Ma proseguendo, verso meta', il capitolo diventa piu' allegro.
Come al solito non posso fare a meno di scrivere senza un sottofondo musicale, sono inguaribile(questa volta feel di Robbie Williams!). Almeno questa volta il titolo sara' un po' diverso dal solito, non è tratto da nessuna canzone in particolare bensi' dal dialogo presente alla fine del capitolo^^ Detto questo vi saluto..bacioni!
Peerché Malfoy è il nostro ree
-No!
Non ci penso neanche per sogno non mi faro’ mai affiancare da..da..quella
sudicia..
Rispose con vemmenza un draco furente e indignato, contestando la decisione
del padre.
-Su
disposizione del signore Oscuro Hermione Granger ti fara’ da accompagnatrice,
Draco..non costringermi ad importi la mia decisione con la forza…-.
-Ma
perchè? Perché mortificarmi in questo modo…non credo in ogni caso sia una buona
idea portare la Granger in un covo di…mangiamnorte.-.
Ribatte’
il ragazzo con una vena di scetticismo.
-Draco,
la decisione è inoppugnabile…inoltre presumo che la cagione siano
l’intelligenza e il bell spetto della Granger, virtu’ care ad una sedicente
futura sig.ra Malfoy..-.
-Cosa???-.
Chiese esterrefatto il giovane.
-Ho
sentito bene? Futura signora Malfoy, significa che dovremo fingere di essere
due giovni innamorati in procinto di sposarsi?-.
-Posso
comprendere il tuo sdegno, figliolo..ma noi ci adoperiamo ad eseguire gli
ordini del signore oscuro…e se questa è la sua volonta’ non ci sono altre vie.
Sentenzio’
Lucius malfoy.
-il
vestito che la tua “dama” dovra’ indossare è li’, risposto in quella scatola
sul letto, le cena è prevista per le sette…Puntuali
Cosi’
dicendo scoccò un’occhiata intimidatoria al figlio.
Quando
Lucius si accinse finalmente ad andarsene, draco si accascio’ sul letto eausto.
“Almeno
non sarebbe spettato a lui l’ingrato compito di informare la Granger della decisione di farla partecipare al ballo
come sua accompagnatrice.”
Magra
consolazione.
Godette
quegli ultimi attimi di pace incondizionata gettando uno sguardo disinteressato
al mondo circostante.
Una
leggera foschia avvolgeva la bizzarra struttura di cui erano ospiti, una luna
piena si ergeva in cielo maestosa, e poche nubi di tanto in tanto ne velavano
il volto.
Il
castello si ergeva in alto su una collina, era una roccaforte vecchia in pietra
sulle cui origini si raccontavano strane leggende.
Era
appartenuta, anni or sono ad una antica dinastia di purosangue, vagamente
imparentata con i malfoy, i quali pero’ riuscirono ad appropriarsene con una
serie infinita di inganni e malversazioni.
Lo
scroscio dell’acqua gli ricordo’ che di li a poco si sarebbe dovuto presentare
alla festa in stato perfetto, il che lo obbligava necessariamente a sottopori
ad una bella doccia.
Un
ghigno che esprimeva un disappunto riapparve sull’espressione corrucciata del
giovane.
-Io..accompagnarla…-.
Continuo’ a sbuffare immergendosi nel getto d’acqua.
Qualche
minuto prima, poco lonta da li’:
-Voglio
vederla, oggi stesso-.
Esclamo’
con tono solenne una voce sinistra.
-Ma
signore…è una richiesta che non posso assecondare…stasera poi si terra’ una
festa a cui saranno presente alcuni tra i piu’ illustri mangiamorte...-.
-Perfetto…immagino
che ne’ tu e ne’ tuo figlio abbiate intenzione di mancare…Luciius?-.
-Beh..effettivamente
è una di quelle occasioni irripetibili…-.
-Ed
immagino che tuo figlio non abbia ancora una accompagnatrice…?-.
-Beh..veramente
mio figlio aveva intenzione di invitare la Parkinson…-.
La
figura che sedeva maestosa in un angolo della sala ghigno’ disgustata.
-Non
posso non esprimere il mio disappunto e la mia indignazione verso le
frequentazioni di tuo figlio… Si interruppe.
Dall’espressione
del suo signore Lucius capi’ immediatamente che doveva essergli balenata in
mente una qualche idea.
-Lucius!
Non sara’ la parkinson ad accompagnare tuo figlio, bensi’ una giovane
intelligente e di bell’aspetto….voglio che sia mia figlia ad accompagnarlo.
