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Autore: Memoriesofmeandyou    03/03/2013    3 recensioni
Spesso le persone hanno solo un impellente bisogno di essere salvate, di qualcuno che le prenda e che, senza dire nulla, le abbracci. Zayn Malik è un musicista emergente inglese, un sognatore, un cuore infranto, mentre Julia Stoner è una bellissima cubista rinomata fra i migliori locali di Londra, con un passato burrascoso alle spalle ed un presente complicato ed un futuro incerto.
– Com’è lì? –
– Piove un po’, ma a me va bene così. La città non è male. –
– Perché non lo hai aspettato prima di andar via? Lui sarebbe tornato. –
– Spiegalo tu al mio cuore, che non ce la faceva più a saperlo nella mia stessa città, fra le stesse grigie vie incasinate di Londra, e non poterlo sentire vicino. –
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Trascorsero mesi prima che Zayn riuscisse a trovare il coraggio necessario per rivolgere la parola a Julia; mesi in cui aveva interpretato l’ammiratore silenzioso, in cui aveva occupato sempre lo stesso posto sul solito divano nella speranza che la ragazza che aveva occupato il suo cuore gli rivolgesse un rapido sguardo, così, tanto per conoscere la sensazione di avere quegli occhi scuri addosso.
Una limpida mattina di marzo si svegliò di buon’ora, respirando a pieni polmoni l’odore di un nuovo fantastico giorno, l’odore dell’erba del giardino bagnata dalla pioggia della sera precedente.
Si alzò lentamente dal letto dopo essersi stiracchiato per bene, stando attendo a non svegliare la ragazza che dormiva ancora profondamente arrotolata nel caldo piumone color pesca, e si diresse verso il bagno della sua stanza a far la doccia, sorridendo: quella sera si sarebbe esibito col suo gruppo nel locale in cui lavorava Julia, che lo avrebbe sicuramente notato, e per questo la sua felicità non avrebbe potuto toccare vette più alte.
Dopo qualche minuto un rumore di passi al di fuori del bagno gli fece capire che la sua migliore amica si era svegliata e stava avviandosi verso le scale. Elizabeth aveva dormito lì perché, con la misera paga che Edward le concedeva, non era riuscita a pagare l’affitto per il mese di marzo e la proprietaria dell’appartamento in cui viveva l’aveva mandata via. Sotto la pioggia, la ragazza dal viso lentigginoso aveva avuto l’idea di andare a casa di Zayn poiché, dopo tutti quegli anni di conoscenza, farsi vedere in pigiama da lui era l’ultimo dei suoi problemi.
Quando il musicista uscì vestito dal bagno, un’ora dopo, le sue narici furono invase dall’odore di caffelatte appena fatto e cornetti e, come volevasi dimostrare, quando giunse in cucina Liz, incredibilmente piccola nel suo immenso pigiama azzurro, stava servendo in modo ordinato l’invitante colazione sul tavolo.
– Allora? –, domandò sorridente la ragazza quando si accorse della presenza di Zayn in cucina, – non sembra tutto buonissimo? –
Lui annuì e, sedendosi, iniziò a consumare la propria colazione. Elizabeth a sua volta occupò il posto di fronte a lui e bevve un generoso sorso di caffelatte.
– Zayn, per quanto riguarda il mio sfratto, posso andar via oggi se vuoi. –
– No Liz, non se ne parla. Tu resti qui, e se vorrai andar via pagherò io il tuo affitto per i prossimi mesi, finché non riuscirai a guadagnare i soldi sufficienti per non vivere col rischio di essere sbattuta in mezzo ad una strada da un giorno all’altro. –, rispose fermamente il ragazzo masticando.
Elizabeth gli sorrise dolcemente e ringraziò il cielo per averle mandato un amico del genere, sebbene si sentisse in colpa per essersi fatta improvvisamente ospitare dal musicista ed aveva tentato di rimediare preparando un’appetitosa colazione; a Zayn, invece, non pesava affatto avere Liz in casa poiché era dell’opinione che persone come Elizabeth arrivano quando il cielo decide di farti un regalo.
