhi e continua «…qualcuno. Milano è solo Milano»
A cosa ti stai riferendo Andrea?
«Ho saputo che sei… fidanzato» dico rischiando il tutto per tutto.
Andrea mi guarda e, per un momento, vorrei dimenticare dove mi trovo, perché siamo qui e perché cerchiamo di stare lontani ma, nello stesso tempo, ci avviciniamo «Si» mormora e tutto all’improvviso svanisce.
«Hai continuato a sperare che io cambiassi idea anche dopo che vi siete messi insieme?» chiedo.
«Molte volte»
«Perché ci stai insieme allora?»
«E’ brutto da dire, anche squallido… ma ci sto insieme perché ti somiglia. Mi ricorda tantissimo te»
Accidenti.
Porca miseria, non riesco più a stare qui… non posso più stargli accanto e sapere che questa serata finirà nel peggiore dei modi.
Mi alzo, lisciando il vestito e dico «Torno dentro» lo guardo un’ultima volta e mi allontano.
«No, aspetta!» esclama raggiungendomi.
«Andrea, per favore… lasciami andare»
«Non posso» mormora avvicinandosi al mio viso.
No, no, no, no!! Non puoi starmi così vicino.
«Gaia, tu mi ami?» mi chiede, alzo lo sguardo di scatto.
Sento i miei occhi pungere, le lacrime chiedono prepotentemente di essere rilasciate. «Perché mi fai questa domanda?»
«Perché stai con un inglesino del cazzo! Perché gli sorridi, gli parli, lo accarezzi, lo baci, ci vai a letto…Prima che le nostre vite prendessero strade diverse, mi sono sempre detto che sarei stato l’unico uomo a cui tu avresti sorriso, l’unico che sarebbe venuto a letto con te, l’unico che avresti accarezzato e baciato. Ho mentito a me stesso… al mio cuore,  a te»
Le sue parole mi stordiscono, mi mandano il cuore a tremila. Respiro convulsamente; la sua vicinanza mi preoccupa.
«Cosa vuoi dirmi Andrea?» chiedo con la voce tremante.
«Prima che tu partissi ti ho chiesto di ritornare insieme a me, lo ricordi?»
Annuisco e lui si avvicina ancora di più a me, indietreggio e sbatto contro la parete.
Accidenti!
«Ti ho chiesto se mi ami»
«Non hai mai avuto dei dubbi su questo. Non dovresti averne» mormoro guardandolo seria.
«Hai ragione. Sono sempre stato io quello reticente. Quello che, appunto, ha mentito, ma adesso non posso più continuare a farlo…»
Abbasso lo sguardo e provo a regolarizzare il respiro. La sua vicinanza mi fa male.
Sono sicura che, tra poco, sverrò.
«Guardami» dice alzando il mio viso con il suo indice.
I nostri occhi si incontrano di nuovo, mi perdo nell’amore che ho sempre provato per lui; quell’amore che sono sempre stata sicura di provare nonostante la sua stronzaggine; nonostante quello che mi ha fatto e nonostante mi abbia presa in giro, facendomi soffrire di più.
«Perdonami Gaia… Perdonami se non sono il ragazzo perfetto, quello che sicuramente sarà il tuo Jay…»
«Non è il mio Jay» preciso.
«Lasciami finire» mi interrompe sorridendo. «Non sono perfetto, ma ti posso giurare che, nella mia imperfezione, nella mia stupidità, nella mia cecità e tutto quello che vuoi, ti amo più di qualsiasi altra donna abbia mai avuto»
Il mio cuore perde qualche battito, per poi ricominciare a pulsare come un forsennato.
Andrea mi ha appena detto che mi ama?
Lo ha fatto davvero?
Dopo quasi due anni?
Mi ha detto che mi ama. Che non mi vuole semplicemente bene.
Mi ama!!
Gli crederai?” chiede la mia vocina interiore.
«Andrea…» mormoro con gli occhi spalancati.
«Ok, forse  non avrei dovuto dirtelo…» dice piano passandosi una mano fra i capelli.
