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Autore: jas_    03/03/2013    19 recensioni
Aprii gli occhi di scatto e spostai il cuscino, mettendoci un attimo a far riabituare i miei occhi assopiti alla forte luce che entrava dalla finestra vicina a me. Mi guardai intorno e sussultai: quella non era la camera di Molly, né tantomeno la mia.
Un altro movimento mi fece voltare di scatto alla mia sinistra, un ragazzo seminudo dormiva sereno nel mio stesso letto. Prima di rendermene veramente conto urlai, guardando poi il mio di corpo: indossavo solo la biancheria intima. Cominciai improvvisamente a sentire caldo, mi passai una mano tra i capelli in preda al panico e cercai di ricordare gli avvenimenti della serata precedente.
Ricordavo la festa, i diversi cocktail che Molly mi aveva portato, quelli che invece mi ero arrangiata io a prendere, la pista affollata, quasi soffocante, io che non trovavo più Molly e cercavo di uscire da quella trappola umana e... Due mani che mi cingevano i fianchi, poi il vuoto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
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Capitolo 6

 
 
Era una giornata stupenda, quella. Stranamente il sole caldo splendeva alto nel cielo blu e non si scorgeva una nuvola nemmeno in lontananza. Ovviamente ne approfittai per mettermi in costume e rilassarmi in piscina, sdraiata su un materassino che si muoveva leggermente sull'acqua.
«Signorina ci sono visite!» mi avvertì la domestica, spuntando dalla portafinestra che collegava il giardino sul retro con il salotto. Prima che riuscissi ad alzarmi dal materassino e togliermi gli occhiali da sole, la figura di Harry fece capolino a bordo piscina.
«Buongiorno Cioppicioppi, vedo che ci godiamo a pieno l'estate.»
Guardai l'orologio che portavo al polso, «sei in anticipo» lo rimbeccai.
«E tu sei in costume.»
Lo guardai sorpresa, e allo stesso tempo sconcertata dalle sue parole, «cosa c'entra?» domandai dura.
Harry mise le mani nelle tasche dei jeans e si strinse nelle spalle, «niente, era per dire qualcosa.»
Assottigliai lo sguardo e lo osservai in silenzio per un attimo, «sei comunque in anticipo, e se ci fossero stati ancora i miei in casa?» lo ripresi.
«Li avrei conosciuti, semplice» disse tranquillo.
Sbuffai alquanto infastidita dal suo atteggiamento perennemente menefreghista e superficiale, «sei odioso» borbottai, remando con le braccia fino a bordo piscina. Mi diressi verso la sdraio e presi un asciugamano col quale mi asciugai, sempre sotto lo sguardo attento di Harry.
Mi sentivo in soggezione, eccome se lo ero, ma cercai di non darlo a vedere, anche mentre mi vestivo e rientravo in casa. Presi il portatile e glielo porsi, era assurdo come passassi dall'odiare quel ragazzo al... Non dico amarlo ma starmi meno antipatico del solito. Quella mattina, non seppi nemmeno io come, ma mi era balzata in mente l'idea di chiedere a lui, di farmi da accompagnatore, in quel momento lo stesso pensiero non mi sfiorava nemmeno.
«Vediamo...» disse Harry, mentre digitava la propria password per accedere a Facebook, istintivamente mi voltai dall'altra parte e mi guardai intorno imbarazzata.
«Ce l'hai fatta a dormire poi?» gli domandai, mentre lui controllava le sue notifiche.
Lo vidi annuire distratto, «dopo che ho trovato una soluzione al tuo problema sì» disse, fiero.
«Non è una soluzione» cantilenai, «te l'ho detto che qui ci saranno la metà delle persone che c'erano alla festa del tuo amichetto!»
«Intanto guarda se qua riconosci qualcuno, brontolona» rise, porgendomi il portatile.
Cominciai a scorrere la lista degli invitati alla festa di Louis, alcuni li conoscevo di vista mentre altri, per quanto mi sforzassi di ricordare, non li avevo mai visti in vita mia.
«Nessuno?» mi domandò Harry, dopo alcuni secondi di silenzio.
Scossi la testa, lui mi si avvicinò allungando il braccio sinistro sullo schienale del divano dietro di me mentre si sporgeva lievemente verso lo schermo del computer. Mi arrivò una scia del suo profumo, che dovevo ammettere era piuttosto buono, deglutii leggermente messa a disagio dalla sua vicinanza senza tuttavia distogliere lo sguardo dalla lista.
«Concentrati» mi riprese.
Come faccio a concentrarmi se mi stai a due centimetri di distanzia, pensai?
«Lo sto facendo» borbottai dura.
