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Autore: StelladelLeone    01/03/2013    8 recensioni
“Non si preoccupi signorina, non è niente di grave. Come ben sa, sono qui per presentarle il ragazzo che da ora e in poi ha il compito di proteggerla con la sua stessa vita.” Incominciò a spiegarle l’uomo mentre lei aggrottava le sopracciglia al pensiero che qualcuno si potesse sacrificare per lei: era una cosa ingiusta! Si ripromise che quando avrebbe finito la scuola sarebbe diventata Ministro per difendere i diritti degli Elfi e delle guardie del corpo maltrattate.
Incurante della smorfia di disappunto di Hermione, il Ministro continuava a parlare.
(...)
Boccheggiò per un attimo mentre i suoi pensieri si accavallavano uno sull’altro, frenetici, per poi
concludere, dopo un ragionamento altamente logico e sensato, che il biondino si era trovato semplicemente al momento sbagliato nel posto sbagliato; quindi si sporse a guardare dietro le sue spalle.
Lui fece un smorfia e si scompigliò i capelli, come a non credere alle parole che stava per pronunciare.
“Smettila di far finta di non capire, Granger. Sarò io la tua guardia del corpo.” Sputò infine guardando la ragazza davanti a lui, che fino a trenta secondi prima lo ignorava tranquillamente.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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YOOOOOO MINNAAA!!!!

….

PERDONOOOOOOOOOO! *si prostrano sui ceci flagellandosi con dei rami d’ulivo per la settimana di ritardo nella pubblicazione* Davvero, volevamo pubblicare in tempo ma abbiamo avuto una battaglia intensa con il greco e il latino (è finita in pareggio - n.d. coscenza: ceeeeerto, come no! ) e non abbiamo potuto toccare la tastiera del PC per un bel po’. Ci impegniamo a diventare più puntuali, promesso. *vede le occhiate scettiche dei lettori e decidono di soprassedere*

Passando alla storia, noi ci siamo divertite moltissimo a scriverla e ci farebbe piacere sapere il vostro parere (ringraziamo chi ha recensito, in particolare Tallahassee, e chi ha inserito tra preferite o seguite in silenzio)

 

Buona lettura!

 

 

“Sarà un lungo anno” borbottò infine mentre il biondo la faceva salire per prima dopo averle mimato un inchino sarcastico.

“Sono d’accordo Granger.”

 

Il ritorno del furetto mannaro.

 

Hermione, constatando sulla sua pelle che l’Espresso di Hogwarts era il solito caotico, strapieno e confusionario mezzo di sempre, tentò di dirigersi verso gli scompartimenti dei Grifondoro per cercare Ginny: aveva decisamente molte, molte cose da raccontarle; con abilità schivò il gomito di un Tassorosso, passò in mezzo a due Corvonero che...beh…sì, si è capito e si trovò la strada bloccata da due giganteschi Serpeverde, che mai e poi mai si sarebbero spostati per farle raggiungere il suo obiettivo, e quindi fu costretta a passar loro sotto le gambe. Di certo non una mossa elegante e raffinata, ma almeno colse di sorpresa gli ostacoli.

A metà del suo pericoloso percorso, una mano fredda come la morte le si poggiò sulla spalla, bloccandola, e, dopo essersi girata e trovata faccia a faccia con un ghignante ma piuttosto incavolato Malfoy, si ritrovò a pensare che effettivamente la morte era più gradita. Almeno non era bionda platino.

“Cosa stai cercando di fare Granger? A parte farti ammazzare da due Serpeverde e linciare da due appiccicaticci Corvonero?” chiese lui sarcastico stringendo la presa.

Hermione strinse i denti per non urlargli addosso, come una bambina lagnosa, che le stava facendo male.

“Sto cercando lo scompartimento di Ginny!” La ragazza si divincolò ma il suo avversario era il peggior testardo sulla faccia della terra e continuò a trattenerla.

“Mi dispiace deluderti, Granger, ma la sua onorevole presenza ha uno scompartimento tutto suo.” Hermione pensò che tutto quel sarcasmo avrebbe finito coll’ucciderlo, con suo grande piacere; poi le parole del ragazzo raggiunsero il suo sistema nervoso e lo shock (e orrore) provocarono la caduta della sua mascella.

Senza aspettare una risposta Malfoy iniziò a strattonarla, sotto lo sguardo divertito di molti Serpeverde, verso un scompartimento pressoché isolato, in fondo al treno, e, una volta arrivato, ce la buttò letteralmente dentro.