-Chiariamo,
non voglio destare sospetto, per cui i due dovranno interpretare la parte dei
due fidanzatini perdutamente innamorati…non ho nessun interesse el far
frequentare a mia figlia il giovane malfoy..voglio….
Voglio
solo vederla, per un istante, e mi serve un pretesto, saro’ presente alla
festa, mi terro’ in disparte..ma voglio vederla.-.
Lucius
che non si era aspettato una tale affermazione lo guardo’ incredulo.
In
vita su non rammentava un solo momento, uno
solo in cui il suo signore si era esposto cosi’ tanto, o in cui aveva dato
modo di lasciar intendere che provasse una qualche sorta di sentimenti.
-Ma
certo..io..io ne sarei onorato..-. Balbetto’.
-Vai
ad avvertire tuo figlio, comunicagli la mia decisione..ma non svelargli per
nessun motivo le mie vere intenzioni..lui non deve sapere nulla di questa
faccenda…-.
Gli
intimo’ voldemort.
****
Hermione
non ebbe tempo di ribattere che si ritrovo’ catapultata in una stanza isolata, finalmente
privata delle catene che le cingevano i polsi.
“lei
accompagnare Malfoy??”
Non
poteva ancora capacitarsene.
Odiava Malfoy, la sua presenza la
infastidiva, era il suo acerrimo nemico dai tempi dell’infanzia.
Era
esausta, distrutta, questi ultimi giorni da prigionier l’avevano duramente
provata.
Si abbandonò al pavimento con la stessa morbidezza di quando si addormentava.
Rivoleva
la sua vita, diamine se la rivoleva..piu’ di qualsiasi cosa al mondo.
Dov’erano
Ron e Ginny?
L’unica
cosa che poteva minimamente consolarla era che, perlomeno loro non erano
sottoposti a quella tortura.
Chissa’
dove si trovano in quel momento.
Non
una lettera, non un accenno alla loro presenza, a quanto sentissero la sua
mancanza…
Ripenso’
a loro con nostalgia, alla loro infaznia, e inevitabilmente verso’ qualche lacrima.
L’asciugo’
rapidamente col dorso della mano.
Lei
era Hermione Granger, non poteva concedersi il lusso di piangere, per quanto la
vita non le stesse sorridendo era viva e vegeta, e come lei gli altri studenti
segregati in quella torre.
Era
forte, lei non piangeva, lei non poteva piangere.
Osservo’
un attimo la scatola che doveva contenere il suo vestito riposta sul letto.
Si
alzo’ di scatto e ne estrasse una elegantissima veste di raso rosso.
Ispeziono’
con le dita il vestito sin nelle sue ultime pieghe.
Semplice,
ma al contempo elegante e raffinato.
Si
passo’ una mano tra i capelli, sporchi, convenne che senz’altro non si sarebbe
potuta presentare in quello stato alla festa.
Non
ebbe tempo di formulare quel pensiero che una figura snella dal fisico tonico e
scolpito fece capolino dal bagno.
Aveva
indosso solo un asciugamano che gli cingeva i fianchi, e i biondi capelli
madidi gli gocciolavano sulle spalle.
Hermione
lo guardo’ allibita ma anche con un innegabile interesse.
Lo
odiava, questo era vero, ma non poteva negare quanto Draco Malfoy fosse terribilmente sexy.
Il
ragazzo, visibilmente compiaciuto le si avvicino’ minacciosamente.
La
sua pelle emanava un profumo enigmatico, evanescente, leggero come l’aria ma
allo stesso tempo terribilmente prorompente.
Con
lo sguardo fisso su quel petto muscoloso Hermione convenne che per quanto
potesse essere odioso e spregevole, era, senza ombra di dubbio una piacevole visione.
-Smettila
di fissarmi mezzosangue, o finirai per consumarmi-. Articolo’ con finta
indifferenza il ragazzo.
Hermione
arrossi’ fio alla punta dei capelli, incapace di ribattere si limito a cambiare
traiettoria del suo sguardo.
Malfoy
Estrasse un asciugamano dal cassetto e inizio a frizionarsi i capelli,
dopodiché da un altro dei cassetti della sua scrivania tiro’ fuori una piccola
scatolache porse alla ragazza.
Hermione
lo guardo’ con aria interrogativa.
-Il
tuo copione, per stasera.-.
Le
rivelo’ a mo’ di spiegazione.
-Copione?
Cosa credi che sia un burattino nelle tue mani Malfoy??-.
-Senti
mezzosangue…non mi interessa come tu possa interpretare la cosa, ma data la tua
incapacita’ di improvvisare credo che sia meglio…-.
