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Autore: Wonderland___x    28/02/2013    1 recensioni
«Serve una mano?» m’interruppe una voce ,accompagnata da un risolino.
Alzai la testa di scatto ed incatenai il mio sguardo a quello di un ragazzo, probabilmente della mia età, che, coperto dall’ombrello, mi fissava intenerito.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto in tutta la mia vita, uno di quelli che puoi vedere solamente sulle riviste patinate di moda o alla tv, mentre accompagna un’attrice-probabilmente oca- capace di mandare sotto terra tutta la tua autostima e beh… lui era lì, davanti a me.
E mi fissava.
«Oh no…»dissi subito imbarazzata, alzandomi in piedi di colpo e cercando di darmi un contegno.
«Sicura?» mi chiese con una punta d’ironia, analizzando i miei movimenti « Perché mi sembri proprio la tipica “D.I.D.” donzella in- »
«Difficoltà!» lo interruppi io di scatto, sorridendo «Hercules era uno dei miei cartoni Disney preferiti»
«Anche uno dei miei…»disse lui sinceramente, sorridendomi «Quindi, vuoi fare la Meg della situazione o accettare un passaggio sotto il mio fedele ombrello-Pegaso?»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

 

 

 

«Tu sei pazza!»disse la mia coinquilina, Valerie, mentre mi spingeva sul divano, infagottandomi ben bene dentro tre plaid e cacciandomi un termometro in bocca «Finire fino al Funky Buddha e rimanere fuori ORE, ORE! Sotto la pioggia scrosciante! Nelle tue pessime condizioni di salute!»

Sbuffai, disegnando cerchietti in aria con la punta del termometro, mentre la mia coinquilina continuava a sbraitare riguardo alla mia impudenza, il mio inesistente amor proprio e alla mia voglia di mettermi in pericolo.

 Non risposi, conscia del fatto che Valerie non me l’avrebbe fatta mai passare liscia. Molto probabilmente, per via del fatto che avessi quattro anni in meno di lei, mi considerava come una piccola bambina di cui prendersi cura, coccolare o addirittura sgridare, quando faceva qualcosa di sbagliato. Era come la mamma della situazione e, quando qualcuna delle coinquiline stava male, lei era la prima ad attivarsi, come una molla, a venire a controllarti la febbre ogni momento, a portarti il brodino caldo al letto, a farti ingurgitare un quantitativo enorme di frutta di dubbia provenienza con la scusa delle vitamine. Si preoccupava troppo per tutti e questo la portava ad avere crisi isteriche ogni tre per due e per ogni singola cosa, anche per un capello fuori posto. Ma era per questo che era diventata una delle mie migliori amiche in così poco tempo.

«Ehy Claus, ma di chi sono questi?»mi chiese Martha, l’altra mia coinquilina, fissando incuriosita l’ombrello, la cuffietta e la sciarpa.

Martha invece era esatto l’opposto di Valerie. Sempre calma, tranquilla, non si arrabbiava quasi mai e se lo faceva, era per una giusta causa, o perché qualcuno aveva toccato uno dei suoi preziosissimi libri. Non dava molta confidenza alla gente, amava stare sola e passarsi i sabato sera con una buona tazza di tea-rigorosamente scozzese- ed un libro in mano, anche se poi si metteva sempre in prima fila quando qualcuno proponeva di andare a ballare in qualche locale sperduto della città. Inoltre, da brava scozzese qual era, consumava  mensilmente, una buona dose di alcoolici, che probabilmente le avevano reso il fegato di ferro.

Le volevo bene, ma in quel momento, se solo avessi avuto le forze, le avrei lanciato un’occhiataccia per via della sua ficcanasaggine che mi metteva sempre in ogni tipo di guaio possibile ed immaginabile.

Con orrore, infatti, vidi Valerie alzare di scatto la testa, come i segugi, e muoversi  a passi svelti verso Martha e gl’oggetti che teneva fra le mani.