 Giunto all’interno, chiuse la porta dietro di sé, estrasse la bacchetta ed incominciò a recitare incantesimi; il tutto davanti ad un Hermione che non si era ancora alzata da terra e lo guardava imbambolata per il trauma provocatole.

“Protego maxima…”

“M-M-MALFOYYY!!!” urlò finalmente Hermione balzando in piedi e guardandolo come se stesse prendendo in seria considerazione l’idea di commettere un omicidio. Che in realtà era proprio ciò che stava facendo.

Lui, finiti gli incantesimi di protezione, si girò con l’aria più tranquilla e finta di questo mondo.

“Spero ci sia un buon motivo, Mezzosangue, per cui stai profanando il mio nobile nome.” commentò ironico andando a sedersi per guardare interessato fuori dal finestrino.

“Che cosa hai fatto?!” continuò a urlare lei ancor più inviperita dal suo evidente menefreghismo.

“Ho lanciato alcuni incantesimi che impediscano a chiunque di entrare senza autorizzazione, ma soprattutto che impediscano a te di uscire.” Il suo solito ghigno malfoiesco accompagnava le parole.

Hermione lo guardò un attimo scioccata, poi si precipitò alla porta per provare ad aprirla e, resasi conto che avrebbe fatto prima a buttarsi giù dal treno che ad aprire la porta, si risedette di fronte al ragazzo guardandolo come si guarda un orrendo e fastidioso scarafaggio che si vorrebbe tanto schiacciare.

“Non sapevo nemmeno che li sapessi pronunciare incantesimi così complessi, Malfoy.”

“Turbata dall’aver scoperto che oltre ad essere più figo e più forte di te, sono anche più intelligente?!”

“Quando tu sarai più intelligente di me, i Serpeverde vinceranno la coppa delle Case”

“Grazie per la conferma, Granger!”

“Che pallone gonfiato! E comunque l’incanto di protezione assoluta era leggermente debole, probabilmente hai sbagliato la pronuncia…”

“Abbi un minimo di rispetto per chi ha frequentato diecimila corsi, sgobbando come un Elfo Domestico, per proteggere la tua, a mio parere inutile, persona. E comunque, il mio incantesimo era perfetto.”

Dopo essersi ripetuta per sei volte che era più adulto da parte sua non rispondere, la curiosità ebbe la meglio ed Hermione abbandonò il suo cipiglio da “Mi stai chiedendo in modo implicito di essere Avadakevadrizzato?!”

“Che corsi hai frequentato?” Per non dare soddisfazioni al Serpeverde, che sogghignò lo stesso, si sforzò di mantenere un tono freddo e piatto, mentre ammirava il paesaggio fuori dal finestrino.

“Di tutto! Dagli incantesimi di difesa e offesa a quelli più semplici e inutili, dalle arti di combattimento babbane a come si guida un’auto…” rispose lui imitando il suo tono di voce.

Hermione spalancò gli occhi sbalordita: Malfoy…a contatto con i babbani?

“Staresti cercando di farmi credere che hai imparato a combattere senza magia, a guidare un’auto, e magari anche a come far funzionare un frullatore, tutto ciò insieme ai Babbani?!” l’incredulità nella sua voce era piuttosto evidente.

“Non immagini lo schifo, Granger.” Confermò Draco, facendo innervosire parecchio la compagna.

“Immagino: un povero Purosangue come te, che non è nemmeno capace di allacciarsi i bottoni della camicia da solo, costretto a fare cosa barbare e indegne come salutare cortesemente delle persone e imparare da loro a combattere. Una vera tortura!” lo riprese lei sarcastica alzando gli occhi e le mani al cielo.

“Ma per Morgana! Ti senti quando parli Malfoy?! Sei deprimente, oltre che evidentemente un idiota. Scommetto che sei riuscito addirittura a prendere la cintura gialla in karate” lo prese infine in giro, dopo essersi alzata in piedi per la rabbia, immaginandosi Malfoy in un dojo con indosso il karate-gì che si guarda intorno schifato.

Malfoy sorrise beffardo.

“Per tua informazione sono cintura nera, e me la cavo bene anche nel judo, taekwondo, kung fu, aikido, boxing e kick-boxing”

Ad ogni nome la mascella di Hermione calava sempre più verso il pavimento.

“M-ma è impossibile!” urlò infine scioccata.

“Solo perché tu e lo sport siete come Lenticchia e l’intelligenza, ciò non significa che gli altri siano tutti imbranati quanto te, Granger!”

“Ma per favore, Malfoy! Nemmeno se fossi un talento naturale, e dubito, delle arti marziali saresti riuscito a completare tutti quei corsi!” ribatté lei indispettite stringendo le nocche fino a farle sbiancare.

