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Autore: Mikol    10/09/2007    7 recensioni
E se Voldemort avesse avuto un amore giovanile? E se il frutto del loro amore fosse proprio..
Una festa, odio, bramosia di vendetta..un evidente odio reciproco esasperato da una convivenza forzata,un viaggio rocambolesco che li porta a scoprire una inquitante verita' sulle origini di uno dei due.
«Nella vendetta e nell'amore la donna è più barbarica dell'uomo.» (Friedrich Nietzsche)
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Voldemort | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oddio..purtroppo l'inizio del brano non mi soddisfa molto Uffiiiiiiiiiiiiiii..ma spetta voi giudicare^^
Ma proseguendo, verso meta', il capitolo diventa piu' allegro.
Come al solito non posso fare a meno di scrivere senza un sottofondo musicale, sono inguaribile(questa volta feel di Robbie Williams!). Almeno questa volta il titolo sara' un po' diverso dal solito, non è tratto da nessuna canzone in particolare bensi' dal dialogo presente alla fine del capitolo^^ Detto questo vi saluto..bacioni!

Peerché Malfoy è il nostro ree

-No! Non ci penso neanche per sogno non mi faro’ mai affiancare da..da..quella sudicia..
Rispose con vemmenza un draco furente e indignato, contestando la decisione del padre.

-Su disposizione del signore Oscuro Hermione Granger ti fara’ da accompagnatrice, Draco..non costringermi ad importi la mia decisione con la forza…-.

-Ma perchè? Perché mortificarmi in questo modo…non credo in ogni caso sia una buona idea portare la Granger in un covo di…mangiamnorte.-.

Ribatte’ il ragazzo con una vena di scetticismo.

-Draco, la decisione è inoppugnabile…inoltre presumo che la cagione siano l’intelligenza e il bell spetto della Granger, virtu’ care ad una sedicente futura sig.ra Malfoy..-.

-Cosa???-. Chiese esterrefatto il giovane.

-Ho sentito bene? Futura signora Malfoy, significa che dovremo fingere di essere due giovni innamorati in procinto di sposarsi?-.

-Posso comprendere il tuo sdegno, figliolo..ma noi ci adoperiamo ad eseguire gli ordini del signore oscuro…e se questa è la sua volonta’ non ci sono altre vie.

Sentenzio’ Lucius malfoy.

-il vestito che la tua “dama” dovra’ indossare è li’, risposto in quella scatola sul letto, le cena è prevista per le sette…Puntuali

Cosi’ dicendo scoccò un’occhiata intimidatoria al figlio.

Quando Lucius si accinse finalmente ad andarsene, draco si accascio’ sul letto eausto.

“Almeno non sarebbe spettato a lui l’ingrato compito di informare la Granger della decisione di farla partecipare al ballo come sua accompagnatrice.”

Magra consolazione.

Godette quegli ultimi attimi di pace incondizionata gettando uno sguardo disinteressato al mondo circostante.

Una leggera foschia avvolgeva la bizzarra struttura di cui erano ospiti, una luna piena si ergeva in cielo maestosa, e poche nubi di tanto in tanto ne velavano il volto.

Il castello si ergeva in alto su una collina, era una roccaforte vecchia in pietra sulle cui origini si raccontavano strane leggende.

Era appartenuta, anni or sono ad una antica dinastia di purosangue, vagamente imparentata con i malfoy, i quali pero’ riuscirono ad appropriarsene con una serie infinita di inganni e malversazioni.

Lo scroscio dell’acqua gli ricordo’ che di li a poco si sarebbe dovuto presentare alla festa in stato perfetto, il che lo obbligava necessariamente a sottopori ad una bella doccia.

Un ghigno che esprimeva un disappunto riapparve sull’espressione corrucciata del giovane.

-Io..accompagnarla…-. Continuo’ a sbuffare immergendosi nel getto d’acqua.

Qualche minuto prima, poco lonta da li’:

-Voglio vederla, oggi stesso-.

Esclamo’ con tono solenne una voce sinistra.

-Ma signore…è una richiesta che non posso assecondare…stasera poi si terra’ una festa a cui saranno presente alcuni tra i piu’ illustri mangiamorte...-.

-Perfetto…immagino che ne’ tu e ne’ tuo figlio abbiate intenzione di mancare…Luciius?-.

-Beh..effettivamente è una di quelle occasioni irripetibili…-.

-Ed immagino che tuo figlio non abbia ancora una accompagnatrice…?-.

-Beh..veramente mio figlio aveva intenzione di invitare la Parkinson…-.

La figura che sedeva maestosa in un angolo della sala ghigno’ disgustata.

-Non posso non esprimere il mio disappunto e la mia indignazione verso le frequentazioni di tuo figlio… Si interruppe.