«Se scopro che continui a comprarti abiti maschili giuro che io…!»ma s’interruppe, non appena notò qualcosa di strano, o per lo meno, non appena si portò gl’oggetti al naso, traendo profondi respiri.

Vidi Martha fissarla vagamente scioccata, mentre Valerie continuava a dar spettacolo di se.

«AH-A!»disse trionfante, dopo qualche minuto, sventolando la sciarpa per aria «Questo è Bleu, di Chanel!»

«Fammi sentire!»disse subito Martha, tentando di strappare di mano l’indumento a Valerie, che per tutta risposta le tirò uno schiaffo alle mani, facendo incominciare una mini rissa casalinga.

Sbuffai di nuovo, controllando il termometro e scoprendo la temperatura che superava abbondantemente i 39 gradi.

«Ho trentanove e cinque di febbre!»annunciai, ma non venni ascoltata, poiché quelle due avevano appena iniziato una discussione verbale dai toni abbastanza accesi, che si sarebbe conclusa solamente tra qualche ora e solamente tramite una mia mediazione ed una firma di accordi e contratti - perché si, loro firmavano accordi, essendo una avvocato e l’altra giornalista- .

Ed io non avevo assolutamente voglia di stare appresso alle loro bambinate. Ero troppo stanca per farlo, ed inoltre stavo male, molto male, ed i miei occhi non volevano saperne di stare aperti.

Ma nonostante tutto potevo notare il silenzio di tomba che stranamente regnava sulla casa. Ero certa di non essermi addormentata quindi a meno che Valerie non avesse accoltellato Martha o viceversa, c’era qualcosa di stano nell’aria. Inoltre sentivo delle piccole correnti d’aria in prossimità della faccia, che mi facevano rabbrividire.

«Ma cosa…?»mugugnai lentamente, aprendo un occhio e trovandomi davanti le due facce-che non promettevano nulla di buono- delle mie coinquiline «Cosa state facendo?»

«Di chi è quella cuffietta Claus?»mi chiese cospiratoria Martha.

«E quella sciarpa che profuma di Bleu di Chanel?» aggiunse Valerie, poggiando il naso sul cuscino del divano«Ci stai forse nascondendo qualcosa?»

«Assolutamente no!»borbottai tradendo me stessa per via delle guance che si tingevano di rosso e nascondendo la faccia sotto uno dei tre plaid.

«Non mentirci!»stillò Martha, togliendomi scoprendomi il volto con un gesto secco e fissandomi con un espressione puramente cattiva, che mi fece rabbrividire.

Martha era l’essere umano più docile ed accondiscendente del mondo, ma quando si metteva in combutta con Valerie per fatti che riguardavano la mia sfera sentimentale, diventava spietata.

«Un ragazzo! Me li ha dati un ragazzo»borbottai impaurita dopo un minuto buono di occhiatacce assassine rivolte verso di me, conscia del fatto che probabilmente, se avessero potuto, mi avrebbero fatto scoppiare la testa con un solo sguardo.

Alla magica parola “ragazzo” sui loro volti fiorirono sorrisi estasiati ed espressioni trionfanti, così repentinamente da scioccarmi.

«Finalmente!»urlò Matha, allacciando le braccia al mio collo e stampandomi un bacio sulla fronte bollente «La nostra piccola Claus si è finalmente fidanzata!»

«Non sono fidanzata!»mugugnai, nascondendo la testa fra le sue braccia.

«Ah no?»mi chiese sospettosa Valerie« E allora cosa ci fai con questi?»

«Te l’ho detto!»ribadii scocciata, tirando su col naso « Me li ha dati un ragazzo»

«E perché un ragazzo ti avrebbe dovuto regalare una cuffietta Abercrombie ed una sciarpa- di puro cachemire, per inciso- Armani?» mi chiese con aria indagatrice

«E anche prestarti il suo ombrello?»aggiunse Martha, poggiandosi le mani sui fianchi.