Lui ridacchiò picchiettandosi la bacchetta contro la tempia.

“La magia fa miracoli Mezzosangue!”

Lei grugnì disgustata. Doveva immaginarlo che avrebbe trovato uno stratagemma per non far fatica.

“Ma si può sapere a cosa serve, poi?! I Mangiamorte sono maghi! E anche se fossero umani, conoscendoti, saresti messo k.o. dopo i primi dieci secondi. Mi sembra stiano esagerando!” mugugnò infine ributtandosi a sedere con poca grazia sul sedile, contrariata che si fossero spese tante energie per lei: era assurdo! Erano pochi e spauriti maghi oscuri, non un esercito!

“Non chiederlo a me Granger! Avresti dovuto sentire tutte le stupide raccomandazioni e minacce che mi hanno fatto i tuoi amichetti. ‘Non farle male! ’ o ‘Ricordati tutti gli incantesimi! ’ o ancora ‘Se la tocchi ti spezzo tutte le ossa! ’, uno più inutile dell’altro. Per non parlare poi…”

Hermione interruppe il suo brillante discorso.

“Cosa hai detto scusa? I miei amichetti?” era assolutamente convinta di non aver colto un dettaglio fondamentale.

Malfoy la guardò un attimo perplesso, prima che il suo ghigno da bastardo migliore gli comparisse sul volto.

“Intendo San Potter e Lenticchia!” la faccia della ragazza, ferita, arrabbiata e scioccata gli fece venir voglia di farsi un enorme risata. E non sia mai che un Malfoy non assecondi i suoi istinti.

“L-loro lo sapevano che saresti stato tu la mia guardia del corpo!” balbettò infine mentre un puzzle cominciava a sistemarsi nella sua testa.

“Certo. Sono stati loro due, insieme ad altri sei veri Auror, a supervisionare il mio addestramento. Ma è evidentemente non ti hanno ritenuta abbastanza importante da essere informata. Ovvio, da quando vi siete lasciati, a Lenticchia non è che importi poi molto della tua banale vita…”  La voce perfida da serpe di Malfoy le strisciava nelle orecchie, fomentando la sua rabbia omicida.

“NON MI HANNO DETTO NIENTE?! IDIOTI!  IO LI AVADAKEVADRIZZO! ANZI NO, LI CRUCIO A MORTE! COSÌ È PIÙ LENTO E DOLOROSO!!”

“Come sei tragica Granger… probabilmente è per questo che ti ha lasciata…” se avesse avuto un minimo di buon senso, dopo questa affermazione, davanti alla faccia di Hermione, sarebbe stato zitto, ma stavamo parlando pur sempre di Malfoy.

“Non lo posso certo biasimare: la francesina bionda che gli stava accanto era un vero e proprio schianto: oca, bella e divertente! Il tuo opposto Granger!”

La risata diabolica di Malfoy fu stroncata sul nascere da un potente raggio azzurrino sgorgato dalla bacchetta di Hermione.

“Oh sì, Malfoy, così va molto meglio!” Ghignò lei, con una luce demoniaca negli occhi, mentre guardava verso i suoi piedi.

“Coocococococo!” *

“Bentornato Furetto mannaro!” ghignò mentre un gabbia dorata andava a catturare il furetto bianco ancora stordito che si agitava come un indemoniato.

Tranquilla e soddisfatta come non lo era mai stata si sedette sul sedile, tirò fuori dalla sua amata borsetta il famoso tomo che aveva provato a leggere in stazione e lo sfogliò sorridente.

Una cinquantina di pagine dopo qualcuno bussò deciso alla porta dello scompartimento.

“Sono Ginevra Weasley e chiedo l’autorizzazione di entrare.”

Hermione sorrise.

“Autorizzazione concessa” appena lo disse Ginny aprì la porta di scatto, scaraventandosi dentro, per poi richiudersela alle spalle poco delicatamente.

“Ciao Herm!” la salutò allegra sistemandosi gli svolazzanti capelli rossi dietro le orecchie.

“Ciao Ginny! Come facevi a sapere che c’era un incantesimo di protezione?”

“Ho corrotto un primino perché provasse ad entrare senza chiedere il permesso: lo stanno ancora rianimando.” Disse tranquilla.

Hermione sbiancò di colpo. “G-Ginny! Non puoi fare queste cose! Si sarebbe potuto fare molto male! Come Prefetto dovrei…” iniziò a balbettare, ma l’occhiata sarcastica della rossa la convinse a sospirare e ad appoggiarsi allo schienale sconfitta.