«Non è vero» mi rimbeccò lui, «sei a disagio.»
Mi sentii arrossire ma non osai voltarmi a guardarlo, «chi te lo dice?» squittii.
«Appena mi sono avvicinato ti sei tesa come una corda di violino» rise.
Lo ignorai, «chi è lui?» domandai poi, indicando un biondino.
«C'è scritto di fianco, Niall Horan. Non dirmi che ti ricorda qualcosa, ti prego.»
Lo guardai confusa, «in realtà sì, perché?»
Harry si strinse nelle spalle, «niente, è solo che è uno sfigato. Spero per te che non sia successo niente con lui.»
Gli tirai un colpo nelle costole, «che ho detto di male?» si difese, massaggiandosi la parte colpita.
«Smettila di dire così! Chi te lo dice che anche tu non sei sfigato?» lo ripresi.
Harry scoppiò a ridere appoggiandosi addosso al divano, nel frattempo io inviai la richiesta di amicizia a questo Niall.
«Sì da il caso che tutte mi vogliano, Cioppicioppi. Anzi, non hai idea dell'onore che hai per avermi qui accanto a te.»
Ignorai le sue parole, «è in linea, mi ha appena accettato l'amicizia!» esclamai, cercandolo nella chat.
«Non dirmi che gli vuoi scrivere!» esclamò Harry allarmato.
«Perché no? La tua idea è servita a qualcosa, ho un vago ricordo, piuttosto confuso, di lui alla festa, tanto vale chiedere» spiegai, ignorando il suo dissenso e scrivendo a Niall.
«Cos'hai intenzione di dirgli? "Ciao sai per caso chi sono e cos'abbiamo fatto alla festa di Louis?"» Harry rise di nuovo.
«Sì, problemi?» chiesi, infastidita dal suo comportamento.
Lui si limitò ad alzare le spalle, borbottando un "fai come vuoi".
Quando Niall rispose al mio "ciao" decisi di andare subito al sodo. Tanto valeva perdere tempo, se sapeva qualcosa, bene, se no... Eravamo al punto di partenza.
"Non credo che tu sappia chi sono, o forse sì, cioè, lo spero."
«Sei ridicola» fu il commento divertito di Harry.
«Allora scrivi te, genio della lampada!» lo ripresi, porgendogli il computer.
Lui mi sorrise compiaciuto, cancellò il mio messaggio per scrivere il suo.
"Alla festa di Louis mi sono ubriacata ma ho un vago ricordo di te, cos'abbiamo fatto esattamente?", senza aspettare il mio consenso inviò il messaggio.
«Ehi!» lo ripresi, «chi ti dice che mi andasse bene?»
Harry mi porse il computer, «dovevi parlare prima.»
Feci per ribattere ma in quel momento il suono della chat mi notificò che Niall mi aveva risposto, con le mani tremanti aprii il messaggio.
"Ti ho vista alla festa di Louis ma non mi sembravi poi così messa male. Comunque non è successo niente di che, abbiamo ballato insieme, stavamo per baciarci e... Hai trattenuto un conato di vomito e sei scappata. Non so altro, mi dispiace".
«Visto? È inutile quel ragazzo» fu il commento di Harry.
Gli tirai un colpo sul braccio, «sta' zitto» lo intimai dura, mentre ringraziavo Niall e lo salutavo.
Continuai a scorrere la lista in silenzio, che ormai era giunta alla fine, quando controllai anche l'ultimo invitato, che non avevo idea di chi fosse, spensi il computer e mi buttai sul divano sconsolata.
«Però avevo ragione» disse Harry, osservando il televisore spento davanti a noi.
«Quante altre volte dovrai ribadire il concetto?» gli chiesi.
«Fino a quando non mi stancherò, comunque questo sabato c'è un'altra festa, se vuoi venire» mi avvertì.
Presi un cuscino alla mia destra e glielo tirai in faccia, «vai a cagare Harry.»
Ormai le sue parole non mi facevano più effetto, avevo capito che era un insensibile e che pensava solo a prendermi in giro, davo poco peso a ciò che mi diceva.
«Non intendevo in quel senso!» si difese lui, «ero serio, poi non devi bere per forza. Ti tengo d'occhio io» mi fece l'occhiolino.
Lo guardai in silenzio per un attimo, soppesando la sua proposta. I suoi occhi trasparenti mi scrutavano senza un accenno di esitazione, aveva uno sguardo così... Intenso. Sentii il respiro accelerarmi, com'era possibile che la sua sola vicinanza, mi facesse sentire così?
«Devo andare a un matrimonio» dissi infine.
Harry inarcò un sopracciglio, «davvero?»
Annuii, lui mi prese una ciocca di capelli e cominciò a rigirarsela tra le dita, «che peccato, avremmo potuto divertirci...»
«Hai finito?» lo ripresi, allontanandomi da lui e leggermente stancata da quei continui riferimenti impliciti e tutta quella malizia, «sei pesante dopo un po'.»