-Incapacita’
di improvvisare? Davvero mi credi cosi’ incapace? Bene, mi dispiace ferire il
tuo orgoglio maschilista ma non ho nessuna intenzione di recitare il tuo
copione, piuttosto preferirei morire che farmi manipolare da te.
Gli
rispose con aria di sfida.
-Beh…mi
dispiace per te..faresti molti progressi.-. Le rispose con affettata aria di
sufficienza.
Hermione
a questo punto divenne furiosa, balbetto’ due tre volte la lettera P.
Poi
riusci’ finalmente, esplodendo a dirgli in faccia:
Pallone
gonfiato!-. Ecco cosa sei! Un pallone gonfiato-. Scabdi’ una seconda volta.
Lei
si giro’ di scatto e si diresse in bagno sbattendo la porta alla sue spalle.
Malfoy
rideva divertito.
Si
passo’ una mano tra i capelli bagnati, facendo scivolare goccioioline d’acqua sul
suo torace scolpito.
***********
Hermione
si immerse sotto il getto della doccia.
Stasera.
Era
il momento giusto.
Avrebbe
approfittato di un attimo di distrazione dei presenti e avrebbe messo in atto
il suo piano.
Rise
divertita.
Lascio’
che l’acqua le scivolasse addosso accarezzandola, lavando via insieme alle
tracce di sangue secco sul suo corpo anche la rabbia e la sofferenza.
Adesso
le era consentito piangere, lacrime scendevano copiose dai suoi occhi nocciola,
calde e pesanti, una sensazione di solitudine le attanagliava la gola.
Continuava
a versare lacrime, che scendevano, senza tregua, in rivoli salati, fino ad
allora lievi ora sempre piu’ forti e violente, confondendosi con le gocce
d’acqua.
Raccolse
la testa tra le mani e inizio’ a singhiozzare rumorosamente.
Dov’erano
Ginny e Ron?
Dov’era
la sua vita?
Si
era ridotta ad escogitare subdoli mezzucci per farla franca, dov’era la stessa
Hermione Granger?
Che
l’avesse consumata il dolore che l’aveva provata tutti quei mesi?
*********
Tutto
d’un tratto senti’ bussare alla porta del bagno insistentemente con colpi
decisi.
Una
voce dura e sgradevole le ordino’ di uscire senza nessuna forma di cortesia.
-Su
sbrigati Granger! Non lavarti troppo altrimenti stasera nessuno ti
riconoscera’!-.
Hermione
Chiuse la doccia infilandosi l’accappatoio.
-Oh
si certo..e mi raccomando tu continua con la tua maleducazione altrimenti
nessuno riconoscera’ piu’ te!
Ribatte’
acida uscendo dal bagno.
Draco
inizialmente non riusci’ a scorgere la figura della ragazza a causa nube di vapore che la avvolgeva.
Ma
quando riusci’ a discernere quella sagoma non pote’ fare a meno di posarvi
sopra a lungo il suo sguardo indiscreto.
La
ragazza indossava un accappatoio sfilacciato, i riccioli bruni le danzavano a
ciocche sulla spalle perfette,armonicamente disordinati.
In
quel momento gli parve di vedere una delle piu’ belle ragazze che avesse mai
incontrato.
Tutto
costituiva un quadro armonico, perfetto.
Lieto
poso’ lo sguardo sul suo bel viso:
Un
trepido sorriso le illuminava il volto, mostrando una dentatura perfetta.
Le
zanne avevano ceduto il posto a denti diritti e bellissimi, che, draco non
pote’ fare a meno di constatare si addicevano al suo viso raggiante dagli occhi
leggiadri e le vermiglie labbra carnose.
Il
suo corpo era perfetto, esile ma dalle curvearmoniche, le gambe affusolate,
perfettamente proporzionate al resto del corpo.
Sapeva
esibire la sua femminilita’ senza mortificarla, senza risultare volgare.
-Smettila
di fissarmi! O finirai per consumarmi Malfarett-.
Lo
scherni’ la ragazza.
Draco
nonrispose alla provocazione, sapeva che in parte aveva ragione e non voleva
darle questa soddisfazione.
Si
limito’ ad osservarla con aria di sfida.
-Adesso
se non ti spiace esci, devo vestirmi-.
Articolo’
calma la Granger, senza scomporsi.
-Si
ma fai in fretta, dato il tempo esiguo ti tocchera’ sbrigarti…-.
Cosi’
dicendo Draco usci’ dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle,
aggirandosi smarrito nella penombra del corridoio.
Prima
che la porta si chiudesse alle sue spalle gli parve di sentire la Granger canticchiare
un motivetto a lui familiare
Perché Malfoy
è il nostro re!
Perché ogni
due ne scassa tre..