Fanfic su artisti musicali > One Direction
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Autore: _klausmikaelson    07/03/2013    0 recensioni
Arrivò il turno di una ragazza,una bellissima ragazza dagli occhi azzurri e dai capelli neri come la pece e lucenti come diamanti.Aveva appena quindici anni,a vista d’occhio.
Come una tempesta nella mia testa iniziò un uragano di emozioni e sensazioni che non riuscii a trattenere.
–Ehi,ehi,cosa fai?Tu non puoi prendere questa roba…ti distrugge il cervello– le sussurrai con ira nelle orecchie.
–Un po’ di cazzi tuoi? –rispose lei con altrettanta stizza nelle sue parole.
–Vieni con me…– dissi afferrandola per un polso e portandola in un angolo solitario della discoteca. –Come ti chiami? – le chiesi calmando il mio tono di voce.
–Violet. –.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 –Mamma,dov'è il mio cellulare?– strillai dall'ex studio di mio padre.
Rimai in silenzio,mentre aspettavo che trovasse il telefonino; forse era un abilità delle mamme,trovare qualunque cosa le si chieda di trovare.
Intanto i miei occhi caddero su una vecchia foto,sulla massicia scrivania di mio padre.
–Sono dei bei ricordi vero?!– disse quasi sussurando mia madre,mentre entrava silenziosamente nella stanza,col telefono in mano.
Un tuffo al cuore mi riportò agli istanti in cui fu scattata quella foto. La felicità nell'aver pescato un pesce così grosso,la soddisfazione di mio papà che si vantava dicendo che avevo usato la sua tecnica,e poi io. Ancora un bambino,con i capelli lunghi che coprivano le orecchie,gli occhi color cioccolato,e quel sorriso; quel sorriso che oramai compare raramente su quella che è la mia faccia da adolescente.
–Lo sto appogiando qua– disse mia madre posando il telefono su uno dei tanti documenti sparsi sulla scrivania.
Annuii con la testa,aspettando che uscisse dalla camera. Ritornai con lo sguardo a quei documenti sparpagliati sul piano che altro non erano che bollette,non pagate e da pagare.
Un messaggio sullo schermo nero del cellulare mi distrasse dalle bollette.
'yo bro,arriva un carico stasera. tutti allo shining,c'è un grosso party e tanti soldi in gioco.'
Lessi il messaggio più volte,e altrettante volte riflettei su quello che facevo ogni sera.
La mia vita si stravolgeva,diventando uno spregevole essere,come chiamava mia mamma quelli come me che vedeva alla televisione. Sapevo di sbagliare,ma i tempi erano difficili e quei soldi proprio mi servivano.
'ci vediamo fuori dallo shining fra mezz'ora,il tempo di prepararmi e sono da voi' scrissi velocemente sul touchscreen.
Uscii dalla camera chiudendomi l'imponente porta dello studio dietro le mie spalle.
Salii le scale ed entrai nella mia stanza,socchiudendo la porta,giusto per non far intravedere mentre mi spogliavo.
Gettai i vestiti che avevo a dosso sul letto,e dall'armadio presi un paio di jeans stretti,e una camicia della quale lasciai sbottonati gli ultimi tre bottoni.
 
                                 ****
 
‘liam,sono sul retro,c’ho la roba.’ Lessi velocemente per poi riporre il telefono in tasca.
   
 
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