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Autore: 1502 1D    20/02/2013    4 recensioni
Capita a tutti nella vita di fare delle scelte, di dover cambiare, di dover ricominciare.
Per Karen questa non è stata una scelta, non avrebbe mai scelto di cambiare vita nonostante la sua non le piacesse affatto.
Ma a volte la vita ti riserva qualcosa di inaspettato, e a Karen fu dato un regalo che nemmeno lei avrebbe mai potuto sognare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La campanella suonò. Finalmente! Presi velocemente le mie cose e mi fiondai fuori dalla porta, senza voltarmi. Presi subito la direzione della mensa, strinsi a me i miei libri. Camminavo spedita quando gli armadietti sembrarono arrivarmi addosso, tutte ciò che stringevo cadde. Mi piegai a raccogliere, e mentre mi rialzavo incrociai lo sguardo di Georgia. “Guarda guarda chi si rivede” fece un sorriso da vipera e mi ributtò contro gli armadietti. Mi limitai a fare silenzio, non sapendo come comportarmi. “Allora, sfigatella, hai trovato qualcuno che ti degni di uno sguardo?” Inghiottii e cercai di rendere la mia voce ferma e sicura. “Sì” Lei fece un sorrisetto cattivo e le sue due amichette mi circondarono. Le squadrai da capo a piedi, guardai il fisico robusto e maschile di Georgia e quello femminile e esile delle altre due. La sua voce irritante e grave mi entrò nelle orecchie. “Ah, ma davvero? E chi lo avrebbe mai detto.” Lei ridacchio “Fatti i fatti tuoi, non ti deve interessare!” Guardò il soffitto con aria pensosa. “Anch’io ho trovato qualcuno di interessante.. E’ molto popolare, carino, è quel biondino appena diventato famoso.” Non diedi peso alle sue parole. “Georgia, non mi interessano i tuoi stupidi giochetti con i ragazzi.” Lei rise, bastarda. “Meglio, non ti vedrò strisciare dietro quel bambino irlandese e ai suoi quattro amici fighi!” Rise ancora di più, coinvolgendo le sue amichette. Rimasi come pietrificata appena la sua voce bassa si trasformò nel mio cervello in una frase. “Irlandese biondo, hai detto?” chiesi spiazzata. Lei mi guardò con il suo sguardo odioso. “Sì, credo si chiami Nail Heren, o una cosa del genere. Ma il suo nome non è importante, mi basta sapere che è popolare anche se del gruppo è il più ingenuo e fragile. Cadrà preda facile dei miei giochetti. Lo attirerò a me, ci giocherò e poi li spezzerò il cuore.” La sua risata divenne cattiva, maligna. Il mio respiro si fece invece affannoso, le mie mani si strinsero in pugni e i miei occhi si riempirono di odio. “Non devi nemmeno provare a toccare anche solo un capello a quel ragazzo.” Mi scrollai di dosso le sue due amiche che mi tenevano le braccia e mi avvicinai a lei, minacciosa. Lei indietreggiò ridacchiando. “Da quando ti importa del cuore dei ragazzi che non sanno nemmeno della tua esistenza?” Ormai rideva e la sua faccia mi invitava sempre più a tirargli un bel colpo ma soffocai il mio istinto. Ancora una volta inghiottii tutte le sue parole. “Tu non sai nulla di lui, e nemmeno di me quindi lasciami stare!” le gridai in faccia, arrabbiata ma soprattutto spaventata. Sentii in lontananza delle voci e delle risate che avrei riconosciuto fra mille. Mi girai verso la mensa e dall’altra parte del lungo corridoio li vidi andare in quella direzione. Non ci pensai un attimo e corsi verso di loro spingendo lontano da me Stan. Correvo, correvo veloce. “Non sarai tu ad intralciarmi. Non finisce qui!” gridò lei ma rimasi sulla mia rotta. Chiamai il nome di Liam e tutti e cinque i ragazzi si voltarono verso di me. Ormai c’erano pochi metri tra di noi e appena si ridussero a niente mi lanciai nelle braccia del biondo, lasciando che calde lacrime mi rigassero che guance. Lui vece un risolino, ignaro di tutto e io lo strinsi solo più forte, lui ricambiò la stretta. “Hey hey, che succede?” sussurrò lui al mio orecchio. I singhiozzi mi spezzavano la voce. Non riuscivo a dire nulla, continuavo a fare presa intorno al corpo del mio migliore amico. Liam mi si avvicinò, decisamente preoccupato, mi passò una mano sulla guancia, mi lascio un lieve bacio spostandomi una ciocca di capelli. “Kay, cos’hai?” La sua voce era calda e morbida e mi faceva sentire bene ma avevo bisogno di parlare in privato con Niall. “Tesoro, stai tranquillo. Sto bene, ho bisogno di stare da sola con lui” risposi sciogliendomi dall’abbraccio con Niall. Lo baciai velocemente e salutai gli altri con uno sguardo. Giurerei di averlo visto voltarsi facendo una smorfia. Trascinai Horan fino alla porta ed uscimmo in giardino, con le giacche addosso, il freddo era pungente, in una giornata di fine novembre. Ci sedemmo sull’erba fredda sotto un’albero che mi porto alla mente molti ricordi. Mi sentivo impotente perché sapevo che quella era capace di tutto, lo avevo scoperto durante quei mesi e non volevo per nulla al mondo che facesse del male a Niall, non glielo avrei mai permesso. Lasciai che Niall mi cullasse dolcemente cercando di tranquillizzarmi. Continuava a non capire che succedesse ma era consapevole che non sarei stata in grado di aggiungere nulla in quel momento. “Cos’è successo?” tentò ancora un volta di farmi parlare. “Georgia” riuscii solo a dire. Lui allungò le sue mani verso di me, prese le mie, piccole, deboli e gelate. “Cosa Kay, cosa? Che ti ha fatto?” Chiese preoccupato. I miei occhi bruciavano, mi alzai e mi misi a fianco a lui, appoggiato al tronco di quell’immenso albero. “No, non mi ha fatto nulla, ma presto lo farà. Farà del male, ma non a me, a te Niall. E non posso permetterlo, assolutamente.” Lo guardai intensamente, il mio sguardo era triste. “Non riuscirà a picchiarmi!” disse lui mostrandomi un pugno, come per ricordarmi che è pur sempre un ragazzo e sa difendersi. “Niall, non ha intenzioni di farti del male fisico. Vuole giocare con te, usarti e poi spezzarti il cuore. Dimmi che non sarai così stupido da cascarci, per favore, promettimi che non lo farai.” Abbassai lo sguardo, gli occhi nuovamente lucidi. Mi lasciò un dolce bacio sulla fronte. “Prometto Kay, non lascerò che mi usi.” Sorrisi, sapevo che non lo avrebbe mai fatto. Passai un braccio dietro la sua schiena e lo abbracciai, ricambiò. Mise una mano in tasca e ne tirò fuori un piccolo ciondolo, me lo porse. Lo guardai sospettosa, non capivo. “E’ per te.” Disse, avvicinandomelo ulteriormente. Lo sollevai, delicatamente e lo guardai curiosa. “Non fraintendere, so che di solito queste cose si regalano alla propria ragazza ma volevo che avessi qualcosa di mio, un regalo.” Sorrisi nuovamente e passai le dita sulla piccola stellina, senti che non era perfettamente liscia, la girai e vidi cinque piccole lettere incise: dream. “E’ bellissima Niall, davvero. La porterò sempre al collo, sarà il mio portafortuna.” Dissi mettendomela. “Forse sarebbe meglio che rientrassimo, fa molto freddo qui.” Propose alzandosi in piedi e tendendomi una mano.
 
