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Autore: dontletmeboo    19/02/2013    85 recensioni
Pregherei gentilmente di NON copiare questa storia, come già sta succedendo.
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“69 Days in Love -  Come far innamorare una celebrità in 69 giorni”
Ma se Julie prendesse troppo sul serio questo articolo?
Se al suo lavoro si mischiassero per sbaglio anche dei sentimenti?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter Three
First mission.



 

«Ti prego dimmi che stai scherzando. Cosa ti sei fumata oggi? Ti avevo detto che il rosmarino era troppo pesante per te, Ally» dissi sconvolta «sembro ridicola. Non farò questa sceneggiata solo per cercare di incontrarlo casualmente!» finsi un broncio.
Ally scoppiò a ridere, non riuscendo più a trattenersi «Hai due possibilità Julie! Harry dovrebbe passare da Richmond Park due volte oggi, andata e ritorno» una pausa «le fan di quei cinque ragazzi sono peggio dell’FBI» rise.
«Non posso girare per Richmond Park alla ricerca di un diciottenne, conciata in questo modo!» dissi, fissandomi il vestito a fiori che Ally mi aveva imposto di indossare.
«Abbiamo letto su internet che gli piacciono le donne mature no?» trattenne un’altra risata.
«Mature, non vecchie! E questo non mi obbliga ad indossare un vestito così osceno! Me lo sento, tra poco vomito» scossi la testa, rimettendomi davanti allo specchio e facendo una faccia disgustata.
Le ballerine ai piedi erano due numeri più piccoli e il mio mignolo stava implorando di farlo uscire da quella prigione; il vestito rosa con i bordi arancioni, anni settanta, mi arrivava fino alle ginocchia e mi schiacciava le tette; i capelli in parte raccolti e mossi.
«Mi fanno male le tette» sbuffai, cercando di allargarlo e sperando che si strappasse.
«Trattieni il fiato!» sbuffò, visibilmente scocciata.
«Se mi si frattura una tetta alla fine della giornata, è colpa tua» feci una smorfia, tirando su le collant che mi erano scese alle cosce «Ti odio, lo sai?» scoppiò a ridere, annuendo e coprendosi la bocca «Comunque una tetta non si può fratturare Ju’» la zittii.
«E se non funziona?» mi sarei resa solo ridicola.
«Proviamo con un altro look che lo attirerà» fece la sapientona in versione agente 007. Mi illuminai.
«Posso fare la poliziotta? Mi chiamo Hyde. Julie Hyde…troppo da James Bond?» mi chiesi. Immersa nei miei pensieri, mi ritrovai a sorreggermi al muro per evitare di cadere.
«Perché mi hai spinto?» fece la finta innocente «Devi muoverti, sono già le tre, tieni gli occhi aperti e buona fortuna tesoro» un sorriso a 32 denti e mi cacciò fuori con un’altra spinta.
 
* * *
 
Per la millesima volta ebbi la tentazione di rimettere in moto l’auto e tornarmene a casa.
Sbuffai esasperata.
Vuoi perdere il lavoro Julie?
Mi voltai a destra, poi a sinistra.
«Subconscio, sei tu?»
E chi se no? Biancaneve con i suoi sessantanove nani?
«Oh, adoro quel cart..che hai detto?» chiesi inorridita.
Biancaneve e i suoi sette nani…
«Nono, tu hai detto sessantanove, l’ho sentito bene!» alzai la voce, entrando in panico.
Ho detto sette nani Julie, sette. Ora riprenditi, esci da questa macchina e incontra quel tizio casualmente!
Scossi la testa «Ma..sono ridicola guardami» aspetta, no, un subconscio non può guardarmi..o forse si.
Lo so, sei ridicola! Quell’abito sarebbe stato bene a tua nonna, non a te. Poi le maniche arancioni a sbuffo sono terribili.
«Grazie per il supporto!» sbuffai «Sono ridotta peggio se parlo anche con il mio subconscio e il numero sessantanove mi perseguita..»
Solo il numero?!
Mi tirai una sberla in testa «Vattene!»alzai la voce.
No.
Un altro ceffone «esci dalla mia testa ho detto!»
Non posso cara.
Cominciai a sbattere il capo sul volante «Vai via. Vai via cazzo!»un rumore al finestrino mi fece sobbalzare e le mie urla incontrollate cessarono.
Sorrisi come un’ebete al signore settantenne che mi guardava allibito, dopo aver bussato al finestrino semi aperto «Signorina? Si sente bene?» mi chiese in preda all’imbarazzo.
«Certo che si» mi uscì una voce leggermente acuta «Una favola!» alzai entrambi i pollici in su, con un altro sorriso idiota.
Scrollò le spalle, ancora leggermente spaventato, per poi allontanarsi a passo più velocizzato.
Occhei, ce la posso fare.
Scesi dall’auto, attirando così tutti gli sguardi dei passanti a Richmond Park.
‘Fanculo.
Che la missione numero uno abbia inizio.
 
 
Qualche minuto dopo arrivai all’entrata principale di Richmond Park, nell’attesa che il riccio passasse; continuavo a girare su me stessa, qualche volta lasciandomi sfuggire un urlo di dolore date le scarpe e le mie tette che urlavano vendetta.
«Guardate, quella ragazza assomiglia a Sandy» un gruppo di signore cinquantenni «faranno uno spettacolo di Grease, signorina?» mi si avvicino con un sorriso cordiale.
«Si fotta»
Semplice. Facile. Diretto.
Mi guardò all’allibita e questa volta le sorrisi io, salutandola con un cenno della mano mentre si allontanava.
Passò mezz’ora.
Un’ora e continuavo a guardare sul cellulare una sua foto.