Solo in quel momento la nuova arrivata si accorse del piccolo animaletto che si agitava incavolato nero nella sua gabbietta.

“Buongiorno anche a te, Malfoy!” lo salutò cortese scavalcandolo e andandosi a sedere di fronte a Hermione.

“Come facevi a sapere che era lui?”

Lei alzò gli occhi al cielo. “Ti trovo bloccata magicamente in uno scompartimento con un furetto in piena crisi isterica intrappolato e sul viso un’espressione da mettere i brividi a Voldemort, secondo te per chi avrei potuto scambiarlo?!” chiese sarcastica tirando fuori dalla tasca un sacchetto di Api Frizzole.

Hermione ragionò per un attimo sulle sue parole e poi scatto in piedi furiosa puntandogli un dito accusatore contro.

“ANCHE TU LO SAPEVI! LO SAPEVATE TUTTI! TUTTI TRANNE IO!” Urlò diventando rossa per la vergogna di essere stata ingannata. E per non averlo capito prima.

Il furetto parve ghignare.

Ginny abbassò gli occhi, colpevole.

“Dai Herm…io in teoria non avrei dovuto saperlo…l’ho estorto con l’inganno a Harry: mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno!” disse alzando le mani in segno di resa e supplicandola con gli occhi.

Hermione la scrutò per un attimo, furente, poi si risedette: la sua ira omicida si sarebbe scatenata contro qualcun altro…

“Con l’inganno?” chiese Hermione poi alzando un sopracciglio.

Ginny sorrise maliziosa. “Non può resistermi…”

Le due ragazza scoppiarono a ridere come due pazze sotto lo sguardo schifato dell’animale.

“Sono perdonata?”

“Perdonata!” assentì Hermione.

“Ginny, Harry ti ha detto il perché di tutta questa…protezione?” chiese dopo qualche attimo di silenzio, indicando tutto intorno a se, nella speranza di avere qualche risposta.

La rossa scosse il capo.

“No, ha detto che era per sicurezza, ma mi sembrava stesse mentendo…” Ginny si teneva il mento con la mano, scrutando il pavimento pensierosa.

“Ci stanno nascondendo qualcosa?”

“Probabile.”

Entrambe sospirarono confuse.

“Comunque, perché tu non hai una scorta?  Dopotutto sei la ragazza del Salvatore del mondo magico.” Osservò acuta Hermione, mentre pensava che vedere un furetto alzare gli occhi al cielo disgustato aveva un nonsoché di inquietante.

“Ma non lo sa nessuno.” Rispose candida la ragazza, “Io e Harry non ci facciamo mai vedere in pubblico insieme e lui non ha mai dichiarato alla stampa di essere il mio fidanzato; ovvio, i sospetti ci sono, per questo sono affidata a Neville.”

“Neville?” chiese lei stupita.

Ginny annuì sorridente. “Esatto! Dopo aver visto il coraggio di Neville in azione, Harry ha insistito perché fossi affidata alla sua custodia, molto limitata, qua ad Hogwarts.”

“È stato straordinario!” anche Hermione sorrideva ripensando al coraggio da vero Grifondoro dell’amico.

“Ovviamente ciò significa che anche Luna mi fa da scorta: sono inseparabili!” un altro sorriso da entrambe: vedere due dei loro amici che si amavano in modo così dolce e duraturo era una cosa da sciogliere il cuore.

Guardando fuori dal finestrino, Hermione notò che erano quasi arrivati.

“Ginny è meglio che ci prepariamo.”

La ragazza annuì e poi guardò quello che in teoria era colui che avrebbe dovuto protegger l’amica.

“Palla di Neve hai intenzione di liberarlo?” chiese pacata.

Hermione si paralizzò, guardandola confusa e sbalordita.

“Chi?!”

“Palla di Neve.” Seguendo il dito della ragazza si ritrovò a fissare il furetto.

A questo punto scoppiò a ridere come una pazza.

“P-Palla di Neve?!”

“Certo! Non potevo certo continuare a chiamarlo ‘Draco Malfoy in versione furetto mannaro’! è troppo lungo! E del semplice Draco Malfoy non ha nulla! Guardalo: niente ghigno bastardo, niente tono strascicato, niente naso arricciato in smorfie di disgusto; ma soprattutto: ha il manto bianco! È inammissibile per un Malfoy! È praticamente il loro motto: ‘Se non sei biondo platinato, Malfoy non sei nato. ’ ‘Palla di Neve’ gli si addice molto di più!” concluse convinta sotto lo sguardo scioccato del povero furetto.