«Non lo so…»dissi, sinceramente dubbiosa «Mi ha trovato sotto la pioggia e … devo avergli fatto tenerezza, con la febbre, l’aria di essere lì lì per svenire…»

«Owww!»sospirò Martha, acciambellandosi sulla poltrona a fianco al divano su cui ero stesa «Sembra l’inizio di uno squallido romanzetto rosa per single»

«Zitta Marth!»la rimproverò Valerie, che mi fissava con aria sognante.

«Ha tolto fuori la battuta della donzella in difficoltà, quella di Hercules e »sorrisi al ricordo« Ci siamo chiamati Meg e Megafusto per tutto il tempo e… siccome non poteva darmi un passaggio a casa mi ha prestato la sua sciarpa, il suo ombrello e la sua cuffietta, solo che non mi ha neppure detto come si chiama…»

«Oh mio dio! E’ una storia bellissima!»strepitò Valerie

«Ah mi ha anche detto che spera che io non gli spezzi il cuore, come Meg»sussurrai arrossendo, mentre le mie due coinquiline sgranavano gl’occhi stupefatte.

«Ti ha detto davvero questo?»mi chiese conferma Martha, vagamente scombussolata dalla cosa.

Io annuì imbarazzata.

«Probabilmente è una frase che dice a tutte… magari è uno di quei Don Giovanni che…»ipotizzai ma fui subito fermata dal dito saccente di Valerie, piazzatosi a pochi centimetri dal mio naso.

Ora avrebbe iniziato con la sua solita aria saccente da inguaribile romantica senza pudore, di quelle che passano la loro vita a decantare le grandi gesta romantiche dei propri fidanzati e che si nutrono di squallidi romanzetti rosa di Sophie Kinsella, dove le protagoniste, da maldestre impacciate con evidenti problemi mentali, si ritrovano corteggiate dall’uomo perfetto.

«Oppure ha avuto un colpo di fulmine»disse con aria trionfante « Evidentemente la tua aria da sgraziata dodicenne, la tua acidità repressa e la tua indole selvatica hanno fatto breccia nel cuore di un altro essere umano!»

«Cosa stai insinuando?»la rimproverai indispettita dalla brutta descrizione che aveva fatto le mio carattere.

«Cose ovvie»disse Martha, sfogliando le pagine di un libro che si trovava per caso sul mobiletto del telefono, a fianco della poltrona « E’ noto a tutti che tu non sia un esempio lampante di femminilità, anzi, sei l’esatto opposto ed il fatto che un altro essere umano di sesso maschile si sia sentito attratto da te ha del ché di miracoloso!»

«Smettetela!» sbraitai nascondendomi sotto le coperte.

«Secondo me dovremmo fare una cosa tipo “Plain Jane” e rifarle l’armadio daccapo!» continuò l’altra.

«Tanto ora che ti hanno assunto al Funky Buddha, puoi permetterti di comprare qualcosa in Oxford Street..»

Ci fu un minuto di silenzio, colmo di sguardi d’intesa. Potevo sentire due paia di occhi alterare lo sguardo famelico su di me, mentre io, troppo debole anche solo per dire un “ma”, rimanevo inerme.

«Claus sai cosa significa questo?»mi chiese con fare cospiratorio Valerie.

«No!»brontolai, fermamente da dentro il mio bozzolo di coperte.

«Shopping!» stillarono di rimando le due, all’unisono .

 

 

 

Angolo autrice.
Salve a tutti! Dovevo pubblicare ieri,ma sfortunatamente ho avuto degl'imprevisti e non ho potuto toccare il pc ;(
Umh... Non mi pare di avere niente d'aggiungere su questo capitoloo, speroche vi piaccia e vi chiederei anche la cortesia di commentare,operchè è davvero demotivante non veder nessun commento e mi deprimo molto facilmente. Ringrazio comunque le persone che hanno messo questa storia fra le seguite/preferite. E' una gioia sapere della vostra esistenza.
Grazie anche a chi legge
Al prossimo capitolo
xoxoC
  
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