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Autore: KuromiAkira    06/09/2007    2 recensioni
La principessa Misaki, figlia del Daimyo di Kusa, fa visita al kage di Taki per allearsi contro Konoha.
Ma ci sarà da fidarsi?
Genere: Generale, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due giorni dopo, Konoha.

Ino, che durante il viaggio aveva guarito completamente la sua ferita, Sui Cheng e Orihime uscirono dall’ufficio della Hokage, ricordando ancora ciò che questa le aveva detto su Go.


- Era malato?? – chiesero le tre ragazze.

Tsunade chiuse gli occhi.

- Io me n’ero accorta da tempo. Non era incurabile, ma Go aveva una certa età quindi ormai era troppo anziano. Mi disse che voleva almeno terminare questa missione e, se non fosse tornato vivo, mi aveva fatto sapere che aveva già scelto il suo successore. – spiegò.

Ino si incupì.

- Capisco… -
- Shibuki, forse perché è stato salvato proprio da Go, ha proposto di stringere un alleanza non solo con noi, ma anche con Kusa. Ino, tu comunque dovrai fare le tue scuse ufficiali per esserti spacciata per la figlia di un daimyo di Kusa. –
- Si, avevo già intenzione di farlo. –
- Ma sicuri che Kusa è d’accordo… dopo la battaglia e le perdite che hanno avuto… - disse Orihime
- Quello è stato un errore loro. Inoltre quei ninja avevano scoperto per caso il nostro inganno e avevano agito senza permesso quindi non vi daranno nessuna colpa. –

Le tre sospirarono.

- Bene, potete andare. Vi siete meritate una piccola vacanza, almeno fino a che non si sarà svolto il funerale di Go. –
- La ringraziamo, Hokage-sama. –



Le tre, in silenzio, ignare che le altre due stavano pensando alla stessa conversazione, percorsero i corridoi del palazzo.
Sui notò qualcosa di strano nella sua sempai.
Non sembrava triste per la morte di Go-san. Più che altro preoccupata…
Si imbatterono in una ragazza che Ino e Sui Cheng sembravano conoscere.

- Ehi! – le salutò con un cenno della mano.
- Miho! – esclamò Ino.

La ragazza, jonin di Konoha, aveva un anno in più di Ino, e frequentava il suo stesso gruppo di amici. In particolare Hinata, diventata la sua migliore amica, e Kiba, con il quale era fidanzata.

Miho si avvicinò a loro.

- Siete tornate da una missione? – chiese

Ino sospirò

- Si, di nuovo quella questione della principessa. – rispose stancamente
- Oh già. Una volta ti ho vista allontanarti vestita col kimono. Non sembravi nemmeno tu. – la prese in giro la mora. Ma notò lo sguardo triste.
- Il comandante Go è morto. – spiegò
- Oh, mi spiace. –
- No… lui non aveva rimpianti. – disse tornando a sorridere – Ora sono io il comandante della squadra di spionaggio. – disse con orgoglio.

Ino, in fondo, era sempre stata un ragazza sicura di se. Forse fin troppo.

- E Sui è diventata il mio vice. – concluse guardando la ragazza.

Anche Sui Cheng sorrise. Non era tipo da sminuirsi, sapeva bene i suoi limiti e i suoi punti di forza.
Voleva onorare la decisione del suo ex comandante svolgendo il suo dovere alla perfezione.
Perchè sapeva che, tutto sommato, era in grado di fare il vice-comandante.

Miho gridò

- Yeah! Ma è fantastico! Andiamo a festeggiare al bar allora! –
- Vuoi ubriacarti a quest’ora? - chiese la bionda guardandola male.
- Hinata mi aspetta lì… - disse fingendosi indifferente.

Un sorriso maligno comparve nel volto di Ino

- Speriamo che Naruto sia nei paraggi! – commentò
- Ma poverina, siete perfide con lei! – si intromise Sui Cheng.

Miho si voltò verso Orihime.

- Vieni anche tu? – chiese pur non conoscendola.

La ragazzina fece un leggero cenno con la testa.

- Si però Orihime è minorenne… - le disse Sui Cheng
- E chissenefrega! – rispose semplicemente l’altra

Andarono al bar dove Hinata era già seduta ad aspettare Miho ignorando le crudeli intenzioni dell’esuberante amica che aveva subito la cattiva influenza di Kiba. Almeno caratterialmente.

- Ino, Sui! – esclamò la mora timidamente
- Ciao Hinata. Ah lei è Orihime, un membro della squadra di spionaggio. –
- Piacere di conoscerla. – disse la ragazzina inchinandosi

Hinata rispose all’inchino.