Hermione si stava rotolando a terra per le risate e si sarebbe soffocata, quando l’amica ebbe iniziato a ridere con lei, se il treno non si fosse fermato; rialzandosi in piedi, mentre si asciugava le lacrime dal troppo ridere, fece sparire la bacchetta e ritrasformò Palla di Neve.

“TU STUPIDA MEZZOSANG…!” le interessanti espressioni lessicali di Malfoy furono interrotte da tre valigie gigantesche che gli vennero lanciate tra le braccia per mano di una certa rossa.

“Smettila Malfoy! Non fare il bambino e muoviti a portare in salvo Hermione e le valigie! Sei o non sei addestrato per proteggerla?! Cosa aspetti, che un Nargillo porti lui i bagagli?! Oppure attendi l’aiuto di un cortese Mangiamorte?! E non guardarmi così! Sta zitto e muoviti!” detto questo la furia rossa di nome Ginevra Weasley uscì impettita dallo scompartimento, seguita da una sghignazzante Hermione, lasciando il povero Malfoy, scandalizzato e zittito, da solo nello scompartimento sotto il peso dei loro bauli.

 Quando si fu ripreso dal trauma provocatogli dalla dolce ragazza lanciò una serie di imprecazioni vietate ai minori di diciott’anni e si diresse barcollante giù dal treno, per cercare in quel marasma di persone la dannatissima ragazza che in teoria non avrebbe dovuto perdere di vista un attimo.

Finalmente vide una chioma rosso fuoco dardeggiare tra i ragazzini e rapido (per quanto poteva esserlo trasportando i suoi bagagli, quelli di Hermione e di Ginny) si affrettò ad inseguirle, finché non le raggiunse, trovandole ferme a chiacchierare con Neville e Luna.

“Granger!” il ringhiò che sottolineò le sue parole la impensierì leggermente, ma decise che nel caso sapeva come fermare il suo caro furetto.

Con un gesto brusco lanciò il baule della Weasley sopra Paciock, che se lo fece cadere su un piede e agguantò per una spalla la ragazza.

“Malfoy cos…?” non fece in tempo a chiedere Hermione che un vortice la prese per l’ombelico, strappandola da terra e facendola vorticare in aria, fino a che di colpo non venne gettata brutalmente a terra.

 “D-dove siamo?” chiese confusa Hermione guardandosi intorno mentre Draco, già in piedi, incantava i bauli e li faceva volteggiare sopra la sua testa. Si trovavano in un parco verdeggiante dove le ombre della notte danzavano creando forme grottesche e ambigue.

“Sei cieca Mezzosangue?! Siamo ad Hogwarts!” disse sprezzante.

“M-ma non ci si può materializzare dentro i confini di Hogwarts! È scritto nel libro ‘Storia della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts’ di Bathilda Bath! Non l’hai letto?!”

“Soltanto una secchiona fanatica come te leggerebbe libri così noiosi invece di crearsi una vita sociale!” le rispose alzando gli occhi al cielo, “E comunque, perché credi di avere una guardia del corpo?! Gli incantesimi di Hogwarts sono stati infranti da Tu-Sai-Chi e ci vorrà un anno per ripristinarli interamente; quindi questa volta sei tu l’inetta, Mezzosangue!” ghignò infine incamminandosi verso il maestoso palazzo di Hogwarts, che ora Hermione distingueva e riconosceva senza problema.

Si alzò di fretta da terra, dov’era rimasta fino ad adesso, e cercò di raggiungere il ragazzo che si allontanava veloce nell’oscurità, tentando di non inciampare ogni tre passi. Perché, nonostante detestasse Malfoy e il suo orrendo ghigno, l’idea di rimanere da sola in parco gigantesco, non protetto da incantesimi, di notte, con alle calcagna quello che, secondo tutti tranne lei, era un esercito assetato di vendetta di Mangiamorte, la terrorizzava inquietava e preferiva rimanere a fianco della sua scadente, a suo dire, guardia del corpo. Tra morte per avadakevadrizzazione e morte per irritazione, preferiva la seconda. Forse.

In poco tempo giunsero nel grande e imponente ingresso della scuola e se non fosse stato per il braccio di Malfoy che bruscamente l’aveva trascinata via, sarebbe corsa in Sala Grande per vedere il tanto atteso Smistamento.

“Dove mi stai portando?! Voglio vedere lo Smistamento! E smettila di trascinarmi come una bambina!” urlò lei furente tentando di divincolarsi.

“Dobbiamo vedere la McGranitt.” Il suo tono indifferente e strascicato fece commentare a Hermione in modo colorito l’abbigliamento intimo di Merlino.

