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Autore: ruruCRISIS    19/02/2013    6 recensioni
« Insomma, Len! C'eravamo prima noi! » Len Kagamine si girò verso la gemella, fissandola con uno sguardo del tipo 'Io? Io non ho fatto assolutamente nulla.' « Eravamo, indicativo imperfetto.» si rigirò, era oramai quasi il suo turno. O meglio, il loro. A quanto pare, aveva saltato un bel po' di fila e aveva avuto la brillante idea di appostarsi di fronte alla sorella. « E' da un po' che aspettiamo, non sarebbe giusto nei nostri confronti. » Gumi cercò di darle man forte, ma il ragazzo rimase sulle sue, avanzando e ordinando ciò che voleva. Quando ebbe ciò che aveva ordinato nelle sue mani, si voltò, pronto a tornare in classe. « L'importante è che sia giusto nei miei. » sibilò, quando passò accanto a Gumi. Len Kagamine, il ragazzo più popolare della scuola, fratello gemello della sua migliore amica, dotato di una bellezza fuori dai canoni, per me era solamente uno strafottente a cui piaceva giocare al gioco del 'io sono il re, voi i miei sudditi'.
-Tratto dal capitolo II
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gumi, Len Kagamine, Rin Kagamine, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V Quella decisione presa di fretta

 

Tutti i presenti si voltarono verso Rin, all'unisono. La bionda li osservò stranita.

« Che c'è? » domandò poi, alzando le mani. « Non sono stata io! »

Eppure, se qualcuno avesse chiesto da dove era provenuta la voce, tutti avrebbero risposto “da lì”, indicando magari la giovane Kagamine.

Ma quella voce non era la sua.

Tutti sapevano che non era stata Rin a parlare, dato che il suo timbro era abbastanza acuta, ma non per questo stridula, anzi, aveva sempre un tono dolce e rassicurante; quando dava voce ai suoi pensieri sembrava che stesse cantando, tanto la sua voce era melodiosa. Ma quella che poco fa avevano tutti sentito era abbastanza grave, una voce che si stava trasformando, diventando così più matura. Era una voce da uomo.

Gumi sforzò la vista – Mannaggia, avrei dovuto mettere gli occhiali! - per riuscire a focalizzare un qualcosa che si stava muovendo dietro la biondina. Le foglie si muovevano sommessamente.

Sarà un animale..?” ipotizzò Gumi, ma sicuramente questo era il pensiero che tutti i presenti avevano formulato nella loro mente in cui un dubbio fra tutti spuntava: “chi era stato a parlare?”

D'un tratto, Rin sobbalzò, emettendo un debole “Ahi!”.

« Buh. » fece la stessa voce di prima, mentre una figura maschile si tirava su, scoprendosi mano a mano dietro le spalle di Rin. Questa si rivelò essere un ragazzo che sembrava avere all'incirca diciassette anni, almeno una quindicina di centimetri più alto di Rin, che il ragazzo aveva circondato il collo con le braccia, sorridendo, poggiandole un leggero bacio sulla guancia. Rialzò poi lo sguardo su i ragazzi presenti, alquanto sorpresi. Quello posò le iridi di un azzurro che avrebbero fatto invidia ai mari del sud su tutti i presenti, con un sorrisino quasi sarcastico dipinto in viso, e con un cenno della testa, gettò indietro la frangetta bionda che gli stava ricadendo davanti al viso.

Len Kagamine.

Per un attimo, nessuno disse nulla.

« Non avevi detto che non potevi venire? » disse subito Rin, voltandosi verso di lui, come risvegliatasi da un sogno. « Dovevi studiare storia! »

Il biondo sorrise sarcasticamente, ancora. « Non pensavo fossi così ingenua, sorellina. »

Si videro le guance della ragazza diventare rosse dalla rabbia, e a Len scappò una risata. Era troppo divertente farla arrabbiare!

