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Autore: Congliocchipienidite    06/03/2013    13 recensioni
SOSPESA
«Vorresti Nate al posto mio?»  la sua voce roca e piena di rabbia mi spaventò.  «Vorresti che ti facesse godere?» mossi velocemente la testa, provando a fermarlo.  «Vorresti che fosse lui a baciarti?»   si assentò dal mondo, da me, da tutto.  «Tu vuoi lui, vero?»
Toccai il suo labbro inferiore,  muovendo le ciglia ripetutamente.  Lo costrinsi a guardarmi, rimanendo vicina alla sua bocca senza commettere nessuna mossa.
 «Io voglio te»

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- Continuo di It's Here -
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Complications"


Quante cose erano cambiate in quei mesi? Credo troppe. 
Luglio era appena arrivato,portando tanti di quei cambiamenti che nessuno avrebbe potuto immaginare.  
Stress,complicazioni,malintesi: Queste erano le parole che ci accompagnavano in ogni giorno della nostra vita rendendocela sempre più complicata di quanto non lo fosse già.
Ma cosa c’era che non andava?
Probabilmente una parte di me lo sapeva ma non voleva ammetterlo. Mi imponevo nel pensare che c'era qualcosa che non andava nel verso giusto,perché in realtà, tutto dovrebbe essere perfetto. No? 
 