- Lo sai, Hina, Ino è diventata il comandante! E Sui il vice!! –
- Cosa? Ma è fantastico! Ma Go-san si è ritirato? – chiese innocentemente

Le tre ragazze si limitarono a sorridere tristemente. Avrebbero spiegato tutto poi.

Ordinarono da bere, Orihime prese un analcolico nonostante Miho già volesse costringerla ad assaggiare sakè, e cominciarono a parlare.

- Vi rendete conto! Che cavolo di richieste! Mio padre a volte non lo capisco! – diceva Hinata, già brilla raccontando le ultime novità di casa Hyuga.
Visto che in quel clan ogni giorno ce n’era una nuova
– Ma io dico… quando succederò a mio padre sarò io ad abolire la leggere delle casate, non c’è bisogno di fare una cosa del genere! E lui no, è testardo, vuole che io e Neji ci sposiamo per unire le casate! Oh, che pazienza! –

Miho e Ino, conoscendo bene Hinata, ridevano senza ritegno. Sui Cheng, più educata, cercava di trattenersi mentre Orihime non capiva.

Non poteva certo sapere che di solito Hinata era super timida ma che quando era ubriaca si trasformava completamente e diventava schiettissima.
Ecco perché Miho non vedeva mai l’ora di farla bere… Hinata era comicissima.

- Sarà stata contenta Tenten… - commentava Ino.
- Oh ha minacciato di uccidere mio padre. – rispose Hinata come se nulla fosse e bevendo un altro bicchiere. – è andata da mio padre e gli ha urlato che era la fidanzata di Neji. Poi ha minacciato di sposarlo prima che lui facesse sposare me e lui. –

Ino e Miho tornarono a ridere. Senza essere ubriaca Tenten era fortissima comunque!

- Quindi gli ha strappato un patto… se io trovo un fidanzato entro 5 anni allora Neji può sposare Tenten e io posso andare a capo del clan e abolire la legge delle casate. – spiegò
- Scommetto che ora Tenten andrà a cercarle un marito. – disse Miho alle altre 3 sottovoce.

Proprio in quel momento entrò Tenten in compagnia di Naruto.

Hinata rischiò di strozzarsi col sakè appena vide il ragazzo.

- Ciao ragazze! Ino-chan, Sui-chan da quanto tempo! – esclamò la castana felice.
- Come mai in giro con Naruto? –
- Vorrei saperlo anche io… - dichiarò il biondo che era stato trascinato lì

Tenten si voltò di scatto verso Naruto.

- Tu vuoi diventare Hokage, giusto? – chiese seria.
- ovvio! E lo diventerò! – dichiarò
- Si, si non mi interessa! – rispose lei con fare sbrigativo, facendo ridere le amiche – Lo sai che l’hokage è una figura importante vero? – chiese di nuovo
- Sei ubriaca, Tenten? – chiese Naruto sconcertato ma lei lo ignorò

Miho e Ino, capendo dove voleva andare a parare l’amica, stavano soffocando dal ridere.
Orihime osservava come Hinata, ignorando tutto e tutti, continuasse a bere in silenzio.

Tenten ripartì in quarta.

- Un Hokage, una persona così importante, deve avere una compagna bella, elegante e dolce, lo sai? –
- Davvero? – chiese Naruto non capendoci più nulla ma con la certezza che Tenten non era affatto normale.
- Ciò che voglio dire è… - stava per arrivare ala conclusione quando Hinata, rossissima in viso per la sbornia, piangendo disperata (sbornia triste probabilmente) abbracciò Naruto e urlò

- Naruto sposami! -

Miho cadde dalla sedia dal ridere, Ino e Sui Cheng rimasero a bocca aperta.
Tenten fece il segno della vittoria.
Orihime, pur non capendo al 100%, scoppiò a ridere.
Naruto assunse un inedita colorazione tendente al rosso-viola.
Poi Hinata gli crollò addosso.

- Miho, piantala di fare ubriacare Hinata! – la sgridò Naruto cercando di far sparire l’imbarazzo.

Miho non rispose, stava ridendo per terra.
Tenten si riprese.