« Ichan..? » a parlare stavolta fu Miku, che appena aveva scoperto che a parlare era stato il gemello di Rin, era rimasta a bocca aperta. Ma non solo per lo stupore, anche per la felicità: aveva approvato la sua idea! La graziosa ragazza dai capelli turchesi aveva la fissa di chiamare gli altri per cognome aggiungendo il suffisso 'chan', oppure 'san' o ancora 'kun', 'sama, 'senpai', a seconda dei casi. Siccome Rin e Len erano gemelli, di conseguenza avevano lo stesso cognome; quindi, per evitare qualche “Ma a chi ti riferisci?” aveva deciso di chiamare, quando tutti e due erano presenti, “Ichan” il ragazzo, ossia 'ichi', uno, e “Nichan” l'altra, poiché 'ni' significa due.

« Come mai non ti sei fatto vedere fino ad adesso? » continuò Miku.

« Volevo fare una sorpresa a Rin. » e le scompigliò i capelli. Si stava divertendo un mondo.

« E questa la chiami sorpresa, Len? » sbottò lei, togliendosi le mollettine e rimettendosele.

Len annuì, con un sorriso idiota stampato in faccia.

« Non per interrompervi, ma sbaglio, o hai detto che sei d'accordo con me, Ichan? » continuò entusiasta la giovane Hatsune, con gli occhi che le brillavano.

« Non sbagli, Hatsune. » rispose quello, smettendo di stuzzicare la sorella.

Miku sembrò quasi paralizzata per una decina di secondi – record! - mentre sul suo viso si disegnava, pian piano, un sorriso di quelli che arriva fino alle orecchie.

« ICHAN, TI ADOROOO! » Miku scattò verso Len a braccia aperte, quasi piangendo e ridendo allo stesso tempo.

Len fece una smorfia, spostandosi poi di lato, in modo che questa cadde nel cespuglio invece di finire tra le braccia del ragazzo. Miku però si rialzò quasi subito, e qualche foglia le era rimasta impigliata nei capelli.

« Il primo passo è fatto! » si mise in posa con una mano sul fianco e l'altra stretta in un pugno, come quando negli anime il protagonista è determinato a portare a termine un qualcosa e dietro gli si vedono una miriade di fiamme, avete presente? Ecco, si può dire che Miku, in quel momento, era proprio in quello stato.

« … Voi invece? » chiese infine Miku, con la voce quasi tremolante.

Il silenzio, già calato precedentemente, divenne incredibilmente pesante.

« Potete alemno spiegarmi perché non volete...? » disse ancora Miku.

« Non è che non vogliamo, non abbiamo mai detto una cosa del genere, Miku! » fu Kaito a rispondere. « Siamo solo scettici al riguardo! »

« Quindi non volete. » concluse Miku, facendo una smorfia e rivolgendo lo sguardo alle sue scarpe.

« Allora hai qualche problema di comprendonio, Hatsu. » sbottò Gumi. « Fino ad ora, hai mai sentito volare la parola “scordatelo” o qualsiasi altro termine che voleva intendere che noi non eravamo d'accordo con te? »

Il tono di Gumi era leggermente più alto del solito. Quando le persone si comportavano in quel modo era capace di andare su di giri. Anche perché non era da Miku comportarsi in quel modo.

Questa scosse la testa.

« Bene. Quindi smettila di fare la depressa e combatti per far sì che tutti accettino la tua proposta! Non è da te demordere così facilmente, dannazione! »

Miku sbarrò gli occhi per la sorpresa.

« Per questo, io- »

« Ci sto. »

Rin. Stavolta era stata Rin a parlare. Gumi sorrise nella sua direzione.

« Rin mi ha preceduto. » osservò lei, facendole l'occhiolino. « Io ci sto. »

 

Forse era stata un po' troppo precipitosa.

Già, giusto un poco.

Doveva rifletterci su.

E invece aveva agito per l'amicizia che provava nei confronti della giovane dalla chioma color cielo.

Ne avrebbe risentito.

Non era molto sicura della sua scelta, anzi, non ne era affatto sicura.

Ma dentro di sé, sentiva che era la cosa più giusta da fare.

Sacrificare sé stessi per gli altri era la cosa migliore, in quei casi. E Gumi ci aveva sempre rimesso.