“E perché mai?! Sarà anche lei in Sala Grande! Dovresti saperlo che in qualità di Preside ha l’obbligo di presenziare e senza di lei non sarebbe la stessa cosa. Inoltre il Cappello Parlante si trova nel suo ufficio e quindi spetta a lei portarlo e adagiarlo sulla testa dei nuovi ragazzi! E il discorso! Ogni Preside ha praticamente il dovere di fare un discorso di incoraggiamento allo studio! Per non parlare delle raccomandazioni! Gli studenti devono assolutamente sapere cosa possono e non possono fare, altrimenti noi Prefetti diventeremmo pazzi a spiegarglielo ad uno ad uno! Ovvio che per noi Prefetti non è un problema ma…”

“PER MERLINO LA VUOI PIANTARE!? Mi stai facendo diventare scemo! Ma ti ascolti quando parli?! Sei insopportabile! Non solo parli di cosa inutili e interessanti quanto un vermicolo, ma le dici talmente velocemente e con tono da sapientona che a nessuno verrebbe mai la malsana idea di ascoltarti!”

La bocca della ragazza descriveva una “O” perfetta, ma i suoi occhi passarono velocemente da scioccati a infuriati.

“Dev’essere per questo che lo Sfregiato e il Vomitalumache hanno deciso di non tornare ad Hogwarts: cercavano di starti lontano il più possibile! A te e a quel demonio della rossa! A volte capisco perché Potterino è così demente: guarda chi si è ritrovato come fidanzata!”

“Non mi sembravi così spavaldo davanti a Ginny, Malfoy! Sotto tutti quei bauli, con la faccia da pesce lesso incredulo, completamente schiavizzato dal potere femminile.”

“IO NON ERO SCHIAVIZZATO DAL POTERE FEMMINILE!” urlò fermandosi finalmente per fronteggiare la belva che aveva incautamente risvegliato, per poi aggiungere con un ghigno da figlio di Morgana, “Di sicuro non come il tuo adorato Lenticchia! Sono bastate due gambe da fotomodella, un fondoschiena da far invidia a Circe e degli atteggiamenti ambigui per farlo cadere in tentazione…ma ti ha lasciato lui?! O sei stata tu dopo aver scoperto che era stato a letto con un'altra?! Non fare quella faccia: solo uno stupido non ci sarebbe andato! Anche se parlare di Lenticchia e della stupidità, è come parlare della stessa cosa! Ovviamente era solo contento di essere caduto tra le grinfie della francese, dopo la bestia zannuta…”

Il ghigno di Malfoy impallidì visibilmente davanti a quello raccapricciante e da pazza psicopatica di Hermione: era pronto ad una sfuriata, a dei pianti isterici, a delle botte alla babbana, ma quel ghigno gli lasciava intendere che sarebbe successo qualcosa di molto peggio.

“Sai Malfoy…inizia già a mancarmi il piccolo e tenero Palla di Neve…” disse con una tranquillità degna del miglior serial killer, alzando la bacchetta.

“Tu non…!” la minacciò indietreggiando e parandosi il prezioso volto con le mai.

“MUTATIO FURITUM!” un raggio azzurrino colpì Malfoy in pieno, riducendone notevolmente le dimensioni.

 Prima ancora che Hermione, soddisfatta, rinfoderasse la bacchetta, i due bauli che dieci secondi prima levitavano sulla testa di Malfoy caddero a terra di colpo nell’esatto punto in cui un secondo prima c’era il furetto.

“MALFOY” Hermione terrorizzata corse subito a cercare il cadavere furetto.

“Dannazione Malfoy! Come hai fatto a essere così stupido da non spostarti!? Era ovvio che l’incantesimo di levitazione si sarebbe annullato non appena ti avessi trasfigurato! Lo sa chiunque! Oh ti prego: dimmi che non sei morto! Un incidente grave e qualche osso rotto lo posso accettare, ma come lo spiego alla McGranitt che per colpa mia (ma soprattutto tua) sei morto spiaccicato?! Hai idea di quanti punti toglierà a Grifondoro!?” cominciò a straparlare per l’agitazione la ragazza mentre cercava di spostare il suo pesantissimo bagaglio, mentre il terrore di aver veramente ucciso Malfoy la cominciava a rodere.

“COOOOOOOO!”

Un furetto mannaro parecchio incavolato balzò improvvisamente dal piccolo spazio tra i due bauli contro il volto di Hermione, sicuramente non per farle coccole.