A quelle parole lo vidi sussultare, si accigliò leggermente e per la prima volta pensai di averlo offeso davvero.
«Potrebbe essere una soluzione» spiegò lui, «la prossima volta che andrai a letto con qualcuno scoprirai se sei vergine o no, potrei offrirmi come volontario per una buona causa» mi sorrise ammiccante e mi fece un occhiolino.
Non seppi nemmeno io perché, ma nonostante lo squallore della battuta non riuscii a trattenere un sorriso, «aspetta e spera Styles, aspetta e spera.»
In quel momento sentii la porta d'entrata chiudersi e un secondo dopo la voce di mia madre rivolgersi alla domestica.
Trasalii e guardai l'ora, era in anticipo.
«Devi andartene» ordinai ad Harry in un bisbiglio. Mi alzai di scatto dal divano e lo presi per un braccio, rifugiandomi in cucina.
«È arrivata mia madre, non devi farti vedere qui!» gli spiegai, trascinandolo verso la porta che dava sul giardino.
«Ecco, devi spiegarmi anche perché non vuoi che tua madre mi veda» disse lui, a bassa voce, mentre attraversavamo il giardino.
Alzai gli occhi al cielo, «è una storia lunga» lo liquidai.
Lui si sciolse dalla mia presa e prese me per un braccio, trascinandomi dietro il cespuglio di un'ortensia. 
«Ecco, abbiamo tutto il tempo» disse poi sorridente.
«Harry...» mi guardai in giro con aria furtiva, «mia madre potrebbe chiedersi dove sia.»
«Ma cos'è tua mamma? Un carabiniere?»
Risi, «quasi.»
Harry si avvicinò ulteriormente a me, «no dai seriamente, dimmi che c'è che non va.»
Sospirai, era peggio di una donna col mestruo quel ragazzo. Alternava momenti in cui era insopportabile, tanto che la voglia di prenderlo a schiaffi era irrefrenabile, a momenti di dolcezza e comprensione che mi sembravano surreali, come in quel momento. Momenti in cui vedevo davanti a me solo un ragazzo dannatamente bello, con dei capelli alquanto strani, dovevo ammetterlo, ma che allo stesso tempo morivo dalla voglia di toccare. Una pelle chiara, che a vedere sembrava anche morbida, delle labbra invitanti, ai cui lati spuntavano ogni tanto due adorabili fossette che gli concedevano un'aria sbarazzina, e due occhi che facevano un baffo al mare dei Caraibi.
Sussultai sorpresa dai miei stessi pensieri, da quando in qua mi immaginavo certe cose su Harry Styles?
«Allora?» mi spronò Harry, tornai immediatamente alla realtà e mi accorsi che le sue labbra si erano fatte nettamente più vicine al mio viso. Dovetti deglutire.
Aprii la bocca per dire qualcosa ma in quel momento la mia mente era completamente vuota e il mio stomaco in subbuglio. L'unica cosa che vedevo erano le labbra di Harry, rosee e invitanti, a meno di una spanna da me.
«Victoria!»
La voce di mia madre mi fece sussultare, spinsi istintivamente Harry lontano da me ed uscii da quel nascondiglio vedendo mia madre a bordo piscina che si guardava in giro.
«Sono qua!» la richiamai, muovendo un braccio per aria.
Si voltò nella mia direzione ed aggrottò le sopracciglia trovandomi lì, «cosa stai facendo là?» mi domandò confusa.
«Sto...» mi guardai in giro, senza avere idea di che cosa inventarmi. «Le orchidee!» buttai lì, di sana pianta, «hanno un buon profumo! Stavo annusando le orchidee!» squittii, avvicinando il naso ad un fiore.
Mia madre mi guardò più sconcertata di prima, «tesoro sono ortensie.»
Trasalii a quelle parole e sentii le mie guance accaldarsi.
«Sì beh... Quelle» borbottai, sminuendo la cosa con un gesto veloce della mano destra.
«Evita il sole nelle ore più calde, Victoria. Fa male» mi ricordò, prima di rientrare in casa.
«Harry!» lo chiamai a bassa voce, non sentendo risposta tornai dietro il cespuglio e lo vidi quasi accasciato per terra dal ridere.
«Orchidee!» fu l'unica cosa che riuscii a capire.
«Sai dove puoi andare?» gli domandai.
«A casa?» tirò ad indovinare.
«A fare in culo.»
«Dai Cioppicioppi è stata epica!»
«Sì sì» cominciai a spingerlo verso il cancello, «ora però è meglio se vai» lo liquidai.
«Va bene, va bene, ho capito» lagnò, alzando le braccia in segno di resa.
Aprii il cancelletto e lo spinsi quasi fuori, «grazie per la tua geniale idea, anche se inutile.»
Lui mi sorrise, per niente offeso dalle mie parole, «è stato un piacere Cioppicioppi. Allora... Ti chiamo io» disse, e prima che potessi ribattere mi diede un bacio sul naso.
Troppo scioccata da quel gesto, lo guardai andare via in silenzio, con le guance in fiamme.