- Ecco, appunto. Naruto meglio che porti Hinata a casa tua. –
- A casa sua , casomai… -
- No no, a casa tua! Se ti vede Neji con in braccio Hinata ubriaca…. –

Naruto ebbe un brivido

- Ok, la porto da me! – disse incamminandosi.
- Nooo, Hinata-chan! E ora come faccio! Con chi mi diverto? Orihime, tu non bevi? – si disperò Miho risalendo dal pavimento.
- Miho, non incominciare, cosa state facendo tu e le altre a questa ragazzina, la state deviando? –
- Si, poi la portiamo via e la violentiamo! – rispose con enfasi Miho. Ino scoppiò a ridere mentre Tenten pensò che poteva non star scherzando, conoscendo Miho
- Ok, la porto via. – annunciò Sui Cheng divertita – Orihime andiamo che queste sono pazze. Ci vediamo. –

Orihime si inchinò e seguì la sua sempai.

- Ah, beata innocenza… oh ma prima o poi riuscirò a vederle ubriache! Entrambe! – disse Miho.
- Certo… - commentò Ino bevendo un altro sorso.
- Maledetta, tu non ti ubriachi mai! – urlarono Miho e Tenten

Ino sorride. Poi sospirò.

- Credo che andrò a casa anche io… sono stanca… -
- Quale delle due? – chiese Tenten

Ino sorrise

- Simpatica. Non fate danni… - disse incamminandosi.


Arrivò davanti a un prato e respirò profondamente l’aria pura di Konoha, così diversa da quella di Taki.

Go Sakurai era come un maestro per lei, quando decise di diventare spia fu lui a farla integrare con la squadra di spionaggio essendo, all’epoca, l’unica ragazza.
Poi arrivò Sui Cheng, da lei chiamata semplicemente Sui.
Successivamente Orihime a cui, tempo prima, aveva regalato il nastro che da bambina aveva regalato a Sakura.
Prima però l’unica ragazza era lei. Ma Go era sicuro che sarebbe diventata la migliore tra le spie.
Ed era morto anche lui. In missione. Dicendo che andava bene così.
E non aveva potuto fare nulla.
Proprio come per Asuma…

Forse ora che era cresciuta e dopo aver visto tante persone morire si era abituata.
O forse stava ancora fingendo.
In entrambi i casi non era una bella cosa.
Le sembrava di aver perso la sua vera identità
Lei era così abituata a fingere di essere chi non era…
Aveva perso il suo comandante mentre ‘era’ ancora Misaki.
Poi era andata a divertirsi con le amiche, addirittura ridendo grazie a Miho e Tenten…

Non si sentiva poi così triste.
Eppure quando era morto Asuma-sensei era rimasta quasi in depressione per molti giorni.
Temeva di essere ancora Misaki-Hime, la principessa seria che non rideva né soffriva mai.
Ma Misaki-Hime non esisteva, era un identità fittizia.
Era impossibile che lei fosse la principessa Misaki. Ma non sentiva nemmeno di essere Ino.
Ma allora chi era in quel momento?


- Chi sono io? – sussurrò.
- Ino Yamanaka. – rispose una voce a lei conosciuta.

Ino si voltò. Sorrise.

Shikamaru era dietro di lei, appoggiato al tronco di un albero, seduto sull’erba.
Gli andò vicino.

- Che ci fai qui? – chiese sedendosi accanto a lui
- C’ero da prima che venissi tu. Ma non te ne sei accorta quindi c’è qualcosa che non va, vero? -

Ino abbassò lo sguardo

- Triste? – chiese lui immaginando a cosa stesse pensando.
- Non lo so. Go-san è morto ma non mi sento così triste. Anzi sono andata a bere con le altre e a divertirmi. È come se la cosa non mi avesse turbata. Proprio come capiterebbe a Misaki…-
- Già… lei non piange mai. –
- … Misaki è forte. -
- Anche Ino lo è. è pure il capo delle spie di Konoha! – disse lui accarezzandole dolcemente i capelli e avvicinando la testa della ragazza sulla sua spalla



- Shika… andiamo a casa? – chiese lei stancamente
- Casa mia? –
- Si. –
- Va bene. –

Shikamaru si alzò e le porse la mano.

- Mi segua principessa. – disse sorridendo
- Shika io non… -
- La principessa Ino non gradisce il mio comportamento? –

Ino lo fissò stupita. Poi sorrise.
Quando Shikamaru diceva cose che di solito non diceva era perché dietro quelle cose c’era un significato preciso.
Che Ino comprese.

Non era Misaki. Era Ino. Ma non la Ino che conosceva. Era una Ino diversa, forse più forte che poteva accettare la morte di una persona importante, che poteva essere a capo di una squadra di spionaggio… più forte, più matura… ma sempre Ino.

Gli diede la mano.

-Ti ringrazio, mio principe. –
  
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