Passai per un’ultima volta il mascara sbattendo ripetutamente le ciglia per vedere l’effetto che avevo creato. Stranamente ero riuscita a truccarmi senza metterci troppo tempo,e non era affatto da me siccome ogni qual volta che dovevo prepararmi ci mettevo un’eternità.
Aprii la piccola borsa contenente i trucchi rimettendo tutto al proprio posto. Dopodiché, guardai la figura che veniva riflessa nello specchio: Harry.
Camminò avanti e indietro per la camera da letto con il cellulare. A volte gridava,cercando di riprendere il controllo della situazione e mantenersi con i toni,ma era così difficile per lui tenere a bada un comportamento del genere.
Camminai a passi lenti verso la porta osservandolo attentamente mentre si passava la mano fra i capelli disperato. E poi,finalmente, gettò quel telefono sul letto,emettendo un urlo che quasi mi spaventò. Le sue mani scorrevano sul suo viso in modo veloce, e il mio battito cardiaco iniziò a rallentare nel vedere apparire quegli occhi tra le sue dita.
I nostri sguardi continuavano ad essere insistenti,non riuscendo nessuno dei due a distoglierlo e far finta di nulla. Quel verde diventò sempre più scuro, vedendo tutta la rabbia che aveva accumulato in quel momento e di cui non riusciva a sbarazzarsene del tutto.
«Ti va di parlare?»  Capì subito il mio tentativo di poterlo aiutare,cosa che lui sembrava non volesse avere.  
«Non c’è niente da dire,sai che litigo continuamente con Gemma. Vuoi che te lo ripeta ancora fino alla nausea?»  E la sua voce è dura,piena di odio. 
Il mio sguardo fu puntato sul pavimento,e le mie gambe diventarono sempre più molli,come se stessero per cedere da un momento all’altro.  Ma Harry continuava a parlarmi in quel modo, e tutto  il mondo  lentamente mi crollò addosso. Lui non poteva di certo accorgersene. Io volevo solo aiutarlo,nient’altro.
«Volevo solo ascoltarti,tutto qui.»
Tossì,allungando il braccio verso il muro e poggiando la mano su di esso.  «Non ho bisogno di nessuno,tantomeno di qualcuno che mi ascolti»
A quel punto,incrociai le braccia, l’unico modo per sostenere tutto il peso del mio corpo che stava per cedere del tutto.  Annuii a ciò che aveva appena detto,mantenendo lo sguardo fisso nel vuoto in cerca di aiuto. 
«Amelie.. »   E poi mi richiamò come faceva sempre,come ogni volta che si pentiva di rispondermi male.  Mi ero abituata ormai ai suoi continui sbalzi d’umore, e per quanto sapessi che per lui non era un periodo del tutto facile, odiavo il fatto che si ponesse a me così.
«Vado a dare da mangiare a Darcy.»  
Lo spiazzai quando gli risposi così. Era diventato confuso e sorpreso allo stesso tempo,balbettando qualcosa di incomprensibile.  
L’unica cosa che si riuscì ad udire alla perfezione fu il movimento della porta accostata che aprii del tutto,creando così quel cigolio fastidioso. Arrivata alla camera di Darcy pensai vivamente che quella bambina fosse la mia salvezza in tutto e per tutto. Si muoveva lentamente nella culla,alzando le piccole braccia verso il soffitto,segno che voleva essere cullata un po’. 
Sorrisi prima di prenderla,cantilenandogli qualcosa quando si ritrovò delle mie braccia. Si distese completamente,poggiando una mano sul mio seno. 
«Vuoi mangiare piccola?»  I suoi enormi occhioni azzurri misti al verde scoppiarono in lacrime,capendo al volo che voleva a tutti i costi il latte.  «Shh»  sussurrai,abbassando la bretella della canottiera facendo fuoriuscire il seno per poi vedere Darcy attaccarsi completamente con la sua piccola bocca.
«Vuoi che…ti aiuti?»  Harry si presentò nella camera,grattandosi il collo e con il viso a dir poco imbarazzato. 
Non gli risposi. Continuai ad allattare come se niente fosse dandogli completamente le spalle.
«Ehy…»  tentò di nuovo,posizionandosi dietro di me così da poter sentire il suo caldo respiro attraversarmi la spalla nuda. Quella sensazione mi provocò una fitta allo stomaco,o forse non era del tutto una fitta,ma non sarei riuscita a spiegarla con altri termini.
Non riuscii a non guardarlo quando salutò con la sua enorme mano Darcy,sorridendo nel vedere che i suoi occhi non facevano altro che fissare i suoi.  Harry inclinò la testa per guardarla,roteandola ancora di più per ritrovarci viso contro viso. E dire che il mio cuore esplodeva semplicemente nell’averlo così vicino,era dire poco. Ciò che riusciva a provocare dentro al mio corpo erano sensazioni a cui non riuscivo a trovare il significato adatto,perché nessuna parola  rispecchiava  quello che sentivo.
«Credo che abbia finito di mangiare» mi avvisò dolcemente. Abbassai lo sguardo verso la bambina,accorgendomi che aveva pienamente ragione: Darcy si era distaccata dal mio seno,toccando la mia pelle con le mani e solleticarmi leggermente.
Non degnai ancora di una misera parola Harry,alzando nostra figlia per metterla sulla spalla e farla digerire.
Poco dopo,la passai ad Harry,pronto per accoglierla e poterla coccolare come si deve.  Il modo in cui la teneva, le cose che gli diceva con quel sorriso, mi facevano letteralmente sciogliere.
Risistemai la bretella della maglia,notando lo sguardo del riccio che vagava senza sapere dove soffermarsi. Posò dolcemente Darcy nella culla,lasciandogli un ultimo bacio sulla fronte e tornare da me.  Il mio cuore iniziò a battere sempre più velocemente,avendo alcuni momenti in cui si fermava del tutto.
«Amelie io…» 
«Non dire niente, - lo interruppi,prima che il caldo si impadronì del mio corpo –  per favore.»
Finiva sempre così: Harry finiva col tornare da me e scusarsi mille volte finché dalla mia bocca non usciva il “Ti perdono”,e fino a quando non lo sentirà non si metterà l’anima in pace. 
«Gemma non sopporta che io abbia una relazione con te»
La cosa mi spiazzò.  «Ancora con questa storia?»
«Non ti ha mai sopportata Amelie,ricordi quello che ci ha fatto passare quando tentavamo di stare insieme?»
Come potevo dimenticarlo?  «E per questo devo rimetterci io,Harry?»
«Non avevo alcuna intenzione di risponderti in quel modo,lo giuro.»
Giuramenti sopra giuramenti. Non riusciva a controllarsi,doveva ammetterlo e basta,inutile dire che non lo avrebbe rifatto più quando non sarebbe stato così.
«Sai che non è da me comportarmi così, - provò a trovare una scusa per giustificarsi,afferrandomi le mani – credimi.»
La sua pelle era calda,morbida. 
Le nostre dita si intrecciarono senza che ce ne rendessimo conto.
«Abbracciami»  mi pregò.
Ci pensai per qualche istante,ma fu più veloce nel catturami nelle sue muscolose braccia e avvolgermi completamente nel suo corpo.  Le mani che poco prima si erano legate con le mie scivolarono sul mio bacino,premendo i polpastrelli su di esso.  Quel tocco lo trovai la cosa più piacevole che avessi provato in vita mia,stringendo la sua maglia bianca fino a stropicciargliela. 
Il bacio che mi diede sulle scapole mi fece venire la pelle d’oca,non riuscendo a tenere gli occhi aperti nel sentire la sua bocca fare quei movimenti così lenti.
«Fallo di nuovo» gli dissi in modo supplichevole,accorgendomi che si era distaccato da me. Riaprii gli occhi, puntandoli nuovamente nei suoi: Il suo sorriso furbo fu l’ultima cosa che vidi prima che si fiondasse di nuovo sul mio collo e tutto il resto.
«Tutte le volte che vuoi» rispose,trascinandomi con tutta la forza che aveva fuori dalla camera.
 