 

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Ciao gente!
Non mi aspettavate già qua, vero?
Il fatto è che oggi sono stranamente di buonumore - nonostante domani abbia una verifica su un autore del quale non so neanche il nome - e visto che la fan fiction ha raggiunto i 300 100 preferiti (GRAZIE ♥) e lo scorso capitolo ha raggiunto il record di recensioni della storia (?) ho deciso di farvi un regalo :)
Questo capitolo mi piace particolarmente, è dedicato interamente a Varry (?), Hictoria (?) ed entra in scena il primo dei membri dei One Direction che avranno una funzione particolare nella fan fiction, in realtà anche Louis è già entrato in scena ma in maniera indiretta, poi ritornerà più avanti HAHAHAHAHA
Capirete più in là, non preoccuparvi, intanto vi ringrazio ovviamente per leggere la storia e per recensire, mi fa sempre piacere sapere che ne pensate!
Poi oggi ho pure scritto una One Shot/Missing Moment su Victoria ed Harry che posterò alla fine di questa storia se no vi spoilero il finale HAHAHA
Vi lascio sotto il banner e una piccola anticipazione :)
Grazie mille per tutto, davvero!
Fatemi sapere se vi piace questo capitolo, alla prossima!
Jas



 



«Perché mi hai portata qua?»
«Mi sono reso conto che non abbiamo ancora delle foto decenti insieme.» 
«Bastava che me lo dicessi, non c’era bisogno di tutto ciò» osservo, guardando le sue dita che cliccano diverse cose sul touch-screen.
«Ma qua fa più figo, non credi?»





 

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