Terminarono in silenzio la loro colazione, confessandosi di volersi bene unicamente guardandosi negli occhi.
-
Zayn, Louis, Liam, Harry e Niall avevano provato fino all’ultima goccia di sudore nel garage della casa del biondo, poiché Zayn voleva esibirsi in modo impeccabile quella sera quindi, ogni qualvolta gli altri quattro si lamentassero per la stanchezza, lui li esortava a ripetere nuovamente i brani che non gli sembravano abbastanza perfetti. Avevano cambiato le parole e le melodie di parecchie canzoni e alla fine, dopo cinque interminabili ore di prove, Zayn era riuscito a trovar pace. Tutti, a turno, dopo aver consumato un rapido spuntino ed aver fatto la doccia, si erano vestiti con gli abiti sapientemente scelti da Elizabeth, che ormai era la cuoca, hair stylist e wardrobe stylist ufficiale dei One Direction.
Quindi si recarono al Sunrise, dove i ragazzi sistemarono l’attrezzatura sul palco di modeste dimensioni posto sul lato destro del locale e Liz, dall’altro lato, preparava i drink da servire quando il locale avrebbe aperto, l’ora seguente, a mezzanotte. Le ballerine erano già lì sui rispettivi cubi, e c’era anche Julia, bella come al solito, che si cimentava in pericolosi quanto sensuali esercizi di pool dance. Zayn, come al solito, la osservava silenziosamente e sentiva il ventre contorcesi a causa dell’eccitazione dovuta ai provocanti movimenti della ragazza.
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Come al solito, il locale si popolò subito dopo aver aperto ma, visto che la notizia che quella sera si sarebbe tenuto un concerto di cinque splendidi ragazzi, la folla si era triplicata e non c’era quasi spazio per muoversi. Elizabeth ed i suoi colleghi servivano drink super alcolici a tutta forza ed i ragazzi si impegnavano per soddisfare il pubblico, che urlava estasiato e danzava sulle note di Up All Night con le braccia al cielo. Anche Julia si era lasciata trasportare dalla musica dei musicisti ed aveva iniziato a ballare coreografie non programmate, coreografie da concerto, di quelle buttate lì a caso che riescono a farti sorridere. E infatti, guardandola, Zayn sorrise sinceramente alla ragazza sexy che per una sera era ritornata una ragazzina.
Ai ragazzi fu richiesto il bis e tutti vollero sapere se il CD da cui provenivano i brani cantati era reperibile su internet.
Quando il locale chiuse, all’alba, Edward si complimentò con loro e si azzardò a chiedere se l’evento si sarebbe potuto ripetere in un prossimo futuro, poiché quella sera aveva incassato come non mai. Qualche drink e risata dopo, Zayn si fece coraggio e si avvicinò a Julia che, vestita normalmente e non con i soliti abiti provocanti, stava salutando le proprie colleghe prima di tornare a casa.
– Ehi, ciao. –, le disse timidamente, alzando una mano in segno di saluto. Lei lo guardo a e lui ebbe la sensazione di sentirsi male.
– Ciao. –, rispose fredda.
– A me e ai miei compagni piacerebbe sapere cosa ne pensate tu e le tue colleghe della nostra esibizione. –, mentì lui, e gli attimi che Julia trascorse in silenzio per pensare gli sembrarono interminabili ed infinitamente dolorosi.
– La vostra musica emozionerebbe le ragazzine. E’ roba commerciale e già sentita molte volte. Ripeto: musica da ragazzine. –
– Eppure giurerei di averti vista ballare stasera. –
– Tu mi guardi sempre ballare. –, rispose avviandosi verso la porta con fare altezzoso, e Zayn rimase allibito non tanto per la sua reazione arrogante quanto per la sua risposta: Julia lo aveva visto, Julia sapeva che lui esisteva.

  
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