 
 
 
 
 
 
 *
 
 
 
 
 
 
 
«Se ti dico che sono  in crisi per l’abito da sposa mi crederesti?»  
Kat sbuffò sonoramente,spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio per poi riprendere a pensare al suo matrimonio.  
Ed ecco la sposa che sta impazzendo.
«Non hai trovato nulla?» mi voltai verso di lei per avere risposta.
Lei scosse il capo abbassandolo subito dopo e sbuffare nuovamente. «Ogni vestito mi fa sembrare una meringa!»  si sfogò,prendendo un po’ di gelato colato sulla coppa.
Alzai gli occhi verso il cielo,mettendomi poi a braccia conserte. «Oh,impossibile!Ci sarà pur un vestito che ti piaccia! Se fossi in te me li comprerei tutti»
«Se avessi saputo che sarebbe stato così difficile,non avrei sicuramente deciso di sposarmi  - finì l’ultima parte di strato alla crema del gelato,ricominciando a parlare -  e se invece non mi sposo?»
«Kat!»
Quasi si strozzò, «D’accordo mi sposo!»
Rallentai il passo,avvicinandomi ad una panchina libera a poca distanza da noi. La mia amica buttò la coppetta di gelato nel cestino,guardandosi attorno.  «E tu cosa mi dici?»
Già,cosa le dico? Va tutto bene,Kat. Tutto alla grande!
Avrei potuto farlo,ma mi avrebbe creduto davvero?
«Solite cose»  risposta abbastanza vaga che,a parer mio, era  poco convincente.
«Cioè?»
Ora mi complica le cose.  «Cioè,solite cose.  – riformulai la frase,poggiando le mani sulle gambe e strofinarle sui jeans – Ultimamente sono così stanca,Darcy mi da parecchio da fare..»
«E Harry?»
Harry.
Non sapevo il motivo, ma quella domanda mi fece intorcinare lo stomaco.
«Harry…lui sta bene»  
Nessuno di noi due stava bene. E’ vero,riuscivamo a far tornare tutto come prima e ripeterci l’uno all’altro che il nostro rapporto contava più di qualsiasi altra cosa,ma poi si ricominciava sempre daccapo, e questo non dovrebbe accadere.
«Sicura?»
Avrei voluto dirgli che non era realmente così,che stavo mentendo e che avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e mi ripetesse all’infinito che tutto si sarebbe risolto. Ma non volevo complicare la vita agli altri con i miei problemi.
«Ehy Amy..»  mi scosse,sorridendomi.  «Va tutto bene?»
«Ti è mai capitato di voler mollare tutto?»
La sua espressione cambiò totalmente.  «Credo che capiti a tutti. Perché?»
«Perché  non ce la faccio più, Kat. Ho paura di rimanere sola,che la gente mi abbandoni e si dimentichi di me come se ciò che sono stata nella loro vita diventasse semplicemente un ricordo. E’ giusto che mi senta così?»
Mi prese una mano accarezzandone il dorso e tranquillizzarmi.  «Harry non ti lascerà mai sola. So quanto possa essere difficile dopo aver avuto una bambina,ma va tutto bene e qualsiasi incomprensione,litigio ecc,si aggiusterà.»
Aveva ragione? Si sarebbe tutto risolto?
«Grazie… »  
Kat mi strinse in un abbraccio,sentendomi almeno per una volta al sicuro.  «Non devi ringraziarmi,lo sai.»
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
L’aria stava rinfrescando,per fortuna. Odiavo già il caldo di per sé,quindi un po’ di fresco non avrebbe di certo fatto male a qualcuno.
Amelie non era ancora tornata,dopo aver cercato di chiarire scambiandoci qualche bacio, la cosa sembrava essere sempre al punto di partenza come al solito.
Avevo torto,è vero,ma cosa dovevo fare?
Non sopportavo quando Amelie si ostinava a mantenere il punto comportandosi indifferente nei miei confronti. Lo odiavo tremendamente questo comportamento, ma lei continuava a farlo sapendo perfettamente che mi urtava.
Sbottonai il bottone dei pantaloni,sfilandoli e lasciandoli sparsi per il pavimento. Afferrai il cellulare poggiato sul mobile,buttandomi a peso morto sul letto  provando a chiamarla.
 
