AUTRICE TIME: Questo capitolo è nato sospinto dalla melodia,
colma d'inquetudine, di una recente hit del gruppo sud Coreano "SECRET", e la canzone in
questione è "THALK THAT",
che per chi non la conoscesse posto il link al video su youtube SUB
ITA. Guardatelo, perchè merita.
http://www.youtube.com/watch?v=OXX-LAd8Z1U
Non so se sono riuscita a ricreare una reazione
a cardioparlmo come in quel video, ma se potete, vi chiedo lo sforzo di
leggere acccostando anche la canzone. Indipendentemente dalle parole di
quest'ultima, totalmente differenti dalla mia narrazione, questa
significativa melodia è riuscita a colpirmi nel cuore, liberando
pensieri e parole da tanto assopiti.
E ora bando alle ciance, vi auguro buona lettura.
Bugie.
Sono solo bugie.
Uno squallido castello di bugie.
Menzogne.
E' inutile celarsi dietro a quelle mura all'apparenza così solide.
Granello dopo granello le fratture sono così visibili...
Il crollo sarà inevitabile.
Ormai devo ammetterlo a me stessa.
Devo rassegnarmi.
Sono così fragile...
Le lacrime nascoste da occhi indifferenti,
le occhiaie smarrite nel trucco più deciso...
Posso sembrare persino soddisfatta dell'immagine che vedo riflessa,
ma negli abissi più profondi dell'anima riecheggia l'amarezza più totale.
Non posso fermare le paure del mio cuore...
I sentimenti si scontrano fra loro e per quanto finga che tutto vada bene,
inesorabilmente vengo divorata dai sensi di colpa.
Devo sorridere.
Ho solo voglia di piangere.
Devo sorridere.
Le lacrime scorrono sul volto.
Solo ora che la solitudine avanza posso scorgere l'infinita tristezza dei miei occhi.
Non riesco neppure a crederci.
Sono io quella riflessa sullo specchio?
Quell'immagine è reale?
Bussando a gran voce, come lo snervante ticchettio del tempo,
l'ansia si fa spazio fra le porte del cuore intimorendomi e soggiogandomi per l'ennesima volta.
Non sono la persona forte che vorrei essere.
Al contrario, e quelle deboli emozioni che mi pervadono presto svaniranno, soffocate
da quell'invalicabile dedalo d'oscurità.
Soggiogate, vinte, inglobate in quel buco nero - senza alcuna via di fuga.
Sgualcite su un lembo di carta, tenere parole d'affetto non giungono al cuore.
Il gelo grida mozzandomi il respiro,
è il calore di un abbraccio che desidero.
Dov'è l'amore?
L'immagine che scorgo è così desolante.
Dov'è l'amore?
Perché continuo a desiderare ardentemente quel contatto?
Quel calore così naturale che dona gioia...
Quel calore che riesce ad alleviare le ferite dell'anima...
Sono dannatamente penosa...
Non ho la forza per cambiare.
Menzognero è il sorriso che indosso, ipocrita quanto la persona che mi sforzo di essere.
Sono solo tremendamente bugiarda - Non è una colpa.
Il cuore trema con afflizione, se cerco d'ingannare i miei stessi occhi.
L'angoscia pervade ogni fibra di questo corpo raffreddo.
E come se fosse inverno - La neve imbianca le verdi distese che timidamente desideravano sbocciare.
Il candore di quel paesaggio è così intenso da farmi rabbrividire e prima di venirne travolta, scappo via - come la codarda che sono.
Fermatemi...
Fermatemi...
Fermate questa folle corsa.
Amore.
Calore.
Dolcezza.
Sono solo mere illusioni.
Rancore,
Freddezza,
Amarezza...
E' ciò che provo.
Alla continua ricerca di me stessa, vago freneticamente in una selva di rovi,
implorando segretamente la dolcezza di un caldo e rassicurante abbraccio.
Liberatemi.
Dall'oscurità in cui sono avvolta.
Liberatemi.
Da queste fredde catene.
Liberatemi.
Da queste mie fervide paure.
Sono solo una stupida ragazzina che desidera credere nell'amore.