Infilai la chiave, feci scattare la serratura e spinsi la porta. Finalmente eravamo tornati a casa ed ero davvero stanchissima. Dissi a tutti che andavo in camera mia e di avvisarmi per la cena. Entrai nella mia stanza e mi buttai sul letto e chiusi lentamente gli occhi. Quando li riaprii due braccia mi stringevano delicatamente i fianchi. Mi girai a fissarlo e aveva gli occhi chiusi. “Liam” sussurrai. Lui mi guardò on i suo occhioni grandi e dolci. Passai lo sguardo un po’ più in basso e vidi che la sua espressione non era felice, ma triste e forse anche un po’ arrabbiata. “Che succede?” gli chiesi preoccupata. Lui chiuse e riaprì gli occhi. “No, io mi chiedo cosa hai! Sei saltata addosso a Niall, evidentemente scossa per qualcosa, hai evitato di parlarmene, cosa che hai fatto con lui in privato. Quindi ti rifaccio la domanda: cosa succede? Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? Voglio saperlo! Perché o sei arrabbiata con me o ti piace lui, non ci sono altre alternative.” Ormai la sua voce non era più triste ma quasi disperata, non era più arrabbiata era quasi furiosa. Stava quasi dando di matto, aveva frainteso tutto e si sentiva tagliato fuori, avrei dovuto farli cambiare subito idea, immediatamente. “Liam, ti sbagli di grosso. Tu non hai fatto nulla, è tutto perfetto con te e no, non mi piace Niall e io non piaccio a lui. C’è una spiegazione a tutto, ti prego, credimi.” Lui sospiro, e il suo respiro arrivò sulla mia pelle, caldo. Un brivido mi percorse la schiena. Sembrò rilassare il viso. “Ti sto ascoltando, amore. Cosa è successo?” ora come ora la sua voce tremava solo di preoccupazione. “Georgia” diedi la stessa risposta che diedi a Niall. “Kay, se ti ha fatto del male devi dirmelo.” Stava tornando rilassato e dolce, perfetto. “No, mi ha solo spinto contro gli armadietti ma non è questo. Niall è nei suoi piani, primo della lista tra i ragazzi da usare, con cui giocare, con cui iniziare una relazione che alla fine spezzerà il suo cuore. E io non potevo permetterlo, dovevo metterlo in guardia, è il mio migliore amico. E’ troppo importante per me.” A quelle ultime parole Liam si scosse. “Importante? Kay, non capisco.” Dannazione, continuava a fraintendere ogni mia parola. “Liam, non devi essere geloso. Lui per me è importante perché è mio amico, proprio come lo sono Harry, Louis e Zayn. E come lo sei tu.” Fece un sorrisetto. “Ma con loro non provi lo stesso che con me” la sua voce era seduttiva, mi avvicinai ancora di più. “No, sono solo amici, anche se amici molto speciali per me. E poi con loro non faccio questo.” Dissi in un sospiro, con il suo stesso tono di voce e lo baciai dolcemente. Fu un bacio corto ma piacevole. “Ti ho comprato una cosa” disse nel silenzio, sorrisi. “Non dovevi.” Ridacchiai. “Oh, si invece. Sai, stavo pensando che stiamo insieme da meno di una settimana ma a dire la verità è stato come se fosse da quando sono partito. Ok, non ci conoscevamo bene ma quel bacio ha innescato qualcosa in noi due. Per me la nostra relazione inizia da li.” Sorrise. “Così è due mesi e mezzo che stiamo insieme e mi sembrava giusto farti un regalo. Buon secondo mesiversario e mezzo.” Ridemmo entrambi prima che lui tirasse fuori un piccolo ciondolo dalla tasca, proprio come Niall aveva fatto a pranzo. Il mio viso assunse una strana espressione. “Che c’è, non ti piace, per caso?” disse lui triste. La guardai bene, erano due piccoli cerchi incastrati uno nell’altro, lucenti e notai il mio e il suo nome incisi ciascuno su uno dei due. “No, no. E’ semplicemente.. perfetta.” Lui mi scostò i capelli per mettermela quando notò il piccolo ciondolo di Niall. Mi guardò negli occhi. “E questa?” chiese. Lo guardai “Me l’ha regalata Niall. Liam, te l’ho già detto, è il mio migliore amico, ma nulla di più.” Me la allacciai dietro il collo e la infilai dentro la maglietta. Lo baciai sulla guancia. “Andiamo a mangiare e a passare un piacevole serata con i ragazzi.”
 