-Lo riconoscerai. Capelli ricci, occhi verdi, avrà con se almeno una guardia del corpo e intorno milioni di ragazzine urlanti. Tienimi aggiornata! x Ally-

Evitai di rispondere al suo messaggio, cercando di rimanere calma.
Sentii delle urla.
Sempre più forti, si avvicinavano.
Doveva essere lui.
In lontananza intravidi un uomo vestito tutto di nero che indossava un paio di occhiali, scuri e un auricolare; intorno delle ragazzine impazzite con macchine fotografiche.
Ce la puoi fare Julie. Ce la puoi fare.
Calma. Sii te stessa.
Come minchia faccio ad essere me stessa se assomiglio a Sandy comecazzosichiama di Grease?
 
Poi lo vidi.
Camminava veloce per cercare di lasciare indietro le fan, tentava di sorridere a tutte e di fare qualche foto. Anche lui degli occhiali scuri che gli coprivano gli occhi, un paio di jeans attillati e una t-shirt bianca.
Mi venne un dubbio, che scacciai subito dato che stava per entrare; mi appoggiai alla cancellata, sistemandomi il vestito, i capelli e sperando che il rossetto rosso, troppo calcato, non si fosse sbavato.
«Ciao» sentii la sua voce, rivolto ad una ragazzina che rideva come indemoniata. Si fermò li davanti per fare delle ultime foto, per poi sospirare esasperato.
Inspira ed espira Julie, vincerai l’Oscar per la recitazione, Grease ha fatto comunque successo no?
 
Facendo la disinvolta camminai verso di lui, con lo sguardo rivolto verso il cielo ricoperto da nuvole grigie.
Harry era impegnato a parlare con qualcuno che si stava già allontanando e mi dava le spalle: casualmente gli andai addosso.
Si girò di scatto.
Non era affatto nei miei piani cadere a terra.
Ma mi ritrovai sull’asfalto.
«’Fanculo» mi rialzai, trovandomi gli occhi di Harry puntati addosso.
«Scusa! Che caso che io ti sia venuta addosso. Proprio una casualità, non trovi? Stavo..fissando il sole e il cielo splendente. Strano che d’inverno faccia questo tempo, no? Peccato che gli uccellini non cinguettano allegri oggi, vero?» cercai di far sembrare la mia voce più naturale possibile. Impossibile con quello che avevo appena detto.
Mi guardò stranito «E’ quasi estate e il sole non c’è perché è ricoperto da nuvole» mi grattai la testa, ridendo come un’ebete.
Non feci in tempo a riprendere a parlare che il riccio si era già rivolto al tizio in giacca e cravatta scura accanto a lui «Possiamo andare» disse semplicemente, per poi non degnarmi nemmeno di un ultimo sguardo e incamminarsi verso il parco.
Eh io mi sono conciata così perché lui possa dire che è estate e che non c’è il sole? Se voglio il sole, faccio finta che ci sia, che problemi si fa?
“Goditi la vita e immagina gli uccellini cinguettare d’inverno”il mio nuovo motto per andare avanti e oltrepassare le difficoltà che ogni giorno...«Fottiti pure tu» finii.
 
* *

«Quindi non ti ha nemmeno notata?» mi chiese Ally, triste.
«Mi ha solo detto che è estate» sbuffai «In che senso?» aggrottò la fronte «Lascia perdere..tra quanto dovrebbe tornare?» guardò lo schermo del suo cellulare «Qui c’è scritto..» una pausa «tra due ore.»
Bene. Due ore per rendermi di nuovo ridicola.
«Sei pronta per la missione numero due?!» mi chiese tutta felice, scoppiando nuovamente a ridere.
Certo, non è lei quella che si deve ridicolizzare davanti a tutti.
Finsi un sorriso «No.»
Ci pensai un attimo «Ally, prima mi è venuto un dubbio» in attesa che continuassi «E se Harry è gay?» in realtà non era un dubbio, era più una speranza.
Scoppiò a ridere «Julie, finiscila una volta per tutte!» incrociai le braccia.
«Sai cos’è la parte più negativa di tutta questa storia?» mi guardò e finsi un broncio.
 
«Che non vinco il Nobel per la recitazione.»


 














Change, change your life...

'And take it aaaall' pronti per l'acuto di Perrie: 'Takee it aaall'
Scusate u.u Ma mi sono innamorata di questa canzone.
L'ho già detto che mi sono innamorata di questa canzone? No?
Ok..amo questa canzone.

Ok la smetto.
Oggi avevo l'ispirazione :')
Un po' cagosa(?) ..ma ce l'avevo. -l'ispirazione!-
Devo fare i capitoli più lunghi, lo so, ma con il tempo lo diventeranno c: E poi, mi piace tenervi sulle spine!
Perchè io può, sks.

Il primo piano di Julie è fallino, acciderbolina(?).
Magari la seconda volta è quella buona :') O forse no. O forse si.
Non vi resta che sopportarmi ancora per il prossimo capitolo. Quello dopo ancora e ancora..
Basta, mi dileguo.
Vado a giocare a carte sulla nevee.
Esssiii, perchè qui c'è la nevaaaaaaa :") Come già detto: sks, ma c'è chi può e chi non può. E io può c.c

La smetto.
Al prossimo capitolo :3
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Simo.
   
 
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