Magari stavolta sarebbe stato diverso. O magari si sarebbe ripetuta la solita storia.

Si sarebbe pentita.

O forse no.

Beh, lei sperava ardemente in quest'ultima opzione, mentre decretava la sua scelta, schierandosi dalla parte dell'amica.

 

Ora erano in quattro. Lei, Rin, Miku, e l'odioso Len, che stava a guardarsi attorno con un'aria da superiore, in stile “Io sono tutto, e voi niente, in confronto a me. Ma sto comunque qui perché non ho alcuna voglia di tornare a casa a studiare storia.”

Ma certo, resta pure qui ad infangarci con le tue battutine ironiche.”

Non c'era un motivo ben preciso per odiarlo, ma le bastava pensare che era per causa sua che moltissime volte non poteva incontrare Rin al parchetto o semplicemente chiacchierare mentre tornavano a casa dopo una giornata a scuola. C'era sempre lui in mezzo. Ci si voleva prendere un gelato? No. Lui voleva mangiare a casa, quindi si doveva rinunciare a quel ben di dio ghiacciato. Lo stesso se volevano uscire insieme: dopo Len rimaneva da solo, povero. E quindi Gumi era costretta a cambiare interamente programma. Ma non solo. Quando gli pareva – ossia sempre – lanciava certe frecciatine sarcastiche molto dure; Gumi non poteva far altro che ignorarlo o rispondergli a tono, ma molte volte l'avrebbe preso volentieri a pugni.

« Come ti è venuta quest'idea improvvisa? » chiese Iroha all'improvviso, stoppando i pensieri a ruota libera della smeraldina.

Miku sembrò pensarci su, inclinando leggermente la testa da un lato. « Non lo so... Mi è venuta e basta. » constatò alla fine, seguita a ruota da un 'oh' degli altri ragazzi.

« Però come idea non è affatto male! » intervenne poi Seeu, alquanto entusiasta. « Ci ho pensato bene, e la mia risposta è sì! »

« Mi aggiungo anch'io. » disse piano Lapis, sorridendo timidamente.

Le due vennero verso il gruppetto formatosi, e Miku corse ad abbracciarle. « Vi ringrazio! Aokichan, Nekomimisan! »

« E di che, Miku? Ci divertiremo come matti! » fece Seeu, togliendole qualche foglia dai capelli.

L'azzurra sentì poi qualcuno abbracciarla da dietro, quindi d'istinto si giro, trovandosi davanti il volto sorridente di Kaito.

« Grazie, Isaminesan... » la ragazza gli sorrise di rimando.

Gumi non poté far altro che sorridere guardando quella tenera scena.

« Mi vedo costretta ad aggiungermi, vedo. » constatò poi Meiko, sospirando, venendo poi verso Gumi, Rin e Len, che stavano in disparte ad osservare la scena.

L'unica che ancora non aveva espresso un parere era Luka.

Chissà cosa avrebbe risposto lei. Sembrava tanto sulle sue, e traspirava l'idea di non voler partecipare a quest'iniziativa. Questa sospirò, tenendo le braccia incrociate sul petto.

« Megurinesan... » sussurrò Miku, alquanto preoccupata.

« Luka... » Gumi sentì mormorare il nome della ragazza da parte della sua migliore amica, che la guardava trepidante, in attesa della fatidica risposta.

« E' banale. » disse alla fine la rosa. « Avete quindici, sedici anni, non tre o quattro. »

A Miku crollò il mondo addosso. E pensare che ce l'aveva quasi fatta.

 

« Ma cantare mi piace, e solo per questo mi unirò a voi. »

Miku quasi scoppiò per la felicità, ma si trattenne ad avvinghiarsi al collo della diciassettenne dallo sguardo di ghiaccio. Riuscì solo a dire “Grazie infinite”, per poi cominciare a ridere e piangere insieme.

 

Era ormai pomeriggio inoltrato quando tutti si congedarono, e a Gumi le brontolava lo stomaco. Quindi era ora di cena. O forse no, dato che a Gumi brontolava sempre lo stomaco.