Hermione balzò indietro con urlo e sfoderò la bacchetta, mentre Palla di Neve atterrava con un tonfo davanti a lei, soffiando.

“Malfoy! Brutto idiota! Pensavo fossi morto!” il furetto tentò ancora una volta di sfigurarla, ma le cose per lui andarono anche peggio di prima.

“STUPEFICIUM!” il raggio rossastro schiantò la palla di pelo.

Mente Hermione cercava di riprendere a respirare normalmente, notò che la trasformazione in furetto stava svanendo per lasciare il posto a Draco Malfoy, svenuto.

Dopo aver scrutato per un attimo lui e i bauli, tentando di ricordare dove si trovava l’ufficio della Preside, lanciò l’Incantesimo di Levitazione ai bagagli e l’incanto “Levi Corpus” al ragazzo, che insieme volteggiarono sopra la sua testa mentre lei si incamminava sorridente lungo i famigliari corridoi di Hogwarts.

Dopo alcuni minuti giunse davanti al gargolle in pietra che proteggeva l’ufficio della Preside, la quale si stagliava con la sua solita aria severa davanti ad esso.

“Buongiorno Profe…Preside McGranitt.” Salutò cortesemente Hermione, leggermente stizzita del fatto che la donna fosse davvero lì e non in Sala Grande.

La Preside sollevò leggermente il sopracciglio alla vista di Malfoy, ma non disse nulla la riguardo, facendole cenno di seguirla e camminando spedita per i corridoi.

“Buongiorno Signorina Granger, è un piacere vederla sana e salva. Se non le dispiace dovrebbe seguirmi fino ai suoi nuovi alloggi.”

Hermione la guardò un attimo perplessa, mentre superavano il ritratto della Signora Grassa, che cantava a squarciagola.

“Per la sua sicurezza non alloggerà nel dormitorio di Grifondoro, ma in una stanza protetta da incantesimi molto potenti, che impediranno anche la Materializzazione; ovviamente sarà collegata alla Sala Comune tramite uno specchio che al suo tocco scoprirà un passaggio segreto, ma è pregata di non muoversi troppo e nel caso di farlo con la sua…guardia del corpo.” Spiegò sinteticamente la McGranitt fermandosi davanti ad una porta in legno con la targhetta “Riservato”.

Hermione fece una smorfia guardando il biondino sopra di lei.

La professoressa di Trasfigurazione intercettò la sua occhiata e sospirò, sorridendo leggermente più addolcita.

“So bene che lei e il signorino Malfoy non siete in buoni rapporti, ma le assicuro che non le nuocerà in nessun modo. Anche il signor Weasley e il signor Potter si fidano abbastanza di lui, soprattutto dopo questi ultimi mesi. In gioco ci sono il suo destino e la vita di suo padre, non sarà così stupido da gettare via questa occasione per riscattarsi.”

Hermione scrutò ancora, perplessa, Draco Malfoy.

“È cambiato, signorina Granger; anche se non si vede, è cambiato. Deve dargli la possibilità di dimostrarlo. Non le dico che da ora e in poi i vostri rapporti saranno migliori di punto in bianco, visto il carattere poco diplomatico del ragazzo in questione, ma almeno vorrei che evitasse di mettere in pericolo la sua preziosa vita per orgoglio. Quindi ora, per favore, sarebbe così gentile da rianimarlo? Dovrei andare in Sala Grande per il discorso, ma non vorrei lasciarla qui da sola.”

Hermione si arrese e con un sospiro di frustrazione puntò al petto del ragazzo, per la quarta volta in un giorno, la bacchetta magica.

“INNERVA!” con un rantolo il ragazzo spalancò gli occhi di colpo e prese un enorme respiro.

“DANNATA MEZZOSANG…”

“Finalmente si è svegliato signor Malfoy! È un piacere rivederla.” la voce della preside ghiacciò il ragazzo, spegnendo i suoi bollenti spiriti.

“Preside McGranitt.” Salutò con un cenno del capo, ricomponendosi.

“Bene. Affido la signorina Granger nelle sue mani.” Disse sorridendo, con un lampo di preoccupazione negli occhi, prima di voltarsi per andarsene.

“Ah, un ultima cosa,” aggiunse girandosi a scrutare negli occhi Hermione, facendola sentire colpevole nonostante non avesse fatto niente, “Ovviamente, per sicurezza, dividerete la stanza. Confido nel vostro buonsenso” detto questo e lanciata un’occhiata ammonitrice a Malfoy, il suo cappello a punta sparì dietro l’angolo di un corridoio.

“L-la c-camera è cosa?” chiese Hermione scioccata.

