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Autore: _Asya    27/02/2013    0 recensioni
*Guardammo entrambi il cielo, era pieno di nuvole, grandi, piccole, strane o buffe.
Io: guarda quella sembra un pupazzo di neve.
Niall lo guarda bene e poi dice:
Niall: secondo me non è un pupazzo di neve sembra più…un gelato.
Lo guardo e poi riguardo la nuvola, si era spostata ma non era un gelato.
Io: guarda bene che mo è un albero.
Niall: sicura che non è un gelato?
Scoppiai a ridere per la faccia in cui me lo aveva detto.
Io: hai voglia di un gelato?
Dico smettendo di ridere.
Niall: forse…?!?
*Non avrei mai immaginato un bacio così stupendo in un luogo altrettanto magico e soprattutto, non avrei mai minimamente –forse solo nei miei più fantasiosi sogni- immaginato fosse LUI, l’unico per cui avresti dato anche la vita pur di non vederlo soffrire, a farti sentire quelle forti sensazioni
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Ero sotto il palco,milioni di ragazze urlanti,striscioni e cartelli con i nomi scritti sopra,i LORO nomi scritti sopra.Harry,Louis, Niall,Liam e Zayn. Non potevo crederci li avevo così vicini che quasi potevo sentire il loro profumo. Saltavano da una parte all’altra del palco senza mai fermarsi,come se si ricaricassero l’uno con l’altro. Era bello vedere come fossero diventati amici 5 ragazzi che prima di allora non si conoscevano nemmeno ma che il destino aveva unito per farli diventare i cantanti che noi conosciamo e amiamo,per farli diventare I ONE DIRECTION !!!!
Dopo tanti salti e rincorse i ragazzi si erano seduti sul famoso divano di scena che a nessuno dei loro concerti è mai mancato. Iniziarono a cantare Stand Up,uno a uno si alzano,si posizionano tutti in fila,da destra Niall,Zayn,Harry,Louis e ultimo ma non meno importante Liam. Ma appena iniziano a cantare il ritornello si fermarono,la musica cessa quasi subito,non si sentivano più nemmeno le fan,non riuscivo a capire il perché di tutto quel silenzio. Poi udii in lontananza una voce che mi chiamava,una voce femminile che continuava a ripetere il mio nome.
Sophi:Vale…..Vale svegliati!! Dai è ora di alzarsi dormigliona.
Io:mmm….. dai altri 5 minuti per favore?!
Era stato solo un sogno,che peccato magari fosse stato vero.
Sophi:dai che fai tardi a scuola.
Non mi andava di alzarmi,stavo bene al calduccio sotto le coperte. Erano i primi di marzo e fuori si sapeva che faceva ancora freddo. Vidi con la coda dell’occhio mia sorella che andava ad aprire le tende facendo entrare le prime luci del mattino, guardai l’orologio che avevo al polso e mancavano 10 minuti alle 7.
Sbuffai,presi il cuscino da sotto la testa e me lo misi in faccia. Le gridai che non mi volevo alzare, la sentii avvicinarsi,le pantofole rosse che nel silenzio della stanza erano un rumore fastidioso si fermarono proprio accanto al mio letto e con un gesto netto mi levò le coperte da dosso.
Il freddo mi investi e mi vennero i brividi,mi levai il cuscino dal viso e guardai mia sorella Sophi che sorrideva. È di circa un anno e qualcosa più grande di me e da poco aveva compiuto 18 anni, ha i capelli mori,non troppo lunghi, la carnagione più scura rispetto alla mia,un po’ più alta di me e con 2 occhi scuri ancora  assonnati. Mi veniva a svegliare ogni mattina perché se fosse per me,mo mi alzerei dal letto,soprattutto per andare a scuola.
Mi siedo sul letto e appoggio i piedi sul parquete di legno quasi scuro che riveste la maggior parte del pavimento di casa. Era freddo e mi infilai subito le mie pantofole rosa e bianche che avevo vicino al comodino a destra del letto.
Sophi:ti aspetto in cucina,cerca di non riaddormentarti ok?!
Ero ancora mezza addormentata e ripensavo ancora a quel fantastico sogno che lei
aveva interrotto bruscamente. Gli risposi con un mugolio non molto convinto e con un cenno di si con la testa.
Aspettai che se ne andasse per alzarmi,mi misi le mani in facci e mi strofinai gli occhi.
Mi stiracchiai per bene facendo anche un grosso sbadiglio,guardai di nuovo l’orologio,erano le 7,mi dovevo alzare per forza o avrei fatto tardi un'altra volta a scuola e chi la voleva sentire la preside non che anche la mia Prof di mate e le sue solite ramanzine. Ripensai alle parole della settimana scorsa “Signorina quante volte le avrò detto di non arrivare in ritardo,la scuola è un suo dovere e deve prenderlo sul serio.”
Con quella voce irritante che non sopportavo assolutamente. Apro la porta e mi dirigo verso il baglio,che,guarda caso è occupato.
Papà: occupato… chi è?
Io: buongiorno papà sono io
Papà: A buongiorno Vale c’è ne ho ancora per un po’
Io: non preoccuparti fa con comodo
“fortuna che abbiamo 2 bagni” pensai tra me e me,tirando un sospiro di sollievo. Imbocco la porta della cucina e vedo mia madre già vestita di tutto punto ma con le pantofole viola ai piedi. Sorrido,anche se è la stessa scena ogni mattina:lei col taileur grigio color “fumo di Londra” e le pantofole viola un po’  pelose che mi piacevano tanto. Vicino alla macchinetta del caffè c’erano delle cartelle con alcuni fogli messi dentro con non curanza,di sicuro erano di qualche causa a cui stava lavorando. Mia madre fa l’avvocato in uno studio legale nel centro della città e a volte sta via dei giorni a causa del suo lavoro. Mia sorella invece sta seduta al tavolo della cucina a far colazione con la solita tazza di latte e con aggiunta di un po’ di caffè.