Dall’espressione del suo signore Lucius capi’ immediatamente che doveva essergli balenata in mente una qualche idea.

-Lucius! Non sara’ la parkinson ad accompagnare tuo figlio, bensi’ una giovane intelligente e di bell’aspetto….voglio che sia mia figlia ad accompagnarlo.

-Chiariamo, non voglio destare sospetto, per cui i due dovranno interpretare la parte dei due fidanzatini perdutamente innamorati…non ho nessun interesse el far frequentare a mia figlia il giovane malfoy..voglio….

Voglio solo vederla, per un istante, e mi serve un pretesto, saro’ presente alla festa, mi terro’ in disparte..ma voglio vederla.-.

Lucius che non si era aspettato una tale affermazione lo guardo’ incredulo.

In vita su non rammentava un solo momento, uno solo in cui il suo signore si era esposto cosi’ tanto, o in cui aveva dato modo di lasciar intendere che provasse una qualche sorta di sentimenti.

-Ma certo..io..io ne sarei onorato..-. Balbetto’.

-Vai ad avvertire tuo figlio, comunicagli la mia decisione..ma non svelargli per nessun motivo le mie vere intenzioni..lui non deve sapere nulla di questa faccenda…-.

Gli intimo’ voldemort.

****

Hermione non ebbe tempo di ribattere che si ritrovo’ catapultata in una stanza isolata, finalmente privata delle catene che le cingevano i polsi.

“lei accompagnare Malfoy??”

Non poteva ancora capacitarsene.

Odiava Malfoy, la sua presenza la infastidiva, era il suo acerrimo nemico dai tempi dell’infanzia.

Era esausta, distrutta, questi ultimi giorni da prigionier l’avevano duramente provata.

Si abbandonò al pavimento con la stessa morbidezza di quando si addormentava.

Rivoleva la sua vita, diamine se la rivoleva..piu’ di qualsiasi cosa al mondo.

Dov’erano Ron e Ginny?

L’unica cosa che poteva minimamente consolarla era che, perlomeno loro non erano sottoposti a quella tortura.

Chissa’ dove si trovano in quel momento.

Non una lettera, non un accenno alla loro presenza, a quanto sentissero la sua mancanza…

Ripenso’ a loro con nostalgia, alla loro infaznia, e inevitabilmente verso’ qualche lacrima.

L’asciugo’ rapidamente col dorso della mano.

Lei era Hermione Granger, non poteva concedersi il lusso di piangere, per quanto la vita non le stesse sorridendo era viva e vegeta, e come lei gli altri studenti segregati in quella torre.

Era forte, lei non piangeva, lei non poteva piangere.

Osservo’ un attimo la scatola che doveva contenere il suo vestito riposta sul letto.

Si alzo’ di scatto e ne estrasse una elegantissima veste di raso rosso.

Ispeziono’ con le dita il vestito sin nelle sue ultime pieghe.

Semplice, ma al contempo elegante e raffinato.

Si passo’ una mano tra i capelli, sporchi, convenne che senz’altro non si sarebbe potuta presentare in quello stato alla festa.

Non ebbe tempo di formulare quel pensiero che una figura snella dal fisico tonico e scolpito fece capolino dal bagno.

Aveva indosso solo un asciugamano che gli cingeva i fianchi, e i biondi capelli madidi gli gocciolavano sulle spalle.

Hermione lo guardo’ allibita ma anche con un innegabile interesse.

Lo odiava, questo era vero, ma non poteva negare quanto Draco Malfoy fosse terribilmente sexy.

Il ragazzo, visibilmente compiaciuto le si avvicino’ minacciosamente.

La sua pelle emanava un profumo enigmatico, evanescente, leggero come l’aria ma allo stesso tempo terribilmente prorompente.

Con lo sguardo fisso su quel petto muscoloso Hermione convenne che per quanto potesse essere odioso e spregevole, era, senza ombra di dubbio una piacevole visione.

-Smettila di fissarmi mezzosangue, o finirai per consumarmi-. Articolo’ con finta indifferenza il ragazzo.

Hermione arrossi’ fio alla punta dei capelli, incapace di ribattere si limito a cambiare traiettoria del suo sguardo.

Malfoy Estrasse un asciugamano dal cassetto e inizio a frizionarsi i capelli, dopodiché da un altro dei cassetti della sua scrivania tiro’ fuori una piccola scatolache porse alla ragazza.

Hermione lo guardo’ con aria interrogativa.

-Il tuo copione, per stasera.-.

Le rivelo’ a mo’ di spiegazione.

-Copione? Cosa credi che sia un burattino nelle tue mani Malfoy??-.