Mezzanotte e mezza. Sono nel mio letto, distrutta dal sonno, Liam al mio fianco. Mi fissò a lungo, mi scostò i capelli. Sorrisi e li diedi le spalle per farmi stringere a lui e addormentarmi mentre tengo le sue mani. Ma mi impedisce di dormire “Kay, tu mi ami? Perché io si, da morire.” Rimasi un po’ spiazzata da questa domanda “Certo Liam, più di quanto tu immagini.” Dissi dolcemente. Mi strinse a lui ulteriormente. “Non è che pensi che quelle due parole siano venute fuori troppo presto?” la sua voce era piena di qualcosa simile a rimorso. “Liam, non lo so. Non mi è mai capitato di stare con qualcuno. Sento parlare di queste cose ma queste due parole volevano venire fuori da me e le ho lasciate uscire.” Sentii una sua lacrime cadere sulla mia spalla. “Credi nell’amore a prima vista?” presi un respiro, profondo. “Non saprei Liam..” Lasciai la che la mia voce svanisse. “Io si.. Così è stato con te. Bhe, non proprio a prima vista ma appena Niall ci ha presentati, quando ti ho guardato bene. Il tuo sguardo insicuro, la tua voce timida, il tuo bellissimo viso..” affondò il suo tra i miei capelli e così, stretti in un abbraccio in districabile ci lasciammo cadere nel sonno.
 