Mamma: Buongiorno tesoro!
Mi sorrise come solo lei sapeva fare. Aveva appoggiato sul tavolo la mia tazza di latte col cioccolato,mentre i cereali era già sulla tavola.
Io: Buongiorno mamma…..
Le do un bacio sulla guancia e mi siedo al tavolo di fronte a Sophi, giro il cucchiaio nel latte e poi ci metto i cereali sempre al cioccolato.
Mamma: dormito bene?
Io: beh…fino a che qualcuno non mi ha svegliato…
Rivolsi uno sguardo accusatorio a Sophi che ricambiò con una smorfia. Io sorrisi, in fondo era il nostro modo di dimostrarci affetto,più o meno.
Papà entra nella cucina con un giornale sotto braccio,portava gli occhiali da lettura che appoggia sul davanzale della finestra,va verso la mamma e le da un bacio,poi ci dice buongiorno e ci da un bacio sulla testa.
Si siede a capotavola con una tazzina di caffè in mano e con un paio di biscotti al cioccolato che ci inzuppa dentro.
Mentre fa colazione continua a leggere il giornale,mio padre fa un lavoro completamente diverso da quello di mia madre,lui fa il fotografo. Ci dice sempre che è stato grazie al suo lavoro che ha conosciuto la mamma.
Adoro la fotografia,scattare foto a luoghi,persone,oggetti che in quel istante ti emozionano. Mio padre mi dice spesso che la fotografia è il modo migliore x fermare il tempo, immortalare con un solo click quel secondo che durerà all’infinito.
È stato lui a trasmettermi questa passione sin da piccola portava me e Sophi con lui in giro x la città, ma anche al mare dove ci spiegava come “catturare l’attimo” essere pazienti e aspettare il momento giusto x scattare. Anche il luogo doveva essere perfetto con le varie luci e angolazioni. A me piaceva scattare le foto al tramonto, il sole che tramonta sul mare, i colori che facevano risaltare gli oggetti in un altro modo, è bellissimo.
Papà per fare ciò che fa ha dovuto studiare, come del resto x qualsiasi lavoro. Anche se sembra banale questo tipo di lavoro, ci vuole tempo e pratica per svolgerlo bene,ma alla fine penso che ne valga la pena.
Mamma: vado a finire di prepararmi…a dopo
E detto questo scompare oltre la porta ma dopo nemmeno 2 minuti appare con due tipi di scarpe diverse: una nera e l’altra grigia.
Mamma:quale va meglio?
Io e Sophi ci guardiamo e poi rivolgiamo lo sguardo alle scarpe che mamma agitava tra le mani,rispondiamo insieme quelle nere che spezzavano un po’ il completo grigio scuro.
Ci ringrazia e va a posare la scarpa grigia.
Papà: secondo me ci stava meglio quella grigia?!
Dice abbassando il giornale x far vedere il suo viso un po’ dubbioso. Io e Sophi scoppiamo a ridere,una risata che contagia anche papà.
Sophi: e da quando ti intendi di moda papà?
Dice tra le tante risate. Abbiamo finito di fare colazione e distrattamente mentre giro la testa vedo l’ora all’orologio sulla parete della cucina. È tardissimo.
Io: oh mamma è tardissimo,mi devo muovere.
Mi alzo subito dalla sedia,avevo meno di 10 minuti x prepararmi e per arrivare a scuola ce ne volevano altri 10 e non mi andava proprio di sentire di nuovo la prof.
Mi infilo subito nel bagno e mi lavo la faccia e i denti, poi mi catapulto in camera e metto uno dei tanti jeans che avevo nel mio armadio con la mia maglia bianca di lana che in quei mesi freddi mi teneva veramente calda,prendo al volo gli stivali neri che avevo accanto alla porta finestra che portava sul balcone con lo sfondo del mare. Mentre mi infilo gli stivali corro un'altra volta in bagno,mi pettino i capelli lisci e mi metto solo la matita nera che ormai era un abitudine.
Sono pronta. Prendo la borsa che fortunatamente avevo preparato la sera prima e mi dirigo in salotto,guardo fuori, il celo,come anche il sole sono coperti da qualche nuvola,ma non portava pioggia oggi, il vento faceva la sua parte soffiando tra gli alberi ancora spogli ma che presto avrebbero riacquistato le loro bellissime chiome rigogliose. Anche se un rumore lontano si potevano sentire le onde del mare mosse dal vento. Mi piaceva tanto ascoltare quel rumore di onde che si infrangevano sugli scogli.
Sophi: allora lo vuoi un passaggio fino a scuola?
Mi riscossi da i miei pensieri e mi volto verso mia sorella.
Io: mi accompagni tu ?
La guardai un po’ stupita,da quando aveva preso la patente non avevo mai fatto l’esperienza di salire in macchina quando guidava lei.
Sophi:che c’è non ti fidi di me?
Io:beh veramente…
Sophi:attenta a quello che dici mi raccomando,o vai a piedi oggi a scuola.
Alzai le mani e le faccio segno di non arrabbiarsi. Ci penso un attimo e poi le rispondo
Io:mmm… tanto cosa ho da perdere… a parte la vita,niente.
Glielo dico come se niente fosse facendo anche un gesto con la mano sinistra. Le sorrido e lei ricambia il mio sorriso,sa che scherzo.
Guardo l’orologio,avrei fatto tardi pure oggi,ci avrei scommesso.
 

Ciaoooo come state??
vi sta piacendo la storia??
è la prima che scrivo..siate buone e recensite se vi va!
kiss. :3
  
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