-Senti mezzosangue…non mi interessa come tu possa interpretare la cosa, ma data la tua incapacita’ di improvvisare credo che sia meglio…-.

-Incapacita’ di improvvisare? Davvero mi credi cosi’ incapace? Bene, mi dispiace ferire il tuo orgoglio maschilista ma non ho nessuna intenzione di recitare il tuo copione, piuttosto preferirei morire che farmi manipolare da te.

Gli rispose con aria di sfida.

-Beh…mi dispiace per te..faresti molti progressi.-. Le rispose con affettata aria di sufficienza.

Hermione a questo punto divenne furiosa, balbetto’ due tre volte la lettera P.

Poi riusci’ finalmente, esplodendo a dirgli in faccia:

Pallone gonfiato!-. Ecco cosa sei! Un pallone gonfiato-. Scabdi’ una seconda volta.

Lei si giro’ di scatto e si diresse in bagno sbattendo la porta alla sue spalle.

Malfoy rideva divertito.

Si passo’ una mano tra i capelli bagnati, facendo scivolare goccioioline d’acqua sul suo torace scolpito.

***********

Hermione si immerse sotto il getto della doccia.

Stasera.

Era il momento giusto.

Avrebbe approfittato di un attimo di distrazione dei presenti e avrebbe messo in atto il suo piano.

Rise divertita.

Lascio’ che l’acqua le scivolasse addosso accarezzandola, lavando via insieme alle tracce di sangue secco sul suo corpo anche la rabbia e la sofferenza.

Adesso le era consentito piangere, lacrime scendevano copiose dai suoi occhi nocciola, calde e pesanti, una sensazione di solitudine le attanagliava la gola.

Continuava a versare lacrime, che scendevano, senza tregua, in rivoli salati, fino ad allora lievi ora sempre piu’ forti e violente, confondendosi con le gocce d’acqua.

Raccolse la testa tra le mani e inizio’ a singhiozzare rumorosamente.

Dov’erano Ginny e Ron?

Dov’era la sua vita?

Si era ridotta ad escogitare subdoli mezzucci per farla franca, dov’era la stessa Hermione Granger?

Che l’avesse consumata il dolore che l’aveva provata tutti quei mesi?

*********

Tutto d’un tratto senti’ bussare alla porta del bagno insistentemente con colpi decisi.

Una voce dura e sgradevole le ordino’ di uscire senza nessuna forma di cortesia.

-Su sbrigati Granger! Non lavarti troppo altrimenti stasera nessuno ti riconoscera’!-.

Hermione Chiuse la doccia infilandosi l’accappatoio.

-Oh si certo..e mi raccomando tu continua con la tua maleducazione altrimenti nessuno riconoscera’ piu’ te!

Ribatte’ acida uscendo dal bagno.

Draco inizialmente non riusci’ a scorgere la figura della ragazza a causa nube di vapore che la avvolgeva.

Ma quando riusci’ a discernere quella sagoma non pote’ fare a meno di posarvi sopra a lungo il suo sguardo indiscreto.

La ragazza indossava un accappatoio sfilacciato, i riccioli bruni le danzavano a ciocche sulla spalle perfette,armonicamente disordinati.

In quel momento gli parve di vedere una delle piu’ belle ragazze che avesse mai incontrato.

Tutto costituiva un quadro armonico, perfetto.

Lieto poso’ lo sguardo sul suo bel viso:

Un trepido sorriso le illuminava il volto, mostrando una dentatura perfetta.

Le zanne avevano ceduto il posto a denti diritti e bellissimi, che, draco non pote’ fare a meno di constatare si addicevano al suo viso raggiante dagli occhi leggiadri e le vermiglie labbra carnose.

Il suo corpo era perfetto, esile ma dalle curvearmoniche, le gambe affusolate, perfettamente proporzionate al resto del corpo.

Sapeva esibire la sua femminilita’ senza mortificarla, senza risultare volgare.

-Smettila di fissarmi! O finirai per consumarmi Malfarett-.

Lo scherni’ la ragazza.

Draco nonrispose alla provocazione, sapeva che in parte aveva ragione e non voleva darle questa soddisfazione.

Si limito’ ad osservarla con aria di sfida.

-Adesso se non ti spiace esci, devo vestirmi-.

Articolo’ calma la Granger, senza scomporsi.

-Si ma fai in fretta, dato il tempo esiguo ti tocchera’ sbrigarti…-.

Cosi’ dicendo Draco usci’ dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle, aggirandosi smarrito nella penombra del corridoio.

Prima che la porta si chiudesse alle sue spalle gli parve di sentire la Granger canticchiare un motivetto a lui familiare

Perché Malfoy è il nostro re!

Perché ogni due ne scassa tre..

  
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