«No…» mormoro e lo guardo «Voglio dire hai fatto bene. Sono felice che tu me lo abbia detto, ma perché adesso?» chiedo deglutendo più volte.
«Perché mi odiavi dopo quello che è successo con Max e poi… poi mi hai detto che stavi per partire»
«Ed è così anche questa volta Andrea…»
«Ma io ti amo Gaia… credo di averti amata dal momento in cui sei tornata in quella casa, bagnata fradicia. Scusa se non te l’ho detto prima, ma avevo paura di farmi prendere troppo, così facendo però ho perso la donna della mia vita. Ti amo Gaia, perdonami se non te l’ho detto prima»
Sono senza parole… una dichiarazione vera e propria.
«E’ meglio se entriamo» mormoro; vorrei veramente prendermi a pedate perché so che potrei semplicemente dire “Andrea, ti amo anch' io, non sono mai stata così innamorata di te come lo sono adesso”, ma sento che non sarebbe giusto.
Non sarebbe giusto nei confronti di entrambi e nei confronti delle nostre vite.
Lo guardo negli occhi, vedo la sofferenza e le sue aspettative svanire nel nulla. Mi allontano da lui per raggiungere mia madre.
«E’ finita allora? Ti dico che ti amo e tu mi lasci così? Senza una spiegazione? Te ne esci con un fottuto “E’ meglio se entriamo”?» chiede arrabbiato.
«So quello che dovrei dirti!» esclamo voltandomi «Ma non è giusto per nessuno di noi due. Non puoi sbucare dal nulla dopo un anno di lontananza e dirmi che mi ami»
«No? Allora spiegami perché non è giusto! Ti sembra giusto che ritorni a Milano, la prossima settimana, con il cuore spezzato?! Ti sembra giusto continuare a farci del male?»
«Farci del male? Si da il caso che qui, l’unica ad essere stata ferita, sia io! Quella che dovrà rimettere insieme tutti i cocci sono io, perché ogni volta che ti vedo mi si spezza il cuore»
«Ti sto dicendo che possiamo stare insieme!!» urla.
«Non è così semplice»  dico cercando di tenere sotto controllo la voce.
«Perché no?»
«Perché amare significa anche fidarsi e io non mi fido più di te come mi fidavo prima»
«Posso cambiare Gaia. Sono cambiato, ma posso cambiare ancora… per te»
«Tra qualche giorno ognuno riprenderà con la sua vita e tutto finirà, di nuovo. E non dire che saresti disposto a trasferirti»
«Mi manchi…» sussurra.
«Vai avanti con la tua vita Andrea» dico velocemente, prima di voltarmi, scoppiare a piangere e correre verso i bagni del ristorante.
Perché proprio adesso doveva dirmi queste cose?
Perché sono a questo matrimonio? Vorrei andare via da qui, fare le valigie e andare via, ritornare a Londra e dimenticare quello che è successo oggi, ma so che Serena non me lo perdonerebbe mai e non posso farlo.
Devo essere felice per lei e starle accanto nel giorno più importante della sua vita.
Accidenti a me!
Le sue parole mi rimbombano nella mente, producendo un rumore assordante che non mi lascia sentire o percepire altro.
Voglio andare via da qui, ma non posso, quindi provo a calmarmi; asciugo le lacrime, sistemo il trucco ed esco, sperando che nessuno si accorga delle mie lacrime e che Andrea non si avvicini più a me.
Per tutta la serata faccio finta di niente; parlo con gli sposi e con gli invitati, cerco di non guardare verso il tavolo di Andrea, perché so che, se lo facessi, mi sentirei ancora più uno schifo rispetto a quanto non mi ci senta già.
Stasera gli ho detto addio.
Ho detto addio all’uomo che ho amato, che amo e che ho perso per sempre.
 

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Ehm... non so perchè ma adesso ho il magone.
Assurdo, vero?