Mi rigirai nel letto, bloccata in forti braccia. “Buongiorno bellissima” mi sussurrò all’orecchio. “Buongiorno ragazzo stranamente dolce” sorrisi e mi girai a baciarlo dolcemente. La sveglia ci interruppe e la spensi di malavoglia. Mandai il mio ragazzo a prepararsi e mi vestii. Dopo la colazione noi sei insieme andammo a scuola a piedi, la giornata era molto bella.
 
Ultima ora, la mia attenzione era andata a farsi fottere e io non ne potevo più. Pregavo quella campanella di spaccarmi i timpani. Alzai la mano e chiesi gentilmente di poter andare in bagno e sapendo che mancavano pochi minuti presi le mie cose e uscii giusto per il suono della campanella. Onde di ragazzi e ragazze si riversarono nei corridoi. Camminai spedita alla ricerca di qualcuno. Vidi Niall e stavo per chiamarlo, il mio sorriso sulle labbra. Ma questo si spense quando notai una piccola cosa. Le lacrime scesero. “Kay” sentii chiamare, Liam era dietro di me e con uno sguardo mi chiese cos’era successo. Indicai con il mento la direzione in cui Niall e Georgia erano appoggiati agli armadietti, dolcemente parlando.
. Liam mi abbracciò dal dietro e mi spostò da quell’angolo. “Ci parlo io. Vedrai, andrà tutto bene!” mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e mi chiese di rimanere lì. Lo vidi allontanarsi e girare dietro l’angolo ma non riuscii a impedire a me stessa di guardare. Si avvicinava con passò svelto a Niall, finchè non interruppe la loro quiete spingendo lontano Georgia e inchiodando l’irlandese agli armadietti, le mani appoggiate ai fianchi del suo collo. Batte due pugni forti facendo molto rumore, chiusi gli occhi, non potevo permettere che gli facesse del male, qualunque cazzata avesse fatto. “Che cazzo stai facendo?!” lo sentii gridare contro Niall, incollato, in piedi. Liam era molto arrabbiato e ogni volta che il povero biondo cercava di parlare lui lo bloccava. “Liam, calmati cazzo, so badare a me stesso. Non ho bisogno di un padre!” disse finalmente. Payne lo prese per la maglietta e lo trascinò lontano dalla vipera. “Sai come andrà a finire, io ti voglio bene e non potrei sopportarlo. E Kay è disperata, non capisce perché tu lo stia facendo, e sinceramente nemmeno io.” Niall prese un respiro profondo. Si guardò attorno, guardo Georgia e poi incrociò il mio sorriso preoccupato. Si avvicinò all’orecchio e lo vidi sussurrare qualcosa. Dannazione, volevo davvero sapere perché Niall si stava cacciando in quel guaio. L’espressione di Liam si rilassò, sorrise quasi. Poi abbracciò il suo amico. Lo accompagnò fino al fianco delle vipera. “Scusate l’interruzione. Continuate pure.. Ci vediamo a casa Niall.” Fece un sorrisetto ad entrambi. No, non era possibile. Ma che diavolo stava facendo? Pensavo volesse che Niall non si facesse del male e adesso.. Lacrime scesero, perché sapevo che Niall sarebbe rimasto ferito sicuramente, e perché Liam aveva fatto una cosa di cui non mi spiegavo il motivo. Mi incamminai verso l’uscita, il passo serrato. Liam mi vide evidentemente e incominciò a chiamarmi, a gran voce. Mi raggiunse “Kay, tranquilla” cercò di calmarmi ma non capivo nulla. “Perché hai fatto così? Perché?” chiesi angosciata. “Kay, Horan è sveglio, sa quello che fa. Dagli un po’ di fiducia. Non li capiterà nulla.” Scossi la testa. “Potrebbe sempre finirci in mezzo lo stesso, non sai com’è quella!” Lui mi prese il viso tra le mani. “Sa quello che fa e ci tiene davvero a farlo. Lo terrò d’occhio, tranquilla.” Mi calmai ma la domanda restava “Perché non posso sapere?”


Ciaooooo belle :)
Allora, mi ero promessa di aggiornare presto ma non è stato
possibile e di questo voglio scusarmi :(
Spero che il capitolo sia abbastanza lungo e vi piaccia,
ci ho messo tempo e molta passione.
Fatemi sapere, magari lasciate un commento :)
Un ultima cosa: ho ricevuto molti messaggi
di ragazze che mi hanno chiesto di passare!
Scusatemi se non sono ancora passata ma giuro che appena possibile lo farò <3
Grazie mille.
1502 1D

   
 
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