“In comune Granger, in comune!” ghignò Malfoy prendendo i bauli e meditando vendetta, mentre apriva la porta e faceva segno di entrare alla ragazza.

“I-io d-dovrò d-dormire nella stessa stanza di Draco Malfoy… i-io d-dovrò d-dormire nella stessa stanza di Draco Malfoy…” continuò a ripetersi la ragazza stralunata seguendolo dentro.

“Sta tranquilla Granger, non ho la minima intenzione di saltarti addosso. Ucciderti sì, saltarti addosso no.”

La porta con la targhetta “Riservato” si chiuse dietro di loro.

 

 

 Magic Chat

 

Ginny: ehi Palla di Neve!! Furettino Coccodè della mamma!! dove seiiiii? *Ginny entra nella camera riservata con una luce sadica negli occhi e un ghigno malvagio*

 

Ginny: Herm, immobilizzalo!

 

 Draco: *sbianca capendo che la sua sorte sta volgendo al peggio *

 

Hermione: *afferra prontamente la corda che le due autrici le porgono, e facendola volteggiare sopra la testa a mo' di lazo insegue il povero malcapitato *

 

Draco: Aiutooooooooo!! Nooooooo!! Aaaaaaaahhhh!! pietà, vi supplico!!!  *dopo vari tentativi di fuga fallimentari si ritrova legato a dovere ad una sedia*

 

Draco: Non la passerete liscia!!!... LO DIRÒ A MIO PADRE!  

 

Ginny: *se ne frega altamente del papino sopracitato e finalmente mostra la natura dell'oggetto misterioso fino a quel momento rimasto nascosto dietro la sua schiena: un enorme sacco in stile Babbo Natale *

 

Ginny: Herm, guarda cosa ho comprato!!! Muahahahahahahah sono PERFETTI!! LA VENDETTA E’ VICINA!

 

Draco: cos'è quella roba orrendamente rosa che hai appena estratto dal sacco??? Sicuramente mi trasmetterà qualche malattia mortale!!!Mettila giù!!  Giù ho detto!!!! Aaaaaarrrrrgghhh non avvicinarla!!!

 

Ginny: troppo tardi, Malfoy! Herm, procedi.

 

Hermione: MUTATIO FURITUM!!

 

StelladelLeone&ShiningCrow: *da un angolino della stanza scoppiano a ridere convulsamente, rotolandosi per terra e indicando alternativamente Palla di...ehm, Malfoy e “la cosa orrendamente rosa” *

 

Palla Di Neve: *il furetto, decisamente di cattivo umore, tenta di azzannare le due innocenti fanciulle, prima di venire afferrato da Hermione e di ritrovarsi così senza possibilità di fuga *

 

* la cosa orrendamente rosa si rivela essere un collarino di un terrificante bel fuxia shocking con tanto di strass e medaglietta con scritto “Palla di Neve

 

Ginny: *mette il collarino al furetto ridendo come una pazza psicotica*

 

Ginny: Herm, non trovi che gli doni?

 

Hermione: gli sta divinamente!  *ghigna *

 

Ginny: *aggancia al collare una corda (ovviamente dello stesso colore) e la porge ad Hermione *

 

Ginny: così potrai portarlo in giro!! Con un po' di fortuna riusciremo anche ad addestrarlo...ma no, che dico, è troppo stupido...probabilmente nemmeno da umano ci riusciremmo...

 

McGranitt: Signorine cosa state facendo?!

 

Hermione&Ginny: *sbiancano* P-preside M-McGranitt le assicurò che possiamo spiegarle…

 

McGranitt: Ne dubito fortemente! *le scansa e si avvicina fiera al furetto squadrandolo mentre lui la guarda come si contempla la propria improvvisa salvezza*

 

McGranitt: Come avete potuto non comprare anche questo?! È inammissibile! *ficca in testa la furetto un berrettino rosa di lana*

 

 

TuttitranneMalfoy: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

 

StelladelLeone&ShiningCrow: *si vanno a complimentare con la Preside per i suoi gusti sublimi mentre Hermione e Ginny immortalano Palla di Neve*

 

Palla di Neve: *si agita convulsamente: l’incantesimo sta finendo*

 

Malfoy (con berretto di lana rosa in testa e collare al collo): *alza la bacchetta verso le donne come spiritato* Oh, me la pagherete! Oh sì! Me la pagherete molto, molto cara!

 

StelladelLeone&ShiningCrow: *Si voltano per cercare aiuto e scoprono di essere rimaste lì da sole con il furetto omicida*

 

 

StelladelLeone&ShiningCrow: Oh mamma…

 

  
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