Cinque mesi fa non credevo che sarei mai arrivata a questo momento. Insomma... avevo in mente di portare avanti questa storia si, ero anche curiosa di sapere cosa ne avreste pensato, ma MAI, e dico MAI mi sarei aspettata che l'avreste apprezzata così tanto. Non mi sarei mai immaginata di arrivare a così tanto e per tutto questo devo ringraziare voi!
Voi siete le persone che avete reso possibile tutto questo e per quanto la fine di una storia può sempre rattristare, questa volta è ancora peggio perchè c'è una grande possibilità che il sequel deluda molti di voi, anche se io spero dal più profondo del cuore che non sia così, perchè ci sto mettendo davvero l'anima e il cuore per scriverlo. Si sta anche portando via un pò di me perchè è... troppo! (Non posso spoilerarvi troppo :P)
Io vorrei davvero ringraziare tutti voi, ad uno ad uno, ma occorrerebbe un capitolo intero di LBIOS per farlo, quindi lo scrivo qui: "Grazie per aver perso quei cinque/dieci minuti nel leggere un capitolo; grazie per aver avuto la pazienza di lasciare una recensione, seppur di poche parole; grazie per aver aggiunto questo pezzo della mia vita fra le seguite, preferite o ricordate; grazie per aver atteso, chi pazientemente chi no :P, ogni martedì; grazie semplicemente perchè anche quando un capitolo non è venuto fuori come avrei voluto che venisse voi avete letto comunque e mi avete fatto comprendere, grazie alle vostre recensioni, che anche nella sua imperfezione la storia va bene così e, per ultimo, ma non meno importante, grazie alla persona che ha corretto pazientemente i miei errori ^^'' e che mi sta sopportando nella stesura del sequel... Grazie di cuore soprattutto alle ragazze e al ragazzo che mi hanno provocato un vero e proprio attacco di cuore con il bellissimo video. Sembrerò monotona ma, grazie ancora ragazzi <3 Vi voglio davvero bene."

La storia di Gaia e Andrea è nata per caso... avevo troppa nostalgia dell'Inghilterra e volevo rivivere quelle giornate dando un tocco di amore e magia in più. Così sono nati tutti i personaggi. Sono nati Andrea e Gaia, insieme ai loro amici...
Ho cercato di essere il più fedele possibile alla realtà, quindi si, direi che questa Gaia sarei io senza un Andrea al mio fianco, però xD
Spero che la mia esperienza abbia portato un pò di vero alla storia...
La trama inizialmente era diversa; o meglio, doveva andare come è andata, quindi il capitolo 16 (dove lui la lascia) doveva esserci, ma nel "progetto" originale Andrea non aveva nessuna cotta per Gaia, ma voleva semplicemente portarsela a letto e ingannarla, proprio come le fa credere, e, soltanto in un secondo momento, lontana da lei, si sarebbe accorto che lui si era innamorato. Beh, le cose sono cambiate man mano che scrivevo. Vedevo che alcuni pezzi tra di loro non andavano bene, quindi ho improvvisato e poi... e poi è venuto fuori tutto questo! :)
Adesso le cose da dire cominciano a scarseggiare sul serio. x'D
Spero di essere riuscita ad emozionarvi, e spero che tutti voi che avete seguito questa prima parte della storia, mi seguiate anche nel sequel.

Molto probabilmente a voi, ragazze del mio gruppo, vi sto facendo venire una serie infinita di infarti, ma sicuramente niente in confronto al vostro video :P e comunque non avrei saputo che darvi come ultimo spoiler xD
Non lo so, forse sono stata spinta a pubblicare dalla voglia di lasciami le vicende di questa Gaia e di questo Andrea indietro, proprio come fa la protagonista con il ragazzo che ama. Ne ho bisogno, credetemi! Non auguro a nessuno di entrare così tanto in sintonia con la propria storia... è sfiancante e ti fa veramente venire il batticuore, ad ogni scena, ad ogni frase!!
Ma comunque sia... Spero che la mia sorpresa sia stata gradita e con ciò vi do appuntamento a Venerdì 01 Marzo per il primo capitolo di "There'll be a place for us".
Un abbraccio forte e un bacio grande grande a tutti voi.
Francy <3

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