                                                                                          
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
«Allora a domani,Amelie »
Annuii,voltandomi un’ultima volta verso di lei e sorriderle.  «A domani,e grazie ancora»
Ricambiò il sorriso prontamente,salutandomi con un cenno di mano ed incamminandosi verso casa. Feci la stessa cosa,ma nella direzione opposta.
Il bello dell’estate era che le giornate si allungavano, e nonostante fossero le sei e mezza del pomeriggio,il sole splendeva ancora.
Fui interrotta da un suono squillante proveniente da un cellulare. Capii che era il mio,sbrigandomi nel tirarlo fuori dalla tasca per rispondere. 
Harry” comparve sul display.
«Che c’è?»  attaccai bene l’aggeggio elettronico all’orecchio continuando a camminare.
Il silenzio regnò dall’altra parte del telefono. Cosa aveva chiamato a fare se poi non parlava?
«Dove sei?»
La sua era una domanda mista alla preoccupazione e alla rabbia.
«Sto tornando a casa»  lo avvertii,sperando con tutta me stessa che dicesse qualcosa che avrebbe potuto tranquillizzarmi. E così fece.
«Mi manchi»
Le parole mi morirono in gola. 
«Dovresti vedermi in questo momento» si fermò a parlare,ridendo lievemente. «Sono buttato sul letto mezzo nudo come un depresso che ha bisogno di fare sesso da secoli. E ne ho bisogno,sappilo.»
La mia risata lo coinvolse in un modo assurdo,non riuscivo a non smettere dopo aver sentito ciò che aveva appena detto. 
«Hai bisogno solo del sesso?»
«Ho bisogno che tu sia qui con me,ora
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo,sentendolo di tanto in tanto ridacchiare. Pensai a quanto era bella la sua risata,a quanto era così roca la sua voce e che avrebbe potuto farti morire.
«Io sono qui,ti aspetto.»
Sorrisi involontariamente,fermandomi per un attimo.  «E se non tornassi subito?»
Lui si bloccò,soffocando un’altra risata. «Ti verrei a cercare in queste condizioni»
«Sei un idiota,Harry» 
«Sono un idiota perché ti voglio?»  
Avvampai solo nel sentire la frase. 
«Ci vediamo fra un po’»  cercai di svagare il discorso,torturandomi le unghie. 
«A fra un po',allora…»  solo nel sentirlo parlare così mi veniva voglia di dirgli cose inimmaginabili per telefono,ma trattenni quelle voglie  e chiusi  la telefonata  sospirando pesantemente. 
Posai la mano destra sul cuore, sentendolo pulsare sempre più velocemente e scoppiare a ridere per la situazione imbarazzante. Bastava che mi dicesse una sola parola per mandare la mia testa completamente in un altro mondo.
«Ciao Amelie»  sobbalzai nel sentire qualcuno che mi stava chiamando. Quella voce mi ricordava qualcuno,ma non riuscivo a collegare di chi fosse.
Mi voltai lentamente,immobilizzandomi.  «Nate?»
 
 







E sono qui con il continuo di It's Here,spero di non avervi fatto aspettare troppo :)
Ci ho pensato tanto per questo continuo,e finalmente eccolo qui!
I problemi non finiscono mica qui huhuhu,Nate incasinerà le cose,ma non sarà l'unico!
Non vi voglio anticipare troppo,però u.u
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo,mi raccomando! Cercherò di aggiornare il prima possibile,promesso :)



 
  
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