Erano mancate un paio di ragazze, alla 'riunione'. Una era Miki Furukawa, quindicenne anche lei, andava in classe con Iroha, Lapis e Len; non era potuta venire perché era in vacanza dalla nonna, che abitava a Kyoto. La seconda era Izumi Asumata, soprannominata IA per via delle iniziali del suo nome e cognome, rinchiusa in casa per via del troppo studio. Si era presa la briga di avvisarle la dolce Meiko.

Il cielo cominciava a tingersi dei colori del tramonto: rosso, arancione, un velo di rosa e un vago blu notte.

D'un tratto sobbalzò, girandosi poi di scatto, pronta a dare uno schiaffone a chiunque aveva avuto il coraggio di pizzicarle i fianchi. La mano però finì nel vuoto.

« Ehi ehi ehi ehi! Piano con quella mano! »

Per un attimo non credette alle sue orecchie. “Eh ma no.”

« Len, smettila! » sentì la voce di Rin, e un po' di tranquillizzò. Almeno non era sola insieme a quel dongiovanni. « Scusalo, Gumi. »

« Non preoccuparti, non fa nulla. » cercò di ricomporsi Gumi.

« Non fa nulla?! » si lamentò il biondino. « Se mi colpiva, finivo a terra stecchito! »

Gumi si sentì addosso lo sguardo truce del ragazzo. Questa storse il naso.

« Neanche i bambini di tre anni si comportano come te. » ribatté lei. « Autodifesa. »

Questo sbuffò.

« Avete già qualche idea per quello che ha detto Miku...? » Rin cercò di allentare la tensione con la prima domanda che le balenò in mente. “E anche la più stupida, yay!”

« Non ancora... Non ci ho nemmeno pensato, a dire il vero. » rispose Gumi. Rin alludeva al discorso fatto poco prima dalla frizzante Hatsune, che aveva detto che bisognava cominciare a cercare qualche idea per le canzoni che avrebbero interpretato. Le cover no, assolutamente, Miku voleva fare qualcosa di suo. Ma non voleva cantare solo lei, no, per carità, facciamo cantare anche gli altri! Ma che si scrivano le canzoni da soli, eheh.

« Voi? » parlò al plurale.

« Sono nella tua stessa situazione. » rispose la gemella, mentre l'altro si limitò a borbottare un annoiato “no”.

 

In un batter d'occhio si erano ritrovati tutti e tre davanti a casa di Gumi. Avevano parlato un po' durante il tragitto: dall'iniziativa improvvisa di Miku alla scuola, dalla scuola ai compiti per l'indomani, le interrogazioni, che Rin voleva fare un po' di sano shopping ma non aveva tempo, la squadra di calcetto di Gumi, la nuova cotta di Len, qualche pettegolezzo di quartiere... Avevano parlato, sì. Si era sciolta anche a lei, anche se qualche battibecco tra Gumi e Len non mancava, ma tempo una risposta da ogni parte e via, si ricominciava a chiacchierare come se niente fosse.

I tre si salutarono, Gumi stette un po' sulla porta giusto per vedere i due gemelli sparire all'orizzonte. “E se scrivessi una canzone su quanto odio quel dannato biondino? Non è una brutta idea, dai.”

Girò la chiave nella toppa ed entrò a casa, finendo tra le braccia del fratello maggiore.





Angolino dell'autrice: Miei carissimi lettori, ma saaaalve <3 Con tanto un po' dir itardo, ecco a voi il quinto capitolo, usicto or ora dalla mia contorta e sadica mente v.v Questo capitolo mi ha consumato ben quattro fogli di open office, quindi se dite che è corto vi stacco le manine, perché è il capitolo più lungo che abbia mai scritto ewe Spero che questo capitolo vi piaccia, mi sono impegnata a fondo per scriverlo. <3 Ah, dimenticavo! Grazie a i love penguin per aver recensito, graziegraziegrazie *w* Ah, e ho una domanda per voi. Dato che non ho idee *si affloscia a terra* Cosa vi piacerebbe succedesse in seguito? Per favore è importante c: Con l'augurio di vederci presto, vi lascio <3
With love,

Rurucchì ♥

  
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